Giardino dei fiori

GIARDINO DEI FIORI di Umberto Tenuta

CANTO 345 Nel giardino dei fiori non ci sono fiori belli!

Nel paese delle donne belle non ci sono donne belle.

Nell’Ordine delle ostetriche non c’è posto per ostetriche che non siano capaci di far nascere tutti i bimbi.

 

Nella scuola non c’è posto per docenti che non siano capaci di garantire il successo formativo di tutti i loro alunni.

Tutti i docenti debbono essere capaci.

Docenti incapaci, docenti non meritevoli!

Suvvia, ma stiamo scherzando?

Tenere a scuola docenti incapaci!

Nella BUONASCUOLA tutti i docenti debbono essere capaci, tutti bravi a fare il loro mestiere, tutti meritevoli.

E se tutti sono −come è richiesto che siano, come debbono essere, come non possono non essere− capaci e meritevoli, nessuno è meritevole.

Son tutte belle le donne del mondo (Giorgio Consolini)

Donne, donne, donne

Che l’amore trasformerà!

Mamme, mamme, mamme

Questo è il dono

Che Dio vi fa!

Tra batuffoli e fasce,

Mille sogni nel cuor:

Per un bimbo che nasce

Quante gioie e dolor !

Son tutte belle le mamme del mondo

Quando un bambino si stringono al cuor !

Son le bellezze d’un bene profondo,

Fatto di sogni, speranze ed amor.

È tanto bello quel volto di donna

Che veglia un bimbo e riposo non ha!

Sembra l’immagine di una madonna,

Sembra l’immagine della beltà.

E gli anni passano, i bimbi crescono,

Le mamme imbiancano, ma non sfiorirà

La loro beltà, la loro beltà.

È tanto bello quel volto …

Mamme, mamme, mamme,

Quante pene l’amore vi dà:

Ieri, oggi, sempre per voi mamme

Non c’è pietà.

Ogni vostro bambino

Quando uomo sarà

Verso il proprio destino

Senza voi se ne andrà…

Son tutte belle le mamme del mondo,

Ma soprattutto più bella, tu sei,

Tu che m’hai dato il bene profondo

E sei la mamma dei bimbi miei.

Suvvia, maestre e maestri, siete tutti meritevoli!

E chi meritevole non è, nella scuola non sta.

Dalla scuola se ne va.

A scuola sta solo chi è meritevole.

E, quindi, premiati saranno tutti, tutti i docenti, tutti i dirigenti, tutti gli studenti!

Finiamola una buona volta di parlare di dirigenti meritevoli, di docenti meritevoli, di studenti meritevoli!

Docenti e dirigenti, tutti saranno pagati come i docenti di Seul!

Tutti gli studenti saranno meritevoli, come gli studenti di Seul!

Nessuno primo, nessuno secondo.

Nessuno secondo a nessuno.

Pari siam, uomini grandi.

Tutti grandi.

Tutti grandi, o BUONASCUOLA!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

http://www.edscuola.it/dida.html

 

Milleproroghe, slitta concorso per presidi. Nel limbo il Consiglio pubblica istruzione

da Il Fatto Quotidiano

Milleproroghe, slitta concorso per presidi. Nel limbo il Consiglio pubblica istruzione

Il decreto varato a fine dicembre conferma poi le borse di studio per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica ed estende le scadenze per i lavori di edilizia scolastica e per i concorsi da professore associato nelle università

 

Faraone lancia la newsletter “Cambiamenti”: non siamo pazzi o visionari

da La Tecnica della Scuola

Faraone lancia la newsletter “Cambiamenti”: non siamo pazzi o visionari

L’iniziativa permetterà ai cittadini di essere informati delle attività governative sulla riforma della scuola, dell’università e della ricerca: si parlerà di “Buona Scuola”, assunzioni, riforma del sostegno, fondi per l’edilizia scolastica, accesso alla facoltà di Medicina, finanziamenti alle università. E altro. Anteprima sulla valutazione dei docenti: non potrà avvenire più solo tramite gli scatti di anzianità.

Arriva la newsletter mensile “Cambiamenti”, attraverso la quale i cittadini potranno essere informati dell’azione e della programmazione delle attività governative riguardanti la riforma della scuola, dell’università e della ricerca.

Ad organizzare e ad annunciare l’iniziativa è stato Davide Faraone, commentando i suoi primi due mesi da quando è approdato al Governo Renzi nella veste di sottosegretario all’Istruzione, al posto dell’uscente Roberto Reggi: “siamo solo all’inizio e c’è tanto da fare. Non manca, però, la voglia di lavorare, di mettersi in discussione, di pensare che ciò che immaginiamo di buono per il nostro Paese possa essere realizzato. E non siamo pazzi o visionari: sappiamo che da qualcosa bisogna pur cominciare”, ha tenuto a dire Faraone.

Nella newsletter si parlerà di “Buona Scuola”, assunzioni di 150.000 nuovi insegnanti, valutazione dei docenti, riforma del sostegno, fondi per l’edilizia scolastica, test di accesso alla facoltà di Medicina, finanziamenti alle università non in base al personale ma in base alla ricerca e agli studenti. Ma non solo, ha specificato il sottosegretario. “Perché – ha aggiunto – si parlerà sia di quello che è stato fatto, sia di ciò che è stato programmato per l’anno in corso”.

Tra i diversi punti toccati dal sottosegretario siciliano c’è anche quello sugli scatti: “sulla valutazione degli insegnanti nessun passo indietro. Oggi “todos caballeros” e scatti per tutti per anzianità, senza alcuna valutazione dell’attività svolta. Ora basta. Certo si dovrà tenere conto anche dell’anzianità tra gli elementi di valutazione, ma non può, né deve essere, l’unico parametro”.

“La cosa più importante – tiene a sottolineare Faraone – è che ci siamo messi in ascolto. La consultazione avviata dal governo Renzi per «la buona scuola» è un chiaro segnale di un cambiamento di rotta: le riforme non possono essere calate dall’alto. Ma soprattutto – ha concluso Faraone – ci ha mosso la consapevolezza che la scuola è parte integrante della società e non può essere ripensata come elemento autoreferenziale. Non si può non tenere conto di chi opera ogni giorno per il futuro degli studenti e del Paese, ma la scuola non è una casa del Grande Fratello. Per questo abbiamo tirato fuori la scuola dalla palude del linguaggio tecnico/sindacale che capiscono solo gli addetti ai lavori e lo abbiamo portato tra i cittadini”.

Concorso dirigente scolastico: i nuovi Ds “obsoleti” per la buona scuola

da La Tecnica della Scuola

Concorso dirigente scolastico: i nuovi Ds “obsoleti” per la buona scuola

di Fabio Guarna

Aridaje dicono a Roma. E ancora una volta, nonostante i propositi di rivoluzione copernicana del Governo Renzi, le modalità di reclutamento dei dirigenti scolastici stando alle notizie diffuse da fonti accreditate, non sono stato affatto rivoluzionate.

Stessi requisiti d’accesso, stesso iter e unica novità per i “quasi vincitori”, introdotta peraltro dall’ex Ministro Carrozza, un successivo corso-concorso della durata di sei mesi con formazione in aula e tirocinio, prova scritta intermedia e prova orale finale.

Eppure i nuovi “managers” si troveranno a dirigere la buona scuola e non quella che da quasi 20 anni a questa parte conosciamo, ovvero la scuola della cd autonomia. Autonomia che – a dire il vero – è rimasta sempre un proposito o un vuoto esercizio di retorica considerando la limitatissima portata reale.

A questo punto una riflessione è d’obbligo se chi ha intenzione di rivoluzionare la scuola ha pensato non fosse necessario cambiare nulla quanto a modalità di reclutamento per diventare un nuovo dirigente.

Vero è che il Ds del futuro dovrà avere a che fare con un mondo della scuola fatto di 150.000 nuovi docenti pronti a essere immessi in ruolo e inquadrati per la maggior parte nel nuovo organico funzionale.

Non solo, ma in cantiere da quel che si sente, vi sono tante novità in campo normativo che riguardano il pianeta scuola relativamente all’inquadramento dello status di docente e gli avanzamenti di carriera economica (e forse anche professionale) per merito, l’alternanza scuola lavoro e più in generale un “nuovo diritto del lavoro” da applicare agli impiegati pubblici. Pertanto, a meno di non dover pensare per i neo dirigenti che una volta reclutati impareranno sul campo le novità, learning by doing direbbero gli inglesi, ovvero impareranno con l’operare, è evidente che i criteri di reclutamento avrebbero dovuto essere diversi.

Ovviamente è facile obiettare che sino a questo momento nulla è cambiato e dovendo reclutare del personale non si potevano stabilire criteri diversi dai precedenti essendo rimaste immutate le mansioni.

Fermo restando che già qualche riserva è stata espressa anche da chi scrive sui criteri passati tanto che lo stesso ex Ministro Carrozza, ha pensato giustamente di introdurre un periodo di formazione (corso-concorso presso la Scuola nazionale dell’Amministrazione) prima di assumere i dirigenti, non si può non pensare che la rivoluzione copernicana della scuola rischia di essere minata alla sua base perché i nuovi colonnelli (i ds da reclutare) rischiano di avere solo le stellette e corona turrita. Ed allora perché non attendere prima di bandire il concorso e se ciò non fosse possibile, stabilire che il nuovo reclutamento dei Ds passi attraverso un sistema democratico di elezione.

Quale giudice migliore per stabilire il Ds più capace potrebbe essere se non chi opera all’interno della scuola e sta per affrontare le nuove dinamiche che il governo Renzi da tempo promette e fa sentire come imminenti? Il preside elettivo, in questa congiuntura, potrebbe essere la figura più al passo con i tempi. Un Preside uscito da un vecchio concorso, avrebbe bisogno di tanta aggiornamento obbligatorio, più di quello a cui per stare al passo con l’Europa, sono costretti i liberi professionisti. Del resto in Germania (ne abbiamo già scritto qualche tempo fa) il preside elettivo è una realtà. In Italia, potrebbe esserlo, anche se, a parere di chi scrive, un concorso per merito a condizione di cambiare i requisiti d’accesso non sarebbe una cattiva idea.

Negli enti locali per fare un esempio, non basta avere retto per 5 anni l’ufficio tecnico di un comune per partecipare ad un concorso per diventare segretario comunale o direttore generale. Al concorso si partecipa anche senza avere esperienza ma con una laurea idonea alle mansioni. Nella scuola invece il concorso a Ds è aperto a tutti quelli che in possesso di una qualsiasi laurea, non sono precari e hanno insegnato almeno 5 anni.

Renzi: “Appuntamento con la riforma il 22 febbraio a Roma”

da La Tecnica della Scuola

Renzi: “Appuntamento con la riforma il 22 febbraio a Roma”

Il premier,  in una lettera inviata agli iscritti al partito, fissa la data per il rilancio del progetto educativo realizzato dall’esecutivo.

Appuntamento con la scuola domenica 22 febbraio. Come aveva annunciato qualche settimana fa davanti ai militanti del Pd, il premier Matteo Renzi lo ha ribadito nella lettera agli iscritti del partito in cui riepiloga le scadenze per le riforme.

Ecco quanto scrive Renzi: “Tuttavia la vera riforma che rimette in moto l’Italia è quella che tiene insieme la sfida educativa – partendo dalla scuola (iniziate a segnarvi questa data: 22 febbraio, Roma) – con l’innovazione culturale, dalla Rai ai musei, dal teatro all’opera, dal cinema al design. Qui sta l’identita’ italiana. Qui sta la ricchezza dei nostri figli. Qui sta il nostro passato e il nostro futuro”.

Intanto come riporta il “Corriere della Sera”, al Miur intanto stanno facendo i conti e verifiche sui 150 mila precari che dovranno essere assunti entro settembre, sulle cattedre libere e assegnabili e sulle necessità dele singole scuole: per questo il ministero ha deciso di anticipare al 15 gennaio l’inizio delle iscrizioni online .

Assenteismo: il governo pensa di affidare i controlli medici all’Inps

da La Tecnica della Scuola

Assenteismo: il governo pensa di affidare i controlli medici all’Inps

Il caso dell’assenteismo dei vigili urbani di Roma (l’83,5% si è dichiarato malato il 31 dicembre scorso) fa ripartire il dibattito sulla riforma della Pubblica amministrazione.  E il premier Matteo Renzi ha assicurato: “Cambieremo le regole”

Anche la ministra per la Pa, Marianna Madia, ha sottolineato: “Dobbiamo normalizzare la nostra amministrazione pubblica, chi fa bene deve essere premiato e chi fa male deve essere sanzionato”.

Tra le ipotesi sul tavolo per affrontare la questione c’è l’affidamento esclusivo all’Inps della certificazione delle malattie anche nel Pubblico impiego. Lo scorso aprile, durante un’audizione presso la commissione Affari sociali della Camera, il sottosegretario per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione Angelo Rughetti aveva anticipato: “Se ci deve essere un intervento normativo, esso dovrebbe attribuire la titolarità della funzione in modo esclusivo” all’Inps e “prevedere un’organizzazione stabile in questa materia”.

Una proposta, questa, avanzata lo scorso settembre anche dagli stessi medici fiscali dell’Inps in occasione di una protesta davanti Montecitorio, per contestare la decisione della direzione generale dell’Istituto di ridurre del 90% le visite mediche di controllo della malattia dei lavoratori del settore privato. “Chiediamo l’unificazione dei controlli delle malattie, sia per i dipendenti pubblici che per quelli privati. Al momento, noi eseguiamo le visite solo nell’ambito del lavoro privato. Ai dipendenti pubblici ci pensano le Asl”.

 

Napolitano, lavoro e istruzione per una società più giusta

da La Tecnica della Scuola

Napolitano, lavoro e istruzione per una società più giusta

Queste le parole del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nella lettera inviata a Sua Santità Papa Francesco

“Se, infatti, alla base del fenomeno della riduzione in schiavitù vi è indubbiamente una concezione antropologica distorta e distorsiva, spetta alle Istituzioni e ai Governi agire sulle cause sociali ed economiche che portano alcuni esseri umani ad abusare di altri, attraverso forme di costrizione fisica e psicologica mentre, sul piano politico, l’attenzione deve essere rivolta in primo luogo alle politiche del lavoro e all’istruzione, che costituiscono gli strumenti fondamentali per costruire una società più giusta e rispettosa dell’uomo. Altrettanto deciso deve essere lo sforzo nella lotta alla criminalità nelle sue svariate forme, dallo sfruttamento della prostituzione alla pratica del lavoro nero, dalla corruzione al traffico di esseri umani”.

“Condivido l’ammirazione e la gratitudine espresse da Vostra Santità per `l’enorme lavoro silenzioso` delle tante associazioni di volontariato, sia religiose che laiche, attive in questi campi, spesso a costo di grandi sacrifici personali da parte dei loro membri. La loro quotidiana fatica – conclude il Capo dello Stato – deve costituire uno sprone per i responsabili della vita politica, affinché si impegnino al loro fianco per garantire a tutti condizioni di vita migliori. A conclusione di questa rapida riflessione mi permetta, Santità, di condividere il Suo invito a trasformare il fenomeno, per molti aspetti controverso, della globalizzazione in una forza positiva e coinvolgente `di solidarietà e di fratellanza`, che possa avvicinare soggetti diversi e non contribuire invece a rendere ancor più difficili da colmare le disparità economiche e le divaricazioni sociali oggi esistenti”.

”Iniziate a segnarvi questa data: 22 febbraio”. Parola di Renzi

da tuttoscuola.com

”Iniziate a segnarvi questa data: 22 febbraio”. Parola di Renzi

In data 3 gennaio 2015, il premier Matteo Renzi ha scritto una lettera alle iscritte e agli iscritti al Partito Democratico, pubblicata sul sito della formazione politica di via del Nazareno.

Il Presidente del Consiglio, dopo avere affrontato i temi delle riforme costituzionali, della legge elettorale., della legge delega sulla pubblica amministrazione, della riforma sul lavoro, della giustizia civile e del fisco, e del campo dei diritti, ribadisce quella che per lui è la “vera riforma”, ossia quella della scuola, riunita nel quadro più ampio dell’identità culturale italiana: “Tuttavia la vera riforma che rimette in moto l’Italia è quella che tiene insieme la sfida educativa – partendo dalla scuola (iniziate a segnarvi questa data: 22 febbraio, Roma) – con l’innovazione culturale, dalla Rai ai musei, dal teatro all’opera, dal cinema al design. Qui sta l’identità italiana. Qui sta la ricchezza dei nostri figli. Qui sta il nostro passato e il nostro futuro”.

L’aspetto di maggiore novità sembra quello dell’indicazione di una data precisa, il 22 febbraio, dopo che nei mesi scorsi si era prospettato l’avvio della riforma prima per gennaio e poi per la prima metà di febbraio.

Riguarda poi il tema del personale scolastico anche il passo sulla riforma della pubblica amministrazione, in cui sono evidenti gli echi dello scandalo suscitato dalle altissime percentuali di assenza dal lavoro degli agenti della polizia municipale di Roma: “Il Parlamento dovrà licenziare la legge delega sulla pubblica amministrazione. Meno sprechi, tempi certi delle risposte da parte del pubblico, grande investimento nel digitale, semplificazione e efficienza. Perché i tanti bravissimi funzionari pubblici che lavorano con onore hanno il diritto di non essere infangati da furbetti e furbastri”.

Meritocrazia o valorizzazione della professione magistrale

PROFESSORe DANIELE MANNI Meritocrazia o valorizzazione della professione magistrale di Umberto Tenuta

CANTO 344 Stipendio dignitoso e valorizzazione della professione, la proposta di Daniele Manni, docente di Lecce e candidato al premio “Nobel” per l’insegnamento.

Con orgoglio di uomo di scuola, leggo che il docente di Lecce Daniele Manni è candidato al Premio Nobel per l’insegnamento.

E, come uomo di scuola, condivido appieno le sue due proposte.

<<La prima… è quella di rendere semplicemente “dignitoso” lo stipendio che ci viene riconosciuto, perché oggi, dignitoso, non lo è affatto>>.

<<La seconda possibile azione è quella di ideare e realizzare iniziative concrete atte a valorizzare la professione, approfittando anche di ogni possibile occasione per enfatizzare, rendere pubbliche e diffondere le opere meritorie e le persone meritevoli nella scuola, ogni qualvolta se ne presenta l’opportunità>>.

Nemo dat quod non habet.

Una professione magistrale dignitosa!

Tale oggi non è.

Anche perché lo stipendio non è dignitoso.

E dignitoso deve essere se vogliamo che tutti i docenti, e non solo una sparuta minoranza, compiano opere meritorie e siano riconosciuti meritevoli di un dignitoso stipendio.

Al riguardo, vorrei però ritornare a fare subito due per me importanti precisazioni.

La prima: non vorrei proprio che dietro la parola merito si nascondesse l’antidemocratica meritocrazia.

Una società stratificata.

Una scuola meritocratica.

Anche perché, si sa, i capaci e i meritevoli nascono sempre nelle famiglie dei dottori.

La seconda precisazione vorrebbe motivare la prima, che per me rimane l’unica.

Leggiamo “I prof coreani al vertice della piramide sociale di Pasquale Almirante (La Tecnica della Scuola):

<<I prof della Corea del sud sono al vertice della piramide sociale. Guadagnano molto e si premia il merito…

<<Non è… sufficiente, in Corea del Sud, “andare bene a scuola”: bisogna eccellere fin dall’asilo, perché se si ottengono risultati di un certo livello dall’asilo si passa nella “giusta” scuola elementare, poi nella “giusta” scuola media, poi nelle superiori “giuste” e infine – traguardo ambitissimo – nelle migliori università del mondo.

<<Fallire anche una sola volta non permette di rimanere in pista, e significa quindi perdere l’occasione della vita, non solo per lo studente ma per l’intera famiglia.

<<Non a caso, gli studenti coreani sono ai primi posti delle classifiche Ocse in tutte le materie, ma tanta competizione ha anche il rovescio della medaglia: le stesse statistiche mostrano infatti che i ragazzi di Seul sono all’ultimo posto quanto a “felicità” sui banchi di scuola, e il paese detiene il triste record del più alto tasso di suicidi tra i paesi Ocse>>.

Morire di scuola!

La scuola fa morire.

Che contraddizione!

La Scuola, secondo grembo materno, uccide i suoi figli!

Mortalità scolastica.

La Scuola, anziché far nascere alla vita umana, uccide i suoi figli.

E no, Signori miei!

E no!

Non è questa la Scuola che dà la vita, che fa nascere alla vita, che rende uomini!

Non vogliamo meritevoli, docenti e studenti meritevoli.

Vogliamo una Scuola di docenti e studenti tutti meritevoli.

Niente di più di quello che la Costituzione democratica del nostro Paese ed il diritto positivo richiedono.

Il SUCCESSO FORMATIVO di tutti gli studenti della Scuola Italiana.

Di tutti i figli di donna.

Perché tutti i figli di donna hanno qualcosa di buono!

Credo che su questo il Professore Daniele Manni sia d’accordo.

E se d’accordo non è, io non sono d’accordo con lui!

 

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:

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