Stop anche alle gite in città e all’alternanza scuola-lavoro

da la Repubblica

Dopo le gite scolastiche in Italia e all’estero, vietate due giorni fa dal governo, il provvedimento viene allargato alle uscite scolastiche all’interno delle città e alle attività di Alternanza scuola lavoro. Tutto sospeso nell’intero Paese (non solo nelle sette regioni che hanno chiuso le scuole).

Nelle regioni in cui le scuole saranno ferme per l’intera settimana — Trentino, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna — sono state interrotte tutte le attività, anche quelle amministrative. Al contrario delle università, che hanno fermato solo lezioni e sessioni di esame, nei plessi scolastici i portoni sono stati sbarrati a tutti e in questo modo si rischia di mandare in crisi l’intero sistema: pagamenti degli stipendi, dei fornitori, chiamate dei supplenti. Per gli studenti rimasti a casa il ministero sta pensando a lezioni a distanza: task force insediata, progetto tutto da realizzare.

Alcuni istituti, per ragioni a metà strada tra la precauzione e la psicosi, sono stati chiusi anche se nella regione d’appartenenza non erano previsti blocchi dell’attività. In una primaria romana è stato inizialmente vietato l’accesso a un gruppo di bambini che aveva fatto la settimana bianca in Trentino: gli alunni hanno potuto raggiungere le aule dopo le autodichiarazioni di buona salute rilasciate dai genitori. In un liceo di Pisa gli studenti di una classe sono stati mandati a casa per la presenza di una bambina rientrata da Lodi. Sul fronte universitario, è stato sospeso il concorso nazionale per l’abilitazione a Medicina e Chirurgia previsto per venerdì 28. E hanno chiuso fino a domenica l’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara e l’Università telematica San Raffaele di Roma.