In Italia basta un metro di distanza. In Francia e Uk servono due metri

da ItaliaOggi

Marco Nobilio

La parola chiave è distanziamento. Per prevenire e contenere il contagio da Covid-19 alunni e docenti dovranno rimanere lontani almeno un metro l’uno dall’altro. Dovranno indossare le mascherine e dovranno provvedere costantemente all’igiene delle mani. Sono queste alcune delle misure da adottare alla riapertura delle scuole ipotizzate dal Comitato tecnico scientifico del dipartimento della protezione civile. L’analisi della situazione e la descrizione delle precauzioni da applicare sono contenute nel verbale n.82 della riunione del 28 maggio. Il rapporto muove da una ricognizione dei dati riguardanti l’istruzione in Italia. Le istituzioni scolastiche sono 8.094 e la più alta concentrazione è in Lombardia, con 1.120 istituzioni, in Campania ce ne sono 983 e in Sicilia 821.

Le sedi scolastiche che compongono le istituzioni sono 40.749, di cui il 32,6% dedicato all’istruzione dell’infanzia, il 36,6% all’istruzione primaria, il 17,7% all’istruzione secondaria di I grado ed il 13,1% all’istruzione di II grado. Nell’anno scolastico 2019/2020 sulla base dei dati del ministero dell’istruzione, il numero di classi della scuola statale ammonta a 369.769 e il corrispondente numero di studenti è di 7.599.259. La Lombardia, da sola, conta più di 1 milione di studenti con un numero di classi di poco inferiore a 55 mila. Fanalino di coda il Molise che registra poco più di 37 mila studenti e poco più di 2 mila classi. I posti per il personale docente istituiti per l’anno scolastico 2019/2020 ammontano complessivamente a 684.880 posti comuni e 150.609 posti di sostegno. Nell’anno scolastico 2017/2018, stando ai dati del ministero dell’istruzione, vi erano oltre 730 mila docenti titolari, di cui oltre 300 mila con oltre 54 anni di età e circa 267mila nella fascia di età compresa tra i 45 e i 54 anni. A questi dati vanno aggiunte 209.070 unità di personale non docente. Gli edifici scolastici sono 58.842. Di questi, Nel 2017 l’Istat ha stimato che in Italia circa 30 milioni di persone si spostano ogni giorno per raggiungere il luogo di studio (18,5%) o di lavoro (oltre un terzo della popolazione pari al 35,5%).

La più recente indagine multiscopo evidenzia una diversa caratterizzazione degli utenti dei vari mezzi di trasporto collettivi: sebbene la parte principale è composta da lavoratori e da altri soggetti (intesi come persone in cerca di nuova occupazione e di prima occupazione, casalinghe, ritirati dal lavoro e in altra condizione), una quota non trascurabile è rappresentata dagli studenti sia per l’utilizzo di autobus, filobus e tram che di pullman e treno. Quanto all’edilizia, il 23% degli immobili dedicati non era stato costruito appositamente come edificio scolastico ed e è stato riattato per tale uso. Gli spostamenti e la coabitazione di questa enorme mole di persone crea gravi problemi nella gestione degli spazi al fine di prevenire e contenere il contagio. In Belgio, Francia, Svizzera, Spagna e Regno unito il distanziamento all’interno delle classi è organizzato in modo tale che ogni alunno disponga di 4 metri quadri netti al fine di garantire un distanziamento interpersonale di 2 metri. In Italia si pensa al distanziamento di un metro. Ma anche con queste misure viene in evidenza l’ipodimensionamento degli organici dei docenti, che, per attuare questi accorgimenti, risulterebbero assolutamente insufficienti, perché bisognerebbe ridurre il numero degli alunni per classe. In ogni caso sarebbe comunque necessario indossare le mascherine. Fermo restando che l’uso di questi dispositivi non potrà essere ritenuto obbligatorio per gli alunni portatori di handicap che si trovino in situazioni proibitive rispetto all’uso di tali dispositivi. In questo caso, però, i docenti e gli operatori a stretto contatto con i discenti dovranno essere dotati di ulteriori protezioni rispetto alle mascherine (guanti, occhiali ecc). La mascherina non potrà essere utilizzata durante il servizio mensa e durante la ricreazione. Il comitato ha previsto che i docenti debbano essere forniti dall’amministrazione di mascherine chirurgiche e che per gli alunni possano bastare anche le mascherine di comunità.

Non sono previsti controlli sanitari in loco. Pertanto il comitato rimanda alla responsabilità individuale rispetto allo stato di salute proprio o dei minori affidati alla responsabilità genitoriale. Verrà raccomandato, quindi, di garantire come precondizione per la presenza a scuola di studenti e di tutto il personale a vario titolo operante l’assenza di sintomatologia respiratoria o di temperatura corporea superiore a 37.5°C anche nei tre giorni precedenti; il non essere stati in quarantena o isolamento domiciliare negli ultimi 14 giorni; il non essere stati a contatto con persone positive, per quanto di propria conoscenza, negli ultimi 14 giorni. All’ingresso della scuola, quindi, non sarà rilevata la temperatura corporea. Sarà raccomandato, inoltre, a chiunque presenti una sintomatologia respiratoria o temperatura corporea superiore a 37.5°C di rimanere a casa.