Allarme Italia

Allarme Italia

di Maurizio Tiriticco

Una volta insegnare era una professione ambita. Gli insegnanti! Mai pagati tantissimo ma… “A professo’! Je meni pure a mi’ fijo, si nun studia”! Oggi, invece, je menano al professore. A mio vedere è l’intero nostro Paese che è in declino. Una classe politica incolore, oggi, scarsamente competente, ciarliera, pettegola. Abbiamo avuto uomini come De Gasperi e Togliatti, Nenni e Andreotti, Moro e Terracini. Per non dire di Giuseppe Di Vittorio! Il fondatore della CGIL! E donne come Tina Anselmi, Nilde Iotti. Uomini, donne e partiti che pensavano e operavano. Che a date scadenze celebravano congressi, eleggevano comitati centrali, segreterie, stampavano quotidiani e riviste. Nella DC operavano correnti. Nel PCI vigeva il centralismo democratico: una decisione, una volta discussa e assunta, impegnava tutti gli iscritti. Poi, dopo la caduta di uno storico muro, un certo Occhetto, preoccupato non so di che cosa, decise che il Pci si dovesse autocancellare, come se noi comunisti italiani dovessimo stracciarci le vesti per chissà che cosa e chiedere scusa a qualcuno! E, e al posto della falce e martello, adottò una quercia! Che nulla a che fare con fabbriche e campi coltivati. Una pianta che produce ghiande, buone solo per i porci. Boh!

In seguito, un toscanaccio, un inguaribile chiacchierone, sbocciato come un fungo in un prato, ha inaugurato la cosiddetta rottamazione! Che in effetti è piaciuta un po’ a tutti i partiti, che hanno cominciato a rottamare! Aoh! Mannamo a casa i vecchietti e in poltrona ci annamo noi! Che però, gira e tuira – come diciamo a Torino – hanno finito con l’autorottamarsi! Ed oggi abbiamo i grillini che si autoeleggono con una strana piattaforma Rousseau! Un richiamo a quel grande pensatore che con il suo Emilio, buono per natura, ma poi un po’ discolo a causa di una società cattivella, non c’entra proprio niente! Abbiamo poi il leader di un PD, un cuor contento, un simpatico ragazzone, che ride sempre, come il drammatico personaggio di Victor Hugo! Abbiamo un presidente del Consiglio eletto da nessuno, che ieri governava con una maggioranza, oggi con un’altra! Il rimpiattino della politica!

Ma purtroppo abbiamo un Paese che ansima, un’economia che boccheggia. Un’Europa che ci manda un po’ di soldi per farci rifiatare! Ma come li spenderemo? Tutti noi, comunque, grazie alle Stellone Italia, riusciamo a tirare avanti, anche se alla giornata. E oggi, per di più, tutti in maschera e ben distanziati l’uno dall’altro, preoccupati del contagio del Covid. Un vero e proprio… contratto asociale! Altro che il sogno di Rousseau! E purtroppo sembra che non ci accorgiamo che già da tempo siamo contagiati da un’altra malattia, una politica di basso profilo. E da una economia che traccheggia. Osservata a vista da una silenziosa ma palese disistima europea ed internazionale. Mah! Che dire? Che fare? Quando un Salvini fa audience, c’è veramente da preoccuparsi! Ai tempi di De Gasperi e Togliatti, avrebbe celebrato i suoi spettacolini in quei varietà che nei cinema di periferia seguivano la proiezione dei film. Con tanto di gambe al vento di prosperose ballerine! Infatti! Perché oggi è di scena il grande Varietà Italia! E tutto è lecito!

E, purtroppo, siamo solo al primo tempo! Che non si sa quando finisce. Pertanto… hai voglia ad aspettare il secondo tempo! E lo Stellone Italia? C’è il rischio che diventi una piccola stellina, perduta nella nebulosa di Andromeda! Almeno tanti secoli fa un Grande Italiano lamentava una serva Italia! Domani dovremo lamentarci di un’Italia sparita?