Scrutini fine anno, possibili dal 4 giugno ed entro il termine delle lezioni. In arrivo ordinanza Bianchi

da OrizzonteScuola

Di redazione

“Per l’anno scolastico 2020-2021 gli scrutini finali per le classi delle istituzioni scolastiche statali e paritarie del primo e secondo ciclo di istruzione possono essere conclusi entro il termine delle lezioni fissato dai calendari delle Regioni e delle Province autonome, fermo restando l’avvio non prima del 4 giugno 2021”, si legge nell’ordinanza firmata dal ministro Patrizio Bianchi di prossima pubblicazione.

Il ministro dell’Istruzione, infatti, si accinge a dare facoltà alle scuole di potere anticipare gli scrutini di fine anno scolastico di circa una settimana rispetto alle date già prefissate dalle varie Regioni e collocate tra il 5 e il 16 giugno prossimo: lo prevede un’Ordinanza firmata dal ministro Patrizio Bianchi e trasmessa “ai competenti organi di controllo”. L’intento del professor Patrizio Bianchi è quello di agevolare le operazioni di fine anno, che in presenza della pandemia, soprattutto nella scuola secondaria, potrebbero rivelarsi particolarmente difficoltose.

Come già ricordato nei giorni scorsi, non si tratta in realtà di una novità.  L’anticipo degli scrutini prima del termine delle lezioni è previsto dal decreto Rilancio, che prevede la possibilità di concluderli entro il termine delle lezioni “al fine di consentire l’avvio e lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021 nel rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”, in deroga quindi alla norma che prevede che gli scrutini debbano necessariamente essere svolti dopo la conclusione delle lezioni.

L’ordinanza era stata già inviata al vaglio Consiglio superiore della Pubblica istruzione (Cspi).

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, si tratta di “un’opportunità di buon senso: è la giusta risposta a chi per settimane ha ipotizzato la conclusione dell’anno scolastico a fine giugno o a luglio inoltrato. Gli apprendimenti, come abbiamo sempre detto, non si recuperano con qualche settimana in più di lezioni, accavallando gli impegni o pregiudicando il regolare svolgimento degli Esami di Stato, a partire dalla maturità. I nostri alunni hanno bisogno di una scuola che offra loro maggiori garanzie, sicuramente rispetto alla priorità assoluta del Covid, ma anche per quando sarà terminata la pandemia. Quello che serve, lo abbiamo ripetuto anche oggi ai dirigenti del ministero dell’Istruzione, è un rinnovato protocollo sulla sicurezza, ma anche organici maggiorati, aule più grandi, il ripristino di 4mila sedi autonome, la proroga e conferma del personale Covid, l’assunzione in ruolo dei precari con almeno due anni di supplenze con procedure per titoli e servizi con la riaperture delle GaE e l’utilizzo delle Gps pure per il reclutamento”.

Per il sindacato Anief si tratta di una decisione saggia, prodotta per venire incontro alle incombenze di fine anno che si svolgeranno con gli alunni in presenza, se il piano del Governo dovesse essere confermato, ma soprattutto con tutte le problematiche che la pandemia da Covid-19 comporta. Bene ha fatto il ministro dell’Istruzione a rompere gli indugi.