Niente mascherina se in classe tutti vaccinati

da Il Sole 24 Ore

di Eugenio Bruno e Claudio Tucci

Tutti gli occhi sono già puntati sul 13 settembre quando partirà ufficialmente – dopo la prova generale di questi giorni per i corsi di recupero – l’operazione rientro in classe per 7 milioni di studenti. Molti di loro (specie nella fascia 16-19 anni) si sono già vaccinati, altri lo stanno facendo ora. E anche il personale scolastico, nonostante le polemiche quotidiane sul green pass, ha scelto la strada dell’immunizzazione di massa: il 91,5% secondo i numeri diffusi ieri a Palazzo Chigi dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, durante la conferenza stampa post-Cdm. Ribadendo che «dove ci saranno classi di tutti vaccinati le mascherine si possono togliere e si può tornare a sorridere».

Bianchi ha ricordato i principali numeri della ripartenza in presenza e in sicurezza delle lezioni. Grazie alle diverse procedure previste dal decreto Sostegni bis sono stati immessi in ruolo (cioè assunti a tempo indeterminato) 59mila docenti, il triplo del 2020 (quando furono 19mila). Sono stati assunti anche 8.700 unità di personale tecnico-amministrativo (gli Ata); e si stanno firmando i contratti, a termine fino al 31 dicembre, per altre 22mila unità dell’organico aggiuntivo Covid (che prevede anche circa 20mila docenti temporanei per il recupero e potenziamento degli apprendimenti). Su quest’ultimo fronte, e dopo i dati per nulla entusiasmanti delle prove Invalsi sul gap di competenze causato dalla pandemia, il ministro ha evidenziato come, durante i mesi estivi, con il Piano estate, siano stati finanziati 32.500 progetti che hanno permesso di recuperare 1,6 milioni di ore di lezione, soprattutto in lingue e matematica, ma anche per il ritorno del vivere assieme.

Le regole sanitarie sono state declinate in protocolli e circolari agostane e puntano sul distanziamento fisico (che può essere derogato se gli spazi non lo consentono, ma mantenendo la mascherina), unito alle mascherine chirurgiche per gli alunni dai 6 anni in sù, e l’igiene costante dei locali scolastici. Il commissario Figliuolo, ha aggiunto Bianchi, «farà partire anche un’operazione di screening fra i 6 e i 14 anni, in modo da garantire soprattutto i ragazzi più piccoli» (a oggi i vaccini possono essere somministrati dai 12 anni in sù).

Il governo sta pensando inoltre di estendere la certificazione verde anche al personale non scolastico, che entra comunque negli istituti, ad esempio gli addetti al servizio mensa. Fino al 10 settembre il controllo del green pass avverrà con l’App manuale; dal 13 dovrebbe arrivare – con un Dpcm ormai pronto – la piattaforma informatizzata con le verifiche che si faranno la mattina in segreteria.

A proposito di green pass il Tar Lazio, sempre ieri, ne ha confermato la validità a scuola, insieme alle conseguenti sanzioni in caso di mancato possesso (sospensione dal servizio e dalla retribuzione dal quinto giorno di “assenza ingiustificata”). Il diritto a non vaccinarsi, è stato ribadito dai giudici amministrativi, «non è assoluto»; e comunque va «correlato e contemperato» con gli altri fondamentali interessi pubblici, come quello attinente alla salute pubblica a circoscrivere l’estendersi della pandemia e con quello di assicurare il regolare svolgimento dell’essenziale servizio pubblico della scuola in presenza».