Educazione motoria alla primaria: motori fermi in attesa dello starter ministeriale

da Tuttoscuola

Le prime campanelle di scuola stanno già suonando (ieri a Bolzano c’è stato il primo giorno di lezione), ma l’educazione motoria è ancora ferma ai box, a motori spenti, perché lo starter (il ministero dell’istruzione) deve ancora far sapere come si svolgerà la gara (pardon, le attività) nelle quinte classi di scuola primaria. Nel frattempo, però, gli Uffici Scolastici Regionali hanno già provveduto a nominare i docenti di educazione motoria per le classi quinte di primaria, in quantità rapportata al numero delle ore settimanali.

Dovrebbero essere due le ore settimanali per ogni classe, perché anche il decreto interministeriale n. 90 dell’11/4/22 ha confermato non più di due ore: “In attuazione dell’articolo 1, comma 329 e ss., della legge 30 dicembre 2021, n.234, a partire dall’A.S. 2022/23, per le classi quinte, è introdotto l’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria, in ragione di non più di due ore settimanali di insegnamento aggiuntive, per le classi che non adottano il modello del tempo pieno nelle quali sia introdotto l’insegnamento, rispetto all’orario di cui all’articolo 4 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89. Le classi che adottano il tempo pieno mantengono l’orario in essere anche quando interessate dal nuovo insegnamento, quantificato in ragione di non più di due ore settimanali”.

Dai territori, però, arrivano voci secondo cui diversi supplenti sarebbero stati nominati in base ad una sola ora settimanale, come se la norma avesse previsto “fino a due ore” (ma non è così!), anziché correttamente “non più di due ore”.

In ogni caso, quelle due ore (o forse una) sono curricolari (obbligatorie) e aggiuntive all’orario normale (solo nel tempo pieno si svolgeranno entro le 40 ore e in compresenza).

Ma sull’educazione motoria alla primaria ci sono altre questioni da chiarire da parte del ministero dell’istruzione: l’orario del docente (alcuni presidi sembra che abbiano stipulato un contratto a 18 ore come nella secondaria, anziché 22+2 come nella primaria, la sua partecipazione agli organi collegiali e alla valutazione, la sostituzione per la sua assenza o quella di un collega), la questione eventuale della mensa e la ricaduta sull’organizzazione dei trasporti.

Insomma, la gara sta per partire, ma gli organizzatori non hanno ancora definito né le regole né il mansionario, mentre la maggior parte degli spettatori (i genitori) non sanno nemmeno che ci sarà questa gara e i pochi che ne sono venuti a conoscenza casualmente rumoreggiano ostili.

In questo quadro generale di incertezza, il sindacato Flc-cgil sembra intenzionato a chiedere addirittura l’abrogazione della legge.