Distrofia muscolare facio-scapolo omerale

Distrofia muscolare facio-scapolo omerale: i pazienti chiedono di essere ascoltati
SuperAbile INAIL del 28/09/2022

Il 29 settembre a Roma il convegno organizzato da Fshd Italia per sensibilizzare cittadinanza e istituzioni sulle difficoltĆ  di vivere con una malattia fortemente invalidante. La vicepresidente, Caterina Dietrich: ā€œSono disabile, non fatemi sentire handicappataā€

ROMA. ā€œIo sono indiscutibilmente disabile ma, emotivamente e mentalmente, non mi sento handicappataā€, Caterina Dietrich ĆØ la vicepresidente di Fshd Italia, lā€™Associazione distrofia muscolare facio-scapolo omerale, una patologia rara, genetica e degenerativa, che attualmente non ha ancora una cura. ā€œPurtroppo, perĆ², divento handicappata ogni volta che voglio fare qualcosa e non posso farla, non perchĆ© non ne sarei in grado, ma perchĆ© lā€™ambiente esterno non me lo permetteā€ prosegue. Ci sono difficoltĆ  di tutti i tipi: barriere architettoniche negli uffici pubblici, mancanza di scivoli sui marciapiedi, cinema e teatri senza ascensori o montascale, lā€™ascensore della metropolitana perennemente fuori servizio, quasi totale impossibilitĆ  di trovare una spiaggia attrezzata. ā€œI problemi pratici sono parecchi ā€“ commenta la vicepresidente ā€“ ma forse la cosa peggiore ĆØ che tutto ciĆ² mi fa sentire come non contemplataā€. Il problema investe anche lā€™aspetto sanitario. ā€œPer chi come me rientra nella categoria dei pazienti complessi, il prendersi cura di sĆ© ĆØ davvero complicato ā€“ sottolinea ā€“. Anche per fare semplici visite di controllo, che non rientrano nellā€™elenco di quelle legate alla patologia, ĆØ necessario individuare strutture fornite di attrezzature idonee per chi ĆØ in sedia a rotelle. Provate solo a immaginare come potrei fare una mammografia se, per farla, devo appoggiarmi a unā€™apparecchiatura che non scende al di sotto di un metro e 30 centimetri. Chi ha la Fshd come me dovrebbe, quantomeno, vedersi garantire con continuitĆ  i cicli di fisioterapia, lā€™assistenza domiciliare per il mantenimento dellā€™autonomia e il supporto psicologicoā€.

Per sensibilizzare lā€™opinione pubblica sulla distrofia muscolare facio-scapolo omerale e aprire un dibattito con le istituzioni pubbliche e sanitarie regionali e comunali, Fshd Italia ha organizzato il convegno ā€œFshd, alla ricerca di un percorsoā€, previsto per il prossimo 29 settembre 2022 presso la Sala della Protomoteca del Campidoglio di Roma (puĆ² essere seguito anche in diretta Facebook) e organizzato in collaborazione con il Policlinico Gemelli di Roma. ā€œLa distrofia muscolare facio-scapolo-omerale ĆØ una malattia rara, progressiva e invalidante, attualmente senza una cura, che vede lā€™individuo perdere con lā€™etĆ  la propria autonomia motoria: oltre il 20% dei pazienti perde la capacitĆ  deambulatoria e puĆ² presentare compromissione dei muscoli respiratori ā€“ spiega Enzo Ricci, responsabile scientifico di Fshd Italia ā€“. Ma anche gli individui affetti da forme meno aggressive devono fronteggiare la progressiva riduzione dellā€™autonomia, il dolore, la fatica lā€™isolamento sociale, incontrando difficoltĆ  nellā€™adempiere alla loro attivitĆ  lavorativa e nellā€™esercizio delle comuni attivitĆ  della vita quotidianaā€. Dal suo punto di osservazione allā€™interno del Policlinico Gemelli e come membro attivo dellā€™associazione, Ricci ha modo di osservare i numerosi bisogni delle persone con Fshd, tra cui la presenza di centri di riferimento per la diagnosi e la presa in carico dei pazienti attraverso percorsi assistenziali definiti, la continuitĆ  assistenziale per i pazienti che abbiano superato lā€™etĆ  pediatrica, lā€™attuazione di un percorso riabilitativo volto al mantenimento della funzione dei muscoli non ancora colpiti dalla malattia, lā€™assistenza dei pazienti con grave disabilitĆ  e lā€™assistenza dei pazienti in etĆ  geriatrica.

ā€œQuesto appuntamento rappresenta un’occasione per riflettere e costruire percorsi di accoglienza e presa in carico delle persone con disabilitĆ  in ospedale ā€“ commenta la presidente della commissione Cultura, Politiche giovanili e lavoro di Roma Capitale, Erica Battaglia ā€“. Speriamo che questa finestra di dialogo permetta soluzioni innovative, ma anche un nuovo approccio per quelle politiche socio-sanitarie che diventano essenziali quando la degenza finisce. Conoscendo l’associazione, so per certo che interrogherĆ  specialisti e politici per la disseminazione di una sensibilitĆ  che ritengo importanteā€. Risponde a distanza la presidente di Fshd Italia: ā€œAbbiamo ben chiaro di cosa avremmo bisogno, ma ci interessa sapere se e come le istituzioni intendono garantire il rispetto dei nostri diritti, perchĆ© la ricerca scientifica sta facendo passi da gigante ma, al momento, nessuno ĆØ ancora in grado di stabilire quando le terapie potranno ritenersi efficaciā€.