Caos algoritmo, il giudice riammette a lavoro due insegnanti

da Il Sole 24 Ore

Le due docenti firmeranno un contratto a tempo determinato per l’anno scolastico 2022-23.

di Davide Madeddu

Lasciate a terra e senza cattedra dall’algoritmo, ma riammesse in servizio dal giudice del lavoro. È la vicenda di due insegnanti della scuola dell’infanzia e scuola primaria di Cagliari che proprio da questi giorni riprenderanno servizio in due scuole primarie presenti in altrettanti comuni dell’area metropolitana del capoluogo. A ricostruire la loro vicenda, partita quando sono state assegnate e cattedre in virtù delle graduatorie stilate dall’algoritmo è Giuseppe Corrias, segretario della Uil scuola che ha seguito l’intera vicenda.

La vicenda

«Le due insegnanti, nonostante i titoli, sono state scavalcate dall’algoritmo – dice il sindacalista -. Tutto è iniziato quando hanno visto la graduatoria e notato di essere state superate da colleghe con meno punteggio. È stato a quel punto che hanno chiesto di attivare la procedura». Quindi il ricorso all’ufficio provinciale scolastico che, come evidenzia il sindacalista «non ha dato alcuna risposta».

Da qui la decisione di seguire la strada del ricorso davanti al giudice del lavoro attivando «la procedura d’urgenza prevista dall’articolo 700». Il giudice ha quindi accolto il ricorso. Per il momento è un sì all’istanza cautelare promossa dai legali. Le due insegnanti, intanto, firmeranno un contratto a tempo determinato per l’anno scolastico 2022-23. «Le due docenti possono rientrare subito al lavoro – argomenta ancora il sindacalista -. Adesso si deve valutare anche il fatto che, in virtù dell’esclusione e della successiva decisione del giudice, alle due insegnanti vengano retribuiti i due mesi precedenti».

Altri contenziosi in vista

Già da settembre numerosi supplenti avevano iniziato a protestare quando, punteggi e tabelle alla mano, qualcuno aveva denunciato di essere stato scavalcato nella nomina. Protesta che sfociata anche con una manifestazione davanti al provveditorato. Ed è proprio dopo quelle iniziative che sono partite le prime azioni con i ricorsi al giudice del lavoro. Ora le prime sentenze che rivoluzionano quanto stabilito dall’algoritmo. Nel dispositivo, questa la sintesi, il fatto che sia stato utilizzato l’algoritmo non significa di per sé che la procedura sia per forza corretta. Da qui un auspicio affinché il criterio di attribuzione delle cattedre sia rivisto «o abolito al più presto». «Sono numerosi gli insegnanti che hanno presentato ricorso davanti al giudice del lavoro, anche attraverso il nostro sindacato -argomenta ancora -. Purtroppo però. Ci sono stati anche docenti che hanno rinunciato per rassegnazione».