F. Özpetek, Come un respiro

Ferzan Özpetek o dell’amore totale

di Antonio Stanca

Un’Edizione Speciale Mondadori Libri del romanzo Come un respiro del regista e scrittore italo-turco Ferzan Özpetek è comparsa lo scorso Febbraio. L’opera risale al 2020 ed era venuta, insieme ad altre di narrativa, quando Özpetek era già un noto e affermato regista cinematografico nonché un autore teatrale di rilievo, quando il MoMa di New York nel 2008 gli aveva già dedicato una retrospettiva. In ambito nazionale e internazionale era famoso fin dal primo romanzo Rosso Istanbul, pubblicato nel 2013.

Nato a Istanbul nel 1959, ha studiato a Roma, alla Sapienza, si è specializzato in Storia del cinema, dell’arte, del costume nonché in regia. Ha iniziato col teatro ma i risultati maggiori sono venuti col cinema. Dai primi film, Il bagno turco, Le fate ignoranti, La finestra di fronte, si sarebbe fatto notare ed avrebbe acquisito una posizione di eccellenza per i temi trattati e la maniera seguita.

Vive tra Roma e Istanbul e da quando ha cominciato a scrivere di narrativa si sono potute notare, nei romanzi, una continuazione, una conferma di quanto avveniva nei film. Centrale, ricorrente sarà in entrambi i generi il motivo dell’amore, dello scambio, della solidarietà, della collaborazione tra persone di qualunque condizione sociale, economica, di qualunque età, sesso. Il regista e lo scrittore vorranno recuperare, rivalutare quei valori morali, spirituali che i tempi nuovi hanno messo da parte, hanno fatto scadere. Il loro sarà un appello, unmessaggio unico, sempre uguale anche se a situazioni, condizioni diverse sarà affidato ogni volta, in ogni film, in ogni romanzo.

È un tema che da molto tempo ritorna nell’ambito artistico contemporaneo che prima di tutti, più di tutti lo ha avvertito e per il quale ogni autore ha dato la sua voce, ha usato il suo modo. La voce, il modo di Özpetek sono stati singolari, si sono distinti già dall’inizio. L’animo, lo spirito, il sentimento che lui vuole recuperare, con i quali vuole provvedere alla rivalutazione della vita, della storia, alla redenzione diun’umanità che sembra essersi smarrita, non hanno limiti di tempo, di luogo, sono di natura estesa, passano dalle persone alle cose, dai pensieri alle azioni, dalla vita alle opere, sono amore totale. Ovunque è possibile che si manifestino perché ovunque ci può essere amore, si può amare. È la novità di Özpetek, è una verità che viene dal passato più remoto, dalle favole ascoltate quando era bambino, dalle prime letture della Bibbia, del Corano, daquanto aveva fatto parte della sua vita di allora. Verità antichissime che Özpetek riprende e rinnova, che sono proprie dell’amore, della sua possibilità di verificarsi nei posti, nei modi più diversi, più lontani. Sarà per questoche in Rosso Istanbul l’amore arriverà a salvare il protagonista e l’amica Anna, entrambi delusi, avviliti da una situazione di sconfitta, di perdita. Era stata questa a farli incontrare, innamorare e pensare ad una vita migliore. Non aveva trovato ostacoli quell’amore, lo avevano accolto appena si era manifestato, era stato libero, improvviso, travolgente. Così sarà pure per l’amore che le due sorelle, Adele ed Elsa, nutriranno in Come un respiro per Vittorio, marito di Adele. Crederanno di poterlo amare entrambe, non si sentiranno colpevoli ma solo innamorate. Tanto intensa sarà la loro passione che non distingueranno. Penseranno all’amore come ad un’espressione unica di sentimento, di trasporto, d’identificazione con la persona amata. Tra loro, Adele ed Elsa, si erano sempre amate e non potevano non accettare che altro amore si aggiungesse alla loro vita. Uno solo era sempre stato il loro “respiro” e così avrebbero continuato. Più convinta sarà Elsa che tante volte, in tante lettere lo dirà ad Adele quando, dopo la morte di Vittorio, si separeranno. Meno convinta Adele, moglie di Vittorio, ma entrambe serviranno a provare quanto ci si può estendere quando si tratta di amore, quanto si può contenere, quanto si può fare.

Una sola giornata, vissuta da alcune persone in una casa romana del Testaccio, era bastata per percorrere tanto passato, tanta vita, per elaborare tanti pensieri, cogliere tanti sentimenti. Solo uno spirito di elezione come quello di Özpetek poteva riuscire. Nelle sue opere scritte la forma vale quanto il tema poiché sempre in linea, sempre perfettamente appropriata si mostra, sempre raffinata, preziosa, unica. Ad un regista d’eccezione è seguito uno scrittore d’eccezione senza che si riesca a capire quanto, come si siano combinati e continuino a combinarsi!