G. Carofiglio, La versione di Fenoglio

Carofiglio, un altro confronto

di Antonio Stanca

Mondadori Libri ha riedito, quest’anno, La versione di Fenoglio, un romanzo di Gianrico Carofiglio. Lo aveva pubblicato nel 2019 ed era stato un successo come altre volte per lo scrittore. Come altre volte era tornato il tema del confronto, proprio di questi tempi, tra prima e dopo, passato e presente, vecchia e nuova generazione, crisi dei valori ideali e affermazione di quelli materiali.

Nato a Bari nel 1961, Carofiglio, dopo gli studi, si è applicato in vario modo. All’inizio l’attività politica sembrava soddisfare le sue esigenze di giustizia, uguaglianza, democrazia. Ma giunto a quarant’anni non aveva visto risolti i problemi e aveva cercato di farlo tramite l’attività letteraria e lo spettacolo. Autore di romanzi, racconti e saggi era diventato nonché di testi per il cinema, la televisione, il teatro. Ha avuto successo, è stato tradotto in molte lingue, apprezzati sono stati gli intenti che lo muovono a scrivere, a rappresentare, i modi che distinguono il suo linguaggio scritto e quello figurato. Un moderno umanista si è rivelato già all’inizio e tale è stato fino alle opere più recenti, a quelle dei suoi sessanta anni. Tra queste rientra La versione di Fenoglio, dove Carofiglio immagina che in una palestra di fisioterapia si siano incontrati l’anziano maresciallo dei carabinieri, vicino all’età della pensione, Pietro Fenoglio, e il ventenne Giulio. Entrambi sono lì per problemi di articolazione, entrambi si sono appassionati agli esercizi assegnati dal personale della palestra perché rapidi sono stati i miglioramenti ottenuti. Ma si sono appassionati pure a scambiarsi le proprie opinioni su quanto oggi avviene nella vita, nella società per non dire nella famiglia, nella scuola e in ogni ambiente moderno. Le loro esperienze sono diverse e naturalmente più varie, più articolate quelle del maturo Fenoglio. Sarà lui a cominciare a parlare di sé, di quanto gli era successo nei tanti anni della sua vita e sarà Giulio a prestare sempre più attenzione a quei discorsi perché sempre più sorpreso, sempre più interessato si sentirà. Dalle parole del nuovo amico vedrà risolti problemi che gli erano rimasti sospesi, vedrà spiegate situazioni alle quali non aveva ancora saputo dare una risposta, vedrà accresciuta la sua capacità di osservare, intendere, capire. Ogni volta, ad ogni intervento, ad ogni spiegazione del Fenoglio Giulio avrà la sensazione di essere cresciuto, di aver ottenuto uno sviluppo, di essere diventato migliore, più grande. Tramite Fenoglio sta avvenendo la sua formazione, la sua maturazione. Tramite quanto da Giulio richiesto e dall’altro chiarito sta avvenendo quell’incontro pacifico, quella combinazione ordinata tra vecchi e nuovi tempi che è la vera, l’unica maniera capace di portare al progresso. I due interlocutorirappresentano gli estremi, il passato e il presente, che al giorno d’oggi sono venuti a confronto e che in altre opere del Carofiglio hanno saputo conciliarsi, trovare un equilibrio.

  Due epoche, due storie, due vite diverse, lontane, si sono incontrate e hanno scoperto come stare insieme, come evitare contrasti. L’uomo vecchio e l’uomo nuovo si sono trovati nell’uomo di Carofiglio, la regola, la misura hanno avuto la meglio.

Una diffusione quanto mai larga meriterebbero opere di questo genere, nelle scuole, presso i giovani dovrebbero essere lette, commentate affinché come quel Giulio anche gli altri giovani imparassero a non temere quanto ancora non sanno o non hanno capito perché possibile è anche quello di una soluzione.