Il cupio dissolvi da campagna elettorale

Il cupio dissolvi da campagna elettorale

Ha veramente dell’incredibile quanto sta succedendo in questi giorni, attivato dalla solita isteria da campagna elettorale, il cui risultato, illustrato nel titolo, avrà l’unico effetto di azzerare alcuni, non esaurienti ma significativi, passi che sono stati fatti nell’attesa che un nuovo salvifico governo possa rimettere mano su tutto…

La piazza studentesca si sta agitando per bloccare il dlgs 68 del 29 marzo 2012 sulla ‘Revisione della normativa in materia di diritto allo studio’, che è all’esame della conferenza Stato-Regioni. Il testo, come confermato dal Ministro Profumo, rivedendo i requisiti di merito e nuove soglie di reddito, diversificandole in base al diverso costo della vita, ha lo scopo di consentire ad aumentare il numero complessivo delle borse universitarie del 20% (passando da 114mila ad un totale di circa 140mila studenti a cui potrà essere attribuita una borsa di studio) e anche il loro importo annuale (da 4.900 euro a 5.500 euro).

Obiettivi più che condivisibili eppure… la storia si ripete: la pulsione all’autodistruzione, sport nazionale, e la cultura delle fazioni contrapposte, puntualmente in fine legislatura impedisce al governo in carica, pur di non averne il minimo vantaggio, di approvare alcunchè. E tanto più è innovativo e migliorativo, peggio è. Il vantaggio per l'”avversario” politico sarebbe intollerabile.

Questa incredibile situazione è stata anche denunciata dal presidente del Consiglio nazionale degli studenti universitari, il Cnsu, il massimo organo istituzionale di rappresentanza studentesca, in una lettera pubblica dove ha stigmatizzato il fatto che il Cnsu non ha potuto esprimere il proprio parere obbligatorio, in quanto alcuni gruppi hanno boicottato il funzionamento dell’organo, impedendo il raggiungimento del numero legale. Con l’incredibile risultato che si è impedito all’organo universitario nazionale di rappresentanza studentesca non solo di avanzare proposte migliorative al testo ma, fatto ancor più grave, anche di concorrere ad impedire l’attuazione della riforma del diritto allo studio.

La domanda più che lecita è: come mai i rappresentanti degli studenti sono pronti a boicottare il luogo democratico di rappresentanza studentesca, a scapito del più elementare principio di democrazia, per ottenere un pò di visibilità?

Stesso atteggiamento si era riscontrato in autunno quando per affossare la legge di riforma bipartisan sugli Organi collegiali della Scuola, si è fatto credere agli studenti la balla che sarebbero stati privati della loro consueta assemblea mensile, ottenendo Il risultato che gli studenti hanno riempito le piazze praticamente dall’inizio dell’anno scolastico, per riconquistare spazi di democrazia perduti.

Adesso, invece, si rinuncia volontariamente proprio allo spazio di democrazia rappresentativa.

C’è un evidente difetto di logica in tutto ciò.. . ma, purtroppo, gli sconfitti saranno sempre i soliti.

Paola Tonna

presidente APEF