Inaccettabile la proroga del blocco della contrattazione e degli incrementi retributivi

Inaccettabile la proroga del blocco della contrattazione e degli incrementi retributivi: i
dipendenti pubblici hanno già pagato un conto salato

Il 3 maggio scorso è stato trasmesso alla Presidenza del Senato e a quella della Camera lo
schema di decreto del Presidente della Repubblica recante “Regolamento in materia di
proroga del blocco della contrattazione e degli automatismi stipendiali per i pubblici
dipendenti”. Con tale atto, il Governo Letta, recependo quanto lasciato in eredità dal
Governo Monti che aveva predisposto lo schema lasciando al successivo esecutivo di
decidere in merito, intende bloccare fino a tutto il 2014 ogni meccanismo di adeguamento
degli stipendi, ivi compresa l’erogazione dei previsti incrementi dell’indennità di vacanza
contrattuale per il biennio 2013-2014, ed estendere all’anno 2013, per il personale della
Scuola, la sospensione della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi
economici. Vengono altresì bloccate, senza possibilità di recupero, le procedure
contrattuali e negoziali ed i conseguenti incrementi economici ricadenti negli anni 2013-
2014.
Ribadendo quanto già espresso nel Comunicato del 1° marzo u.s., la FP-CIDA e la CIMO
dichiarano del tutto inaccettabile questo reiterato blocco: dirigenti, professionisti, quadri
delle Pubbliche Amministrazioni hanno già pagato un conto salato sul versante retributivo
e su quello di una consistente riduzione delle dotazioni organiche: hanno con ciò già dato il
loro contributo per il risanamento economico del Paese.
Per le categorie dei dirigenti, professionisti e quadri, rappresentate dalla FP-CIDA e dalla
CIMO, i tagli degli organici a parità di volume di attività complessiva si sono tradotti in una
crescita esponenziale delle responsabilità individuali, senza corrispondenti riconoscimenti
economici. Tale situazione non potrà mancare di produrre in prospettiva effetti negativi sul
buon andamento delle amministrazioni e degli enti pubblici.
Il blocco quadriennale della contrattazione, ancor più se ulteriormente protratto,
impedirebbe inoltre al confronto negoziale di intervenire con le necessarie manovre
perequative a favore di categorie fino ad ora ingiustamente penalizzate.
La FP-CIDA e la CIMO chiedono pertanto al Governo e al Parlamento, che ha avviato nei
giorni scorsi l’esame del provvedimento, la sospensione del decreto e l’avvio urgente di un
confronto per una revisione delle politiche nei confronti dei pubblici dipendenti, in
particolare dei dirigenti e delle alte professionalità, che ristabilisca un clima di serenità
nelle pubbliche amministrazioni, a vantaggio di tutta la collettività, con il ripristino di una
regolare attività contrattuale, il superamento dei gravi problemi del precariato, la
riapertura di itinerari di reclutamento certi nei tempi e nelle modalità.

Giorgio Rembado – Presidente FP-CIDA
Riccardo Cassi – Presidente CIMO-ASMD