SULLE PROVE INVALSI APPENA CONCLUSE…

SULLE PROVE INVALSI APPENA CONCLUSE…

Anche quest’anno le scuole italiane sono state impegnate nella somministrazione delle prove INVALSI e la
comunità è tornata ad interrogarsi sulla loro validità. Il tema della valutazione esterna acquista maggior vigore col
crescere della rilevanza delle prove nell’ambito della travagliata costituzione del Sistema Nazionale di Valutazione,
tuttora non giunto a compimento, poiché il Regolamento è stato approvato l’8 marzo 2013 dal Consiglio dei Ministri,
ma non ancora convertito in Decreto del Presidente della Repubblica.
La rilevazione nazionale degli apprendimenti è avvenuta ancora una volta in un quadro giuridico non definito
in tutte le sue parti e ha risentito della volontà dei vari portatori di interesse di curvarne il significato nella direzione
delle strategie più funzionali per raggiungere i propri obiettivi in merito al cruciale problema della valutazione.
L’ANDIS da sempre sostiene che la qualità della scuola, intesa come sistema responsabile ed adeguato nel
perseguire le proprie finalità istituzionali, non può prescindere da una seria valutazione. E non soltanto per l’esigenza
di allinearci ai sistemi europei e di rispondere agli impegni assunti nel 2011 dall’Italia con l’Unione Europea, in vista
della programmazione dei fondi strutturali 2014/2020. L’Associazione è convinta che la valutazione serva alla scuola e
all’intero sistema dell’istruzione. Più volte è stato sottolineato che non va né compreso, né ulteriormente giustificato il
rifiuto di qualsiasi strumento volto a contribuire alla misurazione degli apprendimenti. L’ANDIS è convinta che
l’autonomia scolastica non può alimentarsi di logiche autoreferenziali, perché servono meccanismi di lettura e di
confronto su quanto accade all’interno delle scuole e nel sistema, al fine di garantire il dettato costituzionale del
diritto al successo formativo, all’equità e all’uguaglianza delle opportunità.
E’ ben chiaro che permangono problemi e criticità nell’effettuare prove standardizzate diffuse su base
censuaria e nel gestirne gli esiti; va riconosciuto tuttavia che l’INVALSI ha lavorato seriamente e bene per regolare nel
tempo il processo, migliorandolo e rendendolo più efficace anche attraverso l’interlocuzione con le scuole e le loro
rappresentanze.
Rimane spazio per migliorare e per superare la diffidenza nei confronti della valutazione, che deve essere
ulteriormente regolata in itinere e soprattutto resa sostenibile, non ricorrendo ad azioni di boicottaggio, contrarie
all’etica professionale, perché i problemi vanno risolti mantenendo aperti il dibattito e il confronto, da ampliare e
rendere più cogente.
Tra i nodi problematici da affrontare si evidenziano:
‐ ruolo dell’INVALSI all’interno del Sistema Nazionale di Valutazione ed emanazione di Direttive specifiche da
parte del MIUR;
‐ finalità della misurazione distinta dalla valutazione interna degli apprendimenti, in relazione alla Prova
Nazionale, che deve essere espunta dalla valutazione dell’Esame di Stato conclusivo del Primo Ciclo
d’Istruzione;
‐ utilizzo consapevole ed equilibrato della valutazione esterna INVALSI e della valutazione interna per
progettare i processi di miglioramento delle scuole;
‐ rimodulazione dei test INVALSI per la secondaria di 2^ grado, in relazione alle problematicità derivanti dai
diversi indirizzi.
L’ANDIS conferma che l’INVALSI deve essere potenziato per poter svolgere su tutte le scuole rilevazioni
attendibili e permanenti, approfondendo e migliorando le azioni degli ultimi anni, estendendo la ricerca anche alla
sfera dei processi e alla determinazione del valore aggiunto che costituisce condizione essenziale per la
pubblicizzazione dei risultati.
L’Amministrazione deve abbandonare realmente i compiti di gestione per potenziare quelli di controllo ed
esplicitare i provvedimenti assunti nei confronti delle criticità rilevate, sia in termini compensativi, sia in termini
sanzionatori.
Il criterio del merito deve finalmente prevalere sull’appartenenza politica ed orientare nella scelta dei
funzionari e dei dirigenti.

IL PRESIDENTE NAZIONALE
Gregorio Iannaccone