da Il Redattore Sociale del 07-06-2013
Autismo, a Lamezia seminario formativo sul modello d’intervento Dir
LAMEZIA TERME. Approfondire la conoscenza del metodo di intervento Dir (Developmental individual difference relationship-based) e dello spettro autistico. Questo il tema del seminario di formazione metodologica sull’autismo infantile, svoltosi in questi giorni a Lamezia Terme.
Il corso di aggiornamento, articolato in due moduli della durata di tre giorni ciascuno, è stato organizzato dall’unità operativa ‘Formazione e Qualità’ dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, in collaborazione con l’unità operativa di Neuropsichiatria infantile, sempre della città capoluogo. Gli aspetti fondamentali del trattamento dell’autismo infantile attraverso il metodo Dir, sono stati esaminati dalla relatrice Maria Teresa Sindelar, psicologa e psicoterapeuta Fsp (Federazione svizzera delle psicologhe e degli psicologi). Nel corso dei lavori è stato evidenziato che il modello Dir, un approccio ancora poco diffuso in Italia, rappresenta un metodo di comprensione e di intervento globale che tiene conto della definizione del livello di sviluppo funzionale ed emozionale raggiunto dal bambino autistico, delle differenze individuali nelle modalità attraverso le quali egli riceve, elabora e risponde alle informazioni sensoriali e motorie: tutti elementi chiave per la costruzione di pattern (insieme di stimoli) per il rapporto con l’esterno e con le persone. Si tratta anche di un modello centrato sulla creazione di relazioni emotive significative come veri promotori di sviluppo e d’apprendimento. Gli esperti hanno rimarcato che il modello Dir si basa su un’attenta osservazione dell’interesse naturale del bambino, delle sue motivazioni e del suo peculiare modo di interagire con l’esterno per consentire all’operatore di entrare nel suo mondo e, pian piano, portarlo verso un universo di condivisione. Cosa impossibile se non si conosce il profilo individuale di ciascun bambino, per cui bisogna elaborare un intervento “su misura”.
Questo tipo di approccio propone un intervento intensivo, sistematico, allargato e che coinvolge tutti i setting (contesti sociali) della vita di un bambino, perché la complessità del disturbo implica un programma allargato di riabilitazione. C’è bisogno, quindi, di un modello d’intervento che coinvolge le famiglie e la scuola: insieme bisogna puntare a sviluppare determinate capacità funzionali, ristrette o assenti nel bambino con autismo, con la finalità di determinare nel soggetto autistico processi essenziali di autonomia e comunicazione. Il seminario formativo ha previsto, inoltre, la presentazione e la discussione di casi clinici, diversi lavori di gruppo e un confronto dibattito al termine di ogni giornata. (msc)
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