Maturità, l’anno della “riscossa”: calano i respinti e aumentano i voti

da Repubblica.it

Maturità, l’anno della “riscossa”: calano i respinti e aumentano i voti    

Il numero di chi non ce l’ha fatta è diminuito dell’1,3%. Un effetto anche del “bonus” per l’esame dei test di ammissione: si incrementa soprattutto la percentuale di voti utili per raggiungerlo

di SALVO INTRAVAIA

Calano i bocciati e aumentano i voti. E’ questo il quadro dell’ultima maturità che si è ufficialmente conclusa lo scorso 18 luglio. Il ministero dell’Istruzione ha comunicato ieri gli esiti degli esami conclusivi del secondo grado. E non mancano le sorprese. Quest’anno, gli studenti sembrano essere diventati più bravi. Effetto probabilmente anche del bonus-maturità, che ha portato i professori ad incrementare i voti per sopperire alle disparità insite nel meccanismo.
I numeri possono suggerire qualche risposta. Ma quello che conta è che i bocciati sono calati drasticamente. Nel 2012  –  fra non ammessi (il 5,6 per cento) e bocciati agli esami (l’1,1 per cento) non riuscirono a fregiarsi del titolo conclusivo della secondaria di secondo grado complessivamente il 6,6 per cento degli studenti dell’ultimo anno delle superiori. Quest’anno, tra bocciati e non ammessi, si raggiunge il 5,3 per cento: oltre un punto in meno rispetto a 12 mesi fa. Un trend confermato anche dal numero di studenti che sono riusciti a raggiungere il massimo dei voti (100 centesimi) e dai cosiddetti cervelloni che si sono accaparrati anche la lode.
L’iniziale calo delle eccellenze, risultante dai primi tabelloni pubblicati dalle scuole, si trasforma in una sostanziale conferma del dato dell’anno precedente: 0,7 per cento di superbravi quest’anno contro lo 0,6 per cento dell’anno scorso. Cervelloni che si concentrano soprattutto in due regioni: Puglia e Umbria, che riescono a diplomare con lode l’1,6 per cento degli studenti. Aumento più marcato invece  –  più 0,4 per cento  –  per i centisti e per tutti coloro che sono riusciti a superare l’esame con un voto alto. E, di conseguenza, calano i diplomati con voti bassi: inferiori a 70 centesimi. Complessivamente, i diplomati meno attrezzati  –  con voti compresi fra il minimo (60 centesimi) e 70  –  si sono ridotti di quasi due punti percentuali.
E si incrementano della stessa percentuale (1,9 per cento) i voti superiori a 80 centesimi, proprio il limite stabilito dall’ex ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, e confermato dalla collega Maria Chiara Carrozza per accedere al bonus-maturità. Incremento che sale al 2,3 per cento nei licei, da sempre maggiore serbatoio per coloro che proseguiranno gli studi all’università. Infatti, quest’anno, tutti coloro che tenteranno l’accesso a Medicina e alle altre facoltà a numero programmato nazionale  –  Odontoiatria, Veterinaria, Architettura e alle Professioni sanitarie  –  avranno un bonus  –  variabile da 1 a 10 punti  –  da aggiungere all’esito del test d’ingresso.
Un meccanismo comunque molto contestato per il rischio di far corrispondere bonus diversi in presenza di stessi voti di maturità e che avvantaggerà coloro che riusciranno a strappare un voto alto in una commissione con voti bassi, rispetto a chi ottiene lo stesso punteggio in una commissione con voti alti.