Legge di stabilità

Angeletti: La Uil pronta a scioperare

Taglio cuneo fiscale ci sembre una presa in giro

Roma, 16 ott. – (Adnkronos) – La Uil e’ “certamente pronta” a proteste forti e allo sciopero contro le misure della legge di stabilita’ che riguardano il pubblico impiego: dal blocco dei contratti a quello del turn over, dal taglio degli straordinari alle misure sulla liquidazione. A dirlo, in diretta a “L’Economia Prima di Tutto” su Radio1 Rai, e’ il segretario generale della Uil Luigi Angeletti.

“Il governo aveva detto basta ai tagli lineari, annunciando: d’ora in poi solo operazioni chirurgiche sulla p.a. per decidere dove investire e dove tagliare – afferma Angeletti – Cosa c’e’ invece di piu’ lineare di bloccare la contrattazione? Colpisce tutti i lavoratori dipendenti, qualsiasi lavoro facciano, qualunque importanza abbia il loro lavoro per la vita dei cittadini. Adesso basta, siamo certamente pronti” a proteste “molto forti”.

Anche allo sciopero? Luigi Angeletti risponde secco: “Certamente”. “La rateizzazione della liquidazione inoltre da il senso della disperazione: vanno alla ricerca dei soldi ovunque – continua il leader della Uil – E’ gravissimo e senza nessun criterio, se la prendono sempre con le stesse persone. Basta”, conclude Angeletti.

“Il problema dell’Italia e’ la scarsa crescita, non il debito. E a me sembra che l’unica preoccupazione di questa legge di stabilita’ sia stata di stabilizzare la tenuta del governo, non l’economia. A pagare non possono essere sempre i soliti”. A dirlo e’ il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, intervistato in diretta a “L’Economia Prima di Tutto” su Radio1 Rai.

In questa legge di stabilita’ secondo Angeletti “sotto i titoli, non c’e’ nulla: ci sentiamo presi in giro”. Soprattutto sulle misure per il lavoro le parti sociali si sentono “assolutamente prese in giro”, in particolare per quanto riguarda la riduzione del cuneo fiscale.

“Tutto il mondo ci spiega da mesi che per dare una spinta alla ripresa occorre fare manovra che riduca le tasse sul lavoro: il governo ha fatto solo finta – afferma – E fare finta comporta che si possono fare tutti gli annunci, si puo’ ostentare ottimismo, ma la realta’ e’ che nel 2014 noi continueremo ad essere il peggior paese dell’Ocse per la crescita e per l’occupazione, aumentando anche il divario rispetto agli altri”.

Insomma Angeletti prevede che “ad una simbolica riduzione tasse corrispondera’ una ripresa solo simbolica: l’unica cosa reale sara’ un ulteriore aumento della disoccupazione”. Anche sul fronte della riforma dell’Imu, il leader della Uil attacca: “come per tutto il resto a pagarne il prezzo sara’ il  paese, ci perderanno i cittadini italiani con piu’ difficolta’, chi perde il posto di lavoro e soprattutto i giovani”.

Di Menna: “Blocco del contratto e degli scatti. Una doppia penalizzazione ingiusta e inaccettabile”.

Legge di stabilità

Per la scuola una doppia penalizzazione e una ingiustizia inaccettabile – è il giudizio del segretario generale della Uil Scuola dopo l’approvazione della legge di stabilità.
Nel documento di bilancio del Governo si dà seguito a quanto approvato dal Consiglio dei ministri ad agosto.  Questo vuole dire, non solo retribuzioni ferme – spiega Di Menna – ma anche, blocco degli aumenti per anzianità, già finanziati, previsti dal contratto vigente.
Praticamente, dietro articoli e commi, c’è la decisione del Governo di prendere 300 milioni destinati alle retribuzioni degli insegnanti e del personale della scuola e di destinarli ad altre spese – commenta in modo molto critico il segretario della Uil Scuola – un modo di operare che contrasta con la tanto dichiarata attenzione per chi insegna e fa funzionare la scuola tra mille difficoltà.
Il Governo e le forze politiche debbono cambiare questa scelta che per la scuola rappresenta una doppia ingiustizia.
E’ già prevista una riunione di tutti i sindacati della scuola,  il 28 ottobre, per decidere le modalità della protesta e le forme di mobilitazione.
Serve una vera trattativa con il Governo finalizzata alla discussione sul rinnovo  contrattuale sulla parte economica e normativa e per il riconoscimento professionale.
Siamo in presenza di una legge di stabilità fatta soprattutto di titoli.  Per dare una spinta alla ripresa occorre ben altro,  una manovra che riduca le tasse sul lavoro: il governo ha fatto solo finta. A pagare non possono essere sempre i soliti.