Nei doposcuola parrocchiali il 12,1% ragazzi ha disturbi di apprendimento

da Redattore Sociale

Nei doposcuola parrocchiali il 12,1% ragazzi ha disturbi di apprendimento

Famiglie con problemi di lavoro: 7 mila ragazzi ai doposcuola di Caritas Ambrosiana

In base a una ricerca condotta dalla stessa Caritas, uno su quattro dei ragazzi che frequentano i 267 doposcuola a Milano va male a scuola e ha genitori con problemi di lavoro. La materia più ostica è la matematica

MILANO – I figli vanno male a scuola e i genitori hanno problemi di lavoro. Non è un assioma per giustificare i fannulloni, ma la condizione di un ragazzo su quattro che frequenta uno dei 267 doposcuola parrocchiali della diocesi di Milano. È quanto emerge dalla ricerca condotta dalla Caritas Ambrosiana tra i 7 mila bambini e adolescenti che vengono aiutati dai volontari ogni pomeriggio. Di un campione rappresentativo di 824 ragazzi, il 25% proviene da una famiglia che ha chiesto aiuto al centro di ascolto parrocchiale per problemi economici e la metà ha uno dei genitori che nell’ultimo anno ha perso il lavoro. “Se questi dati fossero confermati da altre ricerche, ci troveremo di fronte ad una situazione allarmante – commenta don Roberto Davanzo, direttore di Caritas Ambrosiana -, perché vorrebbe dire che la crisi si sta avvitando su se stessa, impoverendo le famiglie più deboli e creando le condizioni perché domani saranno più vulnerabili anche i loro figli. È una spirale che non possiamo permetterci”.

I doposcuola parrocchiali sono frequentati in maggioranza da ragazzi con uno o entrambi i genitori italiani (51,8%), ma la stragrande maggioranza, pari al 72,5%, è nato in Italia. Il 10,9% degli alunni era già stato respinto prima della iscrizione al doposcuola, 19,5% alunni in ritardo rispetto all’età anagrafica. Questi ultimi sono i figli di immigrati arrivati in Italia già in età scolastica e che sono stati inseriti in classi inferiori. “Tutte le scuole devono accogliere in ugual misura gli alunni con cognome straniero – denuncia Francesco Cappelli, assessore comunale all’Istruzione -. Ma non tutte le fanno, perché c’è una mentalità diffusa per cui la qualità di una scuola dipende dalla sua utenza. Questo non è accettabile. Ogni scuola ha il dovere di offrire un’istruzione di qualità a qualsiasi ragazzo”.

Dalla ricerca emergono anche alcune curiosità. La materia più ostica per i ragazzi italiani è la matematica, seguita dall’italiano e dall’inglese, mentre per quelli stranieri è l’italiano, seguito da matematica e storia. (dp)

Indagine sui doposcuola Caritas a Milano. Sono sei volte di più rispetto alla media delle scuole lombarde. Segno che fuori dalla scuola non trovano altri luoghi dove farsi aiutare

Nei doposcuola parrocchiali della diocesi di Milano, il 12,1% dei ragazzi ha disturbi specifici dell’apprendimento (Dsa). “A livello nazionale, nelle scuole sono l’1,2% e in Lombardia il 2,1%”, sottolinea Mari Salati, una delle ricercatrici che ha presentato questa mattina l’indagine di Caritas Ambrosiana (vedi lancio precedente). “Per i doposcuola è una sfida -aggiunge Mari Salati-, perché i Dsa richiedono competenze specifiche e i volontari stanno frequentando corsi appositi”. Inoltre, il dato così alto significa anche che i doposcuola parrocchiali sono uno dei pochi o spesso l’unico luogo in cui questi ragazzi trovano un aiuto, fuori dall’orario scolastico.

In Lombardia sono 23.896 gli alunni con certificazione Dsa: 7.253 iscritti alla scuola primaria (pari al 1,6% del totale dei bambini frequentanti), 10.256 alla secondaria di primo grado (3,6%) e 6.387 alle secondaria di secondo grado (1,7%). (dp