Dopo l’annuncio di tre settimane fa, il ministro Carrozza non era più intervenuta pubblicamente per parlare del suo ambizioso progetto di una costituente per la scuola.

Ne ha nuovamente parlato nel corso del convegno alla Camera, organizzato da Milena Santerini (Pi) per discutere sulla riduzione del ciclo di scuola superiore da 5 a 4 anni, di cui abbiamo dato come Tuttoscuola ampia informazione.

Non solo il ministro ha ripreso il suo progetto di una costituente per la scuola, ma ha addirittura rilanciato puntando ad un coinvolgimento più alto.

“Spero che la Costituente sulla scuola sia inserita nel piano di governo 2014” – ha dichiarato il ministro che ha aggiunto: “L’obiettivo è arrivare a una ”riforma della scuola che non sia top-down, ma che coinvolga tutta la società civile”.

Nella Costituente, ha sottolineato il ministro, ”non saranno coinvolti solo gli esperti. Io ho le mie idee, ma vogliamo aprire la scuola alla società civile: alle associazioni degli imprenditori, a quelle dei genitori, al mondo del lavoro e agli intellettuali. La sfida che dobbiamo cogliere sono i nuovi saperi. La scuola deve preparare i giovani ad affrontare il mondo delle professioni, che è cambiato”.

”Non mi interessa vincere o combattere sulla durata o sull’organizzazione dei cicli – ha concluso Carrozza – la scuola deve tornare a essere uno strumento per far realizzare la persona.

Dobbiamo reintrodurre il concetto di aspirazione e di libertà di realizzare l’aspirazione, anche con percorsi diversi per gli studenti perché sono persone diverse”.

Nessuna novità sui dieci punti che dovrebbero costituire la sua proposta, dunque, e nessuna anticipazione: il progetto resta ancora top secret.

Una domanda un po’ impertinente. La chiamata in causa del Governo affinché faccia sua la proposta di una costituente per la scuola è forse un tentativo per cercare un rinforzo ad una idea già in difficoltà di attuazione?