Da Milano a Malta, da Roma alla Svizzera I gemellaggi fra scuole ora corrono in Rete

da Corriere della Sera

LA PIATTAFORMA COMUNITARIA

Da Milano  a Malta, da Roma alla   Svizzera I gemellaggi fra scuole ora corrono in Rete

Il successo della piattaforma europea eTwinning: 8.400 istituti italiani coinvolti su un totale di 115 mila.  A costo zero

Un progetto di scienze in lingua inglese sui pericoli del fumo. Gli alunni della scuola media Perlasca di Bareggio (Milano) ci hanno lavorato con i coetanei di un istituto di Malta. A Roma, invece, i ragazzi del liceo linguistico Machiavelli hanno appena finito un progetto sulla democrazia virtuale insieme a una classe svizzera.

GEMELLAGGI ELETTRONICI – Si chiamano «gemellaggi elettronici», collaborazioni tra scuole di Paesi diversi rese possibili dal portale eTwinning. Una piattaforma nata nel 2004 su iniziativa della Commissione europea per permettere agli insegnanti di elementari, medie e superiori di scambiarsi materiali didattici, condividere progetti, creare alleanze. Uno strumento a costo zero che in Italia sta ottenendo un grande successo: i docenti iscritti sono 17.500, l’8% dei circa 230mila iscritti in tutta Europa, e le scuole coinvolte a livello nazionale sono 8.400 (su un totale di 115mila). Il boom a livello italiano si è registrato l’anno scorso, nel 2013: quattromila nuovi insegnanti e 1.400 istituti affiliati al portale. Un aumento del 40% rispetto al 2012. E con 8.500 gemellaggi attivati nel complesso, l’Italia è seconda in Europa per l’utilizzo di eTwinning dopo la Polonia.

Il merito di questo risultato è tutto dei docenti, che decidono di propria iniziativa di investire un po’ di tempo per capire come funziona questo strumento. Ma una volta adottato, non lo lasciano più: «È davvero utile perché permette a noi di confrontarci con i colleghi di altri Paesi e ai ragazzi di sentirsi coinvolti in progetti internazionali», spiega la professoressa Mariangela Bielli, docente di inglese all’istituto Perlasca di Bareggio. «Io mi sono iscritta subito, nel 2005, dopo aver sentito parlare del portale dalla preside dell’epoca. Da allora ho continuato, anzi lo uso sempre di più: ho coinvolto la collega di scienze e insieme alle professoresse di Malta realizziamo molti progetti. Poi lavoriamo spesso con una scuola francese e una olandese. Decidiamo i temi comuni già a giugno per l’anno successivo e poi procediamo contemporaneamente a produrre i contenuti. Filmiamo le lezioni e gli esperimenti e poi condividiamo sul portale foto, video, presentazioni. La scuola di Malta, per esempio, ha un laboratorio scientifico molto attrezzato e ci manda i video di esperimenti che noi non potremmo fare. I miei alunni li guardano e poi rispondono con esperienze più semplici. I ragazzi sono iscritti al portale con un profilo personale e possono commentare da casa, coinvolgendo anche i genitori». Insomma, eTwinning dà un valore aggiunto alla didattica. Rende le lezioni più divertenti e pratiche, ma non solo: insegna ai ragazzi a lavorare per progetti, rispettando scadenze e appuntamenti. L’ultima trovata delle docenti partner, tedesche in questo caso, è stata quella di organizzare una mostra itinerante sui danni del fumo. Così in questi giorni c’è uno scatolone pieno di disegni, schede e modellini di polmoni in plastica che gira via posta tra le scuole europee.

DEMOCRAZIA VIRTUALE – Anche la professoressa Maria Rosaria Fasanelli, docente di inglese al liceo Machiavelli di Roma, è entusiasta del portale: «Lo uso dal 2009 come elemento curricolare. Gran parte delle mie lezioni si svolgono con eTwinning, visto che ho la fortuna di avere una lavagna interattiva in classe. Con i miei ragazzi carichiamo e commentiamo in diretta i contenuti, spesso ci diamo appuntamenti su Skype con le scuole partner, facciamo vere e proprie conferenze a distanza». I progetti di gemellaggio elettronico del liceo Machiavelli sono stati premiati a livello sia nazionale che europeo: «Il lavoro sulla democrazia virtuale e quello sulle nuove biografie, “The book of life”, realizzato con Romania, Francia e Germania sono piaciuti molto e hanno ottenuto un riconoscimento di qualità dal portale», spiega la docente. «Il bello di questo strumento è che non costa nulla, non ha burocrazia, e dà veramente tantissime opportunità. Sul portale ci sono un forum per scambiarsi commenti, un blog, un wiki per caricare contenuti modificabili. Certo, c’è qualche resistenza da parte dei colleghi che non sanno l’inglese o che non usano agevolmente il computer, ma in realtà questi ostacoli si possono superare: il docente più abile sul web può occuparsi di gestire il profilo della scuola e coinvolgere comunque gli altri sui contenuti, facendo convergere il programma sui temi trattati via eTwinning». Un rammarico però c’è: «Sarebbe bello poterli fare di persona questi gemellaggi, anche se ormai sia le scuole che le famiglie hanno sempre meno soldi per gli scambi all’estero – commenta la docente – Ecco, questo portale supplisce almeno un po’ a questa mancanza».

Alessandra Dal Monte