Erasmus cresce: nel 2014 più soldi e 330mila giovani in partenza

da Corriere.it

a Firenze il Ministro Giannini e il Commissario europeo Vassiliou

Erasmus cresce: nel 2014 più soldi e 330mila giovani in partenza

Presentato il nuovo programma: in dotazione il 12% di fondi in più rispetto al 2013. Fino al 2020 a disposizione 14,7 milioni di euro

di Redazione scuola

Venticinque anni dopo, Erasmus diventa Erasmus Plus. Il programma nato per promuovere l’istruzione, la mobilità e lo sport fra i giovani cresce e coinvolge sempre più studenti. Che dall’esperienza all’estero traggono enormi benefici, anche ai fini dell’occupazione futura. Presentato giovedì a Firenze dalla commissaria europea per l’Educazione Androulla Vassiliou, il programma Erasmus Plus garantisce all’Italia, per il 2014, una dotazione di  128 milioni di euro: il 12% in più di quanto avuto nel 2013 dai vecchi programmi Erasmus, Leonardo e Gioventù in Azione, che il nuovo Erasmus Plus unificherà sotto un solo vessillo.

Scambi

Nei prossimi sette anni, saranno ben 330 mila gli italiani che potranno partire col nuovo programma, mentre fra il 2006 e il 2013 sono stati circa 220 mila gli studenti, i giovani e gli insegnanti ad aver beneficiato di finanziamenti o scambi come l’Erasmus e il Leonardo. È di 14,7 milioni di euro, fra il 2014 e il 2020, la somma su cui il programma Erasmus Plus potrà contare, che rappresenta un aumento del 40% rispetto agli scorsi sette anni.

Un programma per tutti

Il programma, attivo da qui a sette anni, fino al 2020, ingloberà i sette finora esistenti: il Lifelong Learning Programme, comprendente, oltre al vecchio programma di mobilità universitaria, anche il Comenius dedicato agli studenti delle scuole superiori, che dava loro la possibilità di lavorare in aziende europee, il Leonardo da Vinci per la formazione all’estero e il Grundtvig, per la mobilità degli adulti; poi Youth in Action, per lo sviluppo dei progetti di volontariato; Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulink e la cooperazione bilaterale con i paesi industrializzati.

I numeri di Erasmus+

Ancora qualche numero: saranno due milioni, in Europa, gli studenti delle scuole superiori e delle università a beneficiare di uno scambio all’estero. Circa 450 mila i tirocini formativi a disposizione, 650 mila gli studenti degli istituti professionali e gli apprendisti coinvolti. Ottocentomila gli insegnanti, i formatori, i membri del personale educativo e gli animatori che beneficeranno del nuovo programma.

Partner e imprese

Duecentomila studenti di lauree magistrali riceveranno finanziamenti per svolgere l’intero corso di studio all’estero e venticinquemila studenti avranno borse di studio per lauree congiunte in almeno due paesi Ue. Più di 500 mila giovani potranno partecipare ad attività di volontariato all’estero o a scambi giovanili. Si istituiranno 25 mila partenariati strategici fra mondo della scuola e mondo del lavoro che coinvolgeranno 125 mila scuole, istituti professionali e centri per l’educazione degli adulti. Tremilacinquecento imprese riceveranno finanziamenti per promuovere l’occupazione, e l’imprenditorialità fra i giovani. Infine saranno seicento i partenariati transnazionali nell’ambito dello sport, inclusi gli eventi sportivi no profit, a ricevere finanziamenti.

«Erasmus curriculare»

Il ministro Stefania Giannini, intervenuto alla presentazione del nuovo Erasmus, a Firenze, nel salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, ha parlato di «una terza rivoluzione, quella della mobilità», sottolineando nuovamente l’esigenza «di inserire il programma Erasmus nei curricula universitari di tutti i corsi di laurea italiani, perché la mobilità dei giovani a livello europeo divenga una realtà». E ha successivamente twittato:  «Erasmus curriculare da sogno a realtà. Sarebbe bello proporlo durante semestre italiano Ue». Il commissario europeo per l’istruzione e la cultura, Androulla Vassiliou, ha spiegato uno degli obiettivi fondamentali del nuovo «Erasmus+»: garantire l’integrazione e rendere l’Europa più forte proprio grazie alle sue diversità. Il programma – secondo Vassiliou – è poi particolarmente importante in un periodo di crisi come quello che stiamo ancora attraversando perché può «dare molte opportunità ai giovani».