Alle minacce della Giannini la scuola pubblica risponde con la mobilitazione

Le recenti esternazioni di Stefania Giannini, Ministro di quella che una volta era chiamata Pubblica Istruzione, si caratterizzano per un mix di vacuità ed aggressività francamente intollerabili.

Dopo anni di tagli alle retribuzioni del personale ed agli organici questa signora, in luogo di proporre di restituire il maltolto alla scuola pubblica, ci ammannisce il solito mantra: sostegno alla scuola privata, valorizzazione del merito, premi e punizioni, innovazione tecnologica, esaltazione del mercato e via pontificando.

Se questa è l’agenda del governo l’unica risposta è rispedirla al mittente. Le questioni reali da affrontare, infatti, sono assolutamente evidenti:

  • retribuzioni dignitose
  • un organico adeguato al funzionamento di una buona scuola
  • l’assunzione del personale precario su tutti i posti disponibili
  • forti investimenti per l’edilizia scolastica

Le nostre rivendicazioni hanno agli occhi di questi signori il gravissimo difetto di non adattarsi alla politica di sfascio della scuola pubblica che da troppi anni governi di diverso colore hanno perseguito con pertinacia degna di maggior causa ma è su questa piattaforma che i lavoratori della scuola costruiranno la loro mobilitazione a partire dall’inizio dell’anno scolastico.

Pertanto sin dai primi giorni di settembre la CUB Scuola Università Ricerca organizzerà assemblee, presidi, mobilitazioni e sta preparando lo SCIOPERO GENERALE della scuola che deve vedere coinvolti tutti coloro che hanno a cuore al difesa e la crescita della scuola di tutti e di tutte.

Per la CUB Scuola Università Ricerca
Il Coordinatore Nazionale
Cosimo Scarinzi