Scatti degli insegnanti, polemica Toccafondi-Gallo (M5s)

da tuttoscuola.com

Scatti degli insegnanti, polemica Toccafondi-Gallo (M5s)

Il governo con le linee guida ‘La buona scuola’ “intende ripensare il sistema degli scatti stipendiali. L’intento non ha come obiettivo risparmi di spesa ma vuole superare la standardarizzazione di interventi indifferenziati. Quello che si vuole fare è investire sui meritevoli“.

Questa la risposta del sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, a un’interpellanza a firma del Movimento 5 stelle, sugli stipendi dei docenti chiedendo al governo di “equipararli” a quelli della media europea. “Gli stipendi lordi dei docenti italiani – aggiunge – all’inizio della loro carriera” partono da “31,9 mila euro fino a 47 mila“.

La risposta del sottosegretario tuttavia non soddisfa i deputati del Movimento 5 Stelle, che commentano: “Altro che merito e più soldi per gli insegnanti, l’operazione di Renzi in realtà si traduce in un nuovo, ulteriore taglio per il comparto scuola“.

Nella buona scuola – continuano i parlamentari – è scritto che ‘non saranno attribuiti scatti negli anni 2015 – 2018’, con un risparmio complessivo per lo Stato di oltre un miliardo di euro. Inoltre gli scatti stipendiali presentati da Renzi sono una finzione dal momento che quel sistema, che permetterebbe a tutti i docenti meritevoli di scattare fino al raggiungimento dei famosi 9 mila euro in più di stipendio annui, prevedrebbe che il 66% dei docenti sia costantemente meritevole e il 34% costantemente non meritevole. Si tratta quindi di una prospettiva solo ipotetica. Se a ciò si aggiunge che il salario medio degli insegnanti della scuola primaria e secondaria inferiore è diminuito (in termini reali) del 2% tra il 2008 e il 2012 si evince che i fondi che Renzi dovrebbe investire nella scuola sono in realtà una goccia nel mare. La spesa per l’istruzione continua a calare prima con Letta e ora con Renzi“.

Il portavoce 5stelle Luigi Gallo, firmatario dell’interpellanza urgente inoltre contesta a Toccafondi di non essere “stato in grado di fornire dati precisi, soprattutto in merito ai nuovi tagli in arrivo. Si è limitato a declinare le cifre degli stipendi dei docenti al lordo. Cifre note e proprio per questo da mettere in discussione“.

Una buona scuola – conclude Gallo – deve partire dalla valorizzazione delle professionalità dei docenti, che invece continuano ad essere mortificati”.

La frase ‘non saranno attribuiti scatti negli anni 2015 – 2018’ riportata nel comunicato dei parlamentari del M5s è corretta, e si trova a pagina 55 del documento La Buona Scuola. Per avere chiara la questione, riportiamo l’intero passaggio del testo: “Il primo scatto sarà attribuito alla fine del 2018, al termine del primo triennio dall’assunzione dei nuovi 150 mila docenti e di introduzione del nuovo sistema dei crediti e di valutazione. Creando un immediato dinamismo nel sistema. Ciò vuol dire che non saranno attribuiti scatti negli anni 2015-2018. Ma anche che, nel 2018, due terzi di tutti i docenti italiani – quasi mezzo milione – matureranno uno scatto di circa 60 euro netti al mese“.