Dei BES e degli H

Dei BES e degli H

di Maurizio Tiriticco

Caro Raffaele! Hai ragione! Io non mi sono mai occupato di alunni H, per cui qualche abbaglio l’ho preso e lo prenderò ancora, ma… E qui c’è il “ma”! Un “ma” grosso così! Anche perché ho una certa esperienza di scuola, di alunni, di funzione docente e comportamento insegnante, e così via! Ciò che mi ha preoccupato e che preoccuperà gli insegnanti tutti è l’uscita di Ianes! E vorrei pensare che non sia così, se è vero che Ianes è uno specialista del problema degli handicappati! Ha detto, o avrebbe detto, che in avvenire gli insegnanti tutti saranno anche insegnanti di sostegno! Ciò mi ha profondamente stupito, in prima battuta anche piacevolmente! E perché, allora, non pensare che tutti gli infermieri saranno chirurghi? Che tutti i geometri saranno Renzo Piano? Ed io, che canticchio sotto la doccia, non potrei essere un valido tenore? No, caro Raffaele! Follia pura! Soprattutto perché i casi di handicap sono infiniti! E non dirò mai “diversamente abile”, perché è una presa per i fondelli: purtroppo si tratta di uno strano gergo ormai in uso da molti anni, forse per attenuare la gravità di certe situazioni oppure…per “prenderci in giro”. Chissà!!!

Quante volte mi è capitato che un insegnante di sostegno mi dicesse che per il caso che gli era stato affidato non si sentiva affatto preparato? E poi sappiamo benissimo quanto valgono i titoli di studio che rilasciamo ad alunni handicappati gravi! Un titolo che difficilmente potranno spendere! Se non mai!!! E così si illude l’alunno e la sua famiglia! Sai benissimo che ci sono forme difficilissime di handicap che alcuni soggetti riescono a contenere, ad aggirare e a battere (nel mondo della musica, della ricerca scientifica, dell’informatica e delle tecnologie avanzate), ma sono sempre casi che si possono contare sulle dita! Ciò non toglie che la scelta che facemmo nel lontano 1977 – ed io la sostenni e la sposai – è stata una scelta difficile e rischiosa. Ed è una scelta dalla quale non dobbiamo tornare indietro, mai! Una scelta che in molti all’estero ci invidiano! Ma non si può pensare che un insegnante “normale”, anzi tutti gli insegnanti italiani “normali”, possano e debbano essere anche di sostegno! E che tipo di concorso dovrebbero sostenere per dimostrare di saper affrontare tutte le situazioni di handicap – non chiamiamolo disagio – che sono infinite? Sai meglio di me che ci sono forme di handicap gravi (non chiedermi le definizioni scientifiche, perché non le conosco) che comportano seri disturbi al lavoro di una classe, anche in presenza di un validissimo insegnante di sostegno.

Mi sai dire che cosa accadrebbe, quando in un liceo classico si deve affrontare l’idealismo o in un professionale realizzare un circuito elettrico in corrente continua con collegamenti in serie e in parallelo? Tutto si può fare, ovviamente, ma sempre in dipendenza del livello di gravità dell’handicap. Come farebbe un docente di lettere, anche di sostegno, a “leggere” la preghiera di San Bernardo o il canto delle macchie lunari, tra i più ostici e difficili, se l’alunno handicappato grave obbedisce solo ai suoi impulsi? Per dirla con un’espressione “gentile”! Insomma la botte piena e la moglie ubriaca sono due eventi che da sempre non stanno insieme! Bisogna ricorrere alla saggezza popolare per dimostrare che, se si fa una cosa difficile, è difficile farne un’altra egualmente difficile! E scusami il bisticcio di parole!

E allora, diamo pane al pane e vino al vino! Diciamo chiaramente che le casse sono vuote e che, tra le tante cose a cui dobbiamo rinunciare, siamo costretti a liquidare una delle conquiste di cui siamo sempre andati fino a ieri a testa alta! Per ragioni molto semplici e banali: non ci sono più soldi!!! Ma allora si abbia anche il coraggio di cancellare la 517! Saremmo tutti più onesti! E finalmente la finiremo di menare il can per l’aia con l’amena invenzione dei BES. L’obiettivo era un altro! Altro che preoccuparsi di bisogni speciali! Convegni, seminari, parole alte e… al vento più che altro! Insomma, “gira e rigira il cetriolo torna sempre al c… dell’ortolano”. Non sono io che sono volgare! Sono volgari quelli che da mesi ci prendono per i fondelli!