A un anno dalla maturità il 65% dei diplomati ha scelto l’università, il 28% lavora

da Il Sole 24 Ore

A un anno dalla maturità il 65% dei diplomati ha scelto l’università, il 28% lavora

di Eugenio Bruno

A un anno dalla maturità il 65% dei diplomati ha scelto di proseguire gli studi e iscriversi all’università. Una percentuale che tra i liceali arriva al 76 per cento. Ammonta invece al 28% la quota di chi nel frattempo ha trovato un lavoro. A dirlo sono AlmaDiploma e AlmaLaurea.

L’anticipazione
AlmaDiploma e AlmaLaurea – che mercoledì scorso hanno presentato il Profilo dei diplomati 2014 – anticipano a Scuola 24 i primi risultati dell’Indagine 2014 sulla condizione occupazionale e formativa dei diplomati 2013, intervistati a uno anno dal conseguimento del diploma. L’Indagine – che ha interessato quasi 50mila diplomati del 2013 provenienti da 350 istituti d’istruzione superiore – fotografa le scelte dei diplomati al termine delle superiori. Ebbene, a un anno dalla maturità, il 65% del campione ha scelto di proseguire la propria formazione e si è iscritto a un corso di laurea, il 53% ha optato esclusivamente per lo studio e il 12% frequenta l’università lavorando. La quota di diplomati dediti esclusivamente allo studio universitario è nettamente più elevata tra i liceali (76% contro il 16% studia e lavora) rispetto ai diplomati del tecnico (40%) e del professionale (18%). Al contrario i diplomati che esclusivamente lavorano sono poco diffusi tra i liceali (3%), rispetto a quelli del tecnico (24%) e del professionale (33%).
Sulle loro scelte un impatto ce l’ha anche il contesto socio-culturale di origine. Fra i diplomati 2013 che provengono da famiglie più favorite, con almeno un genitore laureato, la quota di chi ha scelto di proseguire gli studi iscrivendosi a un corso di laurea triennale, 86%, è nettamente superiore rispetto a chi ha genitori in possesso di un diploma secondario superiore (66%) o un titolo inferiore (circa 40%).

I risultati all’università
A un anno dal titolo, per 18 diplomati su cento la scelta universitaria non si è dimostrata vincente: fra chi ha deciso di continuare gli studi, il 7% ha, nel corso del primo anno, deciso di abbandonare l’università, mentre un ulteriore 11% è attualmente iscritto all’università ma ha già cambiato ateneo o corso di laurea. Confrontando la situazione dei diplomati del 2011 e del 2013 (nello specifico si tratta di circa 48.000 diplomati di 110 Istituti di scuola secondaria superiore che hanno partecipato ad entrambe le rilevazioni) si rilevano risultati interessanti. Tra quanti hanno scelto di proseguire la formazione, la quota dei “pentiti” è andata progressivamente diminuendo. L’Indagine mette infatti in evidenza, da un lato, la crescita della quota dei diplomati che ha deciso di proseguire con gli studi universitari (dal 69% del 2011 al 71,5% del 2013); dall’altro, una progressiva riduzione della percentuale di abbandoni (dall’8,5 del 2011 al 7% del 2013) e della quota di coloro che una volta iscritti all’università hanno poi scelto di cambiare ateneo o corso di laurea (dall’11 del 2011 al 9% del 2013).

I diplomati alla prova del lavoro
A un anno dal conseguimento del titolo risultano occupati 28 diplomati su cento: il 16% è dedito esclusivamente al lavoro; un altro 12% studia all’università e lavora. La disoccupazione a un anno resta tuttavia elevata e coinvolge 36 diplomati su cento; una quota significativa, che si riduce tra i liceali (31%) ma che raggiunge ben il 44,5% dei diplomati professionali, per i quali è più consistente la quota di chi, terminati gli studi secondari, decide di inserirsi nel mercato del lavoro.