Scuola: Lavori proseguono. Fiaccolate di protesta in tutta Italia

da Ansa

Scuola: Lavori proseguono. Fiaccolate di protesta in tutta Italia

Renzi: “Ci sono tante cose chieste e date ai professori”

 

L’esame del ddl Buona scuola e le proteste contro lo stesso provvedimento marciano di pari passo. Mentre va avanti in commissione Istruzione al Senato la discussione generale sulla riforma, i sindacati stanno organizzando “La cultura in piazza”, l’iniziativa promossa a livello territoriale con fiaccolate di dissenso in contemporanea nelle principali città italiane.

Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e Snals chiedono che il ddl venga radicalmente cambiato perché – spiegano – così com’è “non risolve il problema del precariato, afferma logiche autoritarie e incostituzionali nella gestione organizzativa delle scuole, mette in discussione diritti e libertà e cancella la contrattazione”.

Ovviamente non la pensa così il premier Renzi secondo il quale, invece, “la riforma della scuola porta tante cose chieste e date ai professori e anche qualche polemica e protesta“.

In piazza ci saranno anche i parlamentari di Sel e del M5S che condividono le ragioni della protesta. Il governo “continua ad andare avanti con il suo progetto sulla scuola autoritario, sbagliato e pasticciato che andrebbe immediatamente ritirato. Il tutto senza tenere minimamente conto delle richieste del mondo della scuola” affermano la capogruppo di Sel e presidente del gruppo Misto a palazzo Madama sen. Loredana De Petris e il capogruppo dei deputati di Sel a Montecitorio on. Arturo Scotto. “Nel disegno di legge, quello che secondo Renzi dovrebbe riformare e migliorare la scuola italiana, su un totale di 26 articoli per ben 22 volte compare la formula ‘senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica’. Fuori dal burocratese, questo significa – sostengono i parlamentari del M5S delle Commissioni Cultura di Camera e Senato – solo una cosa: è la prova che questa riforma è un grande bluff come abbiamo sempre denunciato, è la chiara dimostrazione che il governo non sta investendo soldi sulla scuola pubblica statale come invece vorrebbe far credere e sta solo ponendo le basi per un sistema scolastico verticistico, con una chiara impronta aziendalistica fatta di discriminazioni e disuguaglianze”.

Intanto, il ddl prosegue il suo cammino e a breve la commissione Istruzione dovrebbe concludere la discussione generale sul testo. Il parere della Commissione Bilancio presumibilmente dovrebbe arrivare tra lunedì e martedì e all’inizio della settimana dovrebbe essere pure decisa l’ammissibilità degli emendamenti (oltre 2.000) e avviata la loro illustrazione per poi passare, tra martedì e mercoledì al voto con l’obiettivo di chiudere entro la prossima settimana. In Aula il provvedimento potrebbe arrivare nella settimana 15-21 giugno. Una tabella di marcia in cui vanno inseriti tuttavia due significativi passaggi politici: la riunione della direzione del Pd lunedì sera e una nuova assemblea dei senatori del partito democratico martedì mattina. La minoranza interna al Pd chiede modifiche ma anche singoli senatori che non fanno parte della sinistra DEm chiedono modifiche.