La Buona Scuola un’occasione persa per un cambio strutturale del sistema?

da tuttoscuola.com

La Buona Scuola un’occasione persa per un cambio strutturale del sistema?

Il tradizionale appuntamento dell’OCSE di presentazione dello stato di salute dell’istruzione nei Paesi e del mondo e, in particolare, in quelli dell’Unione europea non ha portato, ancora una volta grandi sorprese per la situazione nazionale che ci vede complessivamente sotto la media generale.

Corrado Passera, già ministro nel governo Monti e ora a capo del movimento Italia unica, ha riconosciuto, fuori dal coro dei critici di professione, che i mali e i ritardi della scuola italiana vengono da lontano e non sono imputabili al governo di turno.

Ma ha anche aggiunto che, a suo parere, forse, questo governo ha perso un’occasione con la riforma della Buona scuola per rimediare a criticità strutturali del sistema e per tentare di invertire decisamente la rotta verso una significativa innovazione del nostro sistema d’istruzione.

Forse le critiche di Passera sono intempestive, perché molto della riforma del nostro sistema potrà venire anche con le norme delegate che su otto settori centrali del sistema dovranno essere emanate entro i prossimi diciotto mesi (anzi 14 mesi perché i primi quattro mesi sono stati impegnati per gettare le premesse e l’impianto dei futuri provvedimenti legislativi).

Se i decreti delegati che verranno emanati si limiteranno a razionalizzare l’esistente senza incidere sostanzialmente nel cambiamento, Passera avrà ragione, dimostrandosi buon profeta, ma se responsabilmente i decisori politici vorranno riflettere sulle sue parole, potranno operare fin d’ora per modifiche radicali, capaci di rimediare a pesanti criticità, come quella, ad esempio, dei neet di casa nostra (Not in Education, Employment or Training“, persone non impegnate nello studio, nel lavoro e nella formazione) messe in evidenza dal rapporto OCSE.