Autonomia degli alunni disabili

da Redattore sociale

Autonomia degli alunni disabili, Fish: “Le regioni non hanno piu’ scuse”

La soddisfazione della Fish per l’emendamento alla legge di stabilità che garantisce 70 milioni per l’autonomia degli alunni con disabilità. Una norma che chiarisce anche le competenze: dopo la soppressione delle province, i servizi di supporto scolastico sono in prima battuta a carico delle regioni.

ROMA. Non ci sono più scuse: tocca alle Regioni, in prima battuta, garantire i servizi agli studenti con disabilità che prima della loro soppressione erano di competenza delle province. Servizi per i quali, nel corso della discussione della legge di stabilità, sono stati stanziati 70 milioni di euro. “Un diritto – commenta la Fish (Federazione italiana superamento handicap) – che deve essere garantito in modo omogeneo e senza discriminazioni in tutta la penisola”.

La decisione della Camera dà ragione – argomenta la Fish – alle istanze promosse negli ultimi mesi soprattutto da Fish (oltre che da Ledha, FederHand, Aipd, Anffas, Uici), in numerosi confronti con i Ministeri. Il tema e’ quello dei servizi di supporto scolastico rimasti “orfani” dopo che la legge 7 aprile 2014, n. 56 ha soppresso le competenze delle Province e ha assegnato alle Regioni il compito di redistribuirle alle Citta’ metropolitane ed ad altri enti.

Il decreto legislativo 112/1998 (art. 139, comma 1 c) attribuiva alle Province il compito di garantire assistenti educativi e della comunicazione (Aec). Il loro supporto e’ essenziale soprattutto nel caso di alunni sordi, non vedenti o ipovedenti o con altre disabilita’. Il loro ruolo e’ espressamente previsto dalla legge quadro 104/1992 (art. 13) e dalla legge 67/1993. Inoltre le stesse Province dovevano assicurare (gratuitamente) il trasporto scolastico alle persone con disabilita’ nelle scuole superiori. Queste competenze ora a chi spettano? Teoricamente alle Regioni o alla Citta’ metropolitane, ma mancano anche i trasferimenti dei fondi necessari per garantire questi servizi. Una prima compensazione provvisoria e’ avvenuta nell’estate scorsa con una prima destinazione di 30 milioni di euro (decreto legge sugli enti territoriali).

Ma quella destinazione e’ largamente insufficiente. La Camera ha dunque approvato un primo emendamento, presentato dal Governo, che ribadisce, una volta per tutte, l’attribuzione delle competenze: vanno alle Regioni, a meno che queste non abbiano gia’ deliberato l’attribuzione a Province, Citta’ metropolitane o Comuni singoli o associati. La stessa disposizione prevede uno stanziamento di 50 milioni. Ma e’ stato approvato anche un subemendamento (primo firmatario On. Elena Carnevali) con cui sono stati reperiti altri 20 milioni (70 totali) attingendo alla tassazione sulle cosiddette slot machines.

“Esprimiamo soddisfazione per il raggiungimento di questo traguardo che riguarda un diritto fondamentale come quello allo studio. Ora pero’ le Regioni, che non hanno piu’ scusanti, devono metterci la loro parte. E lo stesso diritto deve essere garantito in modo omogeneo in tutta la Penisola senza discriminazioni ne’ rallentamenti. Su questo vigileremo come abbiamo fatto finora, ricorrendo a tutti gli strumenti e i mezzi a disposizione”, commenta Vincenzo Falabella, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap.