Dal prossimo anno scolastico lezioni ad hoc su legalità e libertà d’informazione

da Il Sole 24 Ore 

Dal prossimo anno scolastico lezioni ad hoc su legalità e libertà d’informazione

A partire dal prossimo anno scolastico i giornalisti entreranno nelle scuole per incontrare studenti e docenti e costruire insieme percorsi di approfondimento su tematiche come la libertà di informazione, la legalità, i diritti e i doveri dei cittadini. A prevederlo è il protocollo d’intesa venerdì a Roma tra la federazione nazionale della stampa italiana e il ministero dell’Istruzione.

I progetti
All’inizio saranno due: il primo riguarderà la legalità, in particolare il ruolo dell’informazione nella lotta alle mafie, e si soffermerà sull’arricchimento della grande criminalità attraverso la contraffazione e il commercio in genere di prodotti illegali; il secondo affronterà invece la tematica dei social media, con l’intento di aiutare i giovani a districarsi nei profondi mutamenti che la travolgente crescita dei social network hanno indotto nei processi comunicativi e informativi. «Ringrazio la Fnsi per aver aperto la casa dell’informazione al mondo della scuola», ha detto la ministra Stefania Giannini firmando l’intesa nella sede della Federazione. «Come ministero – ha aggiunto – vogliamo iniziare il prima possibile attività su tutto il territorio perché il giornalismo, se svolto correttamente, è il sale della democrazia». Il protocollo, che ha una durata triennale e si rivolge agli istituti di ogni ordine e grado, sancisce «la volontà delle parti di attivare una progettazione congiunta, volta all’ampliamento e all’approfondimento dell’offerta formativa sul tema dell’educazione alla cultura dell’informazione».

La collaborazione
Si concretizzerà in progetti articolati sui territori con gli uffici scolastici regionali, singoli istituti e le associazioni regionali di stampa. A coordinarli a livello nazionale sarà il responsabile per la formazione della Fnsi, Paolo Butturini, che ha spiegato: «Parleremo dei giornalisti minacciati dalle mafie, ma anche di come i social media hanno cambiato il mondo, compresi i linguaggi». Per il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, dei progetti che diffondono la lettura dei quotidiani tra i giovani sono di aiuto anche per il settore dell’editoria, che attraversa una profonda crisi: «Spesso chiediamo agli editori se hanno mai pensato a un modo per aumentare il numero di lettori. Io sono certo che almeno la metà degli studenti che iniziano a leggere i giornali in classe proseguirà a farlo dopo, perché sono stati contagiati da questo “vizio”».