A scuola i test Invalsi parlano inglese

da Il Sole 24 OreĀ 

A scuola i test Invalsi parlano inglese

di Claudio Tucci

La prima novitĆ  dellā€™anno scolastico che sta per iniziare (si parte il 5 settembre a Bolzano, poi dallā€™11 al 15 si tornerĆ  in classe in tutte le regioni) interessa gli alunni di primarie e medie: entrano, infatti, in vigore le nuove regole sulla valutazione e sugli esami di Stato, introdotte dai decreti attuativi della legge 107.

Alle ā€œex elementariā€ si potrĆ  bocciare solo Ā«in casi eccezionaliĀ» e con Ā«decisione unanime dei docenti della classeĀ»; in tutto il primo ciclo lā€™ammissione alla classe successiva sarĆ  possibile anche in caso di Ā«insufficienzeĀ» in una o piĆ¹ discipline (le scuole dovranno perĆ² attivare percorsi di supporto per colmare le lacune); lā€™esame di terza media, poi, – in calendario a giugno 2018 – si asciuga, da cinque a tre prove scritte (italiano, matematica, lingue straniere), piĆ¹ il colloquio orale.

Per gli studenti delle superiori lā€™alternanza obbligatoria conquista le quinte classi, andando cosƬ a regime (interesserĆ  1,5 milioni di giovani – a settembre ĆØ prevista anche la pubblicazione della Carta con i diritti e doveri che dovranno rispettare i ragazzi in formazione in azienda); e ci saranno risorse in piĆ¹ per ampliare le borse di studio finalizzate allā€™acquisto di materiale didattico, trasporti, accesso a beni di natura culturale (il piĆ¹ volte annunciato esonero totale dal pagamento delle tasse scolastiche, in base allā€™Isee, decollerĆ  invece nel 2018/2019 con le quarte superiori).

Restyling ai test Invalsi

Allā€™elenco di ā€œcertezzeā€ che gli otto milioni di alunni e le loro famiglie – le paritarie saranno frequentate da circa un milione di studenti – si troveranno di fronte alla ripresa delle lezioni va aggiunto, pure, il mini-restyling dei test Invalsi di certificazione delle competenze: Ā«Oltre alle prove canoniche di italiano e matematica, che rimarranno, se ne aggiungerĆ  una in inglese – spiega Carmela Palumbo, dg per gli Ordinamenti scolastici e la valutazione del Miur -. SarĆ  un test standardizzato che misurerĆ  le abilitĆ  di comprensione e uso della lingua da parte degli alunni. In quinta primaria fornirĆ  indicazioni piĆ¹ che altro alla scuola. In terza media invece i risultati verranno riportati in un attestato, da consegnare a studenti e genitori assieme al diploma, che indicherĆ  il livello di competenza raggiunto dal ragazzoĀ». La prova Invalsi in lingua inglese si farĆ  pure in quinta superiore (ma nel 2018/2019), e, come per il primo ciclo, lo svolgimento dei test diventa requisito di ammissione alle rilevazioni finali. Lā€™esame di MaturitĆ  cambierĆ  lā€™anno successivo, nel 2018/2019, appunto: Ā«Ma giĆ  questā€™anno – ha aggiunto Palumbo – il ministero lavorerĆ  per definire i quadri di riferimento per le prove. ƈ una novitĆ  assoluta, indicheremo contenuti minimi e modalitĆ  di svolgimento degli esami e anche le competenze richieste ai maturandi. Si tratta di unā€™operazione di trasparenza per insegnanti e famiglieĀ».

Per gli alunni disabili, poi, debutterĆ  il Ā«PeiĀ» (Ā«Progetto educativo individualizzatoĀ») per favorire la maggiore inclusione possibile; alla primaria partiranno i Poli a orientamento artistico; lā€™infanzia vedrĆ  lā€™esordio – graduale – del nuovo servizio unitario per i bambini da 0 a 6 anni; e nei prossimi mesi dovrebbe vedere la luce il nuovo regolamento per lā€™istruzione professionale previsto dalla Buona Scuola che proverĆ  a dare una piĆ¹ chiara identitĆ  agli istituti professionali, rendendo piĆ¹ flessibile la loro offerta formativa e superando lā€™attuale sovrapposizione con lā€™istruzione tecnica. Il condizionale ĆØ perĆ² dā€™obbligo considerato lā€™ambito frammentato di competenze statali e regionali, e lā€™avvicinarsi delle urne.

Le promesse da mantenere

E proprio lā€™imminente scadenza dellā€™attuale governo inciderĆ  (molto probabilmente) su alcuni recenti annunci fatti nei giorni scorsi dalla ministra dellā€™Istruzione, Valeria Fedeli (si veda anche la sua intervista al Sole 24 Ore di domenica 20 agosto). A partire dalla sperimentazione, molto innovativa, in 100 prime classi del diploma superiore a quattro anni: lā€™esperimento, che partirĆ  il prossimo anno, si concluderĆ  nel 2023, e toccherĆ  pertanto al nuovo esecutivo tirare le somme. E pure lā€™annunciata rivisitazione degli ordinamenti didattici e lā€™allungamento dellā€™obbligo scolastico a 18 anni (oggi 16) al momento ĆØ un argomento di discussione aperto (spetterĆ  al nuovo decisore politico mettere nero su bianco una proposta).

Andranno, invece, verificate attentamente da famiglie e studenti altre due dichiarazioni del Miur su supplenti e ā€œcaroselliā€ di professori, entrambi previsti sensibile in calo. I primi grazie alla stabilizzazione di 15.100 cattedre: secondo le stime ministeriali questā€™anno si scenderĆ  – per la prima volta – sotto quota 100mila docenti precari. Si dovrebbero limitare pure i trasferimenti ā€œsolo per un annoā€: le maglie saranno un poā€™ piĆ¹ strette rispetto al 2016/2017, spiegano dal ministero. Lā€™obiettivo ĆØ evitare che unā€™ampia fetta di spostamenti avvenga, tramite assegnazione provvisoria, dopo lā€™inizio delle lezioni a tutto svantaggio della continuitĆ  didattica da garantire ai ragazzi. Anche qui bisognerĆ  attendere le prossime settimane per vedere se davvero sarĆ  cosƬ.