Scuola, apertura sul ruolo dei presidi

da Corriere della sera

Scuola, apertura sul ruolo dei presidi

Oggi la riforma torna in aula, le riunioni fino all’ultimo per definire le modifiche Renzi: «Pronto al confronto». I nodi: le schede di valutazione e i precari esclusi

Il ruolo del preside-sceriffo, le chance di assunzione per i precari, il merito dei docenti, che potrebbero essere giudicati (e quindi premiati) attraverso schede di valutazione. Eccoli i temi caldi della «Buona scuola» che arrivano oggi a Montecitorio. Dopo aver approvato i primi sette articoli (escluso il 6°), oggi è previsto il voto dell’articolo 8 (organico dell’autonomia), del 9 (competenze del dirigente), del 10 (il piano di assunzioni). Il premier Matteo Renzi, mentre proclama che «è finita la stagione del 6 politico» anche per gli insegnanti, aggiunge di essere «pronto al confronto» sul ruolo dei presidi. Fervono le riunioni per mettere a punto modifiche che accontentino le richieste della piazza del 5 maggio. L’ultima ci sarà stamattina alle 9.
Ma quali sono i punti critici? Sull’organico funzionale la battaglia si gioca sulle reti territoriali: che sono state trasformate già da regionali a provinciali. Ma «molti vorrebbero che i professori continuassero a girare in base a graduatorie e punteggi, mentre per noi è fondamentale che l’organico delle reti sia fissato per tre anni, per dare continuità didattica» spiega Simona Malpezzi (Pd).
Sul ruolo del dirigente scolastico, la partita è più complessa. La norma è già stata modificata. La valutazione del docente non sarà più fatta dal solo dirigente — come in una precedente versione del disegno di legge — ma insieme al Comitato di valutazione, composto da docenti, genitori e, nel caso delle superiori, anche da studenti. Questa modifica ha scatenato ulteriori proteste, per il timore che i prof severi venissero «bocciati» dagli studenti scansafatiche. «Ma il comitato stabilirà solo i criteri per giudicare i docenti» spiega l’onorevole Anna Ascani. E allora come saranno veramente dati i voti agli insegnanti? «In base ai progetti, ai risultati ottenuti dai ragazzi, al lavoro in team. Molti ci stanno chiedendo che vengano inserite anche delle schede di valutazione, da consegnare al comitato: non è detto che non siano introdotte dai decreti attuativi».
Se il dirigente valuta, lui da chi viene valutato, anche ai fini dell’aumento di stipendio? Nella nuova versione sono stati potenziati gli ispettori esterni. Ma significa che dagli attuali 60 si passa a 140, che in tre anni dovranno valutare l’operato di circa 7.500 presidi in tutta Italia.
L’altro tema è quello delle assunzioni. Acclarato che le graduatorie ad esaurimento non saranno esaurite (restano fuori prof di scuola primaria e infanzia), per i precari di II fascia — che hanno già ottenuto di poter continuare a lavorare anche se hanno più di 3 anni di servizio — si profila un’altra chance: lo sblocco del sostegno. C’è infatti l’ipotesi che i neo assunti siano liberi di scegliere tra sostegno e un’altra specializzazione: in questo caso si «libererebbero» nuovi posti per i precari di II fascia proprio sul sostegno.
Nodo da sciogliere anche sugli idonei del concorso 2012, che saranno assunti, ma probabilmente prima del concorso del 2016. Sarà deciso nelle prossime ore, così come la modifica del 5 per mille, che diventerà più «equo».
Valentina Santarpia

Faraone: «Il blocco degli scrutini alla fine non ci sarà»

da Corriere della sera

Faraone: «Il blocco degli scrutini alla fine non ci sarà»

Si dice ottimista il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, pensa che il governo abbia imboccato la strada giusta.

Che farete, in caso di blocco degli scrutini, precetterete?
«Non si arriverà a tanto, sono convinto che la stragrande maggioranza degli insegnanti non seguirà questa logica». Si dice ottimista il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, pensa che il governo abbia imboccato la strada giusta.
Non ci sono solo i Cobas però: una mail su due, in risposta alla lettera di Renzi, è negativa.
«La stragrande maggioranza dei docenti è fatta di persone serie, con loro vogliamo dialogare e ascoltare, prendiamo indicazioni dalle loro critiche costruttive, quando entrano nel merito. A differenza dei Cobas o di quei sindacalisti che, pur di criticare ideologicamente la riforma, vorrebbero mettere in discussione l’anno scolastico».
Con i Cobas e altre sigle non volete dialogare?
«Non è che non vogliamo, è che non è possibile. Sono pregiudizialmente contrari».
Ma anche i tre sindacati confederali si aspettano modifiche.
«E noi ascoltiamo e interverremo mantenendo però invariato l’impianto della legge. Quello non lo vogliamo toccare. Nello specifico: fine della stagione del precariato e della supplentite, nella scuola si entra solo per concorso. Collegamento scuola-lavoro. Infine, principio di autonomia, perché è qui che c’è tutta la responsabilità, e il merito, di insegnanti e dirigenti scolastici».
I professori non vogliono un dirigente capo assoluto, temono logiche clientelari.
«Ma non ci saranno nuove infornate di presidi, i dirigenti sono quelli, abbiamo fiducia in loro, fanno un ottimo lavoro».
Assumerete 100 mila precari, poi 60 mila con concorso. E gli altri 120 mila?
«Non possiamo assumerli tutti subito, noi seguiremo le richieste delle scuole per cancellare le supplenze brevi e consentire la ripresa di tutte le attività formative aggiuntive».
E chi ha ottenuto l’abilitazione e rischia di perdere tutto?
«Io vedo la scuola come uno specchio che si è rotto. Ognuno pensa solo al proprio frammento. Bisogna invece rifare lo specchio. In passato sono stati fatti pasticci, ma che dovevamo fare, restare nella melma per la pace sociale? Ci voleva un governo che avesse il coraggio di chiudere quella stagione e ripartire da zero. A costo di prendersi insulti».

DdL Scuola, approvato l’articolo 9. Si riprende martedì mattina

da La Tecnica della Scuola

DdL Scuola, approvato l’articolo 9. Si riprende martedì mattina

Dopo la pausa del fine settimana, riprendono alla Camera i lavori per l’approvazione del Ddl Scuola presentato dal governo Renzi. La seduta termina alle ore 23.42 iniziata stamane alle 11. I lavori riprendono il 19 maggio alle ore 9

Secondo giorno di votazioni sugli emendamenti al ddl di riforma della scuola presentato dal governo Renzi. La maggioranza non molla e tira dritto anche grazie all’appoggio di Forza Italia. Pochissime le variazioni all’articolo 9, bocciate le principali richieste di modifica della minoranza dem. Alla fine viene approvato con 214 voti a favore e 100 contrari (11 gli astenuti) l’articolo  del provvedimento, quello che definisce i nuovi poteri del preside. I malumori nella minoranza dem restano ma non incidono.

Per Sel, Movimento cinque stelle e anche per gli esponenti della maggioranza più critici verso la riforma come Stefano Fassina che vorrebbero abolire la facoltà del preside di chiamare direttamente i docenti a insegnare. Ma non va affatto così. La richiesta della minoranza dem raccoglie 84 voti, compresi quelli di Sel e M5S, contro 276 contrari. Bocciato anche un altro emendamento di Area riformista. Accolto, invece, un emendamento del Movimento cinque stelle che vuole scongiurare su questo terreno il conflitto di interessi: il preside non potrà chiamare a insegnare prof-parenti. Ma sostanzialmente il testo resta quello uscito dalla commissione Cultura e già si intravede la fine: mercoledì, esaurito l’esame dei 27 articoli del provvedimento, il ddl sarà licenziato.

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AGGIORNAMENTI

10.54  Si riprende alle 11 dall’articolo 8 che disciplina alcuni aspetti dell’insegnamento. Poi si passerà ad affrontare il tema più spinoso: nuovi compiti e attribuzioni ai dirigenti scolastici, cioè i famigerati “presidi sceriffi”.

11.00 Ripresi i lavori con il vicepresidente, Marina Sereni, a presiedere la seduta. Breve pausa, si riprenderà alle 11.30

11.13 “Sulla riforma della scuola mi auguro che il governo e le parti sociali coinvolte non riducano quello che dovrebbe essere un sano dialogo politico ad un muro contro muro le cui conseguenze ricadrebbero, esclusivamente, su chi invece la scuola la vive ogni giorno, vale a dire studenti e insegnanti. Si ascolti la loro voce e si proceda verso l’apertura di un tavolo condiviso e inclusivo. Nessuno dev’essere lasciato indietro”. Così il vicesegretario nazionale vicario dell’Udc Antonio De Poli.

11.15 Da oggi fino al 20 maggio, in concomitanza con il voto alla Camera, si annunciano manifestazioni di proteste contro il ddl scuola. L’UdS, associazione studenti, promuovera’ azioni in tutto il Paese, assemblee, occupazioni di scuole, scioperi bianchi, lezioni in piazza, per urlare a gran voce che la vera Buona Scuola non ci sta alle imposizioni dall’alto. A Roma, è prevista una concentrazione a Montecitorio assieme ai docenti, ai lavoratori. Così Danilo Lampis, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti

11.38 Nuovo rinvio chiesto dalla relatrice Maria Coscia. Si riprende alle 12.10

12.00 Subito sospesa, per un paio di volte, l’aula della Camera alla ripresa dei lavori sul ddl di riforma della scuola.

La relatrice Maria Coscia (Pd) ha chiesto la sospensione per dare modo al comitato dei nove di riunirsi e “verificare i pareri della commissione Bilancio che sono giunti”. Contrario alla sospensione il deputato del Movimento Cinque stelle Davide Crippa: “Non vedo il motivo per cui si debba sospendere di nuovo i lavori, non è che quando lo chiede la maggioranza si dice sempre di sì – ha detto -. L’aula è un poco deserta. Questo, forse, è un modo per attendere che arrivino altri”.

La discussione, dopo la pausa del fine settimana, deve ripartire dall’articolo 9 che affronta la spinosa questione dei poteri del preside. E’ fissato, inoltre, per le ore 12,30 di oggi il termine per la presentazione dei subemendamenti.

12.26 Ripresi i lavori in aula. Presiede la seduta il presidente della Camera, Laura Boldrini

Coscia

 12.34 Si vota sull’articolo 8. Si votano gli emendamenti sull’organico dell’autonomia e le reti di scuole.

Centemero

 12.44 Si inizia a votare gli emendamenti

 

Votazione

 

12.46 Alcune classi di diverse scuole sono presenti in aula ad assistere alla discussione sul Ddl.

 

13.16 Continua la discussione sull’articolo 8

Carocci

 

13.26 Approvato l’articolo 8 con 268 si, 90 no e 25 astenuti.

 

Articolo 8

 

13.27 M5S all’attacco nell’aula della Camera sull’articolo 8 del ddl scuola che prevede le “reti di scuole”. “La costituzione di reti di scuole è un taglio mascherato – afferma Luigi Gallo -: si taglia personale Ata per fare un’unica segreteria tra più scuole. E’ così che il governo finanzia la buona scuola”.

 

13.29 Ora inizia l’esame dell’articolo 9

 

13.51 Seduta sospesa riprenderà alle 14.45

 

Camera sospesa

 

13.57 “Ok art. 8 #labuonascuola con organico dell’autonomia ogni istituto programma la propria offerta anche in rete con altre scuole”. Così il ministro della Pubblica istruzione, Stefania Giannini, commenta, su Twitter, il via libera dell’aula della Camera all’articolo 8 del ddl di riforma della scuola.

 

 

 

14.47 Tra pochi minuti riprende la discussione in aula alla Camera

 

 

15.04 Ripresa la discussione con il proseguimento dell’esame dell’articolo 9 del disegno di legge

 

Paglia

 

15.28 “Invece di perdere tempo a misurare la maggiore o minore apertura dei sindacati (per quanto ci riguarda, inesistente), la ministra Giannini provveda immediatamente a convocare il tavolo di confronto che tutti i sindacati hanno chiesto e messo in agenda nell’incontro di Palazzo Chigi di martedi’ scorso”. Così in una nota Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola, che chiede a Giannini di assumere “almeno su questo un ruolo da protagonista, convocandoci quanto prima al Miur. Non si puo’ tergiversare ancora, se si vuol dare credibilita’ alla dichiarata disponibilità all’ascolto e al confronto. Faccia presto, perché abbiamo molte cose da dire e molte proposte da fare: il testo che si sta votando continua a lasciare irrisolti molti dei nodi che la Cisl Scuola chiede da tempo di vedere sciolti”.

 

15.43 Interviene Stefano Fassina, componente della minoranza Dem del PD

Fassina

 

16.06  “Sarebbe utile se lei ministro Giannini, dopo le sue affermazioni sugli insegnanti e sulla protesta della scuola, lasciasse il suo incarico per ricostruire un clima positivo tra governo e mondo della scuola”. Lo ha detto in aula il dissidente dem Stefano Fassina illustrando un emendamento della minoranza dem al ddl scuola che punta a impedire che il preside abbia il potere di chiamare direttamente gli insegnanti. “Non si può attuare la scuola dell’autonomia senza la condivisione dei diretti interessati” ha concluso Fassina. L’emendamento ha avuto il sostegno, in dissenso dal gruppo, della deputata dem Ileana Argentin secondo la quale “con la chiamata diretta non si possono tutelare le pari opportunità”

 

16.16 “Ministro faccia un favore alla scuola pubblica: si dimetta”. E’ la richiesta lanciata dal capogruppo di Sel Arturo Scotto nell’aula di Montecitorio, dove si discute dell’articolo 9 del ddl scuola, sui poteri dei presidi.

 

16.23 Sull’articolo 9 si infiamma la discussione, in particolare sull’intervento di Buttiglione che ha affermato che la scuola italiana non forma adeguatamente i ragazzi al mondo del lavoro.

 

16.51 “Confermo la fiducia del Pd nel ministro Giannini”. Lo ha detto nell’aula della Camera, che sta votando gli emendamenti al ddl scuola, Anna Ascani, deputata del Pd in commissione Cultura, rispondendo a Stefano Fassina, della minoranza dem, che ha chiesto le dimissioni del ministro.

 

16.52 “Il disegno di legge del governo mette in discussione il carattere pubblico della scuola italiana, la più importante infrastruttura civile e culturale del Paese. L’articolo 9 che stiamo votando oggi in Parlamento, nella chiusura più totale del governo a ogni confronto o modifica, è l’articolo che prevede i superpoteri per i presidi, che potrà decidere su chi va e chi non va ad insegnare. Significa mettere fine alla libertà di insegnamento”. Così Sinistra Ecologia Libertà, con il coordinatore nazionale del partito Nicola Fratoianni, parlando con i cronisti a Montecitorio.

 

17.05  “Nel programma “Italia Bene Comune”, sottoscritto da Pd, Sel e Centro Democratico alle elezioni del 2013, nel capitolo dedicato alla scuola, il tema dell’autonomia aveva un ruolo importante ed è per questo che non mi sento di votare gli emendamenti dell’onorevole Fassina e della minoranza del Pd che ora contrastano il rafforzamento dell’autonomia scolastica contenuto nella riforma Renzi; come loro ho sottoscritto quei principi, contenuti in quel programma, ma a differenza loro non ho cambiato idea e continuo a ritenere che vadano applica. Lo ha detto Bruno Tabacci, del gruppo “Per l’Italia – Centro Democratico” intervenendo in aula nel corso del dibattito sulla riforma della scuola.

 

17.06 Proseguono da circa un’ora e mezza la discussione sull’articolo 9 e gli emendamenti

Crippa

 

17.29 “Il potere che viene dato al preside di individuare docenti neo assunti con incarichi triennali è un potere arbitrario che non garantisce il merito e minaccia la libertà d’insegnamento. Se un professore ha un proprio modello di riferimento o un modello culturale diverso da quello del dirigente scolastico non abbiamo alcuna garanzia che potrà essere scelto. La legge infatti non precisa i requisiti di merito”. E’ quanto ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale Fabio Rampelli intervenendo in aula sull’articolo 9 del ddl ‘la buona scuola’.

 

17.30 “L’impianto del ddl sulla scuola è liberale, di centrodestra: tanti punti in questa legge sono stati introdotti da noi. Sulla previsione di materie opzionali, ad esempio, erano già intervenute le leggi Moratti e Gelmini, così come è stato il governo Berlusconi ad introdurre l’alternanza scuola-lavoro, a semplificare l’offerta formativa e a riqualificare i costi”. Lo ha detto, a Tgcom24, la responsabile scuola e università di Forza Italia, Elena Centemero. “Quel che mi preoccupa – ha proseguito – è il caos che si avrà dal 1 settembre nelle scuole: tutti potranno insegnare qualunque cosa, mentre ci sarebbe bisogno di merito e di accertare le reali capacità di insegnare. Il numero degli insegnanti assunti è molto più elevato del reale fabbisogno degli istituti e se è vero che molti di questi insegnanti sono nelle graduatorie ad esaurimento ed hanno insegnato per tanti anni, è anche vero che nessuno li ha mai valutati. Chi può dire se sono davvero in grado di insegnare ai nostri ragazzi? Il punto più critico della riforma è proprio questo: non c’è una vera valutazione”, ha concluso la deputata.

 

17.32  “Con il via libera all’art. 8 del ddl ‘La buona scuola’, provvediamo all’assunzione di 45mila insegnanti per il prossimo anno scolastico; sono posti di lavoro nuovi che adesso non esistono. Per la ripartizione dei nuovi docenti tra le Regioni, si terra’ conto del numero delle classi, del numero degli alunni e delle differenze territoriali”. Lo ha affermato in una dichiarazione Mara Carocci, deputata del Pd componente della commissione Cultura.

 

17,33 Continua da più di due ore la discussione sugli emendamenti all’articolo 9

Chimienti

 

17.44 Scintille nell’aula della Camera, che sta votando gli emendamenti all’articolo 9 sui poteri dei presidi nel ddl scuola, tra Movimento cinque stelle e Pd. “E’ impossibile instaurare un confronto con la collega Malpezzi per l’arroganza che la contraddistingue, forse per il fatto di voler compiacere il capo…” attacca Silvia Chimenti di M5S. “Governo e Pd continuano a non rispondere sul fatto che il dirigente scegliera’ i suoi insegnanti. Alla collega Malpezzi dico: meglio tacere che difendere l’indifendibile”.

 

18.00 “La figura del dirigente scolastico cosi’ come prevista dal ddl ‘La buona scuola’ non sara’ onnipotente; sara’ sua responsabilita’ dare le linee del piano dell’offerta formativa che verrà elaborato dal collegio docenti e votato dal consiglio di istituto”. Lo ha detto Simona Malpezzi, deputata del Pd componente della commissione Cultura, intervenendo nell’Aula di Montecitorio dove sono in corso le votazioni agli emendamenti al ddl scuola.

 

18.37  Respinto dall’aula della Camera un altro emendamento della minoranza Pd all’articolo 9 sui poteri dei presidi del ddl di riforma della scuola. L’emendamento di Area riformista (prima firmataria Enza Bruno Bossio) ha ottenuto 308 no da maggioranza e Forza Italia, 71 sì da minoranza dem e opposizioni.

 

18.45 Via libera da parte dell’aula della Camera, con il parere positivo del governo, a un emendamento del Movimento cinque stelle al ddl scuola che mira ad evitare il “conflitto di interessi” nell’ambito dei poteri del preside. La chiamata dei docenti da parte del preside dovrà avvenire “in assenza di conflitti d’interesse avendo riguardo a possibili collegamenti soggettivi e/o di parentela del dirigente scolastico con i docenti iscritti negli ambiti territoriali”. Approvato anche un emendamento del Pd per la trasparenza del meccanismo: “E’ assicurata trasparenza e pubblicita’ degli incarichi conferiti e dei curricula dei docenti attraverso la pubblicazione sul sito Internet dell’istituzione scolastica”.

 

18.47 “Se Alfredo D’Attore sostiene che il programma del Pd non prevedeva la riforma della scuola, e’ perché lui e Fassina inserirono al paragrafo “sapere” la “riqualificazione e il rigore della spesa” e non vollero prevedere la stabilizzazione neppure di 60.000 precari”. Cosi’ la senatrice Francesca Puglisi, responsabile scuola della segreteria nazionale Pd, replica al collega Alfredo D’Attorre.

 

19.12 Via libera da parte dell’aula di Montecitorio all’articolo 9 del ddl di riforma della scuola che definisce i poteri dei presidi ed è stato al centro di molte critiche da parte di sindacati, docenti e studenti. L’articolo è stato approvato con 214 voti a favore, 100 contrari e 11 astenuti.

 

19.35 “Con art. 9 #labuonascuola nuovi strumenti per autonomia, non ci sarà nessun preside-padrone ma dirigente responsabile e valutato @MiurSocial”. Lo scrive su Twitter Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione.

 

19.38 Seduta sospesa fino alle 20.15

 

19.42 “Nel corso del dibattito sulla “buona scuola”, in riferimento ai principi di autonomia scolastica”, alcuni esponenti delle opposizioni fanno riferimento all’articolo 33 della Costituzione, invocando la libertà di insegnamento. Si tratta di critiche strumentali. Dimenticano o fingono di non sapere, che una scuola di qualità deve garantire l’uguaglianza delle opportunita'”. Lo hanno affermato in una dichiarazione i vicecapogruppo di Scelta Civica a Montecitorio, Antimo Cesaro e Bruno Molea.

 

20.12 “Questo disegno di legge rispecchia la visione di Paese che anima il Governo e che sta trovando realizzazione in tutti i suoi provvedimenti. Stanno costruendo una Repubblica a liberta’ limitata, dove il dissenso viene silenziato e la critica liquidata come propaganda del nemico, dunque vorrebbero anche una scuola asservita. La riforma dell’istruzione, invece, dovrebbe essere largamente condivisa, in primis con gli studenti e gli insegnanti, e invece si sceglie la strada dell’approvazione unilaterale”. Lo hanno affermato in in una nota i deputati ex M5s di Alternativa Libera.

 

20.28 Riprende alla discussione in aula. Accorato intervento dell’ex ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. A cui risponde l’onorevole Manuela Ghizzoni: “Strano il mondo, adesso lei difende i precari”

 

Ghizzoni

 

21.03 Continua la discussione alla Camera sugli emandamenti all’articolo 10

 

21.41 Alla Camera interviene anche Gianni Cuperlo, componente della minoranza Dem del PD

 

Cuperlo

 

22.06  Prosegue nell’aula della Camera l’esame del Ddl scuola: dopo aver approvato l’articolo 9, quello che attribuisce ai presidi il potere della “chiamata diretta” degli insegnanti dei propri istituti, i deputati sono impegnati nel voto sull’articolo 10 che prevede un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di nuovi docenti dal prossimo anno scolastico. Il via libera all’articolo 10 è previsto in ‘notturna’: la seduta dovrebbe continuare sino alle 24. La discussione riprenderà martedì mattina per chiudersi mercoledì all’ora di pranzo con il voto finale

22.40 Prosegue l’esame dell’articolo 10 con le votazioni sugli emendamenti

23.45 La seduta è tolta. Si riprende marted alle ore 9.00 con l’articolo 10

DdL, tre giorni di protesta davanti alla Camera: “Renzi stai sereno, non molleremo”

da La Tecnica della Scuola

DdL, tre giorni di protesta davanti alla Camera: “Renzi stai sereno, non molleremo”

Si sono presentati anche con una lavagna, i manifestanti all’iniziativa voluta da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda per ribadire il no alla riforma Renzi-Giannini: martedì 19 maggio si replica. E pure mercoledì 20, quando i lavoratori del Lazio potranno assistere all’assemblea pubblica usufruendo di tre ore di permesso. Una studentessa: sul blocco degli scrutini stiamo al fianco degli insegnanti.

Si sono presentati davanti alla Camera con una lavagna, simile a quella utilizzata qualche giorno fa dal premier Renzi nel corso di un video-messaggio sulla riforma, i manifestanti contro il ddl 2994 sulla Buona Scuola, in via di approvazione proprio a Montecitorio. Come preannunciato nello scorso week end, l’iniziativa è stata voluta da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda proseguirà anche martedì 19 maggio. E pure il giorno dopo, quando è atteso il sì finale al provvedimento.

Assieme a docenti, Ata e sindacalisti, che per l’occasione hanno coniato lo slogan “Riformiamo la scuola ma riformiamola insieme”, si sono presentati in piazza anche alcuni deputati del Movimento Cinque Stelle: “in Aula il dibattito è soffocato – ha spiegato la ‘grillina’ Simone Valente – e i tempi sono contingentati. Il M5S ha ancora 18 minuti a disposizione per intervenire sugli articoli ancora da esaminare. Pensiamo che prima di tutto si debbano mobilitare i cittadini in difesa della scuola pubblica. Per questo li sosteniamo e lo faremo anche domani perché questo provvedimento venga ritirato”.

Tra i manifestanti, c’era anche qualche democratico del Pd che si oppone al ddl Renzi-Giannini, tra cui sembra anche l’ex ministro dell’Economia Stefano Fassina (che nei giorni scorsi ha dichiarato di voler lasciare il partito di maggioranza qualora il ddl non venga radicalmente cambiato): “sono importanti le mobilitazioni, non bisogna rassegnarsi – ha detto Fassina – c’è anche il passaggio al Senato dove ripresenteremo gli emendamenti contro il potere ai presidi di chiamare gli insegnanti e per un piano di assunzioni dei precari e per cancellare le nuove norme sul 5 per mille. Oggi alcuni di noi in Aula hanno chiesto le dimissioni del ministro Giannini perchè è inaccettabile che continui a offendere gli insegnanti dopo il grande sciopero della settimana scorsa”.

I manifestanti hanno parlato anche con Nicola Fratoianni di Sel. In piazza sventolano le bandiere di Cgil Cisl, Uil, Gilda e Snals. “Il 18, il 19 e il 20 faremo nuove mobilitazioni contro il ddl scuola – ha annunciato una studentessa – chiediamo di procedere con il blocco degli scrutini, saremo al fianco degli insegnanti”.

“A parlare – ha scritto Tmnews – sono soprattutto i professori, uno di loro sale sul palco e attacca il “governo antidemocratico” di Renzi che ormai “si relaziona con una indistinta massa generica di sudditi: questo è il senso del video di Renzi, non c’era bisogno di mandarci una mail le nostre opinioni le sapeva già”. Ma ci sono critiche anche nei confronti delle forze di opposizione: “I parlamentari dovevano fare ostruzionismo non ci interessano gli emendamenti di Fassina o di altri, dovevano sfiduciare il governo, questo governo va mandato a casa, noi lo abbiamo sfiduciato con la piazza e con lo sciopero, dobbiamo farci sentire e riempire questa piazza fra due giorni” quando ci sarà il voto finale sul ddl: “chiudiamo le scuole e veniamo qui a farci sentire e visto che hanno paura dello sciopero degli scrutini è quello che dobbiamo fare, insieme ai genitori e agli studenti. Poi dobbiamo chiedere lo sciopero generale a tutti i sindacati contro questo governo”. Lo slogan è ‘Renzi stai sereno, non molleremo'”.

Per mercoledì, quando a metà giornata prenderanno il via i voti per il sì definitivo della Camera sul provvedimento di riforma, sempre i sindacati maggiori della scuola hanno organizzati un’assemblea pubblica di tutti i lavoratori della scuola di Roma e del Lazio, che potranno usufruire di tre ore di permesso sindacale corrispondenti alle prime tre ore di lezione: un tentativo evidente per portare più lavoratori possibili a gridare il dissenso contro il via libera al ddl da parte del primo ramo del Parlamento.

Anp: “Benvenuta Cisl, nel club dei sostenitori del DdL scuola”

da La Tecnica della Scuola

Anp: “Benvenuta Cisl, nel club dei sostenitori del DdL scuola”

Ironico intervento dell’Associazione nazionale presidi di Giorgio Rembado rispetto alle dichiarazioni di Annamaria Furlan, segretaria nazionale della Cisl.

L’intervista rilasciata da Annamaria Furlan alla Stampa ha suscitato qualche perplessità e non poche polemiche. In estrema sintesi la segretaria nazionale della Cisl ha detto che il suo sindacato non è disponibile a fare da sponda ai Cobas sullo sciopero degli scrutini (e fin qui nulla di strano) ma ha anche aggiunto che sulla questione dei maggiori poteri ai dirigenti scolastici si può discutere.

E così nella giornata di domenica molti docenti hanno inondato i gruppi e pagine Facebook protestanto e incitando alla restituzione della tessera del sindacato della Furlan.
Meno bellicosa, ma ironica e pungente la presa di posizione dell’Anp di Giorgio Rembado che prende atto della “apertura, perfino sorprendente nei termini utilizzati, sui maggiori poteri previsti per i dirigenti scolastici dal DdL Buona Scuola”.
“Benvenuta, cara Anna Maria – ironizza l’Anp- nel club dei sostenitori dei presidi. Sia pure in ritardo e contraddicendo le posizioni tenute fino ad ora, la Cisl sembra finalmente accettare le tesi che Anp ha sempre sostenuto. E proprio perché le abbiamo sempre sostenute, noi non siamo contrariati che altri decidano di aderirvi. Purché non si perda di vista chi è sempre stato su quella linea e chi vi si è accostato sulla via di Damasco”.
E poi una domanda imbarazzante: “Ma è chiaro alla Cisl ed al suo segretario generale che i maggiori poteri ai presidi devono includere almeno tutto quel che è rimasto nel disegno di legge 2994 dopo il passaggio in Commissione, e cioè facoltà assunzionale, titolarità primaria della valutazione, responsabilità per la premialità al merito?”
Con una conclusione che ha il sapore della sfida: “Benvenuta Cisl, ovviamente nell’attesa di comportamenti conseguenti su tutti gli altri dossier aperti nel cantiere delle riforme che riguardano le scuole ed i loro dirigenti”.
Anche se,in realtà, a chiarire (e a delimitare) il senso delle dichiarazioni di Annamaria Furlan ci ha già pensato il segretario della Cisl-Scuola che ha ribadito che sulla questione dei poteri dei dirigenti scolastici non c’è nessun ripensamento; secondo Scrima le disposizioni contenute nel ddl su questo punto vanno semplicemente cancellate.

 

DdL, niente da fare per le assunzioni degli abilitati con Pas, Tfa e per i precari con oltre 36 mesi

da La Tecnica della Scuola

DdL, niente da fare per le assunzioni degli abilitati con Pas, Tfa e per i precari con oltre 36 mesi

Alla Camera viene bocciato l’emendamento della minoranza del Pd, a prima firma Stefano Fassina, che allargava le immissioni in ruolo ad altre categorie di precari. Via libera, invece, alle assunzioni idonei anche a dopo il 2016. E anche alla norma antiparentopoli chiesta dal M5S.

Dalla Camera è ancora pollice verso alla richiesta di allargamento delle assunzioni anche agli abilitati a partire dal 2011: dopo la bocciatura del piano proposto dall’ex ministro Maria Stella Gelmini, è toccata la stessa sorte a un emendamento della minoranza del Pd, a prima firma Stefano Fassina, al ddl scuola che allargava agli abilitati le assunzioni di docenti stabilite dal decreto. In favore si sono espressi in 124 (le opposizioni e una decina del Pd), contro in 224 (i gruppi di maggioranza). L’emendamento stabiliva l’assunzione non solo dei vincitori del concorso del 2012 ma anche degli “abilitati con PAS, TFA o comunque abilitati in possesso di un servizio pregresso a tempo determinato di oltre 36 mesi”.

Per Fassina, che poche ore prima aveva incontrato i manifestanti davanti a Palazzo Chigi, potrebbe trattarsi dello strappo finale: l’ex ministro dell’Economia aveva infatti detto, qualche giorno fa, che in assenza di modifiche sostanziali al ddl di riforma si sarebbe “sfilato” dal Pd.

A passare, nel corso della stessa serata alla Camera, è invece un emendamento di Umberto D’Ottavio (sempre Pd), votato da tutti i gruppi: la modifica, non rilevante però, riguarda gli idonei che hanno superato il concorso del 2012, ma che non rientreranno nel piano straordinario di assunzioni previsto dal ddl scuola con decorrenza 1 settembre 2016. Ebbene, saranno comunque assunti negli anni successivi. L’emendamento aggiunge la dicitura “e per i successivi anni scolastici, sino all’esaurimento dei soggetti aventi titolo”.

Intanto, con l’articolo 9, è passato anche un emendamento del Movimento 5 Stelle, cosiddetto “antiparentopoli“: proprio per evitare familismi all’interno delle scuole, viene proibita la possibilità che vi sia una parentela tra capo d’Istituto e docenti in servizio.

CSPI: risultato definitivo a Roma, perdono i “grandi” avanzano Cobas, Unicobas e Anief

da La Tecnica della Scuola

CSPI: risultato definitivo a Roma, perdono i “grandi” avanzano Cobas, Unicobas e Anief

Confermata la tendenza che avevamo già messo in evidenza.
Adesso i sindacati di base chiedono di rivedere le regole per il calcolo della rappresentatività.

E’ ormai definitivo il voto per il CSPI nella provincia di Roma.
I numeri finali confermano quelli provvisori che avevamo fornito fin dalle prime ore.
Adesso bisogna aspettare i risultati delle altre province, anche se la provincia di Roma riguarda un bel numero di voti (32mila votanti su circa 69mila aventi diritto, in pratica l’8% circa dell’intero corpo elettorale nazionale).
In questa tabella (elaborazione Unicobas) vengono messi a confronto i voti conseguiti dalle diverse liste nelle elezioni per le RSU svoltesi agli inizi di marzo e quelli ottenuti a fine aprile in occasione delle elezioni per il CSPI.

lista

voto RSU

voto CSPI

differenza

CGIL

40,35%

30,98%

-9,37%

COBAS

5,70%

12,21%

+6,51%

SNALS

14,14%

10,74%

-3,40%

UNICOBAS

2,82%

9,16%

    +6,34%

UIL

13,41%

7,34%

-6,08%

GILDA

5,61%

7,07%

+1,46%

CISL

14,49%

6,29%

-8,20%

ANIEF

2,79%

4,82%

+2,03%

USB

0,31%

1,43%

+1,11%

ALTRI

1,65%

8,43%

+6,77%

Il confronto mette in evidenza che sindacati importanti come Flc-Cgil, Cisl-Scuola e Uil perdono quote importanti a favore  di Cobas, Unicobas, Anief e Gilda.
Particolarmente significativa è la perdita di voti di Cisl e Cgil che però resta sempre saldamente il primo sindacato a livello provinciale. I Cobas balzano però al secondo posto scavalcando tutti i sindacati maggiori. Lo Snals, nonostante la perdita di 3,4 punti percentuali resta in terza posizione, mentre l’Unicobas che a marzo stava nelle ultime posizioni è adesso il quarto sindacato.
Il motivo di questo “ribaltone” è legato al fatto che il voto per il CSPI si è svolto con regole diverse che consentono anche ai sindacati più piccoli di essere votati dovunque.
Dai dati che abbiamo già divulgato nei giorni scorsi, questa tendenza (arretramento dei sindacati rappresentativi e avanzata di quelli di base) sembra molto diffusa a livello nazionale.
Tanto che – secondo i sindacati di base – risulterà necessario al più presto rivedere le regole per il calcolo della rappresentatività.

Assunzione docenti, si creeranno nuove figure nella P.A.?

da La Tecnica della Scuola

Assunzione docenti, si creeranno nuove figure nella P.A.?

Sono in arrivo più di centomila nuovi docenti per il prossimo anno scolastico, pronti a prendere servizio. Su questa circostanza sembra che tutti siano d’accordo. Un po’ meno sul fatto di come essi saranno reclutati ovvero attraverso la chiamata diretta dei presidi.

Un fatto però non deve essere trascurato ed è quello che i nuovi docenti saranno anche nuovi impiegati dello Stato e sarebbe opportuno regolare questo fenomeno attraverso norme opportune e coerenti con i profili professionali che stanno per essere attuati.

Infatti, il docente legato all’organico funzionale, è stato chiarito, non dovrebbe essere soltanto un insegnante che presta il servizio dedicando il suo tempo esclusivamente alla didattica in senso stretto ma dovrebbe collaborare, in omaggio all’autonomia scolastica, in diversi ambiti del sistema scolastico.

Si pensi negli istituti professionali e tecnici, alla preparazione dei percorsi formativi scuola lavoro, all’attività di orientamento ed altre attività legate al management scolastico, in cui il dirigente manager (o quasi) troverebbe il campo migliore per esaltare il suo ruolo e le sue funzioni. Non è questo il tema di quest’articolo, ma non possiamo astenerci dal rilevare, che a nuovi funzioni non corrisponde un nuovo sistema di reclutamento dei Ds (cfr. “Concorso DS – i nuovi DS. obsoleti per la buona scuola“).

Stabilito dunque che i neo immessi in ruolo dal 1° settembre diventeranno dipendenti pubblici, sarebbe opportuno regolare la loro presenza nell’organico della P.A., attraverso istituti precisi e diretti a favorire la mobilità interna (compartimentale) ed esterna (intercompartimentale) anche sulla base del curriculum. Istituti che non riguarderebbero, ovviamente soltanto i neo assunti ma anche il personale già di ruolo.

Nel primo caso (mobilità compartimentale), non può trascurarsi il fatto che un docente destinato all’organico funzionale potrebbe rappresentare una risorsa non solo per un istituto scolastico ma anche per un ambito territoriale o un altro ufficio della direzione regionale. Un avvocato – docente (ce ne sono) potrebbe occuparsi del contenzioso; un giornalista – docente potrebbe essere inserito nell’ufficio stampa dell’Usr; un ingegnere nell’area statistica, per non dire dei commercialisti e revisori dei conti.

Per quanto riguarda la mobilità esterna (intercompartimentale), bisogna rilevare che un docente laureato può essere equiparato ad un funzionario amministrativo di categoria D, ovvero pensando ad esempio agli enti locali, a personale che è titolare di posizioni organizzative per cui, per fare un esempio, inserire un docente-ingegnere a capo di un ufficio tecnico non sarebbe impensabile. Ma anche posti ci sarebbe per docenti diplomati equiparabili alla categoria C del pubblico impiego. Insomma lavoro per i neo immessi in ruolo e non solo ci sarebbe e sarebbe anche una buona opportunità economica per la P.A. tutta.

Infatti, nel caso della mobilità intercompartimentale, uno spostamento dal comparto scuola ad un altro, sarebbe anche economicamente vantaggioso per l’Amministrazione di arrivo, perchè è noto che nella P.A. gli stipendi del comparto scuola sono quelli genericamente più bassi e nelle operazioni di mobilità si mantiene quello dell’Amministrazione di partenza.

 

Sciopero scrutini sempre più probabile

da La Tecnica della Scuola

Sciopero scrutini sempre più probabile

Di Meglio (Gilda): “Pronti a proclamare lo sciopero degli scrutini anche se gli altri sindacati non ci staranno”

Il rischio di uno sciopero importante nel periodo degli scrutini sta diventando di ora in ora più reale.
Dopo le proclamazioni formali di Unicobas, Cobas e CUB stanno arrivando segnali significativi anche da parte di altri sindacati che nelle prossime ore dovrebbero riunirsi per tentare di individuare un percorso comune.
Intanto Rino Di Meglio, coordinatore nazionale delle Gilda, fa sapere che il suo sindacato intende lavorare per una forma di protesta quanto più possibile unitaria: “Ma se non sarà possibile – sostiene Di Meglio – non abbiamo nessuna difficoltà a proclamare uno sciopero di due giorni in concomitanza con gli scrutini”.
La sortita della Gilda potrebbe convincere anche Snals e Uil a seguire la stessa strada, mentre Mimmo Pantaleo (Flc-Cgil) non sembra aver bisogno di spinte esterne per prendere questa decisione: già due giorni fa, in un a intervista pubblicata sul Manifesto, il segretario nazione della Flc aveva dichiarato senza mezzi termini che lo sciopero degli scrutini potrebbe essere la logica conclusione della situazione che si è creata.
Sempre più convinto della inopportunità di una tale decisione è invece Francesco Scrima, segretario nazionale della CislScuola, che non sottovaluta la possibilità che al Senato il disegno di legge venga ancora modificato: “D’altronde – afferma Scrima – le pressioni che stanno arrivando da tutte le parti sul Governo sono davvero tante e tutte nella stessa direizione”.
Per intanto alla Camera il dibattito sta proseguendo senza particolari sorprese (nel momento in cui scriviamo si stanno esaminando gli emendamenti all’articolo 9).

Focus Iscrizioni: tra le superiori vince il liceo, in particolare lo scientifico

da La Tecnica della Scuola

Focus Iscrizioni: tra le superiori vince il liceo, in particolare lo scientifico

L.L.

Presentati i dati delle iscrizioni al primo anno delle scuole primarie e secondarie di I e II grado per l’anno scolastico 2015/2016

Il 90% delle famiglie si è dichiarato soddisfatto del servizio di Iscrizioni on-line, il 66,3% lo ha trovato molto vantaggioso in termini di risparmio di tempo, circa il 68% delle famiglie ha inviato la domanda di iscrizione alle scuole in modo autonomo, attraverso un proprio computer, mentre il 32% ha effettuato l’iscrizione on line utilizzando le dotazioni informatiche delle segreterie scolastiche

Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Focus “Iscrizioni al primo anno delle scuole primarie e secondarie di I e II grado per l’anno scolastico 2015/2016”, i cui dati erano già stati anticipati con il comunicato stampa dello scorso mese di febbraio (http://www.istruzione.it/comunicati/cs170215.html).

Dall’indagine è emersa però anche una differenza a livello regionale: infatti, mentre al nord l’utilizzo del servizio raggiunge quote superiori all’80% (Friuli Venezia Giulia 84,8%, Lombardia 83,7%, Veneto 83,1%), nelle regioni del sud l’utilizzo diminuisce fino a registrare percentuali pari al 40,3% in Puglia, 41,8% in Campania, 43,5% in Sicilia.

Per le scuole del primo ciclo, le famiglie hanno mostrato di preferire il tempo ordinario sia per le scuole primarie (27 ore settimanali) che per le scuole secondarie di I grado (30 ore settimanali).

La richiesta del tempo ordinario nelle primarie aumenta soprattutto nel sud con un incremento significativo in Campania (che passa dal 45% dello scorso anno al 51,2% del corrente), in Calabria (dal 23,2% al 28,6%) e in Sicilia (dal 56,8% al 61,8).

Concluso il primo ciclo, gli studenti che si sono iscritti al primo anno di un percorso di istruzione/formazione superiore sono circa 545mila, dei quali il 95% ha scelto di proseguire il proprio percorso nel sistema di istruzione secondaria superiore, comprendendo in questo valore anche il numero degli iscritti che ha optato per l’offerta sussidiaria integrativa di IeFP (pari al 4%) e sussidiaria complementare (0,8%); il restante 5% ha scelto di proseguire frequentando esclusivamente i percorsi IeFP presso strutture Formative accreditate dalle Regioni.

Gli studenti che, terminata la scuola “media”, hanno scelto di proseguire la loro formazione presso le Strutture Formative accreditate dalle Regioni sono 27.458, in aumento rispetto allo scorso anno.

Più della metà degli studenti ha deciso di proseguire gli studi presso un liceo (in maggioranza sono ragazze, soprattutto al classico): piace, in particolare, il liceo scientifico (15,1%), all’interno del quale l’opzione scienze applicate e l’indirizzo sportivo vedono un leggero incremento rispetto all’anno precedente. In aumento anche le iscrizioni verso il liceo linguistico.

Il 30,5% degli studenti in uscita dalla scuola secondaria di primo grado ha optato, invece, per un Istituto tecnico; infine, in calo la percentuale degli iscritti agli istituti professionali.

Passa il superpreside: no parenti, sarà valutato

da tuttoscuola.com

Passa il superpreside: no parenti, sarà valutato
Più poteri, più controlli, più trasparenza

La Camera ha approvato con 214 voti a favore, 100 contrari e 10 astenuti l’articolo 9 del Ddl Buona Scuola relativo alle competenze del dirigente scolastico.

La scelta dei docenti a cui attribuire gli incarichi spetterà al solo dirigente scolastico, ma i professori potranno inviare la propria candidatura, e i dirigente potrà scegliere tra i candidati anche attraverso lo svolgimento di colloqui (come succede per esempio in Gran Bretagna).

Il dirigente potrà utilizzare i professori in classi di concorso anche diverse da quelle per le quali sono abilitati, purché posseggano titoli di studio, percorsi formativi e competenze professionali coerenti con gli insegnamenti da impartire.

La proposta di incarico avrà durata triennale e sarà rinnovabile per ulteriori cicli triennali. Gli incarichi conferiti e i curricula dei docenti saranno resi pubblici sul sito internet della scuola.

Tra le novità volte a recepire almeno in parte le critiche sui superpoteri assegnati ai dirigenti  c’è quella che prevede che il dirigente scolastico, nel conferire gli incarichi ai docenti provenienti dall’ambito territoriale di riferimento “è tenuto a dichiarare l’assenza di cause di incompatibilità derivanti da rapporti di parentela o affinità entro il secondo grado con i docenti iscritti nel relativo ambito territoriale“.

I dirigenti scolastici possono individuare fino al 10% di docenti che lo coadiuvano sul piano organizzativo e didattico assumendosi la responsabilità della scelta.

Il loro lavoro sarà comunque sottoposto a valutazione: anche per questo un apposito emendamento approvato dall’aula aumenta il numero degli ispettori da nominare tramite incarichi triennali temporanei (cioè senza concorso).

In sintesi più poteri ai dirigenti, certamente, ma anche più controlli e più trasparenza.

Gli esodati potranno continuare a lavorare

da tuttoscuola.com

Gli esodati potranno continuare a lavorare

L’articolo 8 del Ddl (Piano straordinario di assunzioni) costituisce probabilmente lo snodo cruciale dell’intero testo di riforma.

È stato arricchito di nuovi emendamenti e di integrazioni con l’obiettivo di rispondere efficacemente a tante (non tutte) aspettative del personale precario.

C’è, ad esempio, il recupero degli idonei dell’ultimo concorso per i quali il comma 7-bis prevede una specifica finestra di assunzioni con decorrenza giuridica ed economica dal 1° settembre 2016.

C’è anche una prospettiva di trattamento preferenziale (comma 12-quinques) nel prossimo concorso per gli esodati, cioè per quei docenti abilitati iscritti in II fascia delle graduatorie di istituto e con almeno un triennio di servizio.

Proprio per questi ultimi, come aveva rilevato Tuttoscuola, si pone però il problema della continuità di lavoro a settembre (in attesa del concorso), visto che hanno già raggiunto il limite massimo di almeno un triennio di servizio, censurato dalla Corte di Giustizia europea.

La soluzione viene ora dall’articolo 12 che al comma 1 prevede che “I contratti di lavoro a tempo determinato stipulati, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, con il personale docente, educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario presso le istituzioni scolastiche ed educative statali, per la copertura di posti vacanti e disponibili, non possono superare la durata complessiva di trentasei mesi, anche non continuativi”.

In poche parole il passato viene congelato agli effetti della continuità di servizio: si ricomincia da capo per un massimo di un triennio.

Si tratta di una soluzione ardita che non si sa se pienamente conforme alla sentenza della Corte, ma, intanto può servire a bypassare l’anno.

Organico dell’autonomia: organico di diritto unico?

da tuttoscuola.com

Organico dell’autonomia: organico di diritto unico?

La lettura del testo del ddl C. 2994 uscito dalla Commissione Cultura e ora all’esame dell’Aula a Montecitorio non scioglie un interrogativo già posto (senza risposta) a settembre 2014 con l’iniziale testo della Buona Scuola.

Relativamente alla titolarità degli insegnanti quale rapporto c’è, all’interno dell’organico dell’autonomia, tra posti comuni e posti aggiuntivi?

Nel nuovo articolo 6 si prevede “l’organico dell’autonomia costituito dai posti comuni, per il sostegno e per il potenziamento dell’offerta formativa…”

Si tratta di un unico organico di diritto oppure di due organici separati?

Più avanti si dice che “Il personale docente già assunto in ruolo a tempo indeterminato alla data di entrata in vigore della presente legge conserva la titolarità presso la scuola di appartenenza. Il personale docente in esubero o soprannumerario nell’anno scolastico 2016-2017 è assegnato a domanda a un ambito territoriale. Dall’anno scolastico 2016-2017 la mobilità territoriale e professionale del personale docente opera tra gli ambiti territoriali”.

Di quale personale in esubero si parla? Degli attuali titolari? Un perdente posto dovrebbe andarsene in provincia mentre i nuovi assunti con il piano di stabilizzazione possono rimanere in quella sede? Ma i due organici sono tra loro impermeabili o no? Un perdente posto su cattedra non potrebbe chiedere di transitare nell’organico aggiuntivo della sua scuola scalzando il docente aggiunto appena arrivato?

Può sembrare una questione di poco conto, ma nella logica della stabilità del posto può invece avere molta importanza, per una questione di equità e una ragione di buon servizio. Si fa ancora in tempo a chiarire.

Nota 19 maggio 2015, Prot. n. 3401

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione

 

Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia di
T R E N T O

Al Sovrintendente Scolastico per la
scuola in lingua italiana
B O L Z A N O

All’Intendente Scolastico
per la scuola in lingua tedesca
B O L Z A N O

All’Intendente Scolastico
per la scuola delle località ladine
B O L Z A N O

Al Sovrintendente Scolastico
per la Regione Valle d’Aosta
A O S T A

Ai Dirigenti degli
Ambiti Scolastici Territoriali
LORO SEDI

Ai Dirigenti scolastici delle scuole di ogni ordine e grado

Oggetto: Commemorazione del Centenario della Prima Guerra Mondiale – 24 Maggio 2015 ore 15.00, Minuto di silenzio

Il prossimo 24 maggio p.v., cade il centenario dell’entrata in guerra nel primo conflitto mondiale da parte dell’Italia. Nell’ambito delle iniziative che il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, in collaborazione con la Presidenza del Consiglio – Struttura di Missione per gli anniversari di Interesse Nazionale, pone in essere in occasione della Commemorazione del Centenario della Grande Guerra, si chiede ai docenti e agli studenti degli istituti di ogni ordine e grado di rispettare un minuto di silenzio e raccoglimento, che lo stesso Presidente della Repubblica osserverà presso la Zona Sacra di Monte San Michele (GO).
Quella data rappresenta l’inizio di una pagina buia della nostra storia ma anche il difficile percorso di unificazione nazionale. Nel percorso di formazione ed evoluzione dello Stato Italiano, il sistema scolastico ha ricoperto un ruolo cruciale nella crescita intellettuale degli studenti ed ha sempre rappresentato il luogo deputato alla diffusione ed al consolidamento delle radici e dei principi comuni. E’ per tale motivo che tale celebrazione persegue l’obiettivo di ricordare e promuovere i valori di cittadinanza, riaffermando e consolidando l’identità nazionale attraverso la memoria dei fatti storici.
Pertanto si invitano gli studenti e i docenti a compiere un gesto simbolico. Utilizzando il foglio posto in allegato alla presente, si chiede al mondo della scuola, di realizzare una stella alpina e portarla con i propri familiari, al monumento ai caduti della propria città dove in alcuni di questi il Ministero della Difesa, in concomitanza del minuto di silenzio svolgerà una cerimonia commemorativa, con l’obiettivo di dedicare un momento di riflessione ai tragici eventi della Grande Guerra.
In considerazione dell’importanza e della rilevanza dell’iniziativa le SS.LL. sono pregate di assicurare la più ampia diffusione della presente presso le istituzioni scolastiche.

Il Direttore Generale
F.to Giovanna Boda


STELLA ALPINA