Napolitano: «Basta tagli ciechi alla scuola» Carrozza ai ragazzi: «Il Paese ha bisogno di voi»
Il presidente: «La scuola fa bene alla democrazia». E sull’immigrazione: «Si lasci entrare il mondo nelle aule»
Scuola motore del cambiamento e dell’innovazione sociale. Luogo principe per l’integrazione. Cuore pulsante del nuovo «Rinascimento» del Paese. Il ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ha parlato agli studenti e alle famiglie, agli insegnanti e alle istituzioni. Ai tremila ragazzi di tutta Italia raccolti nel cortile d’onore del Quirinale, per assistere alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2013-14, alla presenza del Presidente della Repubblica, il ministro ha raccontato una «scuola che per la prima volta da tempo torna al centro delle politiche». Ed è tornata a chiedere che «le risorse utilizzate per l’istruzione siano considerate come un investimento in un’ottica pluriennale e non come “spese”».
PIÙ ISTRUZIONE – Il presidente Napolitano, che ha dedicato un lungo discorso ai ragazzi che da qualche giorno sono tornati tra i banchi e ai loro insegnanti, ha ammesso che «la scuola negli ultimi anni ha sofferto delle ristrettezze provocate dalla crisi generale. Di incomprensioni e miopie, di rifiuti e tagli alla cieca». Ma ora, «grazie anche alla decisione e alla passione del ministro Carrozza, la tendenza si sta invertendo», ha detto. Bisogna cambiare strada, sostiene il capo dello Stato: «Rafforzare l’istruzione a tutti i livelli, sviluppare la ricerca scientifica, rendere più elevata e moderna la formazione dei giovani attraverso tutti i canali. Ciò è decisivo per superare la crisi, per combattere la disoccupazione per competere nel mondo di oggi».
DEMOCRAZIA – Napolitano ha poi puntato i riflettori su dati tristemente noti: «L’Italia resta ancora indietro rispetto agli altri Paesi avanzati – ha detto. – Siamo agli ultimi posti nei Paesi europei per il numero di quanti proseguono negli studi fino agli ultimi gradi: sono addirittura calate le iscrizioni alle università in concomitanza con la crisi economica». «È a rischio il progresso realizzatosi nel lungo periodo precedente», ha avvertito il capo dello Stato. Sulle istituzioni scolastiche devono invece concentrarsi sforzi e attenzione. Perché «la scuola, in quanto istituzione, contribuisce a far crescere una cultura diffusa, fa bene alla democrazia». E lo fa «attraverso l’impegno degli insegnanti a sensibilizzare ai temi della legalità, dei valori costituzionali, della non violenza e del dialogo. Senza dimenticare l’esempio di «apertura al mondo» dato dalla presenza di studenti di origine straniera nelle scuole: «La scuola deve lasciare che il mondo entri nelle sue aule».
INTEGRAZIONE – Di scuola «luogo principe per l’integrazione» ha parlato anche il ministro Carrozza. Che ha poi esortato i giovani: «Prendete in mano la vostra vita e il vostro Paese». «Sviluppate la vostra personalità trovando ogni occasione per partecipare alla vita pubblica. La politica – ha detto – ha bisogno di voi e di spirito di servizio».
«STUDIARE, UN PRIVILEGIO» – Il presidente della Repubblica ha concluso il suo discorso rivolgendosi direttamente agli studenti: «All’inizio dell’anno scolastico – ha ammesso – capita di affrontare la scuola con riluttanza, perfino come un pesante dovere, ma la scuola, il poter studiare è soprattutto un privilegio».
LA CERIMONIA – Alla cerimonia, che si è svolta nel cortile del Quirinale, erano presenti circa tremila ragazzi e ragazze, bambini e bambine con le magliette verdi, bianche e rosse, provenienti da tutta Italia. Numerose le personalità presenti: dal neopresidente della Corte Costituzionale, Gaetano Silvestri, al presidente del Coni, Giovanni Malagò, alla presidente della Rai, Anna Maria Tarantola. A salutare l’avvio del nuovo anno scolastico, anche personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo: Claudio Baglioni ha cantato «Strada facendo»; la vincitrice di XFactor 6, Chiara Galiazzo, ha proposto il brano «Vieni via con me».