Scuola, abolizione del voto in condotta: “Trovare alternative, anche punizioni esemplari”

da Il Fatto Quotidiano

Scuola, abolizione del voto in condotta: “Trovare alternative, anche punizioni esemplari”

A lanciare la proposta, destinata ad aprire un nuovo dibattito nel mondo della scuola, è l’onorevole Milena Santerini, ex “Montiana”, ora del gruppo “Democrazia solidale”. Da settimane la deputata sta lavorando ad un Disegno di Legge che ben presto sarà depositato alla Camera

Italia al top per lingue straniere studiate alle medie

da Il Sole 24 Ore

Italia al top per lingue straniere studiate alle medie

di Claudio Tucci

Mentre gli esperti del Consiglio superiore della pubblica istruzione (Cspi), guardando al passato, vorrebbero ridurre il peso delle lingue nelle prove del prossimo concorsone da oltre 63mila cattedre, l’Europa ci dice invece che il nostro Paese è tra i primi per numero di lingue studiate in classe. Certo, il dato è solo quantitativo, visto che i ritardi sul fronte qualitativo restano praticamente immutati, con gli italiani adulti ancora troppo poco inclini a parlare una lingua diversa dall’italiano.

L’indagine Eurostat
Siamo alle scuole medie e un’indagine Eurostat pubblicata ieri (anno di riferimento 2014) ci dice che in Lussemburgo il 100% dei bambini alle medie hanno imparato almeno due lingue straniere, in Finlandia il 98,5% e l’Italia è al terzo posto, con una percentuale del 98,4 per cento. Al lato opposto della classifica l’Ungheria, dove solo il 6,3% ha imparato due lingue, l’Irlanda (7,9%) e l’Austria 9,5 per cento.

Il dato italiano è particolarmente sorprendente se lo si confronta con una conoscenza delle lingue straniere inferiore rispetto alla media Ue. Secondo gli ultimi dati della stessa Eurostat, infatti, solo il 16,6% degli italiani parla due lingue straniere, contro una media Ue del 21,1%, mentre il 40,1% non ne parla nessuna, contro una media Ue del 34,3 per cento.

È l’inglese la lingua più studiata
In tutta l’Ue circa 18 milioni di studenti della scuola secondaria di primo livello hanno studiato più di un lingua. Inglese (97,3%), francese (33,7%) e tedesco (23,1%) sono le prime tre lingue scelte dagli studenti nel 2014, mentre il russo è la prima lingua extra Ue a essere inserita nei piani di studi. L’inglese resta la prima opzione per tutti (100%), seguita dal francese (67,7%). L’Italia è davanti a paesi come Germania e Francia, dove nel 2014 hanno studiato due lingue, rispettivamente, il 39,1% e il 55,3% degli studenti. Risultato particolare quello del Belgio, Paese con tre lingue ufficiali (francese, olandese, tedesco): nel 2014 solo un quinto degli studenti delle scuole medie belga (26,1%) ha studiato due lingue, contro la maggior parte dei frequentanti (71,2%) che ne hanno studiata una sola.

Al via un progetto sperimentale Miur-Coni per sostenere gli studenti-atleti

da Il Sole 24 Ore

Al via un progetto sperimentale Miur-Coni per sostenere gli studenti-atleti

di Cl. T.

Un programma sperimentale di didattica innovativa supportata dalle tecnologie digitali dedicato agli studenti-atleti che praticano attività sportiva di alto livello e iscritti alle scuole secondarie di secondo grado.

L’iniziativa
È l’obiettivo che si pone il progetto presentato ieri al ministero dell’Istruzione. Al programma, inserito nell’ambito della riforma Renzi-Giannini, collaborano il Coni, il Cip e la Lega Serie A. «Quello che abbiamo capito – ha detto il ministro, Stefania Giannini – è che formazione e attività fisica non sono incompatibili. Questo progetto introduce una volontà di cambiamento epocale, è un segnale che mandiamo a tutti i docenti. Per molti sportivi inizia oggi il secondo tempo». Secondo il presidente del Coni, Giovanni Malagò, «si apre una nuova era per 340mila potenziali ragazzi e ragazze tra i 14 e i 17 anni che fanno attività agonistica. È un segnale di civiltà». La sperimentazione ha una durata triennale (2015-18) e in questo anno scolastico riguarderà circa 1.342 ragazzi appartenenti alle categorie giovanili «Allievi» e «Primavera» di calcio, di cui 326 con contratto professionistico e 13 già esordienti nel massimo campionato. Per loro niente più lezioni perse a causa di gare e allenamenti. Grazie a soluzioni didattiche ad hoc e all’uso della tecnologia, potranno stare al passo con la loro classe. Dal prossimo anno scatterà l’estensione a tutte le discipline sportive.

Lotta alla dispersione scolastica
Il programma punta ad arginare la dispersione scolastica degli studenti che praticano attività sportiva a livello agonistico, causata principalmente dalla difficoltà a garantire una frequenza delle lezioni. La Lega Serie A contribuisce con i fondi derivanti dalle multe per infrazione comminate a tesserati e club, come spiega il presidente della Lega: «Abbiamo una responsabilità che vogliamo esercitare in modo il più condiviso possibile – ha sottolineato Maurizio Beretta – per dare una direzione comune ai nostri sforzi. Questo progetto viene finanziato dalle multe che vengono inflitte ai tesserati, con questi soldi diamo vita a un percorso formativo, un modo di usare queste risorse positivo e che può fare da modello».

Nel concreto: gli studenti-atleti non avranno “sconti” sui programmi di studio, che saranno uguali a quelli dei loro compagni, ma potranno seguire le lezioni tramite una piattaforma web conciliandole con gli impegni sportivi; sempre attraverso questa piattaforma potranno dialogare e interagire con i docenti o con i compagni e avranno a disposizione tutti i materiali didattici. Ad affiancare ciascuno studente ci saranno due tutor: uno scolastico e uno sportivo. Le attività di e-learning (documentate e certificate dal Consiglio di classe) potranno essere equiparate ai fini della valutazione a quelle svolte in presenza, per una quota massima del 25% del monte orario annuale. Le verifiche, sia orali che scritte, valide anche ai fini della ammissione alla classe successiva, non potranno essere effettuate tramite la piattaforma digitale.

Alla conferenza stampa hanno preso parte anche Emil Audero, portiere della Juventus, Danilo Cataldi, centrocampista della Lazio e della nazionale Under 21, Simona Quadarella, campionessa di nuoto, e Andrea Lucchetta, campione mondiale di pallavolo, che hanno raccontato le loro esperienze tra sport e studio.

Italia al top per lingue straniere alle scuole medie

da La Stampa

Italia al top per lingue straniere alle scuole medie

Assieme a Lussemburgo e Finlandia l’Italia è al top dei Paesi europei per numero di lingue che si insegnano alle scuole medie inferiori.

Secondo i dati Eurostat, nel 2014, in Lussemburgo il 100% dei bambini alle medie hanno imparato almeno due lingue straniere, in Finlandia il 98,5% e in Italia il 98,4%. Al lato opposto della classifica l’Ungheria, dove solo il 6,3% ha imparato due lingue, l’Irlanda (7,9%) e l’Austria 9,5%.

L’inglese è la lingua straniera più insegnata nelle scuole (97,3%), seguita da francese (37,7%), tedesco (23,1%), spagnolo (13,1%), russo (2,7%), e italiano (1,1%).

In Italia le due lingue straniere più insegnate sono inglese (100%) e francese (67,7%).

Devono essere restituite le somme residue assegnate per le supplenze brevi

da La Tecnica della Scuola

Devono essere restituite le somme residue assegnate per le supplenze brevi

L.L.

Tutte le risorse finanziarie assegnate alle scuole per il pagamento di supplenze brevi e saltuarie, giacenti nei bilanci delle scuole stesse, devono essere restituite all’erario.

Lo ricorda il Miur, con nota 908 del 26 gennaio 2016, richiamando la legge di stabilità 2016, che al comma 626 ha così disposto: “le somme assegnate alle istituzioni scolastiche per le supplenze brevi e saltuarie prima del passaggio al sistema di pagamento di cui all’articolo 4, comma 4-septies, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, e giacenti sui bilanci delle medesime istituzioni, sono versate all’entrata del bilancio dello Stato nell’anno 2016 e sono acquisite all’Erario. (..)”.

Quindi, le scuole dovranno procedere a versare all’entrata del bilancio dello Stato quelle somme che sono state assegnate alle istituzioni scolastiche per le supplenze brevi e saltuarie prima del passaggio al sistema di pagamento mediante il Cedolino Unico e ormai giacenti sui bilanci delle medesime istituzioni.

Il versamento dovrà essere fatto sul Capo XIII, Capitolo 3550 “Entrate eventuali e diverse concernenti il ministero dell’istruzione, dell’università’ e della ricerca”, articolo 06 “Altre entrate di carattere straordinario” – IBAN IT 48O 01000 03245 348 0 13 3550 06, avendo cura di indicare nella causale il riferimento normativo “art. 1, comma 626 della legge n. 208/2015”.

Imparare lavorando: la campagna di comunicazione sull’alternanza scuola-lavoro

da La Tecnica della Scuola

Imparare lavorando: la campagna di comunicazione sull’alternanza scuola-lavoro

L.L.

Il 28 gennaio è partita la campagna di comunicazione sulla sperimentazione nazionale del sistema duale, la strategia del Governo che punta sull’alternanza scuola-lavoro per favorire il passaggio dal mondo dell’istruzione e della formazione al mercato del lavoro e contrastare la dispersione scolastica.

Realizzata dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, la campagna si propone di informare, tramite le indicazioni pubblicate nell’apposita sezione dedicata, i giovani e le famiglie sulle opportunità offerte dalla sperimentazione all’interno dei centri di formazione professionale, con l’obiettivo di stimolare l’adesione al progetto.

La sperimentazione è rivolta a tutti i giovani che hanno assolto l’obbligo scolastico e intendono proseguire il loro percorso formativo frequentando corsi di istruzione di formazione professionale (IEFP).

Iscrivendosi ai corsi presso i centri di formazione selezionati, infatti, si possono conseguire gli stessi titoli di studio acquisibili nei percorsi ordinari a tempo pieno, usufruendo dei vantaggi offerti dall’alternanza “rafforzata” scuola-lavoro e dall’impresa “simulata”. Al termine del percorso formativo, gli studenti saranno maggiormente preparati per il mondo del lavoro, avendo completato e arricchito la formazione di base in contesti professionali e lavorativi.

Nel prossimo biennio circa 60 mila giovani potranno conseguire i titoli di studio con percorsi formativi che prevedono una effettiva alternanza scuola-lavoro.

Vai alla campagna di comunicazione

CSPI: quell’astensione che fa pensare

da tuttoscuola.com

CSPI: quell’astensione che fa pensare

Nel dar conto dell’andamento dei lavori del CSPI impegnato ad esprimere il richiesto parere sull’imminente bando di concorso, la Flc Cgil ha aggiunto una sintetica e non commentata (ma velenosa) conclusione: Il parere è stato approvato con l’astensione dei componenti designati dal Ministro Giannini.

Alcuni chiarimenti per capire: il Consiglio è composto da 36 membri, di cui metà elettivi e metà designati. Tra i 18 designati, 9 sono di designazione ministeriale, un quarto del totale.

Più precisamente i consiglieri designati dal ministro Giannini sono: Marco Bronzini, Luciano Chiappetta, Loredana Leoni, Maria Maddalena Novelli (assente nella seduta), Ruben Razzante, Corrado Sancilio, Ignazio Sauro, Lucrezia Stellacci e Elena Ugolini.

L’assenza della Novelli è stata probabilmente motivata dal fatto che, nella sua veste di direttore generale del personale scolastico, si veniva a trovare in evidente situazione di incompatibilità in quanto responsabile dell’intera procedura concorsuale.

L’episodio richiamato dalla Cgil-scuola può costituire una chiave di lettura di quel che potrebbe avvenire nel futuro del CSPI? La sottolineatura cgiellina dell’astensione in blocco dei soli designati ministeriali sembra voler dire che ci potrebbero essere comportamenti analoghi anche nelle prossime sedute. E questo – sembra di capire – metterebbe in discussione, se pur solamente con una quota di suoi membri, l’indipendenza dell’organo dalla linea di politica scolastica del ministro. Come se ci fosse il rischio che quel gruppo di designati possa difendere pregiudizialmente le proposte da sottoporre al parere del CSPI (se e quando vi saranno). Sarà così?

Il punto sulla trattativa per la nuova mobilità

da tuttoscuola.com

Il punto sulla trattativa per la nuova mobilità

Il sindacato Flc-cgil ha emesso questo comunicato stampa per puntualizzare lo stato della trattativa in corso presso il Miur per definire il contratto integrativo sulla mobilità del personale scolastico per l’anno scolastico 2016-16.

“La trattativa che sta impegnando i sindacati scuola presso il Miur sulla mobilità del personale docente per l’anno scolastico 2016-2017 è la conseguenza di un faticoso accordo politico che ha al suo centro la difesa dei diritti dei lavoratori e l’eliminazione delle profonde ingiustizie introdotte dalla legge 107/15.

La determinazione dei sindacati ha costretto la controparte ad accettare lo strumento contrattuale per ripristinare le garanzie sottratte dalla legge in materia di mobilità.

Non fa parte dell’accordo politico e tantomeno della trattativa, invece, la chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici. Fin dall’inizio, questa ipotesi è stata radicalmente rigettata da tutti i sindacati e in nessuna parte dell’accordo compare un qualsiasi riferimento alla chiamata diretta. Al contrario, si afferma l’impegno di definire contrattualmente criteri oggettivi nell’assegnazione dei docenti alle scuole.

Il tavolo contrattuale, da cui nessuna organizzazione sindacale si è finora ritirata, sta perseguendo un importante obiettivo di uguaglianza: consentire a tutto il personale di ruolo di potersi muovere, secondo preferenza, da una scuola all’altra mantenendo la titolarità su sede (all’interno del Comune e all’interno della Provincia) e da un territorio all’altro (Provincia o ambito) nell’intero Paese, senza vincoli temporali, superando le rigidità della legge 107/15.

Questi sono gli impegni finora sottoscritti dalle parti con l’eccezione della Gilda che comunque continua ad essere presente al tavolo negoziale. Il testo del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo sarà oggetto di un accurato confronto su ogni disposizione e non vedrà la nostra firma definitiva se non in piena applicazione degli accordi presi e previa consultazione vincolante della categoria.

Dell’accordo fa parte anche il rinvio a una specifica sequenza contrattuale, da definire entro 30 giorni dalla sottoscrizione del contratto, che regolerà modalità e criteri di assegnazione dei docenti, che nel movimento non hanno la titolarità di scuola. Criteri e modalità per la FLC debbono portare alla formulazione di una graduatoria per titoli, evitando qualsiasi discrezionalità da parte del dirigente scolastico.

La trattativa in corso sta ricostruendo gli spazi di tutela per i docenti che la legge ha tentato di cancellare, rilanciando il protagonismo sindacale e dei lavoratori che proseguirà in tutte le sue forme possibili (mobilitazioni, ricorsi e il referendum) qualora la controparte non dovesse rispettare nella sequenza contrattuale gli impegni sottoscritti. In tal senso, nell’accordo non accetteremo vincoli che possano pregiudicare azioni contro la chiamata diretta. L’obiettivo fondamentale rimane quello di cambiare radicalmente la incostituzionale e autoritaria legge 107/15”.

Eurostat, 60% allievi medie studia 2 lingue, in Italia 98.4%

da tuttoscuola.com

Eurostat, 60% allievi medie studia 2 lingue, in Italia 98.4%

Nel 2014 il 60% degli studenti di scuola media dell’Unione europea ha studiato più di una lingua straniera, col francese seconda scelta dietro all’inglese, e l’Italia è  sopra la media con la quasi totalità degli studenti a seguire i corsi di due lingue straniere, il 98,4%.

E’ quanto emerge dai dati Eurostat sull’apprendimento delle lingue straniere dell’Ue, pubblicati oggi, che riflettono le scelte dei programmi educativi dei sistemi scolastici nazionali. Il dato italiano è particolarmente sorprendente se lo si confronta con una conoscenza delle lingue straniere da parte degli adulti inferiore rispetto alla media Ue.

Secondo gli ultimi dati della stessa Eurostat, infatti, solo il 16,6% degli italiani parla due lingue straniere, contro una media Ue del 21,1%, mentre il 40,1% non ne parla nessuna, contro una media Ue del 34,3%.     In tutta l’Ue circa 18 milioni di studenti della scuola secondaria di primo livello hanno studiato più di un lingua. Inglese (97,3%), francese (33,7%) e tedesco (23,1%) sono le prime tre lingue scelte dagli studenti nel 2014, mentre il russo è la prima lingua extra Ue a essere inserita nei piani di studi.

In questa speciale graduatoria spicca il dato italiano, con il 98,4% degli studenti di scuola media che ha studiato almeno due lingue nel 2014. L’inglese resta la prima opzione per tutti (100%), seguita dal francese (67,7%). L’Italia è davanti a Paesi come Germania e Francia, dove nel 2014 hanno studiato due lingue, rispettivamente, il 39,1% e il 55,3% degli studenti.

Risultato particolare quello del Belgio, Paese con tre lingue ufficiali (francese, olandese, tedesco): nel 2014 solo un quinto degli studenti delle scuole medie belga (26,1%) ha studiato due lingue, contro la maggior parte dei frequentanti (71,2%) che ne hanno studiata una sola.

Lotta comune contro la “cattiva scuola”

Anief e Cobas si sono incontrati per programmare una lotta comune contro la “cattiva scuola” di Renzi

L’incontro tra Anief e Cobas, che già avevano scioperato insieme il 13 novembre scorso contro la “cattiva scuola” di Renzi e la legge 107, è la prima risposta all’accordo politico raggiunto tra il Miur e i sindacati “rappresentativi” per il contratto sulla mobilità. Di fronte alla sottomissione al “renzismo” del sindacalismo confederale che apre le porte alla chiamata diretta da parte dei presidi e alla perdita di titolarità volute dalla “cattiva scuola”, soltanto a parole contestate da tali sindacati nella scorsa primavera, Anief e Cobas si oppongono e rilanciano la mobilitazione. Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas, e Marcello Pacifico, presidente Anief, dichiarano congiuntamente, dopo l’incontro tenutosi a Roma: “Nei prossimi mesi discuteremo in Convegni e assemblee pubbliche regionali le nostre posizioni sul conflitto contro l’applicazione della legge 107, la chiamata diretta dei presidi, il cosiddetto “premio di merito” e la presunta “valutazione” dei docenti, i quiz Invalsi, i licenziamenti e l’espulsione di una marea di precari e l’utilizzo di tanti altri/e in qualità di “tappabuchi” nelle scuole; e affronteremo anche le iniziative referendarie abrogative di alcune norme della legge n. 107/2015, la rappresentanza e le prerogative sindacali. All’elezione del CSPI, complessivamente, Anief e Cobas hanno preso più del 10%. Se fosse rispettava la democrazia sindacale che nella scuola è stata abolita da un ventennio, ci sarebbe stata riconosciuta la rappresentatività ed oggi avremmo fatto saltare quell’accordo che, nei trasferimenti del personale, con la creazione degli ambiti territoriali, dà avvio a una chiamata diretta da parte dei presidi che abbiamo sempre contestato in piazza e che sarà distruttiva per la scuola pubblica.”

Nota 2 febbraio 2016, AOODGPER 3096

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
Direzione Generale Personale della Scuola

Ai Direttori generali degli Uffici scolasti regionali
SEDI

Nota 2 febbraio 2016, AOODGPER 3096 (Nota 16 febbraio 2016, AOODGPER 4490 – Errata Corrige)

OGGETTO: Indicazioni relative ai convegni con diritto di esonero

Determinazione INVALSI 2 febbraio 2016, n. 15

Determinazione INVALSI 2 febbraio 2016, n. 15

Prot. n. 891

Oggetto: Approvazione degli elenchi, predisposti in base alle direttive della Conferenza per il coordinamento funzionale del Sistema Nazionale di Valutazione, per il conferimento di n. 178 incarichi di prestazione di lavoro autonomo occasionale ad esperti valutatori, al fine della costituzione dei Nuclei di Valutazione Esterna (NEV), di cui alla Deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 1/2016.

Gasparri Day, contro le persone con disabilità

Gasparri Day, contro le persone con disabilità

“Questo è il Family Day, non l’Handicappato Day.” Una frase spregiativa già di per sé discriminatoria e carica di disprezzo da chiunque sia pronunciata. Ma se è proferita dal Vicepresidente del Senato della Repubblica e a margine di una manifestazione che intende rivendicare elementi – condivisibili o meno – comunque etici, quella frase diviene quantomeno grottesca, ma prima ancora rafforza il pregiudizio.

Eppure il Senatore Maurizio Gasparri, sabato scorso, non ha avuto esitazioni nel ricorrere a lemmi beceri caricandoli altresì di quello stigma devastante che da anni – cittadini, istituzioni, organizzazioni – tentiamo faticosamente si scalzare. E non è una “banale” questione di linguaggio “politicamente corretto”: quell’uscita tradisce una convinzione profonda che sospinge le persone con disabilità ad essere cittadini di serie C.

Resta la curiosità, che verosimilmente rimarrà senza risposta, di immaginare come Renato Grasso, Presidente del Senato e seconda carica della Repubblica, consideri le esternazioni del suo vice e di come le giudichino i suoi colleghi senatori che a quella carica l’hanno eletto.

Vincenzo Falabella
Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap

Il filmato della trasmissione Le Iene contenente le dichiarazioni di Maurizio Gasparri è disponibile al seguente indirizzo: http://www.iene.mediaset.it/puntate/2016/01/31/lucci-il-beneficio-del-dubbio_9910.shtml

Statue Coperte

Statue Coperte

di Adriana Rumbolo

 

Da un fatto di cronaca: una statua di marmo bianco che raffigura un casto nudo femminile, può disturbare la sensibilità di alcuni uomini, forse di troppi uomini.

Al nudo di donna da coprire è stata associata l’idea che anche le statue che rappresentano cavalli con esuberanti organi sessuali bene in vista andavano in qualche modo coperte , forse da una gualdrappa.Strano accostare il nudo femminile al cavallo esibizionista,

Le città italiane sono piene di statue o dipinti di nudi maschili dove l’organo sessuale è sempre in bella mostra e spesso esaltato nelle sue proporzioni, ma mai nessuno ha pensato di nasconderli agli sguardi altrui.

Giorni fa ho seguito in televisione un bel documentario sugli scavi archeologici di Ercolano.Il giornalista che commentava, sottolineava che in questi scavi si sono ritrovati molti falli che a quei tempi , come retaggio della cultura ellenica, erano usati per ornare , rifinire insomma una casa per essere importante e potente più ne possedeva meglio era rappresentata.

Ho pensato che a Pompei ci sono molti dipinti di donne nude e operative, ma solo nei famosi “lupanari”.

Una giornalista qualche anno fa sollevò il problema della donna   rappresentata a pezzi per la pubblicità, per la moda per essere valutata e molte di noi fummo d’accordo , ma non aggiungemmo che anche l’uomo è stato fatto a pezzi :è importante la” tartaruga”, il sedere, se è bene peloso o no , le dimensioni dell’organo sessuale che portò molti maschi a imbottire i loro slip come le donne imbottivano i reggiseni.Sempre sento medici che parlano di problemi femminili e mi chiedo:ma come fanno a parlare di aspetti femminili se nemmeno noi donne li conosciamo?.

Come fanno a parlare di gravidanza quando noi stesse quando siamo in attesa viviamo in una dimensione come teleguidate e più lasciamo fare alla natura e meglio vanno le cose.

Se fossimo un po’ più umili e pensassimo solo che mentre il mondo ci concede qualche conoscenza mantiene tanti segreti.

Un uomo e una donna sono fortemente attratti come strumenti per fare continuare la vita e solo per un incontro d’amore sette sostanze si attivano , la famosa chimica dell’amore!

E pensare che noi liquidiamo tutto in un mare d’ignoranza e un carico di pregiudizi!

Un giorno in una prima superiore una studentessa chiese la parola e disse rivolta ai compagni :Perchè non parliamo di noi, dei nostri sentimenti; noi siamo con voi gentili , carine e voi ci infamate?

Pensai che solo una di Firenze o di Siena si può usare vocaboli così precisi.

Invitai un ragazzo a rispondere.Si alzò uno studente che nonostante fosse seduto accanto a un termosifone bollente indossava un giubbotto per apparire più grosso ,più ” macio” e rispose:voi femmine ve la tirate troppo.Allora io intervenni spiegando che le femmine devono tirarsela perchè appartiene alla loro femminilità lanciare messaggi , mostrarsi senza esagerare e che i maschi devono solo aspettare perchè dopo la loro esibizione nei corridoi della scuola o nelle vasche del passeggio in città aspettano che il maschio risponda ai loro segnali con altri segnali di apprezzamento o anche di indifferenza.

Giorni dopo uno studente mi disse davanti ai compagni che le aspettative , sulla loro virilità , da parte degli adulti che appena gli adolescenti crescevano gli si rivolgevano con sguardi allusivi e maliziosi;”come sei cresciuto , chissà quante ragazzine hai?”creavano in loro ansia.

Gli consigliai di rispondere a questi “adulti”;A lei come va con i ragazzi o con le ragazze , a seconda se l’interlocutore era maschio o femmina”

Spesso quando si incontra una persona ingenua ci piace fare i grossi.

Quindi se la natura un giorno risveglia il nostro corpo , la nostra mente perchè un uomo e una donna si incontrino per la procreazione coccoliamo il desiderio, cacciamo l’ansia da prestazione, liberiamo il corpo dai pregiudizi sociali e la natura farà in modo che tutto vada bene.

In un buon incontro duo o tre cose vanno bandite :la violenza, la banalità l’inganno e la dimenticanza di una buona protezione quando l’incontro del momento non deve essere riproduttivo.Concludo con la frase che quando mi capitava l’occasione ripetevo ai ragazzi ;”Come è il corpo?”

La risposta unanime:pulito!Mi dispiace che a chi ha coperto le statue nessuno glielo ha mai insegnato.