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Pioltello. Non è facendo ‘più’ scuola che possiamo migliorare i livelli di apprendimento, ma realizzando una scuola ‘migliore’

da Tuttoscuola

La risposta che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato alla lettera della vicepreside Maria Rendani, che a lui si era rivolta invitandolo a visitare la scuola, mette un sigillo autorevole e definitivo ad una vicenda che è sì di modesto rilievo, ma che ha tenuto banco per giorni sulle cronache nazionali: “Ho ricevuto e letto con attenzione la sua lettera e, nel ringraziarla“, sottolinea il capo dello Stato, “desidero dirle che l’ho molto apprezzata, così come – al di là del singolo episodio, in realtà di modesto rilievo – apprezzo il lavoro che il corpo docente e gli organi di istituto svolgono nell’adempimento di un compito prezioso e particolarmente impegnativo”.

Chiusa la vicenda mediatica, non si può non osservare che, se la comunità scolastica tutta dell’I.C. Iqbal Masih di Pioltello ne esce a testa alta, sia sotto il profilo pedagogico che quello organizzativo- gestionale, la posta in gioco si è giocata tutta attorno all’autonomia scolastica come principio ispiratore didattico-pedagogico e organizzativo-gestionale delle istituzioni scolastiche italiane.

Senza volere ripercorrere tutti i passaggi effettivi e non mediatici della vicenda, è risultato in tutta evidenza che la comunità scolastica nella sua interezza, dal dirigente agli Organi Collegiali,  si è mossa entro il perimetro di un’autonomia scolastica agita e non dichiarata, responsabile e non velleitaria, rispettando i passaggi normativi (l’esito dell’ispezione ministeriale non ha rilevato sostanziali irregolarità) e perciò, con qualche piccolo aggiustamento formale nelle delibere, la sospensione delle attività didattiche per il 10 aprile in coincidenza della fine del Ramadan è stata confermata. E’ toccato ieri al Consiglio di istituto (che ha deliberato all’unanimità, indicazione non secondaria e dal forte valore simbolico, per chi conosce le dinamiche di quest’organo collegiale) chiedere perciò “che venga rispettata una scelta nata spontaneamente al nostro interno, sulla base di motivazioni che riteniamo coerenti con il diritto all’educazione e all’istruzione, con la Costituzione Italiana e che origina dalla considerazione operata dal Collegio Docenti“. (La Repubblica, 26/03/2024 https://milano.repubblica.it/cronaca/2024/03/26/news/ramadan_pioltello_scuola_chiusa_messaggio_docenti-422375991/ ).

Va riletto con attenzione questo lungo comunicato del Consiglio di Istituto, specie laddove rivendica la correttezza non solo formale delle scelte in una dimensione pienamente educativa e di vero e concreto adeguamento dell’offerta formativa alla realtà e alle condizioni di tutta la comunità educante, con un richiamo alla norme cardine dell’autonomi scolastica che – forse – sarebbe stato meglio che chi ha innescato e cavalcato la polemica, avesse ben presente sin da principio: “Chiediamo ora, come rappresentanti dei genitori, dei docenti e del personale Ata che si possa tornare a vivere con tranquillità la scuola. Le motivazioni che hanno portato alla delibera di tali giornate di sospensione delle lezioni sono esclusivamente di carattere didattico ed educativo, in coerenza con quanto previsto dal D.P.R. 275/99 e dal D.lgs. 297/94. Auspichiamo rispetto per il ruolo del Consiglio di istituto ed una maggiore partecipazione attiva da parte di quei genitori che dicono di aver appreso solo di recente le date di sospensione delle lezioni.”

E’ toccato quindi alla comunità educante dell’IC di Pioltello, prendere le difese sostanziali  e non formali dell’autonomia scolastica nell’anno in cui compie 25 anni di vita e ricordare alla politica – che ha innescato una polemica strumentale (ancora oggi FdI annuncia nuove interrogazioni parlamentari) – di avere agito entro il perimetro delle Costituzione e delle leggi. La comunità scolastica ha fatto quello che deve fare ogni scuola autonoma: ha salvaguardato la qualità dell’offerta formativa adattandolo ad un quadro educativo complesso nell’interesse dei propri studenti. Adattare il calendario alla realtà effettuale della comunità, non significa trovare l’escamotage per ricavare qualche giorno di vacanza in più (!), ma anzi compensare con giornate di attività didattiche quelle giornate che per situazioni particolari, riconducibili a ragioni diverse, andrebbero perse per un elevato numero di prevedibili assenze.

Si è trattato quindi, di una rimodulazione virtuosa del calendario scolastico, nel pieno esercizio dell’autonomia organizzativa e didattica della scuola. La distorsione politica che è stata operata sulla chiusura del 10 aprile, non tiene conto del fatto che un’istituzione scolastica è un organismo complesso che mette in campo ogni giorno gli strumenti più adeguati alla formazione e all’educazione dei cittadini. Le semplificazioni di parte non solo non sono inutili, ma contraddicono la libertà formativa delle scuole che, quando come in questo caso, si coniuga con la responsabilità delle scelte, risulta ineccepibile. Sarebbe utile a chi innescato la polemica che, oltre i riferimenti normativi all’esercizio dell’autonomia scolastica,  riprendesse in mano il quadro pedagogico introduttivo alle Indicazioni nazionali del I ciclo del 2012, soprattutto in quelle parti dove (oltre 10 anni fa), si descriveva il nuovo paesaggio educativo caratterizzato, fra l’altro da un multilinguismo e un multiculturalismo diffusi, segni distintivi, attraverso il confronto di popoli e culture, del nuovo umanesimo del XXI secolo.

Un’ultima puntuale osservazione è stata fatta dal Consiglio d’Istituto a proposito della lettura dei risultati delle prove Invalsi anche in risposta ad un’osservazione del Ministro (https://www.ansa.it/lombardia/notizie/2024/03/20/valditara-scuola-pioltello-ha-risultati-formativi-sotto-media_d21074b1-a402-4908-b460-4a5a85e144e2.html), risultati “ancora migliorabili ma che in questi anni collocano i nostri alunni, in una prova con punteggio in scala 200, ben oltre 20 punti sopra le scuole di pari contesto ESCS in matematica e inglese, in linea con le altre scuole in italiano”.

Anche in questo caso la lettura del dato e il confronto con le 200 scuole di ESCS simile (non con la situazione delle scuole lombarde) è ineccepibile, come ineccepibile è il richiamo alla funzione di stimolo al miglioramento che è propria dei risultati delle prove. Non è facendo “più” scuola che possiamo migliorare i livelli di apprendimenti dei nostri studenti, ma realizzando una scuola “migliore” che, adeguando l’offerta formativa alla complessità del presente, persegua il miglioramento dei livelli di apprendimento delle alunne e degli alunni delle nostre istituzioni scolastiche.

Allarme dell’Oms: un adolescente su sei in Ue è vittima di cyberbullismo

da Il Sole 24 Ore

I dati nel rapporto “Health Behaviour in School-aged Children”’ (Hbsc) realizzato dall’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità

I ragazzi europei sono sempre più spesso coinvolti in fenomeni di cyberbullismo. Come vittime o come persecutori. Uno su 6 tra gli 11 e i 15 anni riporta di aver subito episodi di bullismo online, come la ricezione di messaggi aggressivi o la condivisione di contenuti – per esempio foto – senza il loro permesso. Sono invece il 12% quelli che, invece, si sono resi responsabili di questi atti. I dati arrivano dal rapporto “Health Behaviour in School-aged Children” (Hbsc) realizzato dall’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità che fotografa un aumento del fenomeno cyberbullismo negli ultimi anni. È stabile, invece, la quota di ragazzi vittime di bullismo tradizionale: l’11%. Sono invece circa il 6% gli adolescenti che dichiarano di aver compiuto atti di bullismo, con una maggiore prevalenza del fenomeno nei maschi (8%) rispetto alle femmine (5%). Circa il 10% degli adolescenti è stato, invece, coinvolto in scontri fisici.

Il grido d’allarme dell’Oms

«Questo rapporto è un campanello d’allarme per tutti noi. Con i giovani che trascorrono fino a sei ore online ogni giorno, anche piccoli cambiamenti nei tassi di bullismo e violenza possono avere profonde implicazioni per la salute e il benessere di migliaia di persone», ha affermato in una nota il direttore dell’ufficio europeo dell’Oms Hans Henri P. Kluge. «Dall’autolesionismo al suicidio, abbiamo visto come il cyberbullismo in tutte le sue forme possa devastare la vita dei giovani e delle loro famiglie», ha poi aggiunto.

Il fenomeno varia in base all’età

La rilevazione, che ha preso in considerazione anche l’America del Nord e l’Asia Centrale, mostra che in Italia il fenomeno è, in generale, meno diffuso della media.
La percentuale di ragazzi vittime di bullismo varia molto in base all’età: a 11 anni ha subito almeno 2-3 episodi di bullismo negli ultimi 2 mesi l’8% delle ragazze e il 10% dei ragazzi; a 13 anni la percentuale scende rispettivamente all’8% e al 6%; a 15 anni al 3% e al 4%. Percentuali, queste ultime, che sono le più basse in Europa.

Lo spettro del cyberbullismo

È inferiore alla media Ue anche la diffusione dei fenomeni di cyberbullismo: in tal caso, però, si osserva una crescita importante soprattutto tra i ragazzi più giovani. A 11 anni è vittima di episodi di cyberbullismo il 21% delle ragazze e 14% dei ragazzi; a 13 le percentuali scendono rispettivamente al 16% e al 10%; e a 15 anni al 9% e al 7%.
Specularmente, a 11 anni si è reso responsabile di atti di cyberbullismo il 13% delle ragazze e il 17% dei ragazzi; a 13 anni, il 14% delle ragazze e l’11% ragazzi; a 15 anni rispettivamente il 6% e il 9%.

Le misure di contrasto

«Il mondo digitale, pur offrendo incredibili opportunità di apprendimento e connessione, amplifica anche le sfide, come il cyberbullismo. Ciò richiede strategie globali per proteggere il benessere mentale ed emotivo dei nostri giovani», ha detto la coordinatrice dello studio Hbsc Joanna Inchley. «È fondamentale che governi, scuole e famiglie collaborino per affrontare i rischi online, garantendo agli adolescenti ambienti sicuri e favorevoli per crescere».

Rilevazione Permessi legge 104, proroga adempimento al 30 aprile. Tutte le novità

da OrizzonteScuola

Di redazione

La scadenza per la comunicazione delle rilevazioni sui permessi legge 104/92 è prorogata al 30 aprile: lo comunica PerlaPA con avviso del 13 marzo. Nell’avviso si ricorda che i Responsabili e gli Inseritori già registrati sul vecchio sistema devono per forza registrarsi nuovamente poiché le vecchie utenze non sono state migrate.

Da novembre è infatti operativa la nuova applicazione L104 2.0.

PerlaPA informa inoltre che in seguito all’assessment periodico sui rischi per la sicurezza e le relative contromisure, è stata introdotta una nuova modalità di candidatura a Responsabile.

Tale modalità prevede le seguenti modalità:

  • L’utente, prima di procedere inserisce la propria email istituzionale.
  • Il candidato riceve alla suddetta email un codice OTP (One Time Password) per confermare che sia attiva.
  • Il sistema invia due email:
    -Una alla PEC principale della PA, così come indicata su IPA, contenente un link di autenticazione, valido 5 giorni, che la Segreteria della PA dovrà girare all’utente che si è candidato come Responsabile, previa verifica della sua titolarità.
    -Una all’email istituzionale del candidato che lo informa dell’invio della prima email alla PA, riportando per comodità l’indirizzo in modo che il candidato possa eventualmente sollecitare che gli sia inviato il link di autenticazione.
  • Una volta ricevuto il link di autenticazione, il candidato dovrà effettuare un click su di esso e il sistema invierà alla sua email istituzionale un ulteriore OTP di conferma che dovrà essere inserito dal candidato nella apposita maschera di input sulla pagina a cui verrà reindirizzato cliccando il link.
  • Se tutte le operazioni precedenti sono state eseguite correttamente, la fase di abilitazione potrà dirsi conclusa e il candidato potrà scaricare l’atto di nomina da firmare digitalmente.
  • Una volta che il candidato avrà ricaricato l’atto di nomina correttamente firmato, egli sarà immediatamente investito del ruolo di Responsabile per tutta la PA per cui aveva effettuato la candidatura.

Nuova tipologia di permesso per la fruizione dei permessi articolo 33, comma 6, della Legge n. 104/92

Possono essere inseriti contemporaneamente i permessi di quei dipendenti che, in base al comma 6, dell’articolo 33, fruiscono alternativamente dei permessi di cui ai commi 2 e 3 dell’articolo 33 della legge n. 104/92, ossia quei dipendenti che, a fronte di una disabilità in condizioni di gravità fruiscono per se stessi alternativamente sia di due ore di permesso giornaliere senza limiti all’interno del mese, sia di tre giornate intere.

Premio nazionale insegnanti, candidature entro il 30 marzo per l’Atlante – Italian Teacher Award

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Si svolge anche quest’anno l’Atlante – Italian Teacher Award, un’iniziativa benefica che ha lo scopo di valorizzare e celebrare il ruolo dei docenti italiani, assegnando un premio all’insegnante che ha sviluppato il progetto extra curriculare più convincente.

Organizzato da United Network in partnership con La Repubblica e Repubblica Scuola, il premio, giunto alla quarta edizione, ha anche l’obiettivo di far emergere, su una grande piattaforma digitale aperta a tutto il pubblico, i progetti e le iniziative sviluppati dai docenti della scuola italiana, nonché portare alla luce il grande lavoro che gli insegnanti svolgono quotidianamente all’interno delle aule.

Possono partecipare tutti gli insegnanti delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie italiane, presentando un progetto che hanno realizzato nelle loro classi e indicando destinatari e risultati ottenuti.

La candidatura può anche essere presentata da un genitore, da un collega o dagli studenti.

L’iscrizione dei docenti al premio è gratuita e avviene tramite registrazione al sito www.italianteacheraward.it entro il 30 marzo 2024.

Il vincitore parteciperà a un viaggio di formazione di una settimana che si svolgerà a New York a marzo 2025, che prevede, tra l’altro, la visita ad alcune scuole americane attive nell’innovazione didattica.

Biblioteche scolastiche, fondo per la promozione della lettura: domande dal 3 aprile al 3 maggio 2024

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Sulla Gazzetta Ufficiale del 25 marzo è stato pubblicato il comunicato riguardante l’assegnazione del Fondo per la promozione della lettura, della tutela e della valorizzazione del patrimonio librario.

Il comunicato annuncia che sul sito della Direzione generale biblioteche e diritto d’autore è pubblicato il D.D.G. n. 221 del 15 marzo 2024 recante «Disciplina per l’assegnazione delle risorse per l’anno 2024» a valere sul Fondo per la promozione della lettura, della tutela e della valorizzazione del patrimonio, in favore di sistemi bibliotecari e biblioteche scolastiche.

Le istanze potranno essere presentate esclusivamente in formato digitale tramite l’apposito applicativo telematico accessibile al seguente link: https://biblioteche.cultura.gov.it/it/contributi/Fondo-promozione-lettura/index.html

L’accesso all’applicativo sarà consentito a partire dalle ore 12:00 (mezzogiorno) del 3 aprile 2024 e fino alle ore 12:00 (mezzogiorno) del 3 maggio 2024.

IL DECRETO

Concorso docenti 2024, alla secondaria ammesso all’orale l’86% dei candidati. Record nelle Marche: passano lo scritto oltre 9 su 10

da Tuttoscuola

Per ogni posto disponibile ci sono quasi 7 candidati ammessi all’orale del concorso docenti 2024 della secondaria di I e II grado. A contendersi i 29.314 posti in palio (11.357 per il I grado e 17.957 per il II grado) saranno quindi 197.894 aspiranti. Lo riporta Cisl Scuola diffondendo i numeri definitivi degli ammessi alla prova orale del concorso docenti 2024 per la scuola secondaria.

Anche per la secondaria vi sono significative oscillazioni fra le diverse regioni: il rapporto più “vantaggioso” (con minor numero di candidati per ogni posto) si registra nelle aree del Nord Italia, col primato della Liguria, che avrà mediamente poco più di 3 candidati per ogni cattedra disponibile; la situazione si inverte nelle regioni del Sud, col picco della Sicilia che vede in corsa più di 17 aspiranti per ogni posto. Fa eccezione la Sardegna, dove il rapporto aspiranti/posti si ferma a 4,17.

Per quanto riguarda gli ammessi all’orale del concorso docenti 2024, si conferma quanto già era emerso nelle prime giornate d’esame, ovvero una percentuale elevatissima di ammessi, pari all’86,03% sui presenti alla prova, in tutto 230.018.

Rispetto alle domande di partecipazione, che superavano le trecentomila (per l’esattezza303.534) è dunque molto elevato il numero di coloro che hanno scelto di non presentarsi all’esame (circa un quarto dei candidati previsti).

Rispetto ai dati provvisori, pubblicati nei giorni scorsi, le Marche strappano al Friuli il record di ammessi alla prova orale concorso docenti 2024, che supera il 92%. Seguono a ruota Friuli, Emilia Romagna e Liguria, dove passa lo scritto circa l’89% dei candidati. Ad essere andati “peggio” alla prova scritta del concorso docenti 2024 i candidati della Basilicata: “solo” quasi il 78% è stato ammesso alla prova orale.

AI Act: cosa prevede per l’istruzione

da Tuttoscuola

Di Francesco Agrusti*

Bruxelles si è mossa in maniera davvero tempestiva: dopo aver rilasciato il testo definitivo, il 13 marzo 2024, con 523 voti favorevoli, 46 contrari e 49 astensioni, il Parlamento europeo ha approvato il cosiddetto AI Act, il regolamento europeo sull’intelligenza artificiale (AI). Anche se manca ancora l’approvazione del Consiglio europeo (un semplice adempimento formale), una volta giunti alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, passeranno sei mesi per la diretta applicabilità delle prime disposizioni, un anno per le seconde e due anni affinché l’intero regolamento sia direttamente applicabile dei diversi paesi dell’Unione. C’è tempo, anche se non moltissimo, per adeguarsi.

L’obiettivo principale del regolamento è rendere centrale lo sviluppo dei modelli di AI generativa e dei loro prodotti finali rispettando la democrazia, la dignità delle persone e tutelando i loro diritti fondamentali oltre che proteggere la sostenibilità ambientale di queste tecnologie ad alto rischio, seppur sempre garantendo uno sviluppo florido a tali tecnologie a finalità generale (“general purpose”). Dopo aver vinto le ritrosie di Paesi come Francia e Germania, l’Europa ha deciso pertanto che l’AI Act non regolerà esclusivamente le soluzioni finali ma i modelli generativi, la tecnologia in grado di realizzare tali prodotti. Il regolamento prevede sanzioni dall’1 al 7% del fatturato globale di quelle aziende che non si adegueranno.

Trovare una posizione di equilibrio, nel disciplinare fenomeni liquidi, in continua evoluzione, così come è l’AI non è stata una impresa facile e si dovrà verificare poi come garantire l’applicazione e il funzionamento di tale regolamento. Al momento solo la Spagna si è dotata di una agenzia ad hoc per l’AI, in quanto la lettura delle 272 pagine del testo (disponibile qui: https://data.consilium.europa.eu/doc/document/ST-5662-2024-INIT/en/pdf) non è alla portata di tutti, men che meno la sua applicazione da parte delle PMI che formano la maggior parte del tessuto imprenditoriale italiano.

Tra le pratiche vietate si trovano: l’uso dell’AI per manipolare i comportamenti degli individui (ad esempio per convincerli a votare certi candidati politici); lo scraping su internet (una sorta di pesca a strascico) di dati relativi ai volti; qualsiasi sistema di social scoring; o infine la polizia predittiva.

Per il mondo dell’istruzione, nell’art. 5 Prohibited Artificial Intelligence Practices, il testo include il divieto di riconoscimento delle emozioni nelle istituzioni educative, sebbene vi siano delle eccezioni per motivi di sicurezza o medici. Nel terzo allegato sono inoltre riportati un nutrito elenco di esempi, che saranno aggiornati man mano, dell’uso dell’AI, nello specifico per l’istruzione e la formazione professionale sono ritenuti ad altro rischio tutti quei sistemi utilizzati per: determinare l’accesso o l’ammissione a corsi di qualsivoglia grado d’istruzione; valutare i risultati dell’apprendimento, anche quando questi sono utilizzati per individualizzare il percorso stesso; predeterminare a quale livello d’istruzione potrà accedere un determinato individuo o infine per il monitoraggio e l’individuazione di comportamenti vietati dei candidati durante le prove di valutazione.

L’Unione Europea punta a posizionarsi come pioniere nella storia delle regolamentazioni relative ai fenomeni tecnologici, che in un mercato globale potrebbe ad isolare l’Europa nell’innovazione oppure, rimanendo ottimisti, l’idea di rinunciare a una mole di più o meno 400 milioni di persone connesse potrà portare tante aziende ad adeguarsi a regole, che almeno finora, sembrano ampiamente di buon senso.

*Docente dell’Università Roma Tre

Premiazione dei Campionati Italiani della Geografia

Si è svolta oggi a Carrara la premiazione dei Campionati Italiani della Geografia

Stamani, presso l’Aula Magna dell’I.I.S. “Zaccagna- Galilei” di Carrara si è svolta la cerimonia di premiazione dei Campionati italiani della Geografia.

La manifestazione è iniziata alle 10 ed è terminata alle 13 seguita da un abbondante rinfresco.

Dopo i saluti della Sindaca di Carrara, Serena Arrighi, della dirigente scolastica dell’I.I.S. “D. Zaccagna”, Ilaria Zolesi, del Presidente della Provincia di Massa e Carrara, Gianni Lorenzetti, del Prefetto di Massa e Carrara, Guido Aprea, sono intervenuti il Comandante dell’Istituto Geografico Militare, Gen. Massimo Panizzi,  il consigliere regionale Giacomo Bugliani, il Prof, Marco Costa, docente emerito di Geografia Economica dell’Università di Pisa, e Sara Vatteroni che ha portato il saluto del Cardinale Lojudice, Presidente della Fondazione Migrantes della Toscana. 

Erano presenti anche Laura Canale, organizzatrice del Festival delle Geografie di Levanto, la Sindaca di Filattiera Annalisa Folloni, in rappresentanza del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, e la Dott.ssa Chiara Busco per il Parco Nazionale delle Cinque Terre.

Ha coordinato i lavori Riccardo Canesi, ideatore ed organizzatore dei Campionati che hanno visto partecipare circa 2.800 studenti più una cinquantina di Open.

Prima della premiazione il colonnello Claudio Panizzi, Direttore del Reparto Informazioni Geografiche dell’I.G.M.,ha svolto un’interessante relazione sul tema “I.G.M., custode del sapere geografico”. 

I premi consegnati sono stati intitolati a otto persone che gli organizzatori hanno voluto ricordare per il loro alto contributo offerto alla geografia, alla scuola e alla città di Carrara. 

Sono i professori Berardo Cori e Ubaldo Formentini (dell’Università di Pisa), Antonella Primi (dell’Università di Genova), Antonio Scarpone (dell’Istituto “Arzelà” di Sarzana), Paola Copello (dello “Zaccagna-Galilei”), i tecnici Adolfo Masetti e Fabrizio Lazzini (dello “Zaccagna-Galilei”) e l’arch. Claudia Bienaimè, cittadina e attivista carrarese recentemente scomparsa. 

Alla premiazione hanno partecipato i loro familiari, amici e colleghi. 

Tra i premiati, erano presenti scolaresche da tutta Italia (Napoli, Trento, Arezzo, Carpi, Parma, Lucca, Reggio Calabria, Teramo, Como, Brescia, Roma). Una trentina di docenti e di partecipanti erano collegati online. 

I Campionati, da sempre, sono patrocinati dalla Regione Toscana e hanno goduto dell’appoggio, oltre che dei suddetti Parchi, anche del Parco Regionale delle Alpi Apuane e di Unicoop Tirreno. 

Stamani gli studenti (una quarantina) sono stati premiati con targhe, coppe, medaglie, materiale didattico e gadgets. 

 I primi tre studenti delle rispettive classifiche individuali (medie e superiori), insieme ai secondi classificati del loro Istituto e accompagnati da un loro docente, saranno ospiti del Parco Regionale delle Alpi Apuane e del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano. Anche il vincitore del Campionato Open, con un accompagnatore, soggiornerà al Parco dell’Appennino. 

La scuola vincitrice del miglior video (IISS “Galilei” di Poppi (Ar)) parteciperà, invece, al Festival delle Geografie che si svolgerà a Levanto (sp) dall’11 al 14 aprile. 

Scuola dell’Infanzia: come pensare al cambiamento di rotta per riconoscerne la reale importanza

da Tuttoscuola

di Francesca Salvo* Luca Mazzara**

Oggi, ancora troppo spesso, non viene riconosciuta la reale importanza della scuola dell’Infanzia. Di conseguenza, anche la professionalità dei suoi docenti è poco valorizzata. Comunemente si sente ancora parlare di “asilo”, parola che fa prevalentemente riferimento al mondo dell’assistenza, della cura e dell’accudimento, senza far però rilevare l’aspetto educativo e la sua importanza nel percorso di crescita armonica di ogni bambino.

In supporto ci possono venire la scienza, con i suoi molteplici studi che affermano quanto un’educazione di qualità nella prima infanzia favorisca risultati di apprendimento migliori, e anche le nuove direttive legislative entrate in vigore lo scorso anno (“Linee pedagogiche per il sistema integrato 0-6” adottate con decreto ministeriale 22/11/21 n.334, e con l’adozione degli “Orientamenti nazionali per i servizi educativi per l’infanzia”  secondo il decreto n.43 del 24/2/2022).

Ma per il cambiamento di rotta, volto a valorizzare l’importanza della scuola dell’infanzia e utile a creare l’auspicato sistema educativo integrato in prospettiva 0-6, non bastano però le leggi, gli studi scientifici o l’aumento dei fondi dedicati a tali strutture… Occorre una formazione congiunta di educatori e docenti che li aiuti ad utilizzare il più possibile un lessico comune, la creazione di un curricolo educativo, scolastico e formativo articolato ma unitario, il riconoscimento delle specifiche professionalità coinvolte e un coordinamento pedagogico territoriale (già presente per i segmenti 0-3).

“Sii il cambiamento che vorresti vedere nel mondo” diceva Mahatma Gandhi, e allora il cambiamento dovrebbe arrivare dall’interno del mondo della scuola e bisognerebbe che ognuno iniziasse proprio dalla propria scuola.

Ogni Istituto comprensivo quindi, potrebbe, o meglio, dovrebbe, nominare al suo interno un referente per il sistema 0-6 con il compito di seguire l’evoluzione normativa e partecipare alla  formazione congiunta.

Altra buona prassi potrebbe essere nominare un docente della scuola dell’Infanzia nel proprio Staff con compiti di coordinamento tra i vari plessi, portavoce delle istanze delle colleghe, riferimento per la formazione e i vari progetti di finanziamenti. Primo e secondo collaboratore del DS sono scelti tra i docenti della scuola dell’obbligo ma l’autonomia scolastica dà l’opportunità di inserire nel proprio Staff di dirigenza altri docenti e se la scelta ricade su un docente della scuola dell’infanzia il messaggio che passa sarà che anche la scuola dell’infanzia è importante perché i bambini e le bambine saranno poi gli alunni e le alunne delle primarie e i ragazzi e le ragazze della secondaria.

Per facilitare poi il passaggio delle informazioni e delle comunicazioni del referente 0-6 e del coadiutore del DS all’intero gruppo delle docenti dell’infanzia potrebbe essere una buona pratica predisporre collegi di settore in cui ogni ordine di scuola, con le sue peculiarità e le sue problematiche, possa avere uno spazio di confronto dedicato (evitando così, come a volte ancora purtroppo accade, interi collegi docenti con ordini del giorno senza alcun argomento relativo al segmento 3-6).

Questi accorgimenti organizzativi potrebbero inoltre rafforzare il senso di appartenenza di ogni suo membro al proprio IC, migliorare l’identità precisa e fondamentale di un segmento importante come è quello dei servizi 3-6 soprattutto nell’auspicata prospettiva di creare servizi integrati 0-6 e infine, ma non meno importante, valorizzare la professionalità delle docenti della scuola dell’infanzia.

Ovviamente tutto questo è possibile solamente se il primo a conoscere, riconoscere e credere nell’importanza della scuola dell’infanzia è il/la proprio/a dirigente, unica figura che ha poi il potere di mettere in atto queste semplici buone pratiche.

*Referente per la scuola dell’infanzia nell’IC Finale Ligure
**Dirigente scolastico

GPS, informativa sulla piattaforma che sarà usata per l’aggiornamento e inserimento delle domande

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Si è svolto oggi, 21 marzo, l’incontro di informativa sulla piattaforma che sarà utilizzata quest’anno per l’aggiornamento e l’inserimento delle domande relative alle Graduatorie Provinciali delle Supplenze.

La FLC Cgil riepiloga le novità di quest’anno:

  • il calcolo del punteggio in piattaforma, che sarà ricondotto ad ogni sezione compilata (ad es. titolo di accesso, titoli culturali, servizi, etc.) e potrà essere stampato;
  • l’inserimento in seconda fascia della scuola secondaria senza i 24 CFU;
  • l’inserimento con riserva per chi conseguirà l’abilitazione o la specializzazione per il sostegno entro il 30 giugno 2024;
  • l’inserimento in entrambe la classi di concorso oggetto di accorpamento per chi ha un titolo che dia accesso a quelle classi.

Restano invece confermati:

  • i titoli di riserva e le preferenze che devono essere ri-dichiarati mediante la funzione di aggiornamento dell’istanza;
  • la possibilità di aggiornare e trasferirsi in altra provincia;
  • la possibilità di confermare le scuole inserite nel precedente biennio e caricate a sistema, o di sostituirle o di modificare l’ordine;
  • l’inserimento dei titoli relativi ai metodi didattici differenziati (es. Montessori, Pizzigoni, Agazzi) non ancora conseguiti, con riserva da sciogliersi qualora il percorso formativo abbia termine entro il 30 giugno.

Il Sindacato evidenzia alcune criticità circa le modalità di attribuzione delle supplenze, tra cui l’esigenza di pubblicazione tempestiva dei posti disponibili e la questione del ripescaggio. Queste tematiche saranno affrontate in incontri specifici sulla procedura “INS” utilizzata per l’assegnazione delle supplenze.

Prove Invalsi classe terza delle medie, disponibili alcuni esempi di domande interattive

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Si svolgeranno nel mese di aprile le prove Invalsi per il grado 8, vale a dire per l’ultimo anno della scuola secondaria di I grado.

L’arco temporale va dal 4 al 3 aprile per le classi non campione, mentre il 4, 5, 8 e 9 aprile si svolgeranno le prove nelle classi campione.

Tutti gli allievi sostengono una Prova di Italiano e una di Matematica; quelli dei gradi 5, 8 e 13 svolgono anche una Prova di Inglese, suddivisa in Reading e Listening.

Per prepararsi, su INVALSIopen sono disponibili alcuni esempi di domande interattive.

Gli esempi si riferiscono alle prove di Italiano, Matematica e Inglese, per dare la possibilità agli insegnanti di costruire attività didattiche da utilizzare con i propri studenti e fornire loro un feedback immediato rispetto alle risposte fornite.

Attualmente le domande sono disponibili sul sito istituzionale INVALSI con più modalità: come esempi di domande, per agevolare la comprensione del contenuto delle stesse; sulla Piattaforma TAO per far familiarizzare gli studenti con il formato CBT; sul sito Gestinv, che contiene nel proprio archivio buona parte dei quesiti utilizzati durante le Prove e li organizza secondo alcuni criteri definiti.

In un’apposita pagina sono fornite tutte le indicazioni per le prove del grado 8.

LA PAGINA

Gite scolastiche, anche quest’anno la metà degli studenti non partirà

da Il Sole 24 Ore

Due ragioni fondamentali: la carenza di insegnanti disponibili a fare da accompagnatori e i costi che non mettono tutti nelle condizioni di partecipare
di Redazione Scuola

Per 1 studente su 2, anche quest’anno, il viaggio d’istruzione con pernottamento fuori probabilmente resterà un miraggio: al 31% la scuola ha già comunicato che non si partirà, l’8% rinuncerà a titolo personale (per sua scelta o della famiglia), il 12% è in attesa di capire cosa accadrà con poche speranze residue visto che siamo già a marzo. E, tra questi, una quota consistente – circa 1 su 4 – probabilmente non farà neanche la meno impegnativa escursione dalla mattina alla sera. Una situazione, questa, del tutto simile a quella rilevata dodici mesi fa.

Osservatorio sulle gite scolastiche

A dirlo è l’edizione 2024 dell’annuale Osservatorio sulle gite scolastiche di Skuola.net, costruito interpellando 1.200 alunni delle classi medie e superiori.Anche i motivi che costringono a dover rinunciare al viaggio sono sempre gli stessi. Al primo posto – così per quasi 4 su 10 – la mancata disponibilità dei professori di accompagnare gli studenti, per non doversi assumere la responsabilità di badare a decine di ragazzi. Da non sottovalutare neanche quanti non partiranno “per punizione”: il 17%, infatti, afferma che alla base ci sono questioni disciplinari. Il 12%, invece, sostiene che a far saltare la trasferta sono stati soprattutto i costi troppo alti dei pacchetti viaggio. Caro-prezzi che, in qualche modo, ha condizionato anche quel 7% che, pur in presenza di una proposta di viaggio da parte della sua scuola, non è potuto partire perché non si è raggiunto un numero minimo di adesioni.Tuttavia, il portafoglio condiziona anche chi il viaggio l’ha già compiuto (18%) o è in rampa di lancio (31%). Tra questi, 2 su 3 affermano che i preventivi di spesa hanno indirizzato in una certa misura meta e durata del viaggio d’istruzione fino a risultare, nel 12% dei casi, addirittura decisivi. Portando a scelte quasi obbligate che, a volte, non sono bastate a far partecipare tutta la classe: il 6% dice che è partito o partirà assieme a meno della metà della classe.Tradotto in termini pratici: i viaggi di istruzione di oggi sono corti, in Italia e con mezzi di trasporto quanto più economici possibili.

Viaggio breve

Per quasi la metà dei partecipanti (46%) la gita non si prolungherà oltre i tre giorni. Poco più di 1 su 5 potrà allungare la permanenza fuori fino a quattro giorni. Solo 1 su 3 riuscirà a prolungarla dai cinque giorni in su.Tutto questo si tramuta in un budget totale che, in circa 2 casi su 3, si manterrà entro i 400 euro. Con i tempi che corrono, è quasi miracoloso che il 14% sia riuscito a contenere la spesa sotto la soglia dei 200 euro. Ma viaggiare resta lo stesso costoso: un quarto (24%) degli intervistati che partiranno ha messo in conto una spesa tra i 400 e i 600 euro, mentre 1 su 7 dovrà sforare il tetto dei 600 euro. Così non stupisce che il pullman sia il mezzo preferito per raggiungere la meta (56%), seguito dall’aereo dall’aereo (22%) e dal treno (14%).

Entro i confini nazionali

Di fronte a un quadro del genere, infine, si comprende anche perché per la stragrande maggioranza degli alunni la gita scolastica si svolgerà all’interno dei confini nazionali: ben 3 su 4 resteranno in Italia. Peraltro, verso mete che permettono in teoria di risparmiare qualcosa. Destinazioni lontane dai classici circuiti turistici, come capoluoghi di provincia meno battuti, località di mare o montagna, borghi e paesi dell’entroterra sono stati o saranno la scelta di circa un quarto delle scuole: li menziona il 23% degli studenti.Tra gli approdi tradizionali, invece, resistono al vertice le solite note: al primo posto, indicate dal 12% degli intervistati, ci sono Napoli e Firenze; subito dietro si piazza Roma, con il 10% delle preferenze.

Mete straniere

Tra le mete straniere, invece, spiccano: Atene, Madrid, Barcellona, Vienna e Praga. Ma, anche qui, le destinazioni “alternative” vanno per la maggiore.Infine, va registrato come il fondo di 50 milioni di euro messo a disposizione dal Governo, abbia aiutato qualche studente in più a partecipare ai viaggi di istruzione: il 3% di quelli in partenza ha usufruito del bonus, mentre il 2% è in attesa dell’esito della domanda. Chiaramente, il reddito ha fatto la sua parte: al momento in cui l’indagine è stata svolta, sussisteva ancora un limite Isee molto basso – 5.000 euro – oltre il quale non era possibile usufruirne. Fa piacere, però, rilevare che un ulteriore 3% di studenti in difficoltà economiche ha ricevuto un supporto economico grazie ai fondi di istituto.

Per gli studenti poche opzioni low-cost

«Purtroppo la partecipazione ai viaggi di istruzione con almeno un pernotto fuori casa, per la metà degli studenti delle scuole secondarie, continua a essere un privilegio. Il problema restano essenzialmente i soldi. Quelli che mancano alle famiglie e quelli che mancano alle scuole per incentivare la partecipazione dei docenti, costretti a sobbarcarsi enormi responsabilità spesso gratis et amore dei. E, anche qualora ci fossero, come avvenuto quest’anno, fondi per aiutare le famiglie meno abbienti, il caro-vita e il cambiamento climatico rischiano di vanificare tutto. Infatti, oggi come oggi, ogni stagione è buona per il turismo di massa, lasciando agli studenti ben poche opzioni low-cost, a meno che non ci si accontenti di mete meno gettonate», così Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net.

Concorso riservato Dirigenti Scolastici, convocazione ad aprile e maggio PROVA ORALE di accesso al corso intensivo di formazione a giugno

da OrizzonteScuola

Di redazione

Su InPa è stato pubblicato l’avviso di convocazione per la prova in modalità ORALE di accesso al corso intensivo di formazione di cui al DM 8 giugno 2023, n. 107.

Con riferimento al DM 8 giugno 2023, n. 107 con il quale sono state definite le modalità di partecipazione alla prova di accesso al corso intensivo di formazione e della relativa prova finale in attuazione dell’art. 5, commi da 11-quinquies a 11-novies del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198 convertito con modificazioni con la legge 24 febbraio 2023, n. 14, e succ. modifiche disposte dal decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75 convertito con integrazioni nella legge 10 agosto 2023, n. 112, ai sensi dell’art. 6, comma 3 del medesimo DM si comunica quanto segue.

La prova in modalità orale si svolge presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito, Viale Trastevere n. 76/a – Roma nelle seguenti date e orari:

  • Aprile 2024: giorni 10, 11, 12, 17, 18, 20, 24. In ciascuna delle giornate indicate il turno antimeridiano inizia alle ore 8:20; il turno pomeridiano inizia alle ore 13,50
  • Aprile 2024: giorni 16, 23. In ciascuna delle giornate indicate è previsto solo il turno pomeridiano con inizio alle ore 16:00
  • Maggio 2024: giorni 2, 3, 7, 8, 9, 10, 14, 15, 16, 17, 21, 22, 23, 24, 28, 29, 30, 31. In ciascuna delle giornate indicate il turno antimeridiano inizia alle ore 8:20; il turno pomeridiano inizia alle ore 13,50

Ciascun candidato riceve all’indirizzo mail indicato in fase di candidatura la convocazione con indicazione di giorno e orario in cui dovrà sostenere la prova orale, con riferimento alla lingua straniera scelta.

Il giorno della prova, all’atto dell’identificazione, il candidato presenta la domanda di partecipazione inoltrata al sistema informatico che attesta l’avvenuta iscrizione alla procedura unitamente alla ricevuta di avvenuto pagamento del versamento e ad un documento di riconoscimento in corso di validità.

Valutazione

La prova si intende superata con punteggio pari o superiore a 6/10.

Per ciascuna delle materie indicate al comma 1 sono attribuibili un massimo di 15 punti, esclusivamente con l’utilizzo dei numeri interi. Per la verifica della conoscenza di livello B2 del CEF della lingua straniera prescelta sono attribuibili un massimo di 5 punti esclusivamente con l’utilizzo dei numeri interi. Per la verifica della conoscenza degli strumenti informatici e delle tecnologie della comunicazione normalmente in uso presso le istituzioni scolastiche sono attribuibili un massimo di 5 punti esclusivamente con l’utilizzo dei numeri interi. Superano la prova i candidati che conseguono un punteggio complessivo pari o superiore a 60/100. Il punteggio così ottenuto va convertito su base decimale, mantenendo la frazione decimale
eventualmente conseguita dal candidato.

Con successivo avviso della Direzione generale del personale scolastico, verranno comunicati termini e modalità di pagamento del secondo versamento di cui all’art. 4, comma 3 del DM 107/2023 per la partecipazione al corso intensivo di formazione, che si svolgerà dal mese di giugno.

Chi deve svolgere la prova orale

I soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, lett. c), sostengono una prova orale della durata minima di 60 minuti. La prova orale consiste in un colloquio su quesiti predisposti dalla Commissione prima dell’inizio della prova orale, proposti al candidato previa estrazione a sorte.

I quesiti sono predisposti in maniera da accertare per ogni candidato la preparazione professionale in ciascuna delle materie sopra indicate e la conoscenza di livello B2 del CEF della lingua straniera prescelta e degli strumenti informatici e delle tecnologie della comunicazione normalmente in uso presso le istituzioni scolastiche,

Si tratta dei candidati che abbiano proposto ricorso entro i termini di legge e abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale per mancato superamento della prova orale.

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Mobilità insegnanti di religione, il 21 marzo al via le domande: ci sarà tempo fino al 17 aprile

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Partirà ufficialmente domani, 21 marzo, la mobilità per il personale docente di religione cattolica.

Infatti, aprono i termini per presentare domanda di trasferimento per l’a.s. 2024/2025. Ci sarà tempo fino al 17 aprile, mentre gli esiti della mobilità saranno pubblicati il 30 maggio 2024.

Tutte le informazioni sono contenute nell’annuale ordinanza, che per quest’anno è la O.M. n. 31 del 23 febbraio 2024.

Gli insegnanti di religione non presentano domanda online, come il restante personale docente, ma devono compilare la domanda utilizzando il Modello disponibile nella pagina del MIM dedicata alla Mobilità, alla voce Modulistica – Mobilità.

La modulistica

IRC – Domanda di passaggio di ruolo – PR1 scuola dell’infanzia e primaria

IRC – Domanda di passaggio di ruolo – PR2 scuola secondaria I e II grado

IRC – Domanda di trasferimento – TR1 scuola dell’infanzia e primaria

IRC – Domanda di trasferimento – TR2 scuola secondaria I e II grado

Dichiarazioni insegnanti di religione cattolica

Elenchi ufficiali

Elenco diocesi

Intercultura, le prossime scadenze per richiedere una borsa di studio per i programmi estivi

da La Tecnica della Scuola

Di Lara La Gatta

Oltre ai programmi scolastici, Intercultura propone anche i programmi estivi, consentendo ai ragazzi di trascorrere un periodo di vacanza studio all’estero.

Le modalità di partecipazione ai programmi estivi di Intercultura differiscono per alcuni aspetti rispetto a quelle dei programmi scolastici:

  • Verificare i requisiti di età. Per partecipare ai programmi estivi è necessario verificare i requisiti di età della destinazione desiderata, che trovi nella pagina con la descrizione dei programmi.
  • Iscriversi online. Gli studenti interessati possono iscriversi online sul sito di Intercultura. È richiesto il pagamento della quota di iscrizione di 60 euro (che non potrà essere rimborsata in nessun caso) mediante pagamento con carta di credito, Paypal o Satispay. L’iscrizione non è vincolante per la partecipazione futura al programma.
  • Iscriversi con una borsa di studio sostenuta da un partner esterno. Gli iscritti che richiedono una borsa di studio devono completare l’iscrizione entro il 20 gennaio 2024. Dopo aver portato a termine il test di idoneità verranno contattati da un volontario del Centro Locale di riferimento, per concordare la data del colloquio. Successivamente riceveranno l’accesso ad alcuni documenti da compilare online entro il 28 febbraio 2024. L’esito sarà comunicato entro il 31 marzo 2024.
  • Iscriversi senza borsa di studio. Per questo tipo di iscrizione non è necessario effettuare il test. Gli iscritti verranno contattati da un volontario di Intercultura della propria zona, per concordare la data del colloquio. Entro tre settimane dall’effettuazione del colloquio, gli studenti dovranno compilare online il proprio fascicolo di presentazione. In caso di ritardato invio della documentazione, Intercultura considererà il candidato non interessato al programma e potrà procedere ad assegnare il posto ad altri.

Scadenza delle iscrizioni

Il termine delle iscrizioni varia a seconda dei Paesi di destinazione ed è riportato nel paragrafo di descrizione dei singoli programmi. Le iscrizioni potranno essere chiuse anticipatamente in caso di raggiungimento del limite dei posti disponibili e in questo caso la chiusura anticipata sarà riportata nella medesima pagina.

Accettazione domanda

Intercultura confermerà l’accettazione della domanda di partecipazione a seguito dell’avvenuto colloquio con i volontari e della ricezione della documentazione richiesta debitamente compilata.

Borse di studio

Le borse di studio offerte direttamente da Intercultura sono riservate esclusivamente ai programmi scolastici e non sono quindi disponibili per i programmi estivi. Esistono però borse di studio sostenute da partner esterni. Per consultare la lista, in continuo aggiornamento, clicca qui.

I programmi estivi in scadenza

Riportiamo di seguito un elenco delle prossime scadenze previste:

ARGENTINA (corso di spagnolo) – 31 marzo 2024

DANIMARCA (corso di inglese) – 30 aprile 2024

IRLANDA (CORSO DI INGLESE) – 31 marzo 2024

IRLANDA (CORSO DI INGLESE, SLIGO) – 31 marzo 2024

REGNO UNITO – GALLES (CORSO DI INGLESE) – 31 marzo 2024

SPAGNA (corso di spagnolo) – 31 marzo 2024

TUNISIA (corso di arabo) – 31 marzo 2024

Borse di studio dei partner

Numerosi enti ed aziende collaborano con la Fondazione Intercultura mettendo a disposizione numerose borse di studio anche per i programmi estivi.

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