Contrasto a povertà educativa in scuole Mezzogiorno

In arrivo 50 milioni di euro per interventi specifici di contrasto alla povertà educativa minorile e alla dispersione scolastica. A beneficiarne saranno oltre 1.000 scuole delle Regioni del Mezzogiorno. Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca,Marco Bussetti, ha infatti firmato un decreto per l’individuazione di 292 aree di esclusione sociale in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, caratterizzate da povertà educativa minorile e dispersione scolastica, nonché da un elevato tasso di fenomeni di criminalità organizzata.

I criteri con cui sono state individuate le aree di intervento sono: tasso di deprivazione territoriale; livello di disagio negli apprendimenti, calcolato sulla base dei dati INVALSI; status socio-economico delle famiglie di origine; tasso di abbandono nel corso dell’ultimo anno scolastico; presenza di alunni ripetenti; livelli di criminalità minorile.

Il decreto dovrà ora essere controfirmato dai Ministri dell’Interno e della Giustizia. Entro trenta giorni dalla sua adozione, il MIUR provvederà a pubblicare uno specifico Avviso pubblico a valere sulle risorse del PON “Per la Scuola” 2014-2020 per un totale di 50 milioni di euro che verranno ripartiti tra circa 1.000 scuole delle aree individuate.

“Con questo decreto – dichiara il Ministro – abbiamo voluto dare attuazione a un’altra norma, risalente a due anni fa, fino ad oggi mai attuata. Il provvedimento consente di sbloccare importanti risorse da assegnare ai territori del Mezzogiorno caratterizzati da una forte dispersione scolastica e da un elevato tasso di criminalità, anche minorile. Le scuole sono da sempre un presidio fondamentale nelle aree più difficili del Paese. Con questo intervento potranno attivare progetti anche di rete con enti locali, soggetti del terzo settore, strutture territoriali del CONI, delle Federazioni sportive nazionali e degli enti di promozione sportiva o servizi educativi pubblici per l’infanzia del territorio. Si potranno così potenziare le competenze e le attitudini degli studenti, contrastando fenomeni di dispersione scolastica”.

Gemellaggi eTwinning

I progetti vincitori realizzati da scuole della Lombardia, Puglia ed Emilia-Romagna

Firenze, 22 febbraio 2019 – Sono stati annunciati i Premi europei eTwinning 2019, la piattaforma europea che dal 2005 mette in contatto insegnanti e classi per fare didattica in modi innovativi, sfruttando le nuove tecnologie. Spicca il risultato dell’Italia, che si è aggiudicata 4 premi europei per la qualità dei gemellaggi realizzati dalle scuole.

Il premio europeo eTwinning è il massimo riconoscimento per i lavori dei docenti in piattaforma ed è assegnato da una giuria internazionale di esperti ai migliori progetti dell’anno a livello europeo. Il Premio viene dato sulla base di categorie per fasce di età degli alunni e una serie di categorie speciali, per tema o materia.

Tra gli 860 progetti candidati, sono stati premiati 4 progetti, che coinvolgono ben 6 scuole italiane oltre ai rispettivi partner europei. Le scuole con le loro classi hanno ottenuto il riconoscimento europeo per il lavoro svolto in piattaforma.

Tra questi, due sono stati i vincitori nelle categorie per fascia di età: 12-15 anni “The truth behind palm oil” e 16-19 anni “In Sight In Mind”. Il primo progetto è stato realizzato da Cinzia Fiorentini e Angelo Calvo, dell’Istituto Comprensivo “Fra Ambrogio da Calepio” di Castelli Calepio, in provincia di Bergamo, mentre il secondo fondato dalla docente Rosanna Torsello dell’Istituto di Istruzione superiore “E. Fermi” di Lecce. Entrambi i lavori si sono distinti per aver trattato il tema annuale di eTwinning, la partecipazione democratica.

Sempre nella fascia d’età 16-19 anni, è stato assegnato un riconoscimento a “Grandma’s Stories in 2080”, un progetto che ha coinvolto la classe di Mariella Brunazzi, dell’ISIS “P. Sraffa” di Crema, già vincitore del Premio nazionale eTwinning 2018.

Quarto e ultimo riconoscimento tricolore, nella categoria speciale per i progetti di scienze Marie Skłodowska Curie, è quello alle docenti Silvia Pirini Casadei e Antonietta Amore, del Liceo Linguistico Statale “I. Alpi” di Cesena, con il progetto “MARS, here we come …”, anche questo vincitore del Premio nazionale 2018.

La cerimonia ufficiale di premiazione avverrà nelle scuole dei vincitori e nel corso della prossima Conferenza europea eTwinning, in programma a Nizza in ottobre.

Maggiori dettagli e tutti i vincitori su www.eTwinning.it

Quota 100 a scuola, 8.500 richieste di uscita. A settembre 45mila cattedre vuote

da Il Sole 24 Ore

di Claudio Tucci

A meno di una settimana dalla chiusura delle domande di pensionamento con quota 100 , nella scuola già si viaggia a poco più di 8.525 istanze presentate, tra professori e personale tecnico-amministrativo. Che si aggiungono ai 27mila docenti e Ata che hanno già utilizzato la finestra ordinaria (entro il 12 dicembre) sulla base dei requisiti generali validi fino al 2018. Considerando che c’è tempo fino al 28 febbraio per utilizzare l’uscita con 62 anni di età e 38 di contributi, si stima, complessivamente, un turn-over, a settembre, tra le 40 e le 45mila unità.

I dati
Ai ieri, 20 febbraio, sono giunte all’Inps 7.047 domande di quota 100 da parte di insegnanti, 1.290 da parte del personale Ata, 188 da parte di presidi, per un totale quindi di 8.525 istanze.

Le mosse della maggioranza
Il tema è delicato, e a settembre con la riapertura dell’anno scolastico si deve tamponare l’emergenza. Il Miur è a lavoro per far partire, al più presto, i concorsi (serve l’autorizzazione di Mef e Funzione pubblica). Anche la maggioranza giallo-verde in Parlamento, conscia del problema, si sta muovendo. È pronto un emendamento, primo firmatario il presidente della commissione Istruzione del Senato, Mario Pittoni (Lega), al decretone che attribuisce un punteggio aggiuntivo ai precari storici di terza fascia. In pratica, nel prossimo concorso, le graduatorie di merito dovranno essere predisposte attribuendo ai titoli posseduti un punteggio fino al 40 per cento di quello complessivo. Tra i titoli valutabili è particolarmente valorizzato il servizio svolto presso le istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione, al quale è attribuito un punteggio fino al 50 per cento del punteggio attribuibile ai titoli.

Una mossa che, secondo la maggioranza, avrà l’effetto da una parte di favorire l’assorbimento di vaste fasce di precariato e dall’altra di assicurare l’immediata copertura dei posti vacanti con personale esperto e professionalmente motivato. Ovviamente, l’incognita sono i tempi. Per avere gli assunti in cattedra il 1° settembre bisognerà svolgere e concludere una selezione in una manciata di mesi (nessun ministro dell’Istruzione c’è mai riuscito, ndr). L’alternativa è assegnare le cattedre libere ai supplenti, che è molto probabile il prossimo settembre raggiungeranno un nuovo picco record.

Digitale in classe, la rete Garr lancia una sfida tra gli istituti superiori

da Il Sole 24 Ore

di Al. Tr.

Realizzare oggetti multimediali digitali innovativi per la scuola: è questa la sfida in cui dovranno cimentarsi gli studenti delle scuole superiori italiane che parteciperanno al concorso lanciato da Garr, la rete italiana a banda ultralarga dedicata all’istruzione e alla
ricerca, nell’ambito del progetto europeo Up to University (Up2U) .

Viaggio premio al Didacta di Firenze
Il gruppo di studenti che presenterà il miglior progetto di oggetto multimediale innovativo vincerà un viaggio premio per presentare il proprio lavoro a Didacta, fiera sul mondo della scuola in programma a Firenze dal 9 all’11 ottobre prossimo. Il progetto Up2U è un percorso gratuito pensato per gli studenti delle scuole superiori e per i loro insegnanti, con l’obiettivo di far acquisire loro le competenze necessarie per l’uso delle tecnologie digitali che dovranno padroneggiare all’università. Oltre a Garr, per l’Italia partecipa al progetto l’università Sapienza di Roma.
Per info e iscrizioni: https://tinyurl.com/y3322l5t

Upi: spendere subito le risorse già esistenti per l’edilizia

da Il Sole 24 Ore

«Regioni, Upi e Anci avevano chiesto chiarimenti sul tema dell’edilizia scolastica. Il ministro Bussetti non era presente e ha mandato una nota, al momento rispetto alle nostre richieste di accelerazione di poter spendere queste risorse non abbiamo avuto ancora né certezze né risposte. E’ stato chiesto da parte del Governo se nel caso di aumento di risorse ci sarebbe la nostra disponibilità a fare un piano serio con la certezza di spenderle e abbiamo dato piena disponibilità». Così il presidente dell’Upi, Michele De Pascale, dopo la conferenza Stato-Regioni.

«Per noi si tratta di un’emergenza seria, non parliamo di interventi di abbellimento ma messe a norma per quanto riguarda la sismica, la prevenzione incendi – aggiunge -. In un momento in cui l’edilizia vive una situazione di grande crisi e le scuole hanno bisogno di molti interventi, è paradossale che le risorse, anche le poche che ci sono, rimangano non spese. Quindi da una parte abbiamo chiesto al Governo di aumentare le risorse e dall’altra di darci regole semplici per poterle spendere in tempi brevi».

Scuola-lavoro, meno ore = meno soldi. Tagli alle scuole da subito

da Corriere della sera

Che la rimodulazione oraria – leggi la drastica potatura – dell’alternanza scuola-lavoro rispondesse principalmente a una logica di risparmio contabile era chiaro fin dalla legge di Bilancio. Dove appunto è stato messo nero su bianco che, d’ora in poi, il monte orario minimo richiesto alle scuole, sarà più che dimezzato passando da 200 a 90 ore nei licei e da 400 a 150/210 rispettivamente negli istituti tecnici e professionali. E di conseguenza le risorse precedentemente fissate dalla legge sulla Buona Scuola vengono riparametrate «nei limiti necessari allo svolgimento del numero minimo di ore». Il ministro Marco Bussetti ha giustificato questa radicale inversione di marcia con la necessità di garantire un alto standard di qualità agli studenti. Basta con le esperienze raffazzonate messe in piedi solo per riempire le ore. D’ora in poi si faranno solo attività davvero utili. Già, ma il controllo di qualità normalmente richiede una spesa aggiuntiva, mentre l’unica cosa certa finora è che al taglio di ore corrisponderà un equivalente taglio di fondi.

I nuovi percorsi per le competenze trasversali

L’alternanza scuola-lavoro cambia nome (d’ora in poi si chiameranno «Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento») e dall’anno prossimo dovrebbe cambiare anche pelle: il Miur sta preparando le nuove Linee guida in base alle quali dall’anno prossimo le scuole organizzeranno i nuovi percorsi. Ma intanto, per le attività già programmate dalla scuole fino alla fine di quest’anno scolastico entrano in vigore i tagli previsti dalla legge di Bilancio per il 20129. Il ministero dell’Istruzione ha inviato nei giorni scorsi una nota a tutti i dirigenti scolastici in cui, in modo abbastanza perentorio, si precisa che «occorre ridurre per ciascuna istituzione scolastica, in misura proporzionale alla revisione delle ore minime dei percorsi, la risorsa finanziaria comunicata in sede di assegnazione preventiva relativamente al periodo gennaio-agosto 2019». Entro la fine del mese il Miur si provvederà a comunicare alle scuole i tagli «con effetto anche nei confronti dei soggetti terzi». Punto

Scuola, arrivano le lezioni di salute e benessere

da la Repubblica

Corrado Zunino

ROMA – “Ragazzi e ragazze in buona salute imparano meglio. Allo stesso tempo, se sono inseriti in un processo di apprendimento positivo hanno migliori opportunità sanitarie”. Ministero della Salute e dell’Istruzione questa mattina hanno firmato e reso pubblico un protocollo che vuole tutelare la crescita psico-fisica di alunni e studenti italiani e l’inclusione scolastica nei casi di disabilità, di disturbi evolutivi specifici (comunicazione e del linguaggio, Adhd, disturbi dello spettro autistico).

Il documento si chiama “Indirizzi di policy integrate per la scuola che promuove salute”. Come già accaduto con ministeri passati, ora Giulia Grillo e Marco Bussetti s’impegnano sulle questioni centrali, “croniche non trasmissibili”, della crescita di bambini e adolescenti: la scorretta alimentazione in tutte le sue forme, innanzitutto. Il cosiddetto triplo burden interseca tre problemi presenti oggi nelle nostre classi: deficit di micronutrienti, obesità e malnutrizione per difetto. Il secondo aspetto che il protocollo affronta è quello dell’inattività fisica: l’intesa spinge sugli spostamenti a piedi e in bicicletta dei ragazzi e, ovviamente, sull’attività motoria a scuola, già promossa da un ministro-docente di ginnastica. Come da prassi, in alto nel protocollo ci sono la lotta al tabagismo e all’alcol. E’ interessante notare come nella prevenzione delle dipendenze da farmaci si sottolineino il doping e le “dipendenze comportamentali” (all’interno della quale rientra l’utilizzo seriale dello smartphone). La “Promozione della salute” entrerà nel curriculum formativo degli studenti delle scuole di ogni ordine e grado: non sarà una nuova materia, ma una proposta educativa “continuativa e integrata”.

Nell’intesa Salute-Miur è chiara la promozione delle vaccinazioni dopo la lunga polemica delle ultime due stagioni e una ministra – Giulia Grillo, appunto – che sul tema non ha sempre avuto posizioni univoche. A questa si affianca la “prevenzione delle malattie trasmissibili e dell’antibiotico-resistenza”. La promozione del benessere psico-fisico passa, ancora, “attraverso interventi sulle tematiche dell’affettività e dell’educazione globale alle relazioni”.

Il Miur avvierà campagne di informazione e sensibilizzazione sui temi della prevenzione di comportamenti a rischio per la salute, sulla promozione dei corretti stili di vita e delle relazioni sociali e affettive basate sul rispetto. Il rispetto delle promesse didattico-sanitarie, invece, è sotto la potestà del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Miur e del Segretariato generale del ministero della Salute (vi si dedicheranno quattordici persone, senza emolumenti). L’intero protocollo, triernnale, è a costo zero.

Dice la ministra Giulia Grillo: “La promozione della salute è un processo sociale e politico globale che non comprende solo azioni volte a rafforzare le abilità e le capacità dei singoli individui, ma include percorsi finalizzati a modificare le condizioni sociali, ambientali ed economiche”. E’ l’Approccio scolastico globale (o sistemico) raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità. Dice il ministro Marco Bussetti: “La scuola è un ambiente privilegiato per attivare con successo politiche finalizzate a promuovere il benessere della collettività, è un interlocutore stabile per i giovani e, per loro tramite e grazie ai docenti, rende possibile la partecipazione delle famiglie a percorsi informativi e formativi”.

TFA sostegno, 28 e 29 marzo test accesso. Bussetti firma decreto per 14mila posti

da Orizzontescuola

di redazione

Il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, ha firmato il decreto di distribuzione alle Università dei 14.224 posti disponibili per l’anno accademico 2018/2019 per le specializzazioni sul sostegno.

Il decreto individua anche le date delle prove di accesso ai corsi. Le prove si terranno:

  • il 28 marzo di mattina per la Scuola dell’infanzia e di pomeriggio per la Scuola primaria
  • il 29 marzo di mattina per la Secondaria di I grado e di pomeriggio per la Scuola secondaria di II grado.

“In tre anni – ricorda Bussetti – specializzeremo 40.000 nuovi insegnanti sul sostegno per garantire un servizio migliore ai nostri studenti. Partiamo con questi primi 14mila posti e proseguiremo, nei prossimi due anni, con una precisa programmazione che mette al centro il bene della scuola e degli studenti con disabilità. Era un impegno che avevo preso fin dai primi mesi del mio mandato e che stiamo concretizzando rapidamente. Il sostegno è un problema annoso, lo stiamo affrontando con serietà e con una visione di lungo periodo”.

Corso di preparazione per la selezione TFA sostegno
Preparati per la selezione con il corso organizzato da Orizzonte Scuola e Centro studi Leonardo

La prova d’accesso ai percorsi di specializzazione si articola in:

  • un test preliminare;
  • una o più prove scritte ovvero pratiche;
  • una prova orale.

Scarica il decreto

Quanti posti per ogni Università

Le tabelle ufficiali Miur

La selezione si può tentare in una sola Università. Leggi tutto

Quando si può essere ammessi in Ateneo diverso rispetto a quelle delle prove di accesso.

Il punteggio per superare il test. Leggi tutto

Requisiti di accesso

Infografica Miur

N.B. La laurea di accesso deve avere tutti i CFU necessari per l’insegnamento

ITP

Titolo di accesso è il diploma di scuola secondaria superiore utile per l’insegnamento di una classe di concorso.

I posti per regione e Università

Prima prova esami di Stato: nuovo esempio di griglia per la valutazione

da Orizzontescuola

di redazione

Molti docenti infatti hanno posto in evidenza che le griglie fornite dal MIUR sono prive di descrittori e relativi punteggi.

Una prima proposta di griglia ci è giunta qualche giorno fa dalla prof.ssa Marina Petrone, docente di italiano e latino presso il Liceo Classico Vittorio Emanuele II di Napoli: nella griglia sono definiti i descrittori relativi agli indicatori forniti dal Miur e sono declinati i punteggi.
Oltre alle griglie – una per ciascuna tipologia prevista – la Prof.ssa ha predisposto una tabella di conversione punteggio/voto.

Un’altra collega, la prof.ssa Emma Felletti dell’I.I.S. “Remo Brindisi” di Lido degli Estensi, ha inviato in redazione un’altra proposta di griglia per la valutazione della prima prova degli esami di Stato per condividerla con i colleghi.  Le griglie sono frutto del lavoro di una commissione di docenti di lettere e matematica: Prof.ssa Luisa Barillari, Prof.ssa Emma Felletti, Prof.ssa Giorgia Legato, Prof.ssa Simona Gregori

La griglia ha:
1) un format adatto all’inserimento nel foglio protocollo di prima prova;
2) descrittori di livello definiti in modo puntuale
3) bande di oscillazione dei punteggi che individuano più sfumature nella valutazione.

GRIGLIE DI PRIMA PROVA I.I.S. REMO BRINDISI LIDO DEGLI ESTENSI    

Ricordiamo che la prossima simulazione relativa alla prima prova sarà resa disponibile dal MIUR il prossimo 26 marzo.

Altri esempi di griglie.

Assemblee sindacali: chi può indirle? Chiarimento dell’Aran

da Orizzontescuola

di redazione

L’Aran, rispondendo ad un preciso quesito posto da un’Istituzione Scolastica, ha fornito dei chiarimenti in merito ai soggetti che possono richiedere un’assemblea sindacale per il personale del Comparto Istruzione e Ricerca.

Assemblee sindacali: chi può richiederle

L’articola 4, comma 2, del CCNQ del 4 dicembre 2017 prevede che le assemblee sindacali,riguardanti la generalità dei dipendenti o gruppi di essi, possono essere indette:

singolarmente o congiuntamente, con specifico ordine del giorno su materie di interesse sindacale e del lavoro, dai soggetti indicati nell’art. 3 (Dirigenti sindacali), comma 1, lettere da b) ad e) o dalla RSU unitariamente intesa.

Le assemblee, dunque, possono essere indette dai dirigenti sindacali o dalla RSU unitariamente.

Assemblee sindacali: triennio 2016-18

L’articolo 39 del summenzionato CCNQ aveva previsto una deroga a quanto suddetto, prevedendo che:

Le organizzazioni sindacali che, ai sensi dell’art. 10, comma 2, del CCNQ 13 luglio 2016, sono presenti alle trattative nazionali, in via eccezionale e limitatamente al triennio 2016-2018, hanno titolo ai diritti sindacali di cui agli artt. 4, 5 e 6 (4 – Diritto di assemblea – 5 – Diritto di affissione – 6 – Locali).

Essendo trascorso il periodo 2016-18, la deroga è venuta meno, per cui le assemblee possono essere indette soltanto dai soggetti sopra riportati (Dirigenti sindacali e RSU unitariamente).

Assemblee sindacali: l’USB non può indire assemblee

La risposta dell’Aran riguardava un’assemblea indetta dall’USB che ha usufruito, nel periodo 2016-18, della suddetta proroga, ormai superata, ragion per cui non poteva indirla.

Risposta Aran

Laureati e ITP, il 7 maggio Corte Costituzionale decide se era giusto escluderli da concorso

da Orizzontescuola

di redazione

Stiamo parlando del concorso riservato indetto con DDG n. 85 del 1° febbraio 2018 ai docenti in possesso di abilitazione, indetto sulla base del dm n. 59/2017 durante il Governo a guida PD.

I 3 concorsi mai avviati nel 2018

Si trattava del primo di 3 concorsi da indire nel corso dell’anno 2018:

  • concorso per abilitati
  • concorso per docenti con 3 annualità di servizio
  • concorso per laureati con 24 CFU

Sappiamo poi come sono andate le cose dopo il crollo del PD alle elezioni e la creazione del Governo Lega – M5S: il dm n. 59/2017 è stato modificato dalla Legge di Bilancio 2019 e il concorso per docenti con 3 annualità di servizio è stato abrogato.

E’ giusto un concorso solo per una categoria di docenti?

I docenti esclusi dal bando del concorso riservato solo ai docenti abilitati hanno promosso numerosi ricorsi.

In alcuni casi tali ricorsi sono stati accolti in via cautelare dal Consiglio di Stato che, preso atto della vastità e delle dimensioni del contenzioso ha rimesso la decisione sulla correttezza della procedura concorsuale alla Corte Costituzionale.

Le motivazioni del Consiglio di Stato

Il Consiglio di Stato nell’ordinanza depositata – scrive l’Ansa – osserva che nel periodo dal ’90 al 2017, ovvero quando l’abilitazione era requisito per partecipare ai concorsi, averla conseguita o meno è dipeso da un complesso di circostanze casuali, non dipendenti dalla diligenza o dal merito dell’interessato, cosicché, il mantenere la riserva agli abilitati costituirebbe un’irragionevole disparità di trattamento rispetto ai laureati.

Il Consiglio di Stato ha sollevato un’ulteriore questione di legittimità costituzionale delle stesse norme, nella parte in cui, anche ammessa la validità della riserva, non ricomprendono tra i titoli abilitativi anche i dottorati di ricerca.

Concorso docenti abilitati, su ammissione laureati e dottorati deciderà la Corte Costituzionale

Concorso 2018 prosegue il suo iter

Nel frattempo il concorso 2018 prosegue il suo iter, con le ultime immissioni in ruolo da graduatorie pubblicate entro il 31 dicembre 2018.

Effetti della decisione della Corte Costituzionale

Secondo la Gilda degli Insegnanti  “I docenti che hanno vinto il concorso riservato agli abilitati e sono stati immessi in ruolo entro il 31 agosto scorso possono stare tranquilli: se saranno accolti i ricorsi che chiedono la cancellazione della norma che preclude l’accesso al concorso ai non abilitati, non ci saranno effetti sulle immissioni in ruolo già disposte”.

La Corte costituzionale emetterebbe una sentenza additiva: una pronuncia che, fatte salve le immissioni in ruolo già effettuate, determinerebbe l’obbligo, per il ministero dell’Istruzione, di indire un ulteriore concorso consentendo l’accesso anche ai dottori di ricerca o a tutti i non abilitati

La scuola pubblica è plurale e fa integrazione vera, la bacchettata di Michele Emiliano

da La Tecnica della Scuola

Di Alessandro Giuliani

“La scuola pubblica è plurale, ha anche delle contraddizioni, punti di vista diversi, però li espone tutti e questo ovviamente è un bene importantissimo”: a dirlo è stato il governatore della Puglia, Michele Emiliano, in visita il 21 febbraio in una scuola di Brindisi dove gli studenti hanno difeso nei giorni scorsi con un flash mob un compagno vittima di insulti omofobi.

Solo la scuola pubblica…

Secondo il governatore, ex dem, “è la scuola pubblica che ha queste intuizioni. Non so se un’altra scuola con tutto il rispetto per le scuole di natura diversa, avrebbe avuto la stessa forza”.

Per questi motivi, ha continuato Emiliano, “sono venuto qui a ringraziare una scuola che dal punto di vista dell’integrazione potrebbe essere un esempio per tutta la Puglia”.

La risposta al ministro

Michele Emiliano ha poi parlato dell’invito rivolto una decina di giorni fa dal ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, alle scuole del Sud perchè si impegnino di più al fine di andare a colmare il gap con il Nord Italia.

“E’ difficile parlare – ha detto il presidente della Puglia – perché qualcuno parla della scuola del Sud come di un posto in cui si devono impegnare le persone, ma si impegnano già moltissimo. Io lo so da sempre, soprattutto in questa provincia dove quando ero magistrato, all’indomani della strage di Capaci, questi ragazzi con i loro genitori, vennero sotto la Procura della Repubblica per dirci che la morte di Falcone, della sua scorta e di sua moglie, non avrebbero dovuto fermare l’azione di ripristino della legalità”.

“Da sempre è così”

A Brindisi, Emiliano ha visitato l’istituto alberghiero Pertini, dove gli studenti nei giorni scorsi hanno organizzato un flash mob per difendere un compagno vittima di insulti omofobi.

“La scuola di Brindisi e della sua provincia – ha aggiunto Emiliano commosso fino alle lacrime – è così da sempre e penso che loro debbano sapere che c’è qualcuno che se ne accorge. Non sarà il ministro dell’Istruzione, ma non fa niente. C’è il sindaco qui vicino a me, che è il mio orgoglio, perché si batte come un leone in questa situazione così difficile, e ci sono i nostri ragazzi che sono la nostra speranza”.

Concorsi docenti: più punti a chi ha già prestato servizio

da La Tecnica della Scuola

Di Reginaldo Palermo

Nel convertire in legge il decreto su pensioni e reddito di cittadinanza, la Commissione Lavoro del Senato ha approvato un emendamento che sta facendo parecchio discutere.
L’emendamento ha come primo firmatario il senatore leghista Mario Pittoni ma è stato sottoscritto anche da parlamentari del Movimento, tra i quali la senatrice Bianca Laura Granato.

Il testo dell’emendamento

Esso prevede che dopo il comma 7 dell’articolo 14 venga inserito un ulteriore comma 7 bis:
«7-bis. Al fine di fronteggiare gli effetti della ”pensione quota 100” sul sistema scolastico e garantire lo svolgimento dell’attività didattica, nel primo dei concorsi cui all’articolo 17, comma 2 lettera d), del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 59, bandito successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, le graduatorie di merito sono predisposte attribuendo ai titoli posseduti un punteggio fino al 40 per cento di quello complessivo. Tra i titoli valutabili è particolarmente valorizzato il servizio svolto presso le istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione, al quale è attribuito un punteggio fino al 50 per cento del punteggio attribuibile ai titoli».

Le conseguenze

La disposizione consentirà di attribuire ai docenti di terza fascia un punteggio particolarmente significativo relativo al servizio già prestato.
Va osservato che la norma equipara il servizio prestato nelle scuole paritarie a quello svolto nelle scuole statali, in quanto la formula utilizzata è appunto quella di “servizio svolto presso le istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione”
Nel caso del concorso straordinario per i docenti di primaria e infanzia, già bandito e tuttora in corso, il servizio nella paritaria, anche per espressa volontà del M5S, non era stato ritenuto valido, segno che i rapporti di forza fra Lega e M5S stanno cambiando ancora, a tutto favore della Lega.
Va inoltre precisato che, per il momento, la nuova regola varrà esclusivamente per i concorsi aperti ai docenti della scuola secondaria

Specializzazioni sostegno: firmato il decreto. Posti disponibili e date delle prove di accesso

da Tuttoscuola

Il Ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, ha firmato il decreto di distribuzione alle Università dei 14.224 posti disponibili per l’anno accademico 2018/2019 per le specializzazioni sul sostegno. Il decreto individua anche le date delle prove di accesso ai corsi. Le prove si terranno: il 28 marzo di mattina per la Scuola dell’infanzia e di pomeriggio per la Scuola primaria, il 29 marzo di mattina per la Secondaria di I grado e di pomeriggio per la Scuola secondaria di II grado.

Clicca qui per leggere il decreto 

“In tre anni – ricorda Bussetti – specializzeremo 40.000 nuovi insegnanti sul sostegno per garantire un servizio migliore ai nostri studenti. Partiamo con questi primi 14mila posti e proseguiremo, nei prossimi due anni, con una precisa programmazione che mette al centro il bene della scuola e degli studenti con disabilità. Era un impegno che avevo preso fin dai primi mesi del mio mandato e che stiamo concretizzando rapidamente. Il sostegno è un problema annoso, lo stiamo affrontando con serietà e con una visione di lungo periodo”.

Clicca qui per accedere alla tabella con i posti disponibili per ogni regione

‘Verso una scuola che promuove la salute’: Bussetti e Grillo presentano documento congiunto

da Tuttoscuola

“Verso una Scuola che promuove salute”. Questo il titolo del documento presentato la mattina dello scorso 20 febbraio dal Ministro dell’Istruzion, Marco Bussetti, e dal Ministro della Salute, Giulia Grillo, che impegna i due dicasteri a diffondere l’educazione a corretti e sani stili di vita tra gli studenti e a inserire nel loro percorso di studi la promozione della salute come proposta educativa continuativa e integrata, a partire dalla Scuola dell’infanzia e fino alla Secondaria di secondo grado. Ne dà comunicazione il Miur in un comunicato stampa che riportiamo.

Il testo è frutto di un lungo percorso di valorizzazione dei temi della salute nei programmi scolastici e sancisce una stretta collaborazione tra sistema scolastico e sistema sanitario. Il documento, presentato al Ministero della Salute, è stato redatto congiuntamente dai due Ministeri e approvato in Conferenza Stato-Regioni il 17 gennaio 2019. Definisce un Piano di interventi educativi rivolti agli studenti, alle loro famiglie e al personale scolastico, con l’obiettivo di far acquisire competenze individuali su questi temi, di qualificare gli ambienti in cui i giovani vivono e si formano e di garantire il benessere complessivo del corpo sociale, nel presente e nel futuro.

Non un’ora di lezione dedicata o una materia aggiuntiva nel curricolo scolastico: l’obiettivo è rendere la promozione della salute trasversale nel percorso formativo dei giovani. Nel rispetto dell’autonomia, ogni scuola potrà strutturare percorsi per il benessere psicofisico dei bambini e dei ragazzi, lavorare al miglioramento della qualità dei luoghi di studio, promuovere corretti stili di vita come, ad esempio, mangiare sano e fare attività fisica. Aprendosi anche al territorio e rafforzando la collaborazione con il servizio sanitario e le comunità locali.

“Stiamo predisponendo un Piano di interventi di ampio respiro che mira a educare cittadini consapevoli. Vogliamo investire sui giovani che frequentano le nostre scuole. Far sì che sviluppino conoscenze e competenze ci consentirà di avere domani comunità composte da cittadini più responsabili. Dobbiamo operare affinché l’individuo sia in grado di utilizzare i propri strumenti culturali per la realizzazione di un equilibrio e di un benessere psicofisico personale e sociale. Consideriamo anche che ogni bambino che acquisisce un corretto stile di vita, che impara ad avere rispetto dell’ambiente, che capisce l’importanza dell’attività sportiva per la propria crescita è un ‘ambasciatore’ di queste buone pratiche e di questi valori nella sua famiglia, nella sua cerchia di amici. Per questo, attraverso questo documento, stiamo portando avanti una campagna di promozione della salute che parte negli Istituti scolastici, ma non si esaurisce in essi”, ha dichiarato il Ministro Marco Bussetti.

“Questo passo rientra all’interno di una visione complessiva che il Governo sta portando avanti. Crediamo in un approccio multisettoriale sui processi di salute, c’è un impegno multidisciplinare e la scuola rappresenta un momento fondamentale di informazione e formazione. In questi anni sono stati fatti degli sforzi ma non sono stati sufficienti: nell’ambito del nuovo Piano di prevenzione lavoreremo per avere una spinta maggiore e più stringente per avere obiettivi e risultati misurabili”, ha affermato il Ministro Giulia Grillo.

Nel corso della mattinata, Bussetti e Grillo hanno firmato inoltre un Protocollo d’Intesa per la tutela del diritto alla salute, allo studio e all’inclusione. Obiettivi: rendere stabile la programmazione condivisa e partecipata tra le Istituzioni centrali, regionali e locali, sanitarie e scolastiche, attraverso la condivisione di obiettivi educativi e di salute; promuovere l’inclusione scolastica di bambini, alunni e studenti con disabilità, con disturbi evolutivi specifici e con altri bisogni educativi speciali; sostenere i sistemi nazionali di sorveglianza nel monitoraggio di alcuni aspetti della salute dei bambini e degli adolescenti riguardo ai principali fattori di rischio comportamentali.