Tutti gli articoli di Edscuola

Nota 8 aprile 2015, Prot. n. 2326

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo d’istruzione e formazione
Direzione Generale per lo studente, l’integrazione, la partecipazione

 

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

 

OGGETTO: Trasmissione del bando nazionale “Lo studente ricercatore” per studenti del quarto anno delle scuole secondarie di secondo grado.
Si trasmette la documentazione relativa al bando nazionale “Lo studente ricercatore”, organizzato dall’IFOM (Istituto FIRC di Oncologia Molecolare) in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia e destinato agli studenti del quarto anno delle scuole secondarie di 2° grado, che, nel corso degli studi e per interesse personale, abbiano dimostrato particolare attitudine per le materie scientifiche, in special modo per le Scienze della Vita.

Per questa edizione saranno selezionati 10 studenti tra tutti coloro che avranno inviato la propria candidatura e che si sottoporranno al test di valutazione. Gli studenti selezionati trascorreranno due settimane nei laboratori di ricerca dell’IFOM e avranno modo di partecipare attivamente a tutte le fasi della vita scientifica, lavorando fianco a fianco con scienziati di tutto il mondo e apprendendo le tecniche più innovative nel campo della biologia cellulare e molecolare e della genetica molecolare. Il periodo di permanenza sarà concordato su base individuale tra studenti e scienziati tutor e si collocherà tra la metà di giugno e gli inizi di agosto.

Inoltre, poiché agli scienziati di oggi si chiede anche di saper “raccontare” la propria scienza, gli studenti selezionati parteciperanno a un percorso dedicato alla comunicazione della scienza e un progetto di comunicazione. I due migliori progetti saranno premiati con un viaggio studio in un centro di ricerca europeo.

Senza dubbio la partecipazione a tale esperienza sperimentale avrà un indubbio valore orientativo per gli studenti selezionati, che potranno vedere confermate o meno i loro interessi e le proprie attitudini in vista della scelta universitaria.

Per partecipare all’iniziativa, di cui si allega la documentazione relativa al bando nazionale, gli studenti interessati dovranno compilare e inviare, tramite la scuola di appartenenza, la scheda di iscrizione contenuta nel bando del progetto, scaricabile al link http://www.ifom.eu/it/scienza-societa/sperimenta-con-noi/summer-school.

Detta scheda di iscrizione, firmata dal Dirigente Scolastico della scuola proponente, dovrà essere inviata via mail all’IFOM all’indirizzo youscientist-team@ifom.eu entro e non oltre l‘8 maggio 2015 ore 24:00.

Data la valenza della proposta, si invitano le SS.LL. a sostenere l’iniziativa, dando puntuale informazione alle scuole secondarie di 2° grado.

Si ringrazia per la collaborazione.

 

IL DIRETTORE GENERALE

F.to Giovanna BODA


Agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado
statali e paritarie

Concorso “LO STUDENTE RICERCATORE”– quindici giorni di “full immersion” nei laboratori di ricerca dell’IFOM (Istituto FIRC di Oncologia Molecolare, Milano).

Sei uno studente del penultimo anno di una scuola superiore e sei affascinato dalla scienza? Ti piacerebbe trascorrere due settimane di “full immersion” in un centro di ricerca sulla biologia molecolare, facendo esperimenti insieme agli scienziati, a contatto con la comunità scientifica internazionale?
L’Istituto FIRC di Oncologia Molecolare (IFOM) ti offre questa possibilità tramite il progetto “Lo Studente Ricercatore”, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico per la Lombardia.
Invia la tua iscrizione attraverso la tua scuola e prepara la tua candidatura seguendo le istruzioni che trovi alla pagina web: http://www.ifom.eu/it/scienza-societa/sperimenta-con-noi/summer-school. Potrai essere uno dei dieci studenti che, durante l’estate 2015, saranno integrati nei gruppi di ricerca dell’IFOM. Potrai imparare e applicare le più recenti metodologie sperimentali di studio del DNA, delle proteine e delle cellule, utilizzando tecnologie d’avanguardia nel campo della biologia molecolare e cellulare e della genetica molecolare. E se sei tra gli studenti più meritevoli, potrai svolgere il tuo stage in lingua inglese.
Ma “fare scienza”, oggi, non vuol dire solo saper progettare e fare esperimenti o conoscere e applicare la teoria per ampliare sempre di più le frontiere della conoscenza: un bravo scienziato deve anche essere capace di spiegare i propri risultati in modo semplice e chiaro a tutti. Per questa ragione il progetto “Lo Studente Ricercatore” ti offre anche l’opportunità di seguire un percorso di comunicazione della scienza e di sviluppare un progetto di comunicazione.
Come partecipare
Per partecipare alle selezioni per “Lo Studente Ricercatore” dovrai chiedere alla tua scuola di inviare via mail all’indirizzo youscientist-team@ifom.eu la scheda di iscrizione compilata in ogni sua parte entro e non oltre l’8 maggio 2015. Troverai il bando di partecipazione alla pagina http://www.ifom.eu/it/scienza-societa/sperimentacon-noi/summer-school.
Sarai contattato e invitato a partecipare al test di selezione il giorno 22 maggio 2015 alle 10:00. La prova consisterà in un test (da effettuarsi online) a riposte multiple chiuse sulla scienza e sulla biologia. I risultati della selezione saranno pubblicati sul sito IFOM nelle pagine relative al progetto “Lo Studente Ricercatore” a partire dal 3 giugno 2015.
Ricordati che sarà accettata una sola candidatura per scuola: parla con i tuoi insegnanti, discuti con loro la tua partecipazione all’iniziativa e chiedi loro di completare la documentazione nelle parti di loro competenza.
Per maggiori informazioni e chiarimenti puoi scriverci all’indirizzo youscientist-team@ifom.eu oppure telefonare allo 02 574303044.
Ti aspetto!

Prof. Marco Foiani
DIRETTORE SCIENTIFICO di IFOM


IFOM
“LO STUDENTE RICERCATORE Anno 2015” – Bando di partecipazione
1
IFOM Fondazione Istituto FIRC di Oncologia Molecolare
“LO STUDENTE RICERCATORE”
Progetto di integrazione tra ricerca e scuola – Anno 2015
BANDO DI PARTECIPAZIONE
Il progetto “Lo Studente Ricercatore – Anno 2015” è organizzato da IFOM Fondazione Istituto FIRC di Oncologia
Molecolare in partnership con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia ed è rivolto agli studenti del quarto
anno delle scuole secondarie di secondo grado di tutta Italia con l’obiettivo di fornire, attraverso l’inserimento in
laboratorio e il contatto con la realtà della ricerca avanzata, un percorso di orientamento attivo fondamentale per
chi sia interessato a proseguire gli studi in questo campo.
Durante l’estate 20151 gli studenti selezionati vivranno un’esperienza di due settimane al fianco degli scienziati
e saranno completamente immersi nella realtà laboratoriale. Durante lo stage2 gli studenti parteciperanno a un
percorso di comunicazione della scienza che li porterà a realizzare un progetto di comunicazione.
Per la undicesima edizione del progetto saranno selezionati 10 studenti scelti tra quanti presenteranno la propria
candidatura e parteciperanno al test di selezione. Poiché saranno disponibili alcuni posti di stage in lingua
inglese, costituirà elemento valutativo preferenziale per la selezione anche la conoscenza documentata della
lingua inglese. Gli studenti sono invitati ad allegare eventuali certificati e attestati alla domanda di partecipazione.
Come partecipare
La partecipazione al bando “Lo Studente Ricercatore” deve avvenire attraverso l’Istituto Scolastico di appartenenza
dello studente inviando il bando di partecipazione debitamente compilato in tutte le sue parti via mail all’indirizzo
youscientist-team@ifom.eu entro e non oltre il 8 maggio 2015 ore 24:003.
La scuola riceverà una mail che confermerà l’accettazione della candidatura: solo con il ricevimento di questa mail
si perfezionerà l’invio della candidatura. Pertanto nel caso in cui la suddetta mail non pervenisse, l’Istituto
Scolastico dovrà re-inviare il bando di partecipazione o contattare telefonicamente il team YouScientist (allo 02-
574303044) entro il termine del 8 maggio 2015, pena l’esclusione.
Ogni scuola potrà proporre un solo candidato. Tutti gli studenti le cui scuole avranno inviato le candidature
complete nei tempi e nelle modalità previste saranno contattati e invitati a sostenere un test di selezione, che si
terrà online il 22 maggio 2015 alle ore 10.00. La prova consisterà in un test a risposte multiple chiuse sulla
scienza e la biologia. I risultati della selezione saranno pubblicati sul sito IFOM nelle pagine relative al progetto “Lo
Studente Ricercatore” a partire dal 3 giugno 2015.
1 Lo stage estivo potrà essere svolto nei seguenti periodi: dal 15 giugno al 26 giugno, dal 29 giugno al 10 luglio, dal 13 luglio al 24 luglio.
L’Istituto Scolastico di appartenenza dello studente minorenne, che fosse ammesso a partecipare al progetto “Lo Studente Ricercatore”, si
impegna a provvedere all’accompagnamento del giovane. Studenti e docenti accompagnatori saranno ospitati a carico di IFOM nella foresteria
dell’Istituto. Le spese di vitto saranno a carico di IFOM. Studenti e docenti accompagnatori (o le rispettive scuole di appartenenza) dovranno
sostenere le spese di trasporto dalla sede di residenza a Milano (e ritorno). Nel caso l’Istituto Scolastico fosse impossibilitata a fornire un
docente accompagnatore, è ammesso l’accompagnamento da parte di uno dei due genitori del minore; in tal caso, l’Istituto
Scolastico si impegna a che il genitore accompagnatore abbia una adeguata polizza assicurativa di cui alla nota 2.
2 Per ogni studente ammesso al progetto “Lo Studente Ricercatore – anno 2015”, l’Istituto Scolastico di appartenenza dovrà provvedere alla
adeguata tutela assicurativa per eventuali danni provocati a persone e/o a cose, nonché contro i rischi derivanti dalle attività di laboratorio e per
eventuali incidenti in itinere con il viaggio e con gli spostamenti per raggiungere IFOM.
3 L’indirizzo e-mail youscientist-team@ifom.eu è abilitato a ricevere messaggi di posta con allegati non superiori a 10 Mb. Si invitano gli Istituti
Scolastici a controllare le dimensioni delle candidature complete prima dell’invio.
IFOM
“LO STUDENTE RICERCATORE Anno 2015” – Bando di partecipazione
2
Come preparare la tua candidatura
Di seguito l’elenco della documentazione da inviare via mail all’indirizzo youscientist-team@ifom.eu entro e non
oltre l’8 maggio 2015 ore 24:00. Si ricorda che l’indirizzo e-mail youscientist-team@ifom.eu è abilitato a ricevere
messaggi di posta con allegati non superiori a 10 Mb. Si invitano gli Istituti Scolastici a controllare le dimensioni
delle candidature complete prima dell’invio.
Documenti a cura della scuola proponente:
• scheda di iscrizione firmata dal Dirigente Scolastico della scuola proponente (Allegato 1);
• lettera di presentazione a cura del Docente proponente, controfirmata dal Dirigente Scolastico (Allegato 2);
• copia delle pagelle dello scorso anno scolastico (2013-2014) e del primo quadrimestre dell’anno in corso
(2014-2015).
Documenti a cura dello studente:
• scheda informativa (Allegato 3) relativa a:
o attività curriculari ed extracurriculari relative alle materie scientifiche nel campo delle scienze della vita;
o conoscenze e certificazioni informatiche;
o conoscenza lingua straniera (inglese);
o dichiarazione di pre-orientamento agli studi universitari;
• eventuali allegati (certificazioni, attestati, attestati di conoscenza lingue straniere);
• informativa sulla privacy (Allegato 4);
• liberatoria (Allegato 5)
• lista di controllo della documentazione e segnalazione dei periodi di preferenza per lo svolgimento dello
stage (Allegato 6).
Per informazioni e chiarimenti inviare una e-mail a youscientist-team@ifom.eu oppure telefonare allo 02
574303044.
IFOM
“LO STUDENTE RICERCATORE Anno 2015” – Bando di partecipazione
3
“LO STUDENTE RICERCATORE”
Progetto di integrazione tra ricerca e scuola
BANDO DI PARTECIPAZIONE
Allegato 1 – per la scuola
La scheda deve essere compilata in ogni sua parte, firmata dal Dirigente Scolastico e inviata via mail
all’indirizzo youscientist-team@ifom.eu entro l’8 maggio 2015
DATI DEL CANDIDATO
Nome e cognome
Data di nascita
Indirizzo
CAP
Comune
Provincia
Tel.
E-mail (tutte le comunicazioni verranno inviate tramite e-mail: è necessario indicare una casella di posta attiva e regolarmente
utilizzata)
Disponibilità a svolgere lo stage in lingua inglese: SI NO
DATI DELLA SCUOLA
Nome completo
Indirizzo
CAP
Comune
Provincia
Tel.
Fax
E-mail (tutte le comunicazioni verranno inviate tramite e-mail: è necessario indicare una casella di posta attiva e regolarmente
utilizzata)
Docente proponente (nome e cognome)
E-mail Docente proponente (tutte le comunicazioni verranno inviate tramite e-mail: è necessario indicare una casella di posta
attiva e regolarmente utilizzata)
Dirigente Scolastico (nome e cognome)
Dirigente Scolastico (firma)
IFOM
“LO STUDENTE RICERCATORE Anno 2015” – Bando di partecipazione
4
Allegato 2 – per la scuola
Indicazioni per la lettera di presentazione a cura del docente proponente.
La lettera deve essere controfirmata dal Dirigente Scolastico e inviata via mail all’indirizzo
youscientist-team@ifom.eu entro l’8 maggio 2015
Nel presentare lo studente da Voi candidato, Vi invitiamo a mettere in evidenza, anche i seguenti aspetti:
• atteggiamento assunto nei confronti dello studio: metodo di studio, padronanza di tecniche che facilitano
la sistemazione razionale delle conoscenze, in particolare nel campo scientifico e delle scienze biologiche,
ecc.;
• capacità in campo scientifico sperimentale: metodo di lavoro in laboratorio, autonomia nella
progettazione e esecuzione di esperimenti, ecc.;
• capacità di gestione del tempo: definizione di obiettivi scolastici finali e intermedi, scelta di tempi e
strumenti che aumentino la probabilità di raggiungere lo scopo, ecc.;
• capacità di sviluppare iniziative anche in termini creativi e innovativi;
• competenze trasversali:
o capacità di comunicazione verbale e non verbale;
o capacità di lavorare in gruppo;
o capacità di adattamento e gestione di situazioni nuove e complesse;
o capacità di tipo relazionale (realizzare un rapporto personale equilibrato, perseguire obiettivi in modo
costruttivo, sostenere il proprio punto di vista rispettando quello altrui, ecc.).
IFOM
“LO STUDENTE RICERCATORE Anno 2015” – Bando di partecipazione
5
Allegato 3 – per lo studente
Scheda informativa
La scheda deve essere compilata dallo studente e inviata via mail all’indirizzo
youscientist-team@ifom.eu entro l’8 maggio 2015
Attività curriculari
Indica nella tabella le attività e i progetti scientifici – nel campo delle scienze della vita – ai quali hai partecipato
nell’ambito dei programmi disciplinari della tua scuola o comunque attività organizzate dalla scuola. Se hai ricevuto
certificazioni o attestati per queste attività, allegali alla presente documentazione.
Attività Descrizione Certificato in allegato
(SI/NO)
Attività extracurriculari
Indica nella tabella le attività e i progetti scientifici – nel campo delle scienze della vita – ai quali hai partecipato al
di fuori dei programmi disciplinari della tua scuola (es. campi e stage scientifici nazionali e internazionali, gare di
scienza, ecc.). Se hai ricevuto certificazioni o attestati per queste attività, allegali alla presente documentazione.
Attività Descrizione Certificato in allegato
(SI/NO)
Certificazioni informatiche
Ove possibile, allega copia delle certificazioni in tuo possesso, con indicazioni del punteggio ottenuto.
Certificazione Punteggio Copia allegata
(si/no)
ECDL
Conoscenza lingua straniera
Ove possibile, allega copia delle certificazioni in tuo possesso, con indicazioni del punteggio ottenuto. Specifica il
tuo livello di conoscenza dell’inglese:
 sufficiente
 medio
 avanzato
Dichiarazione di preorientamento agli studi universitari
Hai già pensato a quale corso di laurea universitario frequenterai dopo aver terminato la scuola superiore? Indica
di seguito i corsi di tua scelta (in ordine di preferenza).
Corso di laurea Eventuali note
IFOM
“LO STUDENTE RICERCATORE Anno 2015” – Bando di partecipazione
6
Allegato 4 – per lo studente
La scheda deve essere compilata e inviata via mail all’indirizzo
youscientist-team@ifom.eu entro l’8 maggio 2015
INFORMATIVA AI SENSI DEL D. LGS. N. 196/2003
(CODICE IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI)
Ai sensi dell’art. 13 del Codice della privacy, IFOM ti informa che partecipando all’iniziativa i tuoi dati personali
raccolti con questa scheda saranno trattati manualmente e con mezzi informatici per a) l’organizzazione e la
gestione amministrativa dell’iniziativa (registrazione partecipanti all’iniziativa, operazioni connesse alla formazione
e all’organizzazione interna, accoglienza e assistenza, eventuale rilascio attestato di frequenza, per le
comunicazioni relative alle eventuali vincite, pubblicazione dei dati quali nome, cognome e scuola nei siti dei titolari
del trattamento dei dati) nonché per b) inviare materiale informativo sulle future iniziative didattiche della
Fondazione IFOM.
Il conferimento dei dati è obbligatorio nella misura necessaria e limitatamente al raggiungimento delle finalità di cui
alla lettera a).
L’eventuale rifiuto di fornire i dati il cui conferimento è obbligatorio impedirà di provvedere all’esecuzione del
servizio.
Titolare del trattamento dei dati è IFOM Fondazione Istituto FIRC di Oncologia Molecolare, con sede in Milano via
Adamello 16. I dati saranno trattati da addetti preposti alla gestione dell’iniziativa, all’ufficio stampa,
all’amministrazione e potranno essere comunicati.
I dati potranno essere diffusi attraverso il sito web del titolare del trattamento per le finalità sopra indicate. Potrai
esercitare i diritti di cui all’articolo 7 del D.Lgs. n. 196/2003 (accesso, integrazione, correzione, opposizione,
cancellazione) scrivendo a: IFOM Istituto FIRC di Oncologia Molecolare, via Adamello 16 – 20139 Milano.
CONSENSO
* con la firma nella presente scheda consento al trattamento dei dati personali dello studente per le finalità
indicate nella stessa informativa.
che mi vengano inviati a mezzo di posta elettronica, cartacea o tramite comunicazione telefonica, informazioni
relativamente a qualsiasi evento e attività promossi o posti in essere da IFOM, potendo peraltro oppormi in
seguito a tale utilizzo con comunicazione scritta a IFOM.
Firma del genitore o tutore dello studente Firma dello studente
……………………………………………………………. ………………………………
*obbligatorio ai fini della partecipazione all’iniziativa.
IFOM
“LO STUDENTE RICERCATORE Anno 2015” – Bando di partecipazione
7
Allegato 5 – per lo studente
LIBERATORIA
Spazio riservato alla famiglia dello/a studente/studentessa (qualora minorenne)
Il sottoscritto/a:
(Nome e cognome del genitore/tutore)


Nato/a il //____, a______________________ in provincia di (),
Residente a _________________________________ in provincia di (
),
Codice Fiscale N. _____________________________________________
In qualità di genitore/tutore legale del/della minorenne:
(Nome e cognome del minore) _______________________________________________________
Nato/a il //____, a ______________________ in provincia di (___),
Istituto Scolastico e Classe __________________________________________________________
Autorizza il/la suddetto/a minorenne
A frequentare il progetto denominato “Lo Studente Ricercatore”, riservato agli iscritti degli Istituti Superiori, che si
svolgerà nel periodo compreso tra il 15 giugno 2015 e il 24 luglio 2015.
presso l’IFOM – Fondazione Istituto FIRC di Oncologia Molecolare, via Adamello 16 Milano e contestualmente
esonera IFOM da qualsiasi responsabilità e dall’obbligo di vigilanza dei minori al di fuori degli orari riservati alle
attività legate al progetto.
Data ________________________ Firma _____________________________________
IFOM
“LO STUDENTE RICERCATORE Anno 2015” – Bando di partecipazione
8
“LO STUDENTE RICERCATORE”
Progetto di integrazione tra ricerca e scuola
BANDO DI PARTECIPAZIONE
Allegato 6 – per lo studente
Scheda riassuntiva complessiva della documentazione
La scheda deve essere compilata in ogni sua parte e inviata via mail all’indirizzo
youscientist-team@ifom.eu entro l’8 maggio 2015
CANDIDATO
Nome e cognome
SCUOLA
Nome completo
Comune
Lista dei documenti allegati (contrassegna con una X le caselle corrispondenti):
 scheda di iscrizione firmata dal Dirigente Scolastico della scuola proponente (Allegato 1);
 lettera di presentazione a cura del Docente proponente, controfirmata dal Dirigente Scolastico (Allegato 2)
 copia delle pagelle dell’anno scolastico precedente (2013-2014) e del primo quadrimestre dell’anno in corso
(2014-2015)
 scheda informativa (Allegato 3)
 informativa sulla privacy (Allegato 4)
 eventuali allegati (certificazioni, attestati, attestati di conoscenza lingue straniere)
 liberatoria (Allegato 5)
 scheda riassuntiva (Allegato 6, cioè il presente documento)
Indica due periodi in cui sei disponibile a svolgere lo stage
 dal 15 giugno 2015 al 26 giugno 2015
 dal 29 giugno 2015 al 10 luglio 2015
 dal 13 luglio 2015 al 24 luglio 2015

Decreto Ministeriale 8 aprile 2015, n. 207

Decreto Ministeriale 8 aprile 2015, n. 207

Piano di ripartizione degli incarichi dirigenziali di livello non generale conferibili ai sensi dell’art. 19  comma 5bis e comma 6 del D. lgs. N. 165/2001

Nota 8 aprile 2015, AOODGOS 2946

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

Oggetto: Esami di Stato 2015. Licei musicali – Disciplina “Storia della musica” affidata al commissario esterno.

A seguito di numerose richieste di partecipazione agli Esami di Stato 2015 dei docenti delle classi di concorso “A032 – Educazione musicale nella scuola media” e “A077 – Strumento musicale”, considerata la complessità connessa alla predisposizione degli esami di Stato nei licei musicali, nei quali per la prima volta vanno ad esame le classi quinte, si autorizza, limitatamente al corrente anno scolastico, la partecipazione, come commissario esterno nelle commissioni di esame, anche dei docenti abilitati nelle predette classi di concorso, che attualmente insegnano la materia “Storia della musica” nei licei musicali, categoria non prevista dal decreto ministeriale n.39/2015 che assegna la disciplina di “Storia della musica” al docente della classe di concorso A/31.
Le richieste di partecipazione (modelli ES-1) dovranno essere compilate dagli aspiranti, su modello cartaceo, e raccolte presso gli istituti scolastici di servizio entro il 6 maggio 2015. Gli stessi istituti scolastici si faranno carico della raccolta e del successivo inoltro dei modelli agli Uffici Scolastici Regionali di appartenenza entro il 29 maggio 2015, in tempo utile perché gli stessi Uffici possano esaminarle e valutarle ai fini della copertura dei posti di commissario eventualmente rimasti vacanti al termine della procedura automatica di nomina, nel corso delle normali attività di registrazione a sistema delle variazioni ai risultati di nomina e delle nomine per sostituzione.
Si confida nella consueta e fattiva collaborazione degli Uffici nella diffusione della presente informativa e nella raccolta delle richieste di partecipazione.

IL DIRETTORE GENERALE
Carmela Palumbo

Nota 8 aprile 2015, AOODGOS 2966

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione

AI DIRETTORI GENERALI DEGLI UFFICI SCOLASTICI REGIONALI
LORO SEDI
AI DIRIGENTI DEGLI ISTITUTI DI ISTRUZIONE SECONDARIA DI SECONDO GRADO

Oggetto: Esami di Stato 2015. Candidati esterni nei licei linguistici e corsi con indirizzi di studio linguistici. Commissario di lingua straniera.

Per gli indirizzi di studio di liceo linguistico (codice di esame LI04), nei quali il Ministro con il decreto ministeriale n.39 del 29 gennaio 2015 ha individuato quale materia oggetto della seconda prova scritta la “ Lingua e cultura straniera 1”, il Dirigente scolastico dell’Istituto sede di esame cui è stato assegnato il candidato esterno accerta con sollecitudine se tra le lingue straniere indicate – ai sensi della Nota prot.7316 del 25-11-2014 – dal candidato nella domanda di ammissione all’esame di Stato vi sia la lingua coincidente con quella scelta dal Ministro.
Qualora, non vi sia coincidenza con la lingua indicata dal Ministro, il Dirigente segnala subito la circostanza al Direttore Generale regionale il quale nomina il commissario della lingua specifica.
A riguardo, la classe verrà considerata quale classe “articolata” e il commissario opererà limitatamente a tale candidato.
Così, parimenti si opererà negli indirizzi con corsi linguistici in cui il Ministro abbia assegnato al commissario esterno la lingua straniera.

IL DIRETTORE GENERALE
Carmela Palumbo

Bambino con autismo allontanato dalla mamma: “Non gli dava la terapia”

da Redattore sociale

Bambino con autismo allontanato dalla mamma: “Non gli dava la terapia”

La separazione è stata disposta dal Tribunale dei minorenni. Il padre, rifugiato politico curdo, è stato allontanato dai figli lo scorso giugno. Per il giudice, la mamma avrebbe sottovalutato le problematiche del figlio. Ma lei si difende: “Interrotto un percorso che stava dando frutti”

ROMA – Sono ormai 3 mesi che A. non vive più con la mamma. Il 29 dicembre sono arrivati in 9, tutti in borghese, per portarlo via, com’era previsto dal decreto del Tribunale per i minorenni. La mamma non era stata avvertita. “Mi hanno consegnato il decreto ed hanno imposto il trasferimento del bambino presso la comunità Gesù Bambino – racconta – Se avessi saputo in precedenza del decreto, avrei accompagnato personalmente  mio figlio, per ridurre l’impatto psicologico su di lui”. Impatto psicologico che, per A., è stato particolarmente grave: il bambino, 9 anni, ha infatti un disturbo dello spettro autistico.  Oggi, a tre mesi dalla separazione, le sue condizioni sono anche peggiorate e perderà, quasi certamente, l’anno scolastico. Alla base della decisione del giudice, ci sarebbe l’inadeguatezza delle cure e dell’assistenza fornite dalla mamma al ragazzo.

Un decreto ingiusto e l’autismo sottovalutato. Un’accusa che però la mamma respinge al mittente, vestendo i suoi panni di avvocato, per difendersi e illustrare, nei minimi dettagli, la propria versione dei fatti. E così ricorda quella triste mattinata di fine anno: “Sono arrivati senza alcun preavviso la mattina del 29 dicembre intorno alle 9, quando i bambini, che erano in vacanza dalla scuola, si erano appena svegliati ed eravamo in pigiama, intenti a consumare la colazione. Abbiamo sentito suonare forte e a lungo il campanello: quando ho aperto la porta – riferisce – sono entrati in  casa senza dire nulla e senza mostrare nessun documento di riconoscimento. L’irruzione mi ha spaventato, anche perché di tutte quelle persone conoscevo appena soltanto un’assistente sociale”. Di fronte a quel decreto che ha subito trovato ingiusto , “mi sono fatta forza e – continua la mamma – ho collaborato meglio che potevo, per non traumatizzare il bambino: l’ho convinto a vestirsi e gli ho spiegato che sarebbe andato un po’ di giorni in colonia, in un bel posto per le vacanze. Ho poi accompagnato A. io stessa, insieme al fratellino di sette anni ed allo psicologo che segue A. quotidianamente da circa 4 mesi, con un programma di educazione speciale per bambini con disturbo dirompente del comportamento”. Arrivati alla comunità, “ho  dato ogni istruzione possibile alle suore che hanno preso in consegna il bambino: non mi sono sembrate essere al corrente della sua patologia e della nostra problematica familiare”, racconta ancora.

Il papà, rifugiato curdo. Ma perché il bambino è stato portato via alla mamma? Quali sono le ragioni di questa separazione? La storia è lunga e complicata: i due bambini sono stati accuditi e curati solo dalla mamma, in questi ultimi anni: il padre, cittadino turco della minoranza curda, rifugiato politico dal 2004, era stato arrestato in Serbia, nell’ottobre del 2013. Precedentemente condannato nel suo paese, 15 anni fa, a 12 anni di “carcere duro”, per la pubblicazione e diffusione di un libro considerato “sovversivo” dalle autorità di Ankara, l’uomo aveva chiesto e ottenuto lo status di rifugiato politico in Italia e qui si era sposato, diventando poi padre dei suoi due figli. Dopo la prigionia in Serbia, tornato in Italia nel 2014, nel giugno dello stesso anno era stato allontanato dalla famiglia, su disposizione del Tribunale dei minorenni, a seguito di atti violenti nei confronti della moglie e del figlio. Il seguito, lo racconta la mamma-avvocato,  nella risposta al decreto del Tribunale, in cui affronta le  principali questioni della vicenda: sanità, scuola e servizi educativi.

Sanità. Il decreto, innanzitutto, mette sotto accusa “la difficoltà della madre a favorire i rapporti tra i servizi referenti aveva contribuito alla decisione di chiudere l’intervento terapeutico con A. e la perplessità della medesima genitrice a fare riferimento al dottore, attesa la sua contrarietà alla somministrazione di un farmaco neurolettico al figlio invece prescritto dal medico in precedenza”. La decisione della mamma, però, deriverebbe dalla grave inadeguatezza della terapia prescritta, a base di risperidone. Terapia che avrebbe avuto pesantissime conseguenze sulla salute psichica del bambino, rendendo la sua condotta sempre più pericolosa. “Verso la fine agosto – racconta la mamma – ha iniziato a correre verso le finestre di casa (quarto piano) sulle quali poi si arrampicava stando coi gomiti sul davanzale e sporgendosi col capo verso il vuoto: io lo tenevo per il bacino, e dovendo contrastarlo suscitavo le reazioni aggressive verso di me. La maestra di vela ha dovuto cessare a fine agosto l’attività, perché A. non rispondeva più ai richiami, si allontanava in mare aperto e una volta si era avvicinato pericolosamente ad un traghetto”. Di fronte all’ostinazione nel voler continuare comunque la terapia, la mamma del bambino si è rivolta al pediatra della Asl e all’Irccs, che hanno gradualmente interrotto la somministrazione di risperidone e cambiato quindi la terapia del bambino.

Scuola e servizi educativi. Un’altra accusa che viene rivolta alla mamma è quella di non aver favorito l’inserimento scolastico del figlio. Anche da questa, la donna si difende: A. avrebbe infatti incassato una serie di rifiuti da parte delle scuole, per via della sua condotta aggressiva. Nell’ultima scuola in cui l’inserimento è stato tentato, “la dirigente mi ha esplicitamente detto che se avessi portato ancora A., avrebbe chiamato il 113 e il 118 e mi ha praticamente imposto di formulare una domanda di educazione parentale”. Nella vicenda scolastica di A., si inseriscono poi una serie di lentezze burocratiche, che hanno determinato la difficoltà e poi l’impossibilità di un inserimento: primo,  il rifiuto, dal parte della Asl, della certificazione in base alla 104 e la conseguente impossibilità di avere un insegnante di sostegno. Secondo, l’inerzia del servizio sociale del comune, cui la mamma si era rivolta per avere un educatore scolastico per A. Nulla però era stato fatto. “Sono gli uffici pubblici competenti che hanno sottovalutato la problematica di A. – commenta quindi la mamma – e non certo io, come il decreto scrive”. Il percorso di istruzione domiciliare di A. è stato quindi affidato allo psicologo, che ha seguito A. da subito nell’intento di riportarlo a una situazione compatibile con il reinserimento scolastico con un programma di educazione speciale per bambini come lui, ed ancora l’ha seguito quotidianamente per 4 ore fino al giorno fino al 29 dicembre, data del prelevamento”, racconta la mamma. Successivamente, grazie all’interessamento di Carlo Hanau, che “dirige da 5 anni un master sull’autismo presso il dipartimento di educazione e scienze umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia”, l’Ufficio scolastico regionale si è attivato nella ricerca di una scuola disposta ad accogliere A., trovandone finalmente una, che ha accolto A. in modo adeguato, insieme allo stesso Rocchetti, a partire dal 10 dicembre scorso, c”on un piano di inserimento graduale che ha dato ottimi risultati.”, assicura la mamma. Peraltro, essendo nel frattempo stato revocato al padre di A. il divieto di avvicinamento al figlio, si è costruita e consolidata l’abitudine di far accompagnare il ragazzo a scuola dal papà. Insomma, tutto stava procedendo nel migliore dei modi, fino al 29 dicembre, giorno in cui il programma è stato improvvisamente interrotto, il bambino è stato trasferito in comunità e, stando a quanto la mamma riferisce, i buoni frutti del lavoro fatto negli ultimi mesi si stanno rapidamente perdendo.

Tre mesi dopo. A tre mesi dalla separazione dal contesto famigliare, A. è regredito: è quanto riferiscono l’avvocato che, nel frattempo, sta assistendo la madre, ma soprattutto gli operatori che lo conoscono da tempo. “A. è ‘parcheggiato’ nella struttura, sorvegliato più che sostenuto e perderà l’anno scolastico, perché nella maggior parte delle materie risulta non valutabile”, riferisce la mamma. Non solo: nel frattempo, riferisce l’avvocato che ora assiste la mamma, “due educatrici sono inviate tutti i giorni a casa per osservare il comportamento della madre nei confronti dell’altro figlio, più piccolo, con l’evidente compito di accertare la sua idoneità di figura materna anche nei confronti del bambino minore, con la minaccia di toglierle anche lui”. La richiesta della mamma, tramite l’avvocato che la sta assistendo, è quindi che. “previa urgente audizione del minore A., il provvedimento di collocamento extrafamiliare sia revocato e che il figlio torni in famiglia nelle forme e nei tempi meno traumatici possibili da concordarsi”. (cl)

Parola di ministro

Parola di ministro

Dalle slide sulla Buona scuola siamo finalmente approdati a un testo normativo, nella forma del disegno di legge n. 2994 del 27 marzo 2015, di cui ha iniziato ad occuparsi la competente Commissione della camera dei deputati. E ciò nonostante continuano ad imperversare le metafore sull’inossidabile preside, l’ultima delle quali è stata coniata dalla titolare del dicastero di Viale Trastevere nell’intervista del 2 aprile su Repubblica.TV: Il preside-rettore che viene dall’insegnamento, si occupa di scuola mettendosi al suo servizio, sino a quando dopo alcuni anni tornerà verosimilmente a fare l’insegnante, come avviene in altri modelli internazionali.

Alla senatrice Stefania Giannini, impregiudicate le sue futuribili e libere determinazioni, vorremmo, al momento, porre queste semplici domande:

  • E’ consapevole che, in attuazione di una specifica delega contenuta nella legge 59/97, l’articolo 1 del D. Lgs 59/98 ha cancellato dall’ordinamento giuridico il capo d’istituto (preside o direttore didattico) sostituendolo – or sono più di tre lustri – con il dirigente delle istituzioni scolastiche o dirigente scolastico?;
  • Si è resa avvertita che nel precitato disegno di legge – di cui è prima firmataria, di concerto con il ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione e con il ministro dell’Economia e Finanze – il preside è, di conseguenza, inesistente e in suo luogo vi è, per l’appunto, il dirigente scolastico che – leader educativo o sindaco della comunità scolastica o rettore che si voglia, atecnicamente, qualificarlo – è esplicitamente rinforzato nei propri poteri per meglio corrispondere all’obbligo di assicurare il buon andamento dell’istituzione cui è preposto in posizione apicale e a tale scopo svolge compiti di gestione direzionale, organizzativa e di coordinamento ed è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio nonché delle scelte didattiche, formative e della valorizzazione – previa e susseguente valutazione – delle risorse umane e del merito dei docenti?;
  • Ricorderà che nel suo disegno di legge di cui si discorre – a differenza del rettore che è e resta docente ordinario eletto dal Corpo accademico per un solo mandato di sei anni, ma revocabile già dopo due anni con una mozione di sfiducia, con relativo rientro anticipato nella propria funzione istituzionale – il dirigente scolastico è assunto mediante concorso pubblico nazionale per titoli ed esami?, che acquisisce la qualifica a tempo indeterminato ancorché i singoli incarichi volta per volta conferiti siano a termine?, e che potrà essere restituito al ruolo di provenienza solo in caso di valutazione negativa grave formalizzata in atti(art. 21, comma 1, D. Lgs 165/01)?, o – ai sensi dell’art. 10 del DDL 1577/14, sempreché lo si vorrà considerare un dirigente normale e non specifico – tornerebbe all’insegnamento solo se rimasto privo d’incarico per un tempo predeterminato?
  • Infine, concorderà sull’opportunità che un ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che è anche professore universitario ordinario di Linguistica, quanto meno quando si esprime in veste istituzionale debba prestare attenzione al significato delle parole, all’occorrenza peritandosi di consultare le fonti normative: né più né meno di quel che giustamente si pretende per l’ultimo dei suoi dipendenti nell’espletamento delle inerenti funzioni o mansioni?

DIRIGENZA PUBBLICA LA SCUOLA E’ FUORI

DISEGNO DI LEGGE 1577

 

DIRIGENZA PUBBLICA

LA   SCUOLA E’ FUORI

di Giuseppe Guastini, dirigente scolastico del comune di Viterbo

 

Vari organi di comunicazione hanno riportato la notizia che la senatrice Anna Finocchiaro, presidente della “commissione affari costituzionali”, la commissione che sta esaminando il DDL 1577, il 1° aprile 2015 ha annunciato la decadenza di tutti gli emendamenti del famoso Art. 10, quello che definisce i “ruoli” della futura dirigenza:

Dall’Art. 10

– l’inquadramento dei dirigenti pubblici in tre ruoli unici, rispettivamente, dello Stato, delle regioni e degli enti locali:

a) quello dello Stato, ….. esclusione dai suddetti ruoli unici della dirigenza scolastica;..

b) quello delle regioni,….

c) quello dei dirigenti degli enti locali,…

 

 

Come tutti sanno molti dei predetti emendamenti dichiarati decaduti prevedevano l’integrazione dei DS nell’ambito della dirigenza statale o in altri ruoli ad hoc; dunque, se Camera e Senato non modificheranno il testo, le scuole non avranno più un dirigente pubblico.

La motivazione della decadenza è che tali emendamenti violerebbero i vincoli di copertura di spesa: secondo la presidente Finocchiaro inquadrare i DS e gli altri dirigenti non “amministrativi puri” nel sistema della dirigenza pubblica determinerebbe un aggravio di spesa. E’ evidente che alla base di tale pronunciamento c’è il principio extra-giuridico per il quale i cosiddetti “diritti acquisiti” non si toccano: il timore è che se i DS confluissero nella dirigenza pubblica questo determinerebbe necessariamente una redistribuzione delle risorse destinate a remunerare le varie categorie di dirigenti; ovviamente a danno di quelle “ricche” e a vantaggio di quelle “povere”.

In fondo l’On Finocchiaro ha il merito di aver pubblicamente dichiarato quello che si sapeva già: alla base dell’esclusione della scuola dalla dirigenza pubblica non vi è un ragionamento politico (nel senso di “buona politica”) ma solo interessi corporativi.

 

Quello che sorprende è che nel progetto di riforma operato dal DDL 1577 continua a mancare un aspetto fondamentale: una definizione di “consistenza” della dirigenza pubblica. Può essere definito dirigente un capo ufficio con 6 dipendenti ?

Sentite cosa dice il magistrato Raffaele Cantone, presidente dell’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione) a proposito dell’AVCP (Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici):

 

“…abbiamo trovato dirigenti alla guida di uffici con un solo dipendente”; “su un organico di 333 persone i dirigenti erano 48, più altri cinque a contratto annuale (una media di 6,2 dipendenti per ciascun dirigente; ndr)”; “senza contare che lo staff del presidente e dei consiglieri era composto da ben venti addetti e che ogni consigliere aveva preso dall’esterno, con contratto a tempo determinato, una persona di fiducia…”

 

Purtroppo il fenomeno dei capo ufficio innalzati a dirigenti è un malcostume diffusissimo che rende la macchina amministrativa costosa e inefficace; paradossalmente il dirigente scolastico è invece una delle poche figure che effettivamente è “vero dirigente”: perchè dirige e rappresenta legalmente un’importante unità amministrativa che integra la dimensione di “filiera” (MIUR, USR etc) con quella territoriale; perchè ha in carico mediamente tra i 90 e i 120 dipendenti; perchè presiede o coordina decine di organi collegiali interni; perché è equiparato al datore di lavoro; perchè stipula contratti sia di natura sindacale che di fornitura e molto altro ancora.

Se a dirigere l’AVCP avessero messo dirigenti scolastici ne sarebbero bastati tre…… .

 

Sfortunatamente alla Commissione non si sono accorti di un vero cortocircuito istituzionale prossimo venturo: se alle istituzioni scolastiche verrà preposta una figura non dirigenziale, difficilmente questa potrà continuare a svolgere (fra le altre) la funzione di datore di lavoro ex Art. 2, comma 1 lett. “b” del D.L.vo 81/2008; è quasi certo che tale qualifica sarà automaticamente trasferita ai dirigenti degli USR. Ora l’Art. 16 del Dl.vo 81/2008 prevede, per il datore di lavoro, la facoltà della “delega” di alcune funzioni a soggetti qualificati ma:

1) anche delegando specifiche funzioni il dirigente regionale resterà comunque “datore di lavoro”,

   con proprie specifiche responsabilità non trasferibili ad altri, di centinaia di scuole e migliaia di

   lavoratori (un vero mostro giuridico e di fatto);

2) la delega è subordinata a una serie di importanti limitazioni e restrizioni, tra cui quelle previste

   dall’Art. 30 comma 1 del D.L.vo 81/2008: “a) al rispetto degli standard tecnico-strutturali di

   legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici;” che

   moltissime scuole, a causa dell’inerzia degli EE.LL., non hanno.

 

Ma la domanda che resta in attesa di risposta è soprattutto questa: “la buona scuola merita o no un dirigente di alto profilo ?”.

 

(MIUR e sindacati: niente da dichiarare ?)

Portale SIVA

Portale SIVA

http://portale.siva.it/it-IT/home/default

Il Portale Italiano di informazione, guida e orientamento sugli ausili tecnici per l’autonomia, la qualità di vita e la partecipazione delle persone con disabilità. Una panoramica completa, sistematica, aggiornata delle tecnologie assistive disponibili in Italia e in Europa. Un portale al servizio di chiunque – utente, operatore, ricercatore – desideri approfondire il mondo degli ausili.

La battaglia del lavoro si vince anche con l’istruzione

da Il Messaggero

La battaglia del lavoro si vince anche con l’istruzione

di Romano Prodi

Negli scorsi giorni abbiamo ricevuto notizie apparentemente contrastanti sulla situazione e sulle prospettive dell’economia italiana. Il crollo del prezzo del petrolio, la svalutazione dell’euro, la massiccia iniezione di moneta da parte della Banca Centrale Europea e l’attesa per gli effetti delle nuove leggi sul lavoro hanno prodotto un provvidenziale miglioramento del livello di fiducia delle famiglie e delle imprese.
Le previsioni di crescita dell’Italia sono state perciò riviste al rialzo, passando dallo 0,3% dell’inizio dell’anno a livelli che stanno oggi fra lo 0,5 e l’1%. Si tratta sempre di previsioni inferiori a quelle della zona Euro (che si stima crescere dell’1,4%) ma si è finalmente usciti dal segno meno in cui eravamo stati confinati nei lunghi anni della crisi. L’aumento dei contratti a tempo indeterminato, anche se molta parte di questi deriva da una trasformazione di contratti a tempo determinato e co.co.co, trasmetteva il messaggio di un parallelo miglioramento del mercato del lavoro. Pochi giorni dopo queste buone notizie è arrivato, come una doccia gelata, il dato sull’aumento della disoccupazione, salita in febbraio al 12,7%, con una riduzione di 44 mila occupati ed una disoccupazione giovanile che tocca l’incredibile livello del 42,6%. A questo si aggiunge una crescita del tasso di inattività, come segnale del fatto che, tra i 14 milioni di inattivi, aumentano le persone scoraggiate o deluse che non cercano più un posto di lavoro.

Tutto questo mentre, nella media europea, la disoccupazione scende al di sotto del 10%. Un’analisi più accurata della nostra economia ci offre tuttavia una credibile spiegazione di queste apparenti contraddizioni. In primo luogo bisogna osservare che la ripresa dell’economia non solo è ancora molto timida ma che arriva dopo anni di calo della produzione, in una situazione nella quale le imprese non utilizzano in pieno la mano d’opera esistente. Esse quindi, nella maggioranza dei casi, possono aumentare anche di molto la produzione senza assumere nuovi addetti. In secondo luogo la richiesta di nuova mano d’opera si concentra nelle imprese con un’elevata propensione all’esportazione che, in molti casi, hanno difficoltà a trovare nel mercato del lavoro le specializzazioni di cui hanno bisogno. Anche in presenza dei dati terrificanti sulla disoccupazione è oggi difficile trovare gli addetti capaci di fare funzionare le moderne macchine utensili e gli specialisti nel controllo della qualità, nella manutenzione, nella digitalizzazione e anche personale preparato per affrontare i nuovi mercati, spesso lontani e con caratteristiche diverse da quelli tradizionali.
Emerge cioè evidente la disfunzione tra il nostro sistema scolastico e le necessità del sistema produttivo. Quando si era prospettata la riforma dell’Università si era pensato che il diploma triennale dovesse, almeno in parte, venire incontro alle necessità di specializzazione del nuovo mercato del lavoro ma questo progetto è stato poi distorto da improvvide misure legislative e dalle resistenze accademiche. I corsi triennali, esclusa la parziale eccezione del settore sanitario, sono quindi diventati semplicemente preparatori alla laurea magistrale. Il risultato è che manca la mano d’opera qualificata per le imprese e i nostri laureati sono obbligati ad emigrare.
Come ultimo punto bisogna osservare che la rivoluzione digitale, mentre apre le porte ad una limitata quantità di specialisti, le chiude ad un enorme numero di lavoratori non specializzati. Questo processo di trasformazione non opera soltanto nei settori direttamente produttivi ma anche nel terziario, dove non solo stanno scomparendo a decine di migliaia le segretarie ma dove, anche compiti che in precedenza erano ritenuti impossibili da essere automatizzati, sono ora eseguiti da modelli standardizzati che non richiedono manodopera. Entrano in questa trasformazione radicale non solo gli studi legali, i commercialisti, gli addetti alla contabilità ma anche un crescente numero di operatori del settore bancario e finanziario. Persino le analisi finanziarie più raffinate sono oggi preparate dai computer.
L’espulsione di manodopera causata dall’automazione dell’industria non viene quindi compensata, come in passato, dall’espansione dei servizi che, anzi, hanno cominciato un parallelo processo di diminuzione del personale. Solo i servizi alla persona contribuiscono in modo diretto e positivo all’occupazione ma, molti di questi servizi, a partire dalla sanità e dall’insegnamento, trovano limiti invalicabili nella ristrettezza dei bilanci pubblici e privati. Anche questi due settori cominciano inoltre a fare i conti con tecnologie che rallentano l’assunzione di nuovi addetti: si pensi all’informatizzazione in sanità e al progresso dell’insegnamento a distanza.
Una rapida possibilità di assunzione di manodopera è certamente legata all’espansione dell’edilizia, ma il numero di abitazioni costruite nel passato e ancora invendute è tale per cui, anche in questo caso, deve passare un lungo periodo di tempo fra la ripresa della domanda e l’impiego di nuovi addetti. La lotta contro la disoccupazione esige quindi prima di tutto una robusta ripresa dell’economia, in secondo luogo una preparazione scolastica mirata e, in terzo luogo, un incessante processo di aggiornamento della mano d’opera, includendovi una migliore conoscenza delle tecniche digitali.
Solo a queste condizioni la necessaria trasformazione in corso nel mercato del lavoro potrà dare i frutti che tutti noi ci attendiamo dalla faticosa uscita da una crisi che ancora sembra senza fine.

Riforma della scuola per i prof gli incarichi durano solo tre anni

da Il Messaggero

Riforma della scuola per i prof gli incarichi durano solo tre anni

La chiamata diretta del preside ha una scadenza: al termine si rischia di cambiare istituto. La regola non vale per chi è già assunto

LA SVOLTA
ROMA I “nuovi presidi” previsti dal ddl scuola in discussione in questi giorni nella settima Commissione della Camera dei Deputati sono senza dubbio l’oggetto di dibattito più ampio nel mondo sindacale e politico. Se da una parte l’articolo 7 della disegno di legge, amplia il loro potere decisionale su moltissime materie per agevolare il funzionamento e il perfetto compimento dell’autonomia scolastica, dall’altro suscita non poche preoccupazioni in molti comparti sindacali degli insegnanti il grande potere di composizione del corpo docenti che avranno. I presidi che saranno sempre di più dei «leader educativi» che avranno la facoltà di scegliere tre docenti nel loro istituto per comporre il «team dirigenziale» e potranno in maniera autonoma attingere il personale da un albo regionale e al termine della durata del mandato di tre anni, potranno confermare il docente oppure rimetterlo a disposizione nell’albo.
IL “MERCATO” DEI DOCENTI
Nell’ottica di una piena autonomia gestionale e di composizione del corpo insegnanti i presidi avranno anche la facoltà di chiamare direttamente gli insegnanti da altre scuole. Quindi assisteremo alla nascita di una scuola diversa, dove i dirigenti scolastici saranno anche dei selezionatori del personale, creando a detta di molti, il forte rischio di creare professori e scuole di prima e seconda maniera autonoma attingere il personale da un albo regionale e al termine della durata del mandato di tre anni, potranno confermare il docente oppure rimetterlo a disposizione nell’albo.
IL “MERCATO” DEI DOCENTI
Nell’ottica di una piena autonomia gestionale e di composizione del corpo insegnanti i presidi avranno anche la facoltà di chiamare direttamente gli insegnanti da altre scuole. Quindi assisteremo alla nascita di una scuola diversa, dove i dirigenti scolastici saranno anche dei selezionatori del personale, creando a detta di molti, il forte rischio di creare professori e scuole di prima e seconda categoria. Il meccanismo di composizione degli albi regionali tuttavia non avverrà nell’immediato, ma dopo un periodo stimato in 12 mesi, poiché comporre questi registri suddivisi in sezioni separate per gradi di istruzione, classi di concorso e tipologie di posto sembra un’impresa abbastanza ardua, data la mole di personale da iscrivere negli albi e considerato che i docenti dovranno prima comunicare in quale regione vorranno essere iscritti. I docenti potranno far richiesta di aderire ad un solo albo regionale ed inoltre secondo indiscrezioni, non potranno rifiutare l’incarico per più di due volte, pena l’esclusione dalle graduatorie.
ESCLUSO CHI È GIÀ DI RUOLO
La disciplina dell’iscrizione agli albi territoriali non si applicherà al personale docente già assunto a tempo indeterminato alla data di entrata in vigore della legge. A loro sarà garantito, qualora richiesto, un principio di avvicinamento sulla base di una rotazione complementare tra Uffici scolastici regionali. La riforma prevede dunque una lunga fase di transizione, nella quale gli insegnanti si divideranno in due categorie: quelli con più anzianità di servizio, ai quali si applica il vecchio regime e dunque conservano il loro posto attuale; e i nuovi assunti, che entrano negli albi territoriali e ottengono il loro posto triennale sulla base della chiamata diretta del preside.
LA PROTESTA DEI PRESIDI
Ma “da grandi poteri derivano anche grandi responsabilità” e quindi anche i presidi saranno sottoposti ad una stringente valutazione che li potrebbe anche portare, nel caso del non raggiungimento degli obiettivi, a retrocedere, cioè a tornare dietro una cattedra ad insegnare. Ipotesi che non va giù all’Associazione nazionale presidi. La vicepresidente Lidia Cianfriglia riconosce che «il disegno di legge di riforma dell’Istruzione sembra finalmente riconoscere, almeno nella dichiarazione iniziale dell’articolo 7, la centralità del ruolo del dirigente, che ha la responsabilità di organizzare e guidare un’istituzione molto complessa verso obiettivi condivisi dalla comunità della scuola che dirige». Tuttavia la dichiarazione di qualche giorno fa del ministro Giannini – prosegue la Cianfriglia – «ha una pericolosa superficialità» perché «prevede che periodicamente il dirigente debba tornare in cattedra. Se non si trattasse di una svista, visto che di questo nel disegno di legge non c’è traccia, la Giannini denoterebbe una scarsa conoscenza delle profonde differenze tra una figura professionale, come quella della docenza, e quella dirigenziale che ha competenze e responsabilità completamente diverse». I nuovi presidi, ritenuti da molti i grandi privilegiati da questa riforma, sembrano invece non voler fare sconti di nessun tipo al governo.
Massimiliano Coccia

#riformabuonascuola, raccogliamo la sfida di Renzi: approvarla a fine maggio

da La Tecnica della Scuola

#riformabuonascuola, raccogliamo la sfida di Renzi: approvarla a fine maggio

Lo sostiene Andrea Marcucci, senatore Pd e presidente della commissione Istruzione di Palazzo Madama: martedì 7 aprile riprenderemo ad esaminare le 70 proposte di associazioni, sindacati e rappresentanti degli studenti, con le commissioni Cultura di Camera e Senato congiunte per velocizzare l’iter; una prassi straordinaria, che non mortificherà l’approfondita lettura del ddl. In ogni caso il compito rimane arduo. Confermato il “treno” di proteste.

Con la fine della vacanze pasquali si torna a parlare di disegno di legge sulla “Buona Scuola”, con la maggioranza parlamentare che insiste nel voler approvare l’articolato provvedimento in poco più di 50 giorni: il grosso delle audizioni delle oltre 70 che devono ancora compiersi si svolgeranno, a ritmi serrati, a partire da martedì 7 aprile alla Camera dinanzi alla Commissione Cultura, in seduta congiunta con la commissione corrispondente di Palazzo Madama: sempre nella Sala del Mappamondo di Montecitorio, dalle 9.30 saranno ascoltate dai parlamentari alcune associazioni dei docenti; poi, alle 14.00, toccherà alle organizzazioni sindacali; dalle ore 18.15 sarà la volta dell’Opera Montessori, delle fondazioni e degli enti di categoria.

Si proseguirà mercoledì 8: la mattina, con le audizione già prefissate per altre fondazioni e enti di categoria; dalle 13.30 sarà la volta del Comitato istituzionale paritetico per la minoranza slovena, del presidente della Commissione scolastica regionale per l’istruzione in lingua slovena e delle associazioni dei dirigenti scolastici; alle ore 20.00, sempre sulla riforma, toccherà alle associazioni di scuole paritarie.

Giovedì 9 aprile sarà l’ultimo giorno di questa prima fase di verifica e confronto, con le associazioni di categoria ricevute a partire dalle 8.30; nel pomeriggio, dalle 16.30, chiuderanno la tornata di audizioni le scuole autonome e Ape.

Terminate le audizioni, per il ministro Giannini, si arriverà alla sede referente verso l’inizio della prossima settimana, a partire dal 13 aprile, preceduta dal nomina del relatore del provvedimento (favorata sempre Maria Coscia, Pd).

Con il ritorno sui banchi, intanto, sono previste anche le proteste sindacali contro il ddl: da giovedì 9 fino al 18 aprile Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Gilda e Snals hanno indetto lo sciopero delle attività non obbligatorie per docenti, personale educativo e Ata. Il 24 aprile è previsto lo sciopero per l’intera giornata, indetto da Anief, Usb e Unicobas, che si fermeranno per l’intera giornata con manifestazione a Roma. Anche l’Ugl ha fatto sapere che dalla seconda decade del mese convocherà assemblee e organizzerà sit-in in tutta Italia per chiedere al governo un’inversione di rotta su una riforma giudicata “miope e dannosa”.

Ma per Andrea Marcucci, senatore del Pd e presidente della commissione Istruzione del Senato, si tratta di proteste immotivate: in questi giorni “ascolteremo tutto il mondo della scuola, per questo gli scioperi sono fuori luogo”. Marcucci ha ricordato che le audizioni congiunte delle commissioni Istruzione di Camera e Senato sono “una prassi straordinaria in virtù dell’importanza del provvedimento”, che prevede l’analisi, in totale, di oltre 70 “proposte tra associazioni, sindacati e rappresentanti degli studenti”.

“E’ una consultazione che non ha precedenti. L’iter del ddl sulla Buona Scuola sarà veloce – sottolinea il presidente dalla commissione Istruzione del Senato – per garantire le assunzioni dei docenti ma non mortificherà l’esigenza di un’approfondita lettura da parte dei gruppi parlamentari. Va accolta la sfida del governo Renzi, l’obiettivo – ha concluso Marcucci – è di arrivare all’approvazione a fine maggio”. Quindi concludere le operazioni in poco più di 50 giorni: più di qualcuno la reputa una missione impossibile. Già dall’andamento dei primi giorni potremo comunque saperne qualcosa di più.

Concorso a preside in Campania, non è ancora finita

da La Tecnica della Scuola

Concorso a preside in Campania, non è ancora finita

 

Tra i 657 candidati risultati idonei c’è chi tiene a specificare che ordinanza o decreto di cancellazione della procedura non sono mai arrivati: il parere negativo del Consiglio di Stato è in contrasto con le numerose sentenze del TAR e dello stesso Consiglio di Stato che, più volte e unanimi, hanno affermato la legittimità della selezione. L’ultima parola sulla vicenda, su cui nel 2014 la Procura di Napoli ha emesso 23 avvisi di garanzia, rimane quindi ancora da scrivere.

Ha destato delle reazioni contrariate la notizia del possibile annullamento del concorso per dirigenti scolastici della Regione Campania: l’ipotesi, ripresa dalla Tecnica della Scuola su indicazioni provenienti dalla provincia di Avellino, ha messo in allarme molti dei 657 candidati idonei, inseriti nella graduatoria a scorrimento, su 224 posti previsti dal bando della procedura concorsuale bandita il 15 luglio del 2011. Quella fonte riportava che la sezione consultiva del Consiglio di Stato, eccependo sulla irregolarità della nomina di due commissari d’esame, il 2 aprile “ha annullato tutte le procedure concorsuali”.

Ora, però, alcuni di quegli idonei tengono a far sapere che le cose non stanno proprio così. Perché “ancora non è stato emesso il decreto del Presidente della repubblica, che recependo il parere del Consiglio di Stato, potrebbe annullare il concorso”, spiega uno dei docenti che ha partecipato al concorso e che segue con trepidazione gli esiti della battaglia legale venutasi a determinare.

In pratica, ammesso che vi siano alcune incompatibilità tra alcuni dei commissari d’esame, non è affatto detto che l’ultimo decreto del Consiglio di Stato abbia messo la parola fine al concorso: “vi sono strumenti giuridici di impugnativa del predetto decreto che potrebbero sovvertire un eventuale e non ancora emesso decreto di annullamento del concorso”, prosegue il candidato a passare nella categoria dei dirigenti scolastici.

Del resto, è un dato di fatto che sulla validità della procedura concorsuale in Campania si è già ripetutamente pronunciato sia il Tar sia lo stesso Consiglio di Stato aditi in precedenza. “Non sfuggirà neanche ai più sprovveduti che un semplice parere negativo, seppur propedeutico e vincolante, non sancisce da solo la parola fine a questa lunga e angosciosa vicenda”. In conclusione, “per arrivare ad un giudicato definitivo non è sufficiente un semplice parere motivato del Consiglio di Stato peraltro in contrasto con altre sentenze sempre da questo emesse”.

Lo stesso concetto è stato espresso da un altro dei vincitori del concorso a dirigente scolastico della Campania. Il quale tiene a sottolineare che se è vero che “esiste un parere consultivo di un giudice del Consiglio di Stato” negativo, è altrettanto vero che questo risulta “in contrasto con le numerose sentenze dei giudici amministrativisti del TAR e del Consiglio di Stato che, più volte e unanimi, hanno affermato, dimostrandolo appieno, la legittimità dell’intera procedura concorsuale”. Pertanto, ancora non è stata emessa “una vera e propria ordinanza in tal senso”.

Vale la pena ricordare, per completezza, che a proposito delle presunte irregolarità nello sviluppo del concorso per dirigenti scolastici campano, 14 mesi fa sono stati notificati 23 avvisi di garanzia, a seguito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Napoli: dall’indagine è emersa la presenza di “un’organizzazione in grado di condizionare illecitamente tutti i settori della Pubblica Amministrazione che ricadono in ambito Usr” ed in particolare, sempre la Procura campana, ha desunto che “i componenti di tale associazione agiscono con allo scopo di condizionare gli esiti di un concorso”.

C’è poi infine da ricordare che sia idonei che inidonei hanno presentato all’Ufficio scolastico regionale delle diffide giudiziali dai contenuti opposti: la prima puntava ad ottenere la pubblicazione della graduatoria di merito; la seconda a chiedere la ripetizione del concorso.

Per il Servizio Studi della Camera intoppi per l’inglese nella primaria

da tuttoscuola.com

Per il Servizio Studi della Camera intoppi per l’inglese nella primaria

Il Servizio Studi della Camera ha predisposto una serie di schede di lettura del Ddl C. 2994 di riforma del sistema scolastico, attualmente all’esame della Commissione Cultura di Montecitorio.

Tra queste ve n’è una dedicata all’insegnamento dell’inglese nella scuola primaria (art. 2).

In proposito il Servizio Studi osserva che “Il comma 14 dispone che l’insegnamento della lingua inglese nella scuola primaria è assicurato, nell’ambito delle risorse finanziarie o di organico disponibili, utilizzando docenti madrelingua o “abilitati all’insegnamento nella relativa classe di concorso”, in qualità di specialisti, ovvero ricorrendo alla “fornitura di appositi servizi“. Sembrerebbe, dunque, – osserva il Servizio – che si intenda consentire l’insegnamento della lingua inglese da parte di soggetti specialisti della materia, non necessariamente in possesso del titolo di abilitazione all’insegnamento nella scuola primaria.

In particolare, tra detti soggetti – continua il Servizio Studi – rientrerebbero docenti madrelingua e docenti abilitati all’insegnamento nella “relativa classe di concorso”, classi di concorso che, allo stato, risultano istituite solo per l’insegnamento nella scuola secondaria di primo e di secondo grado.

Fatte queste osservazioni, il Servizio suggerisce ai parlamentari che Sembrerebbero necessarie alcune esplicitazioni, sia con riferimento alla necessità (o meno) del possesso del titolo di abilitazione all’insegnamento nella scuola primaria, sia con riferimento all’eventuale ordine di priorità nell’utilizzo, nonché ai docenti madrelingua (ad esempio, con riguardo ai titoli posseduti) e alla “fornitura di appositi servizi”. Da ultimo, occorre procedere all’abrogazione della normativa vigente incompatibile con le novità proposte.