Archivi categoria: Riforme

Intitolazione Scuola Infanzia a Giancarlo Cerini

ISTITUTO COMPRENSIVO N.5 IMOLA SANTE ZENNARO

Cerimonia di intitolazione della Scuola dell’Infanzia all’Ispettore Giancarlo Cerini

Indicazioni nazionali

Indicazioni nazionali
una bussola per la scuola
sulle tracce del pensiero di Giancarlo Cerini

Forlì, 19 aprile 2024

Liceo G. B. Morgagni / Viale Roma 1/3

Un altro punto di luce…

Cerimonia di intitolazione della Scuola dell’Infanzia Statale Vai Gorizia, 69/g IC. n. 4 “Annalena Tonelli”

“Giancarlo Cerini”

In memoria del Dirigente Tecnico del MIM

“Un altro punto di luce…”, Mercoledì 10 aprile 2024 ore 14.45

interverranno:

Anna Starnini Dirigente Scolastica IC. 4

Gianluca Zattini Sindaco di Forlì

Paola Casara Ass. alle politiche educative

Mario Maria Nanni Dirigente uff. Ambito VII

Loretta Lega presidente Centro studi “G. Cerini”

Fondazione Cassa Risparmi Forlì

Loretta Poggi Quartiere Foro Boario San Benedetto

Associazioni genitori IC.4

Programma:

ore 14.45 interventi

taglio del nastro con canti dei bimbi:

ore 15.30 merenda insieme.

Scuola contesto di relazioni (im)possibili: l’eredità di Giancarlo Cerini

Venezia 21 aprile 2023
Scuola Grande di San Giovanni Evangelista

A due anni dalla scomparsa del compianto Giancarlo Cerini, facciamo il punto sulla scuola dell’oggi e del possibile.

Raccogliendo le sfide che nel suo testo postumo Atlante delle riforme (im)possibili Giancarlo Cerini ci ha lasciato in eredità, gli interventi della giornata propongono un’analisi della scuola dell’oggi, dai 0 ai 20 anni, al fine di rendere consapevole la grande platea di soggetti che si occupa di educazione ed istruzione che è ormai tempo di una strategia comune che consiste nel mettere mano, con cautela, ai problemi strutturali e di ordinamento, alla qualità della didattica, alla professionalità del personale attraverso un lavoro che chiede una coraggiosa assunzione di responsabilità, in primis ai decisori politici, verso le giovani generazioni partendo dai più piccoli ( il sistema integrato 0/6 sua ultima fatica).

Interverranno:

RINO DI MEGLIO Coordinatore Nazionale Gilda degli Insegnanti
Saluti ed Introduzione
LAURA DONA’: Dirigente Tecnico Ministero dell’Istruzione USR VENETO membro commissione nazionale per la stesura delle Linee Pedagogiche e gli Orientamenti
Il valore educativo della scuola dell’infanzia nel sistema scolastico italiano
ERMANNO MORELLO: già docente, membro CIDI, formatore, curatore del Curricolo Europeo nelle istituzioni scolastiche della Repubblica di San Marino
… Continuando a riflettere sull’esperienza di apprendimento per costruire il curricolo evolutivo
ITALO FIORIN: già Coordinatore del Comitato scientifico per le “Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”, Presidente della Scuola di Alta Formazione “Educare all’Incontro e alla Solidarietà” (EIS) dell’Università LUMSA di Roma, Professore di Didattica generale e Pedagogia e didattica speciale.
Educazione alla cittadinanza come sfondo integratore e trasformatore del curricolo.
JAIME ENRIQUE AMADUCCI: Coordinatore La Ballata Popolare di Giancarlo Cerini DS IC S.Mauro Pascoli Pedagogista
Una scuola media da ri…scoprire
PAOLA BORTOLETTO: Presidente ANDIS
Persone. Oltre la disabilità per una scuola inclusiva.
MARIELLA SPINOSI: Ora dirigente tecnico in quiescenza, è stata insegnante, direttrice didattica, dirigente tecnica. Membro del Comitato scientifico per le Indicazioni nazionali.
Un profilo professionale elevato per i docenti.
MARIO MAVIGLIA: già dirigente tecnico USR LOMBARDIA, docente a contratto presso UNICATT sede di Brescia in Metodi e strumenti per la sperimentazione educativa.
Il dirigente scolastico: leader, manager o persona?
LORETTA LEGA: Presidente Centro studi Giancarlo Cerini Presidente ANMIC Cesena L’idea di scuola di Giancarlo Cerini: vecchia istituzione o nuova comunità?

Coordina Alessandra Michieletto docente scuola dell’infanzia.

Inaugurazione Scuola comunale dell’Infanzia “Giancarlo Cerini”

Bologna 14.01.2023 – Inaugurazione Scuola dell’Infanzia “Giancarlo Cerini”

Una scuola nel parco per Giancarlo Cerini (Scuola7)


su Edscuola, Riforme On Line a cura di Giancarlo Cerini

Giancarlo Cerini. Una vita di ricerca e di impegno per la scuola

L’ANDIS dedica il suo 76° convegno nazionale al socio onorario Giancarlo Cerini ad un anno dall’immatura scomparsa.


Scuola: A Forlì il convegno dei presidi Andis in memoria di Giancarlo Cerini

Pienamente riuscito il Convegno dell’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici che si è tenuto lo scorso 20 Aprile a Forlì per ricordare l’intensa attività di studio e di proposta dell’ispettore scolastico Giancarlo Cerini, ad un anno dalla sua scomparsa.

Nell’ampia sala-conferenze del Liceo “Morgagni” erano convenuti, oltre ai familiari di Cerini, i dirigenti nazionali dell’ANDIS ed una nutrita rappresentanza di dirigenti scolastici e docenti da tutte le regioni d’Italia.

Molte le autorità che hanno voluto rendere omaggio alla memoria dell’illustre pedagogista. Tra gli altri, il dirigente dell’Ufficio scolastico di Forlì-Cesena Mario Nanni, il Sindaco Frizzi e l’Assessore ai Servizi educativi Casara per il Comune di Forlì, il Presidente dell’INVALSI Roberto Ricci, le ispettrici Mariella Spinosi e Gisella Langè, il vicepresidente del Sindacato Dirigenti scuola Francesco Nuzzaci. Le relazioni ufficiali sono state svolte dagli ispettori scolastici Franco De Anna e Raffaele Iosa.

Il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, impossibilitato a farlo di persona, è intervenuto in videoconferenza elogiando il pensiero e i progetti di innovazione avviati da Cerini in tre decenni di indefesso lavoro, sostenendo in conclusione che “il modo migliore per ricordarlo sarà continuare insieme il suo lavoro”.

Gregorio Iannaccone, già Presidente dell’ANDIS, ha rievocato le circostanze e le motivazioni per le quali nel 2012 fu assegnato a Giancarlo Cerini il riconoscimento di Socio Onorario ANDIS. Loretta Lega Cerini ha ringraziato i presenti per l’affettuosa e commovente partecipazione ed ha comunicato di aver dato vita all’associazione di promozione sociale “Centro studi per Giancarlo”.

A chiudere i lavori il Presidente dell’ANDIS Paolino Marotta che ha ricordato la lunga e feconda collaborazione intrattenuta dall’ANDIS con Giancarlo, del quale ha voluto sottolineare alcuni tratti di personalità che ne facevano una persona eccezionale: il garbo, la gentilezza, la generosità e soprattutto la competenza, la passione, lo stile di lavoro infaticabile.

La cerimonia si è conclusa con la proiezione di un video rievocativo dell’impegno di Cerini nelle attività formative dell’ANDIS.

L’eredità di Giancarlo

L’eredità di Giancarlo

di Maurizio Tiriticco

L’ispettore Giancarlo Cerini, il collega, l’amico Giancarlo Cerini, ci ha lasciati. L’“Atlante delle riforme (im)possibili”, edito recentemente dall’Editrice Tecnodid, è l’ultimo lavoro di Giancarlo, “faentino di nascita – come leggiamo in quarta di copertina del volume – e forlivese di adozione. Maestro di scuola, Direttore Didattico, poi Dirigente Tecnico del Ministero dell’Istruzione, Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Autore e redattore di numerosissimi libri, centinaia di saggi e migliaia di articoli a partire, giovanissimo, dagli anni ottanta. Componente di molte commissioni ministeriali che hanno ridisegnato nel tempo l’assetto delle nostre istituzioni scolastiche tra cui il ‘Comitato scientifico nazionale per l’attuazione delle Indicazioni nazionali per il curricolo e il miglioramento continuo dell’insegnamento’. Da ultimo, Presidente della ‘Commissione Nazionale Infanzia per il Sistema integrato 0-6, costituita ai sensi del Dlgs 65/2017’. Ha diffuso nel Paese la cultura pedagogica, l’amore per la scuola, la passione per il lavoro”. Questo è il ricordo dell’Editrice Tecnodid. Ma il mio?

Eccolo: è il ricordo sentito del collega ispettore – o, se si vuole, dirigente tecnico – Tiriticco e dell’amico Maurizio. Conosco Giancarlo da tanti anni! Non ricordo da quando. So soltanto che mi chiamò molti molti anni fa (anni settanta?) a Forlì: lui era un maestro di scuola elementare ed io ero un professore di scuola secondaria, “distaccato” – era il linguaggio ministeriale – presso la cattedra di “pedagogia” del Prof. Raffaele Laporta alla Terza Università di Roma. Dove dovevo condurre attività di aggiornamentol’espressione “formazione continua in servizio” non era ancora stata coniata – nei confronti di insegnanti di scuola secondaria, in ordine a tematiche che allora cominciavano a vedere la luce! Relative alla Pedagogia! Alla Didattica! Parole e discipline da sempre estranee alla formazione professionale di insegnanti di scuola secondaria di primo e di secondo grado. Roba da maestre! E di qualche raro maestro maschio! Ma ormai in quegli anni, sessanta e settanta, l’accesso all’istruzione secondaria di secondo grado cominciava a generalizzarsi. Pertanto, non più solo la “professoressa” – per usare il linguaggio di Don Milani – della scuola media, ma anche la “professoressa” del biennio postobbligatorio incontrava grosse difficoltà a misurarsi con un pubblico giovanile che, dopo avere frequentato – e non sempre volentieri – la scuola media obbligatoria, cominciava ad “invadere” anche l’istruzione secondaria di secondo grado!

Erano giovani attratti dal miraggio di un diploma più premiante in un’Italia che ormai era diventata la quinta potenza al mondo! Altro che l’Italietta della “maestrina della penna rossa”! Un Italia grande, dove un lavoro tecnico non più soltanto manuale era sempre più richiesto. Altro che l’Italia di un tempo, quel Paese trascinato in una guerra sciagurata da una dittatura! Diventato ormai un Paese che, grazie alla Resistenza a ai suoi tanti martiri, aveva trovato un suo autorevole posto nel mondo. Lo studio post-scuola media era pressoché obbligatorio. Ed in generale negli istituti tecnici e professionali. E forse anche nel liceo scientifico. Il classico era in genere “immune” da questa invasione: lo spauracchio era il greco! Nonché la prospettiva di un “lavoro intellettuale” non molto appagante per un giovane che vuole lavorare al più presto. E poi era già più che sufficiente misurarsi con il latino.

Il Ministero della Pubblica Istruzione avvertì l’esigenza di una formazione supplementare – diciamo così – dei suoi insegnanti di istruzione secondaria, e proprio quelli del primo biennio! Occorreva forse una seconda “lettera a una professoressa”, stavolta attiva nell’istruzione superiore. I seminari annuali che avviammo presso la cattedra del Prof. Laporta erano essenzialmente dedicati ad una formazione “supplementare” dei nostri insegnanti dell’istruzione secondaria su materie pedagogico/didattiche a loro di fatto sconosciute.

Ed io compresi che, con questa sorta di “scolarizzazione forzata”, anch’io avrei dovuto fare i conti con la ricerca pedagogica. E i miei interessi pedagogici e didattici trovarono una sede originale presso la Casa Editrice Tecnodid, di Napoli, che da anni pubblicava quindicinalmente una rivista preziosa per gli operatori scolastici, direttori, presidi, segretari, “Notizie della Scuola”. E in seguito – non ricordo esattamente dove, come e quando – io, Umberto e Antonio Crusco, responsabili Tecnodid, e Giancarlo Cerini avvertimmo l’esigenza di pubblicare un qualcosa di operativo per gli insegnanti, e soprattutto in materia di valutazione. Ormai la ricerca educativa ci aveva insegnato che la valutazione non è solo assegnare voti, promuovere o bocciare. Implica operazioni altre e più complesse! La valutazione iniziale, quella intermedia, quella conclusiva. E ci aveva anche insegnato che la prestazione offerta da un alunno, prima di essere valutata, deve essere misurata. E sono operazioni che rinviano ad una specifica disciplina di ricerca, la docimologia! Se ne sono occupati, in Italia, studiosi importanti: Mario Gattullo, con “Didattica e docimologia, misurazione e valutazione nella scuola”, Armando, Roma, 1957; Clotilde Pontecorvo, Aldo Visalberghi, Luigi Calonghi (fondanti i suoi “Reattivi nella scuola” e “I test di acquisizione e di profitto”). E poi Benedetto Vertecchi, Roberto Maragliano, Michele Pellerey.

Insomma, in questa situazione così in movimento, una scuola che deve istruire tutti, ma che deve anche orientare e valutare tutti, e con i criteri più attendibili possibili, occorreva intervenire nei confronti degli insegnanti! Ma non con il linguaggio accademico, bensì quello della scuola, comprensibile, chiaro, operativo, quello, appunto, di uomini di scuola. Ed io e Giancarlo eravamo uomini di scuola; e con la scuola, con gli insegnanti avevamo dimestichezza, lavoravamo! E allora? Perché non scrivere un qualcosa sulla valutazione, che fosse di estrema chiarezza e, soprattutto, operativo?

Fu così che, agli inizi degli anni novanta, in occasione del varo delle “nuove schede di valutazione” per la scuola elementare e per la scuola media (si vedano le CM 167/1993 e 237/93), la Tecnodid affidò a me e a Giancarlo il compito di scrivere qualcosa in merito ma che fosse soprattutto operativo per gli insegnanti. Fu così che nacque “Le nuove schede di valutazione nella scuola dell’obbligo, indicazioni per la compilazione nella prospettiva della continuità educativa”. E Gaetano Domenici fu così cortese da scrivere un’introduzione per nulla di circostanza! Ben otto pagine! Significa che era convito della validità del nostro scritto.

Ma non finisce qui! Nello stesso anno io e Giancarlo scrivemmo a quattro mani sempre per la Tecnodid “Valutare perché e come”. La parte prima riguardava la scuola elementare (allora si chiamava ancora così); la parte seconda, scritta da me, riguardava la scuola media. E la nostra collaborazione, che in effetti veniva da lontano, continuò. E in forme diverse: ad esempio nei tanti convegni organizzati dalla Tecnodid ad Ischia, nel periodo estivo. Convegni, per altro affollatissimi, di insegnanti e dirigenti scolastici! Chi legge penserà: sì ad Ischia! Con tutto quel mare… è vero! Nonostante “tutto quel mare”, al mattino interventi preziosi e stimolanti, e al pomeriggio lavori di gruppo. E il mare era lontano! Perché la Tecnodid non dava tregua né agli insegnanti né ai suoi esperti. Ma non finiva lì! In autunno, altri convegni, a Scanno.

E Giancarlo era sempre presente, con i suoi interventi ricchi, articolati: tante carte sul tavolo e le sue mani a farle scorrere, a ritrovare i mille spunti che arricchivano il suo parlare, lento, chiaro, ricco, convincente. Questo era Giancarlo: nei convegni! E nel quotidiano? Sempre pronto a rispondere a qualsiasi quesito, ad aiutare l’operatore scolastico a superare difficoltà d’ogni sorta. E per finire? Che pensare? Che scrivere? Per tutte queste cose, e per mille altre, Giancarlo rimarrà sempre nei nostri ricordi, nella nostra mente e nel nostro cuore. Come concludere? Salutare per sempre qualcuno è sempre difficile! Ancora di più se dobbiamo salutare una persona a cui vogliamo bene, perché a Giancarlo tutti vogliamo bene. Un maestro ci ha lasciati! Ma ci ha lasciato una grande eredità. Non abbiamo perduto i suoi insegnamenti. La sua eredità è nella mente e nel cuore di tutti noi. E saremo testimoni attendibili? Ai posteri l’ardua sentenza!

G. Cerini, Atlante delle riforme (im)possibili

Giancarlo Cerini, Atlante delle riforme (im)possibili, Tecnodid

Codice: 3260, ISBN: 9788867071067, Edizione: ottobre 2021, Pagine 384

“Atlante delle riforme (im)possibili” è l’ultimo lavoro di Giancarlo Cerini. Il volume viene pubblicato per volontà della famiglia di Giancarlo e con il contributo di alcuni amici che hanno condiviso con lui le gioie e le fatiche dell’essere costruttori e innovatori nella scuola italiana. 

È suddiviso in tre parti:

– 20 schede che rappresentano la sintesi dei temi più urgenti da affrontare oggi, in vista di un domani migliore, con gli obiettivi da perseguire e le risorse da impegnare; 
– alcuni commenti per ogni singola scheda che riconducono ai 20 temi scelti all’interno di una narrazione colta, logica e ben fondata;
– una serie di dati e documenti volti a dare concretezza alle proposte e a dimostrare che “migliorare si può e si deve”.

Il volume è dedicato a tutti coloro che si occupano di educazione delle giovani generazioni e soprattutto ai decisori politici che hanno la grande responsabilità di fare le scelte giuste.


Atlante delle riforme (im)possibili Presentazione del libro postumo

Incontro seminariale per ricordare Giancarlo Cerini

Napoli, 13 dicembre 2021, Aula magna Liceo Genovesi, ore 15,00-17,30

PROGRAMMA

APERTURA dei lavori ore 15,00

Vittorio DELLE DONNE, Dirigente Liceo Genovesi

SALUTI delle autorità 

Mia Filippone, Vice Sindaca Comune di Napoli con delega all’Istruzione

UN RICORDO degli amici di Giancarlo ore 15,20

Sergio AURIEMMA

Domenico CICCONE

Paola DI NATALE

Guglielmo RISPOLI

Rosa SECCIA

Maria Teresa STANCARONE

Rosa STORNAIUOLO

UNA TESTIMONIANZA ore 16,20

Marco ROSSI DORIA, Presidente “Con i bambini”

UN MESSAGGIO: Atlante delle riforme (impossibili) ore 16,50

Loretta Lega

Mariella Spinosi

ANDIAMO AVANTI NOI CHE CI CREDIAMO ore 17,30

Antonio Crusco

All’evento è stato invitato anche il Sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi


La ballata popolare di Giancarlo, 9 novembre, Forlì

Verticale che passione!

Verticale che passione!
In ricordo di Giancarlo Cerini

di Marisa Bracaloni

Ho letto con profondo dispiacere della morte di Giancarlo Cerini, è stata una notizia improvvisa e inaspettata che mi ha gettata nello sconforto.

Quando scompare una persona importante ci si aggrappa al passato per fissare meglio il suo ricordo nella memoria, ma la figura di Giancarlo Cerini resterà invece nel presente e continuerà ad influenzare il futuro per gli importanti contributi offerti nel suo lavoro. 

Come possiamo dimenticare le sue idee pedagogiche leggendo i bellissimi “Orientamenti per la scuola dell’infanzia”, alla cui stesura partecipò attivamente e in modo determinantenegli anni novanta.

Lavorando a quel tempo nella scuola dell’infanzia, apprezzai molto quel documento che orientava il lavoro e valorizzava un segmento di scuola che Cerini riteneva molto importante per lo sviluppo del bambino e a cui sempre dedicò attenzione e cura considerandolo “Il gioiello di famiglia”.

Agli inizi del 2000 Cerini fu presente nello scenario italiano per la sua posizione a favore dell’autonomia scolastica e per il sostegno alla creazione di nuove figure professionali quali ad esempio le funzioni obiettivo.

Posizione molto scomoda allora perché erano ruoli mal visti che creavano sospetti e timori e, poiché nessuno sapeva chiaramente “chi doveva fare cosa” gli insegnanti cercavano coraggio e chiarezza tra di loro, creando gruppi di lavoro.

Cerini dotato di lungimiranza incoraggiava le novità e viveva le scommesse sul futuro con forza e coraggio, partecipando alle discussioni e dando il suo contributo personale. Pur essendo convinto sostenitore di una scuola democratica e inclusiva, era favorevole a diversi ruoli in base alla disponibilità, capacità e vocazione di ciascuno.

Durante la partecipazione ad un forum virtuale lo conobbi ed iniziò così una collaborazione durata un decennio.

Prima per la diffusione degli Istituti Comprensivi. La valorizzazione ed espansione di queste scuole che raggruppavano infanzia, primaria e secondaria di primo grado, veniva vista come importantissima in quanto seguiva un percorso coerente di sette anni accompagnando l’alunno fino alle soglie dell’adolescenza.

Nacque su questo tema una rubrica in Edscuola a cui Cerini volle dare il nome “Verticale che passione!

E la passione nel fare le cose fu proprio la caratteristica con cui si dedicava al suo lavoro.

Passione ma anche misura e sobrietà, a Cerini non piaceva la confusione, la sciatteria, le urla. Era un uomo tollerante e rispettoso, ma anche esigente e chiedeva ai collaboratori professionalità e impegno. I suoi silenzi erano significativi, se non rispondeva o ignorava una domanda o uno scritto o un pensiero, voleva dire che quella domanda o quel pensiero andava corretta o riscritta perché non andava bene. Per collaborare con lui, bisognava studiare e molto.

Nel 2004 la diffusione dei comprensivi si arrestò e si temette anche la loro soppressione a favore di altri modelli di scuola.

Fu allora che Cerini promosse varie iniziative sia sulla composizione dei Comprensivi sia sul curricolo che costituisce la base degli Istituti e che egli riteneva fondamentale per il fluire armonioso del percorso di ogni bambino. 

Per molti anni si è visto impegnato in presenza nelle scuole per aiutare gli insegnanti a risolvere le problematiche. I suoi interventi, che poggiavano su un semplice canovaccio di idee, erano interessanti, coinvolgenti e chiari. Accompagnati sempre da esempi pratici e indicazioni didattiche.

La scuola era dentro di lui e non aveva bisogno di preparare un discorso preconfezionato, lui parlava e raccontava “cosa e come una cosa si poteva fare”.

E’ stato un uomo disponibile, che non si tirava mai indietro anche quando gli veniva richiesto un gran sacrificio.

Come ad esempio quando gli chiesero aiuto i dirigenti e gli insegnanti delle piccole scuole di montagna, destinate a scomparire per la riorganizzazione del servizio.

Cerini cominciò a seminare chilometri su e giù per l’Appennino, raggiungendo anche zone isolate, per incontrare quelle realtà.

Durante un paio di convegni organizzati da queste piccole scuole di montagna a cui volli partecipare, mi resi conto di quanto fosse conosciuto e stimato. Insegnanti e genitori si rivolgevano a lui con simpatia ed emozione. Ha coniugato passionalità e sobrietà, teoria e pratica, autorevolezza e rispetto, amore per la scrittura e per la tecnologia, disponibilità alle innovazioni e rispetto delle buone tradizioni.

Ha costituito un vero modello da seguire.

Ricordando Giancarlo Cerini

Giovedì 29 aprile, alle ore 14.00, presso la biblioteca del Ministero dell’Istruzione si svolge un evento per ricordare la figura e il lavoro di Giancarlo Cerini.

Parteciperà il Ministro Patrizio Bianchi

https://youtu.be/MOTv2OzAYIs


RiformeOnLine a cura di Giancarlo Cerini

Il CSPI piange Giancarlo Cerini

Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione

«Il CSPI piange Giancarlo Cerini. Un riferimento costante e prezioso per la scuola italiana. Un uomo mite e instancabile, sempre disponibile al confronto, ha dato il suo contributo entusiasta e illuminato al sistema scolastico, sempre presente nei momenti di cambiamento e di innovazione.

Il suo lavoro e la sua disponibilità hanno accompagnato con passione e con un sapere pedagogico unico generazioni di maestre e maestri, di insegnanti e di dirigenti scolastici, con cui ha condiviso il senso dell’impegno professionale, nella convinzione che le persone fanno la differenza per la scuola e per i bambini.

Molti dei documenti basilari della scuola italiana portano la sua firma e consentono di ritrovare il suo pensiero: gli Orientamenti della scuola dell’Infanzia, le Indicazioni Nazionali per il primo ciclo, ma prima ancora i Programmi per la scuola primaria del 1985, il significato pedagogico e sociale del Tempo Pieno, le possibilità degli istituti comprensivi, ma anche la valutazione formativa, un concetto ancora così attuale.

Anche quando le proposte erano lontane dal suo pensiero e dalle sue posizioni aveva un atteggiamento costruttivo e orientato a portare sempre avanti la riflessione e l’azione in senso istituzionale.

Ancora il 31 marzo ha voluto essere presente all’iniziativa del Ministero per lo zero-sei, perché la scuola dei piccoli era per lui il riferimento costante.

Ha svolto un’attività instancabile in giro per le scuole di tutta Italia, anche quelle più piccole, per portare avanti l’idea di una scuola della Costituzione, sapendo quanto essa richieda grande attenzione, professionalità e formazione.

Tutto questo ha lasciato in eredità al mondo della scuola.

Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, che io possa avere soprattutto l’intelligenza di saperle distinguere” (Tommaso Moro)»

22 aprile 2021

Un grande uomo di scuola: Giancarlo Cerini

Un grande uomo di scuola: Giancarlo Cerini

Avvertiamo il bisogno, in questo giorno della nostra esistenza che induce a riflettere sulla grandezza e la fragilità della condizione umana, di ragionare, pensando al magistero di Giancarlo Cerini, sul senso della funzione ispettiva. Il modo in cui il nostro collega ha sentito e interpretato tale funzione rimanda al significato più profondo del termine, ossia un guardare che sa vedere, un essere-per-altro e per-gli-altri. Ciò ha costituito un in-segnamento, un insegnamento vissuto nella piena consapevolezza e testimonianza dell’essenza dell’educare e dell’educare a scuola, come luogo di sviluppo delle potenzialità di ogni soggetto -soprattutto di chi fa più fatica- e di emancipazione sociale per un’autentica scuola “di tutti e di ciascuno”.

Con Giancarlo la funzione ispettiva viene ulteriormente ad assumere i nobili tratti dell’impegno pedagogico, civile e politico. Possiamo ben testimoniarlo, noi che per anni abbiamo avuto la fortuna di averlo come collega e in seguito Coordinatore del corpo ispettivo dell’Emilia-Romagna.

Vorremmo che persone siffatte potessero continuare per sempre nella loro missione. Non sarà interrotta la lettura dei Suoi lavori. Permarrà certo il ricordo delle parole appassionate, dei significativi interventi, delle numerose iniziative, della saggezza e della passione di questo grande uomo di scuola. Ognuno di noi ha un tempo assegnato; conta come riusciamo a viverlo e come sentiamo la nostra appartenenza alla comunità umana. La morte fisica ci ricorda che non duriamo sempre, ma pure che i nostri pensieri e il nostro agire non terminano con la scomparsa dal visibile. Morire non significa fuoriuscire dall’essere. Coloro che -come Giancarlo o Annamaria Benini- hanno avuto qualcosa da dire ne partecipano prima e dopo la loro vita materiale.

Ricorderemo la Sua lezione nel ripensare la funzione del corpo ispettivo cui Giancarlo ha contribuito con numerosi scritti e con la testimonianza di professione e di vita.

Le colleghe e i colleghi ispettori dell’Ufficio scolastico per l’Emilia-Romagna

Claudio Bergianti

Gabriele Boselli

Anna Bravi

Chiara Brescianini

Paolo Davoli

Marco Guspini

Raffaele Iosa

Agostina Melucci

Maurizia Migliori

Anna Morrone

Francesco Orlando

Luciano Rondanini