Assunzioni precari scuola, esodo Sud-Nord per 7mila docenti su 9mila. Stefania Giannini: “Tutto nella norma”

da Il Fatto Quotidiano

Assunzioni precari scuola, esodo Sud-Nord per 7mila docenti su 9mila. Stefania Giannini: “Tutto nella norma”

Per il ministro della Pubblica istruzione non c’è criticità, ma nella stima sono inclusi tutti i 38mila stabilizzati. Anche i 29mila che hanno già una cattedra. “L’anno scorso 7.700 supplenti si erano trasferiti dalle Regioni meridionali, quest’anno almeno si muoveranno per un posto fisso”, ha detto. Ma fare un sacrificio per qualche mese per portare a casa stipendio e punteggio è diverso da spostarsi in pianta stabile per almeno tre anni

Giannini: “Già 38mila prof assunti. Mobilità nella norma: si spostano solo in 7mila”

da Repubblica.it

Giannini: “Già 38mila prof assunti. Mobilità nella norma: si spostano solo in 7mila”

Le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione dopo l’invio della mail con cui il Ministero ha trasmesso a 16mila insegnanti precari la proposta di assunzione: “Ogni anno cambiavano città lo stesso numero di supplenti, ma ora è per un posto fisso”. Entro il 15 novembre altre 55mila immissioni. Grossi trasferimenti verso Nord

di SALVO INTRAVAIA

ROMAQuesta notte, tre precari su quattro hanno ricevuto una proposta di assunzione fuori dalla propria regione: 7mila sui 9mila nominati in fase B. Ma alla fine, spiega la stessa ministra Stefania Giannini nel corso della conferenza stampa di bilancio nel primo pomeriggio, “non ci sarà nessun esodo e nessuna deportazione”. “Si tratta di un numero assolutamente fisiologico di spostamenti da una regione all’altra, peraltro inferiore a quello registrato lo scorso anno. Ma allora per una supplenza, questa volta per una assunzione”. La Giannini snocciola i primi numeri sul Piano di assunzioni previsto dalla Buona scuola. Alle 29mila assunzioni delle prime due fasi  –  zero e A  –  si sono aggiunte le 9mila di questa notte. E in tutto siamo a quota 38mila. Le prime 29mila sono state assegnate a docenti nella stessa provincia di inclusione in graduatoria, o nella stessa regione per gli idonei al concorso del 2012.

Giannini: “Mobilità docenti come negli altri anni, ma ora per un posto fisso”

“In questo caso, non c’è stato quindi nessuno spostamento”, spiega la ministra, in quanto le modalità di assegnazione dei posti non sono cambiate rispetto agli anni scorsi. Dei 9mila nominati questa notte con la fase nazionale, 2mila hanno ricevuto un incarico fuori dalla propria provincia ma con “ridotta mobilità” spiega la Giannini: all’interno della propria regione. Mentre 7mila si sono dovuti spostare, soprattutto dalla Sicilia e dalla Campania, verso Lombardia e Lazio. Ma, secondo l’inquilino di viale Trastevere, “si tratta di un numero comunque inferiore rispetto ai 7.700 che l’anno scorso si sono spostati, ma come supplenti, e che quest’anno si spostano come docenti di ruolo”.

La Giannini parla anche dell’ultima fase del Piano di assunzioni. La simulazione riguardante le 55mila cattedre dell’organico di Potenziamento riguardanti la fase C  –  che arriveranno nelle scuole tra novembre e dicembre  –  ha rilevato una ridotta mobilità di lungo raggio: “il 5/6 per cento, al massimo”, annuncia il ministro. In totale i precari costretti a spostarsi dalla propria regione saranno tra il 10 e il 15 per cento dei 93mila che il Piano riuscirà a sistemare: 14mila al massimo. La Giannini ha quindi svelato l’identikit dei precari assunti finora: uno su due con meno di quarant’anni e per la stragrande maggioranza  –  l’87 per cento  –  donna.

Dai numeri comunicati dalla Giannini emerge che finora, su 48mila cattedre da assegnare nelle prime tre fasi, il ministero ne ha attribuite “solo” 38mila. Ne mancano all’appello 10mila, tra insegnanti che hanno preferito rimanere precari e non hanno presentato domanda e carenza di aspiranti in graduatoria, che andranno a supplenza. E altre 31mila cattedre potrebbero restare scoperte dalla fase C. Ma, dopo la notte delle mail, i 7mila precari spediti al Nord si domandano quali siano stati i criteri utilizzati dal cervellone ministeriale per assegnare le sedi. Confrontandosi tra loro, in molti non riescono a raccapezzarsi perché ad alcuni con punteggi minori sarebbe arrivata la proposta di incarico, mentre ad altri  –  con punteggio inferiore  –  sarebbe arrivato l’incarico, da accettare o rifiutare entro 10 giorni. Ma il ministro ha escluso eventuali errori nell’attribuzione degli incarichi.

Asili nido, Giannini: “Per assunzioni lavoriamo per analogia con la scuola”

Queste, in sintesi, le risposte del ministro sui singoli temi:
Cattedre della fascia B. Quanto all’assegnazione delle cattedre della “fascia B”, avvenuta questa notte, “non è un algoritmo che ha deciso l’assegnazione delle cattedre, ma una ragionata visione del mondo della scuola”. Lamentele? “La retorica non aiuta mai”. Sui 55mila che restano per l’organico di potenziamento – ha aggiunto Giannini -, la stima “attendibile” è di una “mobilità’ ridottissima” intorno al 5-6 per cento. Per gli altri insegnanti ci sarà’, per l’ultimo anno, la suppleanza annuale. Una volta concluso il piano di assunzioni previsto dal governo “il 10-15 per cento” dei docenti saranno “in mobilità'”.

Assunzioni: 38mila. Presentando i dati delle assunzioni degli insegnanti previste dal piano del governo, il ministro ha detto anche che “ad oggi abbiamo assunto 38mila insegnanti: 29mila ad agosto e 9mila stanotte. Sono 10mila insegnanti in più nella scuola italiana”. E “su questi 38mila, 31mila rimarranno a casa loro senza doversi trasferire in altre province”. “Fra coloro che si sposteranno – ha aggiunto Giannini – duemila vedranno una mobilità ridotta, nel senso che lo spostamento sarà fra due province vicine. Rispetto all’anno scorso – ha concluso – coloro che si spostano lo fanno per un posto fisso”.

A novembre 55mila posti. “Poi – ha continuato Giannini – ci sarà un secondo blocco di assunzioni, per 55mila posti, giuridicamente effettuate entro settembre, ma che saranno effettivamente in classe entro novembre. Questo secondo blocco di assunzioni – ha precisato – riguarda il cosiddetto organico del potenziamento. Saranno assunzioni che deriveranno dal fabbisogno che le scuole ci comunicheranno tra la fine di settembre e inizio ottobre. Saranno quindi basate su quelle che sono le esigenze tematiche delle scuole”.

Supplenze.  Altri posti saranno assegnati con supplenza almeno per quest’anno, per dodici mesi. “E sarà l’ultimo anno. Oltretutto – ha spiegato il ministro – abbiamo anticipato all’8 settembre la nomina dei posti di supplenza, per dare alle scuole il personale entro il 15 settembre”.

Scuole Medie. “Abbiamo rafforzato molto la secondaria di primo grado: 11mila insegnanti assunti sono per le scuole Medie, il doppio degli assunti dello scorso anno” ha sottolineato il ministro.

Fondo di funzionamento delle scuole. Il ministro ha anche annunciato che Fondo di funzionamento delle scuole è stato più che raddoppiato e “sarà assegnato la settimana prossima e non tra dicembre e gennaio” come solitamente avviene. Ciò significa per i singoli istituti “non solo la certezza su quanto c’è in cassa ma anche poter programmare le attività con contezza del budget disponibile”. Insomma, “se i dirigenti scolastici dovranno coinvolgere i genitori non sarà per carta igienica, gessi o lavagne”.

Alternanza scuola-lavoro. Giannini ha parlato anche di alternanza scuola-lavoro, “uno dei pilastri della nuova riforma”, per la quale “50 milioni partiranno con bando prossimamente”.

Assegnate le cattedre a 10 mila professori. Giannini: “38mila assunti, si spostano in 7mila”

da La Stampa

Assegnate le cattedre a 10 mila professori. Giannini: “38mila assunti, si spostano in 7mila”

Nella notte arrivate le comunicazioni delle assunzioni (con l’indicazione della provincia). Molti dovranno spostarsi da Sud a Nord. Da novembre previste altre 55 mila chiamate
ilario lombardo

La vita cambia in una notte. In una mail. Dopo anni passati ad aspettare. Chi alla mezzanotte e un minuto avrà aperto la propria casella elettronica, saprà già dove è stato destinato. In quale delle 99 province lo ha assegnato il cervellotico meccanismo del Miur basato su un algoritmo di cui si sa poco. La sentenza è arrivata via mail a circa 10 mila precari della Fase B. Riguarda i posti residuali dell’organico cosiddetto di diritto, l’ultima tranche prima delle 55 mila assunzioni previste da novembre in poi, dopo il potenziamento dell’organico su base regionale.

 

FORUM – #lotteriaprof, raccontateci com’è andata la notte delle assunzioni

 

Giannini: “Si trasferiranno solo in 7mila”

«Sui 38 mila insegnanti che verranno assunti quest’anno, 31mila rimarranno a casa loro senza doversi trasferire in altre province». Lo annuncia il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, in una conferenza stampa al Ministero in Trastevere. «Circa 7 mila docenti in mobilità da sud a nord, più o meno lo stesso numero dell’anno scorso con una significativa differenza: lo scorso anno questi docenti erano supplenti, quest’anno hanno un posto fisso». Ai circa 10mila che hanno ricevuto la mail questa notte, vanno aggiunti i 29 mila che hanno già ricevuto la lettera di assunzione. «Dei 38 mila insegnanti assunti finora – sottolinea il ministro – uno su due ha meno di 40 anni e l’87,3% è donna».

 

 

La lotteria

La lotteria che è toccata questa notte a molti insegnanti ancora senza cattedra invece è organizzata tenendo conto della disponibilità a livello nazionale. Per intendersi, per le scuole primarie, le elementari, dopo la prima informata (Fase 0 e Fase A), la scelta si è ridotta a una quindicina di posti, la maggior parte dei quali in provincia di Lodi. Se in cima alle graduatorie si trovava uno di Avellino o di Caltanissetta, il suo futuro è già scritto: o accetta di fare i bagagli, salutare la famiglia e trasferirsi (magari ha 50 anni, con moglie e figli, magari no…), oppure dovrà dire addio alla cattedra e sarà fuori dalle graduatorie. Lui e tutti gli altri 10 mila avranno dieci giorni di tempo per decidere se accettare o rifiutare la destinazione. Dovranno sciogliere la riserva e rispondere alla proposta di trasferimento entro le 24 dell’11 settembre. A quel punto, non resterà loro che un’ultima speranza. Affidarsi al maxi-concorso promesso dal ministero per il 2016. C’è solo un’eccezione prevista per quest’anno: l’accettazione di una supplenza annuale nella propria sede, supplenze che dovranno essere comunicate ai prof entro l’8 settembre, e rinvio dello spostamento all’anno successivo.

 

Possibili ricorsi

Considerata l’enorme massa di precari del Sud, e la stragrande maggioranza di cattedre disponibili al Nord, non è difficile immaginare, come ribadisce Marcelo Pacifico, presidente Anief, che «saranno migliaia i docenti che verranno collocati online in province inaspettatamente lontane. E che chiederanno spiegazioni ai giudici, con il nostro patrocinio». Anche perché, continua il sindacato, «l’amministrazione ha omesso di pubblicare quelle derivanti delle preferenze espresse dei precari, costringendoli a presentare le domande online, senza gli elementi necessari per capire se e dove valeva la pena chiedere l’assunzione con priorità».

Assegnate diecimila cattedre, ma mancano i prof di sostegno

da La Stampa

Assegnate diecimila cattedre, ma mancano i prof di sostegno

Gli insegnanti della Fascia B hanno scoperto la destinazione, molti dovranno trasferirsi. Resta la grana dei diplomati delle scuole magistrali che vanno inseriti nelle graduatorie
carlo gravina, ilario lombardo

ROMA

Questa mattina circa 10 mila insegnanti avranno già conosciuto il proprio destino. Sono coloro che rientrano nella Fase B, che assegna i posti residuali dell’organico di diritto su base nazionale. A mezzanotte e un minuto, aprendo la posta, avranno trovato la mail contente la sentenza prodotta dall’algoritmo usato dal Miur e sapranno dove sono finiti. Se in una provincia del Nord, come temevano la maggioranza dei precari del Sud, o più vicino a casa. Gli aspiranti docenti avranno poi dieci giorni di tempo, per accettarla o rifiutarla. Se rifiutano, saranno fuori e non resterà loro che il concorso. Intanto, in attesa che altri 55 mila docenti vengano assunti nella Fase C, attraverso il potenziamento dell’organico a novembre, in queste ore la riforma comincia il suo faticoso cammino in aula. Ieri è partito l’anno scolastico, ma il 15 settembre, quando torneranno in classe, i ragazzi troveranno una scuola che assomiglia ancora a quella dell’anno precedente.

 

Diplomati magistrali

L’ultima grana è arrivata dal Consiglio di Stato che ha accettato il ricorso presentato da 2 mila diplomati magistrali, e ha emesso un’ordinanza che obbliga il ministero a reintegrarli nelle graduatorie a esaurimento, da cui erano stati esclusi. Il governo minimizza: «Non cambia nulla», e offre la possibilità di un inserimento in coda. Gli insegnanti chiedono di essere ammessi al piano di assunzioni in corso. Ma questa è soltanto una delle tante spine che potrebbero arrivare dalle magistrature di diverso livello prese d’assalto dai ricorsi. Un altro sarebbe pronto per la presunta mancata trasparenza delle procedure nelle fasi B e C, in quanto non sarebbero stati comunicati gli esatti posti disponibili per classe di concorso.

 

Precari storici negli asili

Ieri davanti al Campidoglio erano accampate decine di precarie. Sono alcune delle «esodate» dei nidi e delle scuole dell’infanzia, incappate nell’effetto paradossale di una sentenza della Corte di Giustizia europea che avrebbe dovuto tutelarle, e invece le riduce senza lavoro e stipendio. Strasburgo ha condannato l’Italia e stabilito che non si possono coprire le carenze di organico con il personale precario. E così educatrici con 36 mesi di contratti alle spalle non potranno partecipare al bando del Comune per le nuove supplenze. Per un singolare cortocircuito burocratico, la riforma prevede una deroga per le scuole statali, ma non per quelle comunali. Roma è il primo caso e, calcolano i sindacati, coinvolge circa 5 mila precari storici. Potrebbero essere il doppio in tutta Italia. «Un’intollerabile ineguaglianza», la definisce l’assessore capitolino ed ex ministro Marco Rossi Doria, chiedendo, d’accordo con l’Anci, l’intervento del governo.

 

Posti vacanti

Il Miur deve fare i conti anche con un altro problema: la mancanza di docenti di sostegno e di matematica. Specialmente per le scuole medie. Due fattori che andranno a erodere il numero complessivo delle assunzioni previste. Inoltre, delle 71.643 domande pervenute, circa 15 mila sono state inoltrate da professori della scuola per l’infanzia che però, nella fascia da 3 a 6 anni, non mette a disposizione neanche una cattedra. Per trovare i professori che mancano, specialmente sulle classi di concorso scoperte, il Miur dovrà aumentare i posti che saranno assegnanti, entro la fine dell’anno, nel nuovo maxi concorso.

 

Le supplenze

Per mitigare temporaneamente gli effetti del maxi esodo dei docenti, specialmente in direzione Sud-Nord, il Miur ha stabilito che chi otterrà una supplenza potrà svolgere l’anno scolastico nel luogo in cui ha accettato la proposta e rinviare al prossimo anno il trasferimento nella sede in cui è stata prevista l’assunzione.

 

È stato perciò deciso di anticipare all’8 di settembre la scadenza per l’assegnazione delle supplenze. Un’opzione che se da un lato consente al precario di rinviare di un anno il trasferimento lontano da casa, e casomai sperare nel maxi piano di mobilità previsto per l’anno scolastico 2016/2017, dall’altro contribuisce a procrastinare per altri 365 giorni una situazione di incertezza.

 

Perché se infatti non si libererà alcuna cattedra, al docente non resterà altro che fare la valigia.

Dopo la chiusura del RAV si parte con il PdM

da La Tecnica della Scuola

Dopo la chiusura del RAV si parte con il PdM

L.L.

Come già si sa, entro il 30 di settembre verranno chiuse definitivamente le funzioni per la revisione del Rapporto di Autovalutazione di ogni scuola, documento che verrà pubblicato nell’apposita sezione del portale “Scuola in chiaro” dedicata alla valutazione.

Con la nota prot. 7904 del 1 settembre 2015 il Miur ha riepilogato la procedura di pubblicazione del RAV e indicato i primi orientamenti per il Piano di Miglioramento (PdM).

Quindi, nel mese di settembre tutte le scuole, se lo riterranno opportuno, potranno rivedere e ridefinire qualunque passaggio interno al proprio Rapporto. Le scuole che considereranno completato il RAV, così come chiuso nel mese di luglio, dovranno invece semplicemente entrare nel sistema per attivare le funzioni di approvazione e pubblicazione. È solo il dirigente scolastico, quale diretto responsabile dei contenuti e dei dati inseriti nel Rapporto, ad essere abilitato all’approvazione e alla pubblicazione.

Per facilitare le operazioni di chiusura e pubblicazione del RAV, il Miur metterà a disposizione delle scuole un apposito tutorial.

Alla chiusura e pubblicazione del RAV seguirà la fase di formulazione e attuazione del piano di miglioramento. A partire dall’inizio dell’anno scolastico 2015/16 tutte le scuole (statali e paritarie) sono, infatti, tenute a pianificare un percorso di miglioramento per il raggiungimento dei traguardi connessi alle priorità indicate nel RAV.

La responsabilità della gestione del processo di miglioramento è affidata al dirigente scolastico, che si avvarrà delle indicazioni del nucleo interno di valutazione costituito per la fase di autovalutazione e per la compilazione del RAV (già denominato “unità di autovalutazione”).

Per il PdM, a differenza del RAV, non vi sono modelli o format stabiliti a livello centrale e le scuole sono quindi libere di seguire percorsi e approcci corrispondenti alla propria situazione e al proprio contesto.

Per comprendere però come le istruzioni scolastiche nella loro autonomia promuoveranno il miglioramento, il Miur è interessato a monitorare i passaggi più significativi.

Per tale ragione, sono state predisposte alcune tabelle (allegate alla nota stessa, ma che saranno presto disponibili in formato elettronico), che il Dirigente scolastico dovrà compilare con il supporto del nucleo interno di valutazione.

Gilda: “Miur pubblichi elenchi assunti e punteggi”

da La Tecnica della Scuola

Gilda: “Miur pubblichi elenchi assunti e punteggi”

“Per la prima volta nella storia del pubblico impiego ci troviamo di fronte a una selezione al buio in cui non vengono resi noti elenchi e punteggi degli assunti.
E’ quanto dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, in merito alla fase B del piano di immissioni in ruolo, chiedendo con forza che vengano pubblicati online elenchi e punteggi dei 9mila docenti ai quali la scorsa notte è stata inviata la proposta di assunzione da viale Trastevere.

“Si tratta di una grave mancanza di trasparenza da parte del Miur che nega così ai precari il diritto di verificare la procedura di assegnazione dei posti”, prosegue il coordinatore Gilda.

Sorprende poi – aggiunge Di Meglio commentando i dati illustrati dal ministro Giannini in conferenza stampa – che, rispetto ai 16mila posti vacanti, siano state effettuate soltanto 9mila nomine. Del resto, da mesi abbiamo rilevato che una parte dei posti sarebbe rimasta vacante perché già a livello nazionale scarseggiavano i docenti di alcune classi di concorso, per esempio matematica e laboratori. Non è vero, quindi, che la differenza tra i posti disponibili e le assunzioni sia da attribuire alla mancanza di domande”.
Se si tiene conto che le due precedenti fasi del piano di immissioni in ruolo (0 e A) hanno riguardato le graduatorie locali, – conclude il coordinatore della Gilda – è evidente che il numero di docenti costretti a spostarsi nella fase B è abnorme e molto lontano da quel 10% profetizzato dal ministro”.

Precari, la FLC CGIL chiede la trasparenza delle operazioni

da La Tecnica della Scuola

Precari, la FLC CGIL chiede la trasparenza delle operazioni

Alla mezzanotte del 2 settembre i precari che avevano fatto la domanda per partecipare al piano straordinario di assunzioni hanno conosciuto il loro destino affidato alla fase b) del piano straordinario di assunzioni.

Da una prima elaborazione, in attesa dei dati ufficiali, sono state proposte circa 10.000 nomine, molte delle quali in una Regione diversa da quella di inclusione nelle graduatorie. I docenti nominati potranno non raggiungere la sede assegnatase hanno già stipulato un contratto a tempo determinato (annuale o fino al termine delle attività didattiche [30/06]) entro venerdì 11 settembre, termine ultimo per l’accettazione della nomina in ruolo.

La scuola ha sempre conosciuto esodi e controesodi, senz’altro poco noti ai più e oggi venuti prepotentemente alla ribalta, perché quella che fino all’anno scorso era una scelta, con la legge 107/15 è diventata di fatto un’imposizione. Ed è tale perché parliamo di persone spesso grandi di età, con molto servizio sulle spalle e con un consolidato familiare che rende difficile l’allontanamento da casa.

Abbiamo chiesto da subito che le fasi B e C si unificassero in modo da garantire l’equità derivata dal posto occupato in graduatoria. Ma hanno prevalso le logiche della legge 107, tese a sottomettere la maggior parte dei precari assunti all’impianto autoritario del suo modello scolastico. Non c’è alcun dubbio che la fase B sia la più penalizzante, soprattutto per le Regioni che hanno ancora molti precari sia nelle graduatorie del concorso che ad esaurimento. E drammaticamente queste regioni appartengono sempre al sud, dove lo studio e l’impegno nella scuola sono stati da sempre l’antidoto alla mancanza di lavoro.

L’iniquità determinata dalla separazione tra la fase B e C e che genera rabbia tra i precari costretti a partire, è il fatto che fra due mesi saranno disponibili i posti dell’organico potenziato nelle regioni di provenienza, che verranno assegnati a candidati con punteggi più bassi.

I posti residuali si trovano soprattutto al nord, mentre gli aspiranti provengono in massima parte dal sud. Dove non c’è lavoro non c’è scuola, perché la popolazione emigra e perché gli Enti locali non sono in grado di fare la loro parte, complice anche il patto di stabilità. E così i posti residuano soprattutto al nord, mentre gli aspiranti provengono quasi tutti dal sud.

Le docenti e i docenti della scuola dell’infanzia in possesso della specializzazione sul sostegno hanno potuto veder esaudita la loro richiesta di immissione in ruolo fino alla fase B. Per gli altri la storia per quest’anno finisce qui, perché non è prevista per loro una fase C. La loro sorte è legata alla delega sullo 0-6 che la FLC CGIL ha più volte messo in discussione per la mancanza di chiarezza del progetto.

Molti posti disponibili per le immissioni in ruolo restano scoperti per mancanza di aspiranti in tutta Italia. Per esempio, molti abilitati di matematica alla scuola media o docenti di spagnolo o gli specializzati di sostegno, sono collocati unicamente in seconda fascia, magari con più di 36 mesi di servizio, ma la legge 107/15 non li ha presi minimamente in considerazione.

La FLC CGIL, come più volte dichiarato, ritiene che il piano di assunzioni avrebbe dovuto essere straordinario rispetto al numero di precari che a vario titolo in questi anni hanno maturato il diritto alla stabilizzazione, agendo sul ripristino dei tempi di apprendimento e degli ordinamenti cassati dalla Riforma Gelmini. Forse così si sarebbe potuto parlato di vera Buona Scuola.

Abbiamo anche chiesto che le operazioni della fase B siano rese pubbliche (graduatoria generale e nomine effettuate) per un diritto alla trasparenza da parte di chi alla domanda di assunzione ha affidato il suo futuro lavorativo e personale.

Giannini: “solo” 7mila assunti costretti a spostarsi da Sud a Nord

da La Tecnica della Scuola

Giannini: “solo” 7mila assunti costretti a spostarsi da Sud a Nord

“Sono circa 7mila i docenti che affronteranno la mobilità da Sud a Nord: è più o meno lo stesso numero dell’anno scorso”, quando “questi docenti erano supplenti, solo che ora hanno un posto fisso”.

Lo ha detto, il 2 settembre nella Sala della Comunicazione del Miur, il ministro dell’istruzione Stefania Giannini, nel corso di una conferenza stampa allestita appositamente sull’andamento della fase B del piano di assunzioni previsto dalla riforma.

Resta ancora da capire, visto che la conferenza stampa è in corso, se le 7mila assunzioni lontane da casa riguardino solo la fase B o siano frutto di una previsione comprendente anche la fase C: in questo secondo caso, si andrebbe al di sotto del 10 per cento indicato nei giorni scorsi dal ministro. Nel primo caso, invece, se siamo di fronte a 7mila immissioni in ruolo, con spostamenti notevoli forzati, su 16mila, allora la percentuale diventa ben diversa: riguarderebbe quasi un precario su due!

Appena disponibili, vi forniremo gli aggiornamenti sulla materia.

XLVII edizione delle Olimpiadi della Chimica

Giochi e Olimpiadi della Chimica 2015
Società Chimica Italiana

Comunicato 2 settembre 2015
AVVISO

Grande successo della squadra italiana alla XLVII edizione delle Olimpiadi della Chimica, 20-29 Luglio 2015, Baku (Azerbaijan)

I Giochi della Chimica, organizzati a livello nazionale dalla Società Chimica Italiana (SCI) di
concerto con il Ministero della Pubblica Istruzione, sono ormai da anni inseriti nell’ elenco delle iniziative
volte ad incentivare l’eccellenza degli studenti nei percorsi d’istruzione (D.L.vo 262/2007).
La SCI, una tra le più grandi Società scientifiche italiane ed una delle più antiche (eretta in Ente
Morale già nel 1926), ha infatti tra i suoi scopi statutari anche quello di promuovere lo studio della
Chimica nelle Università ed in tutte le Scuole di ogni ordine e grado ed è attivamente impegnata nel
divulgare la conoscenza della Chimica e l’importanza delle sue applicazioni nel quadro del progresso e
del benessere dell ‘umanità.
I Giochi della Chimica sono rivolti agli studenti di tutte le scuole superiori e si articolano in tre
Classi di Concorso: la Classe A, riservata in maniera indifferenziata agli studenti dei primi due anni della
scuola secondaria superiore, la Classe B riservata agli studenti del successivo triennio che frequentano
istituti non compresi tra quelli di seguito indicati e, infine, la Classe C riservata agli studenti del triennio
dei nuovi Istituti Tecnici, settore Tecnologico, indirizzo Chimica, materiali e biotecnologie.
L’edizione 2015 dei Giochi ha preso il via nel mese di gennaio con una prima fase a livello di
singolo istituto a cui hanno partecipato diverse decine di migliaia di studenti appartenenti a più di 700
scuole distribuite uniformemente su tutto il territorio nazionale.
A seguito delle Finali Regionali e delle Finali Nazionali sono stati individuati, dopo due settimane
di allenamento intensivo, i quattro ragazzi che hanno costituito la squadra italiana che ha partecipato alla
XL VII Olimpiade Internazionale della Chimica, organizzata a Baku, in Azerbaijan, dal 20 al 29 luglio
2015.
Nel corso della cerimonia di chiusura delle Olimpiadi sono stati resi noti i risultati della gara
ei nostri quattro alfieri hanno fatto l’en plein conquistando tutti una medaglia, per la precisione
Andrea Cheng, IT “T. Buzzi”, Prato, Toscana: Medaglia d’Argento
Lorenzo Terenzi, LS “G. Marconi”, Foligno, Umbria: Medaglia d’Argento
Luca Ratibondi, ITIS “A. Sobrero” Casale Monferrato, Piemonte: Medaglia di Bronzo
Roberto Tinelli, IT “L. Dell’Erba”, Castellana Grotte, Puglia: Medaglia di Bronzo
A tutta la squadra i più sinceri complimenti e ringraziamenti!!!

Prof. Giorgio Cevasco
Coordinamento Nazionale GdC, Responsabile Comunicazione

FASE B: MIUR PUBBLICHI ELENCHI ASSUNTI E PUNTEGGI

FASE B, GILDA: MIUR PUBBLICHI ELENCHI ASSUNTI E PUNTEGGI

“Per la prima volta nella storia del pubblico impiego ci troviamo di fronte a una selezione al buio in cui non vengono resi noti elenchi e punteggi degli assunti. Si tratta di una grave mancanza di trasparenza da parte del Miur che nega così ai precari il diritto di verificare la procedura di assegnazione dei posti”. E’ quanto dichiara Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, in merito alla fase B del piano di immissioni in ruolo, chiedendo con forza che vengano pubblicati online elenchi e punteggi dei 9mila docenti ai quali la scorsa notte è stata inviata la proposta di assunzione da viale Trastevere.

“Sorprende poi – aggiunge Di Meglio commentando i dati illustrati dal ministro Giannini in conferenza stampa – che, rispetto ai 16mila posti vacanti, siano state effettuate soltanto 9mila nomine. Del resto, da mesi abbiamo rilevato che una parte dei posti sarebbe rimasta vacante perché già a livello nazionale scarseggiavano i docenti di alcune classi di concorso, per esempio matematica e laboratori. Non è vero, quindi, che la differenza tra i posti disponibili e le assunzioni sia da attribuire alla mancanza di domande”.

“Se si tiene conto che le due precedenti fasi del piano di immissioni in ruolo (0 e A) hanno riguardato le graduatorie locali, – conclude il coordinatore della Gilda – è evidente che il numero di docenti costretti a spostarsi nella fase B è abnorme e molto lontano da quel 10% profetizzato dal ministro”.

Nessuno mi può giudicare …

Nessuno mi può giudicare …

 

” Non accettiamo da nessuno, men che meno dall’ANP, lezioni di educazione civica.”

Verrebbe da dire: si vede. Di educazione civica e di attenzione per il bene comune, nella nota “unitaria” di CGIL, CISL, UIL, SNALS e GILDA, c’è ben poco. C’è abbondanza, invece, di asserzioni tanto apodittiche quanto contraddette dall’evidenza.

“Il personale della scuola merita rispetto e gratitudine, non certo attacchi infondati e gratuiti come quello dell’ANP”.   Noi non abbiamo affatto attaccato il personale della scuola: abbiamo criticato le modalità della sua rappresentanza: quella che ha garantito ai docenti l’assenza di ogni carriera, di ogni riconoscimento del merito, di ogni reale ricompensa per la quantità e la qualità del lavoro svolto; quella che ha preferito mantenere in vita un mortificante sistema di scatti di anzianità uguali per tutti, a spese del fondo di istituto destinato a chi lavora di più. Chi ha voluto, e vuole, mantenere in vita tutto questo ci accusa di attaccare il personale.

Quella rappresentanza che ha voluto limitare a 40 ore il tempo dedicato al Collegio Docenti e poi vorrebbe farne il centro di decisione permanente di ogni questione organizzativa; quella che esorta i colleghi a non fare quel che la legge prevede ed a discutere e deliberare di ciò che la legge assegna ad altri.

Un danno erariale, a tacer d’altro: perché quel tempo è pagato dal contribuente affinché sia speso nel lavorare a vantaggio dell’utenza, non in attività parasindacali e di politica generale. Oltretutto, volte a contrastare l’applicazione di una legge votata dal Parlamento.

Noi non siamo la controparte dei docenti e degli ATA: controparte vera sono coloro che si battono (e vogliono spingerli a battersi) per mantenere un mortificante status quo. Se una speranza c’è per chi lavora nella scuola è che le cose cambino e cambi una cultura della rappresentanza che non riesce ad esprimere altro che la negazione di ogni innovazione.

Nessuno vi può giudicare, signori del sindacato unitario? Per parte nostra, non rinunciamo alla libertà di parola e di critica: ma ci auguriamo che il vero giudizio, quello che più temete, venga da coloro dei quali asserite di essere gli unici rappresentanti nel momento stesso in cui vi adoperate in loro danno.

Cosa pensano i neo-prof del piano assunzioni della Buona Scuola

da La Stampa

Cosa pensano i neo-prof del piano assunzioni della Buona Scuola

In ruolo 10 mila nuovi insegnanti: alcuni finiranno lontano da casa. Polemiche tra chi non vuole spostarsi e chi considera necessaria la mobilità

enrico forzinetti

«Mia moglie da Fano a Parma, io lavoro a Fano con un bambino di un anno e mezzo…se non è deportazione Renzi ci spieghi» scrive Dado70 sul Forum #lotteriaprof lanciato sul sito de La Stampa. Sono passate solo poche ore dall’arrivo delle mail alle migliaia di docenti precari che attendevano di conoscere se e dove sarebbero entrati di ruolo. L a fase B del piano assunzioni della “Buona scuola” è appena terminata e le polemiche si scatenano immediatamente.

 

La moglie di Dado70 appartiene a quel gruppo di precari che contesta l’assunzione lontano da casa soprattutto per motivi famigliari. Ma i pareri non sono per nulla unanimi. Un utente con il nome Famiglia Russo Mendoza non è stato assunto nella fase B, la sua ultima possibilità rimane la fase C con gli oltre 55 mila ingressi in ruolo tra novembre e dicembre. Enea Bari fa poi un paragone con il settore privato per cui «in tutte le aziende è richiesta mobilità, anche in età matura. Nella scuola ci si lamenta perchè non si ha il posto fisso perfetto».

 

La distanza da casa è il punto cruciale della discussione che si apre sul web. «Un collega di Catania spedito a Milano, una di Napoli a Modena. La lotteria della buona scuola è partita alla grande» sottolinea su Twitter Balbina Nannarone.

 

Sembra risponderle indirettamente sul Forum Franca, insegnante che in passato si è dovuta spostare: « Per tanti posti di lavoro al di fuori della scuola è necessario trasferirsi. Se non lo si vuole si rinuncia al posto».

 

 

Altri cercano di prenderla con ironia. Pirata 21 annuncia: «Ultim’ora. Prof. precaria apre le mail del ministero e si trova assegnata a Narnia». Arianna commenta amaramente la notizia di non essere entrata di ruolo: «L’aspirante docente ha partecipato alle operazioni di assunzione della fase B ma non è stato nominato…Ma grazie, Grande Fratello».

 

C’è anche chi esulta per l’esito della selezione. Mauro Bisio è riuscito a entrare di ruolo a Genova dopo aver insegnato da precario per 12 anni, Valentina Geminiani futura docente ad Alessandria, riuscirà a realizzare il proprio sogno lavorativo rimanendo vicino a casa e al fidanzato. Nello scontro tra le due opposte visioni del piano assunzioni c’è qualcuno che riesce a godersi un nuovo posto di lavoro fisso.

La lunga notte dei precari della scuola

da Il Secolo XIX

La lunga notte dei precari della scuola

Ilario Lombardo

Roma – La vita cambia in una notte. In una mail. Dopo anni passati ad aspettare. Chi alla mezzanotte e un minuto avrà aperto la propria casella elettronica, saprà già dove è stato destinato, come annuncia in un post il sito del Miur. In quale delle 99 province lo ha assegnato il cervellotico meccanismo del Miur basato su un algoritmo di cui si sa poco.

La sentenza è arrivata via mail a circa 10 mila precari della Fase B. Riguarda i posti residuali dell’organico cosiddetto di diritto, l’ultima tranche prima delle 55 mila assunzioni previste da novembre in poi, dopo il potenziamento dell’organico su base regionale.

La lotteria che è toccata questa notte a molti insegnanti ancora senza cattedra invece è organizzata tenendo conto della disponibilità a livello nazionale. Per intendersi, per le scuole primarie, le elementari, dopo la prima informata (Fase 0 e Fase A), la scelta si è ridotta a una quindicina di posti, la maggior parte dei quali in provincia di Lodi.

Se in cima alle graduatorie si trovava uno di Avellino o di Caltanissetta, il suo futuro è già scritto: o accetta di fare i bagagli, salutare la famiglia e trasferirsi (magari ha 50 anni, con moglie e figli, magari no…), oppure dovrà dire addio alla cattedra e sarà fuori dalle graduatorie. Lui e tutti gli altri 10 mila avranno dieci giorni di tempo per decidere se accettare o rifiutare la destinazione.

Dovranno sciogliere la riserva e rispondere alla proposta di trasferimento entro le 24 dell’11 settembre. A quel punto, non resterà loro che un’ultima speranza. Affidarsi al maxi-concorso promesso dal ministero per il 2016. C’è solo un’eccezione prevista per quest’anno: l’accettazione di una supplenza annuale nella propria sede, supplenze che dovranno essere comunicate ai prof entro l’8 settembre, e rinvio dello spostamento all’anno successiv

Considerata l’enorme massa di precari del Sud, e la stragrande maggioranza di cattedre disponibili al Nord, non è difficile immaginare, come ribadisce Marcelo Pacifico, presidente Anief, che «saranno migliaia i docenti che verranno collocati online in province inaspettatamente lontane. E che chiederanno spiegazioni ai giudici, con il nostro patrocinio».

Anche perché, continua il sindacato, «l’amministrazione ha omesso di pubblicare quelle derivanti delle preferenze espresse dei precari, costringendoli a presentare le domande online, senza gli elementi necessari per capire se e dove valeva la pena chiedere l’assunzione con priorità».

Quasi 1.900 posti per studiare all’estero con Intercultura

da Il Sole 24 Ore

Quasi 1.900 posti per studiare all’estero con Intercultura

di Cl. T.

È aperto da ieri fino al 10 novembre il nuovo bando di concorso di Intercultura per soggiorni di studio all’estero 2016-17. Quasi 1.900 i posti a disposizione riservati agli studenti delle Superiori nati tra il 1 luglio 1998 e il 31 agosto 2001.

Borse di studio
Un periodo di studio all’estero può essere gravoso per le tasche di una famiglia media italiana. Per questo motivo, anche nel prossimo anno scolastico gli studenti potranno concorrere per più di mille borse di studio totali o parziali (nel 2014-2015 le borse assegnate sono state 1.295, pari al 69% dei partenti). Circa la metà provengono dall’apposito fondo di Intercultura e sono già disponibili nel bando pubblicato online per consentire la partecipazione ai programmi degli studenti più meritevoli e bisognosi di sostegno economico (si va dalle borse che coprono totalmente la quota di partecipazione, a quelle che coprono una percentuale variabile tra il 20% e il 60% della stessa). A queste se ne aggiungeranno da metà settembre in poi altre centinaia, tra borse di studio totali e contributi sponsorizzati, grazie alla collaborazione tra la Fondazione Intercultura e diverse aziende, banche, fondazioni ed enti locali.

Il periodo di studio all’estero
Per gli studenti che frequentano all’estero l’intero anno scolastico, la normativa scolastica italiana riconosce la possibilità di accedere alla classe successiva senza ripetere l’anno. Il Ministero dell’Istruzione ha chiarito in una recente nota (843/2013) che le esperienze di studio all’estero sono «parte integrante dei percorsi di formazione e di istruzione» e che sono «valide per la riammissione nell’istituto di provenienza».

Per i libri di medie e superiori arriva la «carta d’identità» dell’Aie

da Il Sole 24 Ore

Per i libri di medie e superiori arriva la «carta d’identità» dell’Aie

di Maria Piera Ceci

Una “I” a forma di segnalibro. Stampata su alcuni dei libri di testi delle scuole secondarie di primo e secondo grado che in questi giorni molti studenti stanno acquistando in vista del nuovo anno scolastico ormai alle porte. Non è un vezzo, ma sta a significare che di quel libro è possibile sapere tutto. Con l’iniziativa “Libro in chiaro” infatti, l’Associazione Italiana editori (Aie) ha voluto rendere disponibile a famiglie ed insegnanti ogni notizia utile sui testi adottati, una sorta di carta d’identità: chi sono gli autori, come è nato il progetto editoriali, come e perché sono cambiati i contenuti da un’edizione all’altra, le modalità di interazione per studenti e docenti, le differenze e le possibili integrazioni fra versione cartacea e digitale, il processo produttivo e l’osservanza delle norme di legge ed etico-comportamentali. Una sorta di marchio doc per garantire la qualità del prodotto e seguire le varie fasi di costruzione del libro.

L’idea dell’Aie
Nasce dall’esigenza di mostrare il lavoro quotidiano e complesso di autori, consulenti, curatori che sta dietro alla produzione di un testo scolastico.
«Editoria scolastica e scuola si stanno rinnovando – spiega Giorgio Palumbo, presidente del Gruppo Educativo di Aie -. I recenti provvedimenti legislativi hanno di fatto tolto il monopolio agli editori scolastici nella produzione di materiali didattici nell’ottica del risparmio, favorendo l’autoproduzione delle scuole, con una non considerazione dell’aspetto qualitativo dei contenuti. È importante dunque per gli editori ribadire l’importanza di un prodotto professionale, con il presupposto che la spesa per l’istruzione non è una spesa a perdere, ma un investimento per il futuro dei figli».
Si vuole così evitare il wikipedia dell’editoria scolastica, con il rischio di non avere contenuti verificati e certificati dal punto di vista qualitativo. «La legge 128 del 2013 – chiarisce Palumbo – prevede che le scuole possano produrre materiale digitale realizzato da docenti e discenti in orario curriculare, a costo zero per lo Stato e che questo materiale sia ceduto al ministero dell’Istruzione per essere inserito su una piattaforma che ancora non esiste. Le norme di attuazione però ancora non ci sono e quindi il tutto resta una dichiarazione di intenti. Queste politiche governative sono orientate al contenimento della spesa, ma non tengono in alcuna considerazione la garanzia della qualità dei contenuti prodotti. Non sta a noi valutare, ma quello che sorprende è che con proposte al ribasso non si favoriscono le eccellenze e bisognerebbe favorire un migliore accesso da parte di tutte le famiglie, soprattutto quelle meno abbienti, a contenuti di qualità. Bisognerebbe invece mettere in campo detrazioni fiscali e aiuti reali e non incoraggiare il fai da te che non offre alcuna garanzia».

Il costo dei libri di testo
Con “Libro in chiaro” l’Aie vuole anche rispondere alle critiche frequenti sull’eccessivo costo dei libri di testo, ogni anno una stangata per le famiglie e alle critiche sulle nuove edizioni che talvolta contengono solo modifiche di poco conto. «Siamo imprenditori, ma anche genitori e abbiamo ben presente le difficoltà economiche delle famiglie – spiega Palumbo – ma i vari passaggi, le competenze, le professionalità che portano alla creazione di un libro hanno un costo che cerchiamo di non scaricare sul prezzo finale. Non vogliamo giustificare il prezzo dei libro di testo, ma mostrare i tanti passaggi necessari. Quella delle nuove edizioni è una polemica frutto di campagne stampa spesso disinformate ad arte per creare consenso presso un opinione pubblica che cerca un caprio espiatorio. Attraverso la carta d’identità, attraverso Libro in chiaro, è possibile vedere come e perchè una nuova edizione è cambiata, i motivi che hanno portato ad una nuova edizione (spesso sono i programmi ministeriali che cambiano e noi dobbiamo adeguarci). Non può essere solo il risparmio la molla che deve orientare le scelte in questo settore».
Per consultare “Libro in chiaro”, bisogna andare sulla home page del sito della case editrice del testo che porta in copertina la I a forma di segnalibro. Dal 16 settembre debutterà invece il sito ufficiale www.libroinchiaro.it .