Divagazioni un po’ folli, ma non troppo!

Divagazioni un po’ folli, ma non troppo!

di Maurizio Tiriticco

 

Noi umani (tanto umani non davvero!) da dove veniamo? Da un pianeta lontano? Da una stella ancora più lontana? Oppure la nostra palla – pardon: pianeta, che fa il girotondo attorno a un’altra palla, detta Sole – che abbiamo chiamata Terra è stata creata da un dio che ha costruito dal nulla – così mi hanno insegnato da piccolo – questo mondo in cui ciascun vivente, però’ – è costretto a sopravvivere solo della morte altrui? E questo nostro breve passaggio su questa palla l’abbiamo chiamata vita!!! E lui lassù… che guarda e si diverte?! Ma è un dio buono o un dio cattivo? E ci dice pure che è colpa nostra! “Io vi ho detto di non mangiare la mela”!

Ma Adamo ed Eva nun se potevano magnà una pera? O un grappolo d’uva? Ma insomma, sembra che sia meglio un supermercato che un giardino dell’Eden! Solo mele? O magni ‘sta minestra, o te butti dalla finestra! Come diciamo a Roma. Ma i nostri progenitori, secondo il creatore tanto tanto tanto buono, che dovevano fare? Morire di fame? Certamente no! Altrimenti come si faceva ad inventare questa cosa che si chiama religione? Prega prega, prega, se vuoi ottenere qualcosa. Purtroppo Adamo ed Eva ancora non avevano imparato a pregare. Peggio per loro! Stavano lì in un bel giardino, tutti ignudi… “Adamo! Anvedi che ci hai?”. Le donne parlano sempre per prime. “E tu, Eva, invece non ce l’hai! Che ce voi fa’! Io so’ omo e tu sei donna!”. Comunque, solo mele! Anzi solo una mela, e per due persone… che dio tirchio… Comunque, guai a coglierla! Niente mela! E se provi a coglierla, ci sta pure un serpente pronto a schizzarti il veleno. Mah! E’ certo che un’origine di noi umani più complicata questo padreterno non se la poteva proprio inventare! Forse perché ci ha fatto con il fango! Mah! Fango nel Giardino dell’Eden? Ma non poteva crearci con qualcosa di più pulito? Petali di rosa! Ramoscelli di ulivo! Mah! Proprio tirchio ‘sto padreterno! O forse un po’ cattivello!

E voi lettori, non credete a queste cose? Vi sembrano cose da pazzi? Allora leggetevi ‘sto libro! Si chiama Bibbia, tutto ispirato da Dio, quello Vero, ovviamente! Nel frattempo però in altre parti del mondo ciascuno si costruiva il suo Dio unico e solo! E con tanto di maiuscola! Ma, se questo dio è così buono, come dicono le religioni tutte, perché permette che ciascuno di noi sopravviva solo mangiando un altro vivente? Mi fanno ridere i vegani! Niente ciccia, tutta erba! Ma credono che una bella insalatina non abbia sofferto, a modo suo, quando è stata tagliata e ben condita? Troppo facile credere in un “aldilà” salvifico! Ai cattolici buoni spetta un empireo con tutti i cori angelici! Sai che palle! E per l’eternità! Manco un disco di Renato Zero! Forse il Purgatorio è più vivacetto! C’è una fioraia che si chiama Matelda! E un bel ruscelletto, non inquinato, che si chiama Lete. E Dante ci insegna che, se non ti fai la doccia con l‘acqua del Lete, al Paradiso non ci vai! Sarà proprio lei, Matelda, a battezzare Dante: una bella lavata prima che incontri Beatrice, la donna amata. Quanta fatica! Infermo e purgatorio prima di accedere al paradiso dell’amore. E ci ha scritto pure un poema lungo così, l’ossessione dei nostri studenti. Menomale che qualcuno ha inventato il Purgatorio! Altrimenti o Paradiso o Inferno! O magni ‘sta minestra o ti butti dalla finestra!

Poi un papa si è inventato che un peccatore, se voleva andare in Paradiso, poteva acquistare l’indulgenza divina! Che pacchia per la chiesa di Roma! Ne nacque un vero e proprio supermercato! Venivano da tutta Europa a comprarsi l’indulgenza! “Chissà se ho i soldi sufficienti! Ho scannato mia moglie! E tu, questa indulgenza quanto l’hai pagata?”. “Io ho ammazzato mio padre per pigliarmi l’eredità! Così mi compro l’indulgenza! Sor papa! Quanto costa l’indulgenza per questo peccato?”. Che festa per il papa! Quel pecca fortiter, sed crede fortius di S. Agostino divenne un passpartout per tutti i peccatori! Prima peccavano, poi facevano la fila a Roma sul ponte Sant’Angelo… e gli abitanti di Borgo tutti felici! I peccatori portavano scudi, dovevano dormire, dovevano mangiare! Tutta Roma viveva sempre delle invenzioni dei suoi papi! Insomma, una gran festa. Che Chiesa! Che Papi! Ma forse, non va meglio per i mussulmani? Se mi faccio esplodere, mi attendono tante vergini vogliose di essere scopate.

Ma diciamocelo… le religioni monoteiste sono state una grande fregatura! Hai voglio a litigà!!! Quante Crociate!!! Otto o nove, non ricordo, dal 1095 al 1274!!! Insomma, per 180 anni in Europa non si pensava ad altro! Altro che i campionati di calcio europei!!! E tutti facevano a gara per liberare il Luoghi Santi dal dominio turco… tutti mussulmani! Infedeli… per i cristiani… e, ovviamente, viceversa! Figlio mio, che farai da grande? Il crociato! Figlio mio, che farai da grande? L’anticrociato! Insomma, quello del crociato anti o pro era diventato un mestiere! Copio, come sempre, da google: “In effetti dietro il motivo religioso si nascondevano anche altri interessi: il desiderio di controllare il proficuo commercio con l’Oriente e la volontà della Chiesa di pacificare l’Europa, soggetta a continue lotte tra le case regnanti”. Che scoperta! Però era bello… e purtroppo lo è ancora, purtroppo per molti! A ciascuno il suo dio! Il vero Dio è quello mio! No! E’ quello mio! E giù botte, ma solo per la soldataglia! Infatti, per i personaggi che sono passati alla storia e attraverso tanti poemi, le botte erano duelli, di quelli importanti, all’ultimo sangue!!! Tancredi vs Argante, Tancredi vs Clorinda! Daje, daje! Gridava la folla che non c’era, ma che leggeva… che poemi! Che tortura per me, quando andavo a scuola. A me piacevano altri eroi e le loro donne! L’Uomo mascherato e Diana Palmesi (nomi italianizzati dal fascismo! Gli originali: Phantom e Diana Palmer), Gordon e Dale Arden! Erano fumetti? Ebbene sì! Tanto odiati dai genitori!

E le guerre di religione finalmente sono finite! Così leggevo sui libri di scuola! Finite? Manco pe gnente!!! E non sono pochi oggi i fanatici pronti a sbudellarti perché non credi al Vero Dio! Quello Suo! Che bello ammazzare un infedele e morire per il mio Dio!!! Lassù mi aspettano le uri di Maometto… In effetti, ci ho sempre pensato: dopo morto, sono meglio le uri danzanti o gli angeli cantanti?, Mah! O era meglio il paganesimo politesita! Almeno dei e dee vivevano dei nostri stessi sentimenti… e come parteggiavano per Ulisse o per Achille! Questo… figlio di Peleo e Teti, la più bella delle Nereid! Quell’altro… figlio di Laerte e Anticlea, pare comuni mortali… Per questo Ulisse ha dovuto affrontare mille peripezie per tornare a casa: non era un raccomandato, e poteva contare solo sull’aiuto di Atena – Minerva per i Romani – la dea dell’intelligenza… ma che ci fai con l’intelligenza se non ci hai la raccomandazione? Per Achille, invece un destino diverso! Un bel duello con Ettore e via! Achille l’eroe! Ulisse, invece, l’eterno emigrante… extracomunitario!

Bel mondo quello pagano! Bel mondo quello del politeismo! Un Giove sempre pronto a intervenire! Dall’alto dell’Olimpo osservava con tanto di binocolo… però, solo donne belle! E mortali soprattutto! La moglie Giunone, Era per i greci, in effetti era tutto spirito… e che ci fai con uno spirito? Per questo Giove, come si suol dire, scopava come un dio! Ora si cambiava in toro per farsi Europa, ora in cigno per farsi Leda, ora in pioggia per farsi Danae, lei tutta felice di farsi la prima doccia della storia, calda e profumata… addirittura d’oro, una doccia veramente… divina! E quando si trasformò in satiro per farsi Antiope, una a cui piacevano gli uomini cazzuti! Ma a Giove i piacevano pure i ragazzini! Ganimede non ci stava! E Giove si trasforma in aquila e se lo porta su all’Olimpo! Quante avventure gli dei pagani! Solo Giunone sembra essere stata irreprensibile! Sempre incazzata per i tradimenti del marito! O troppo astuta? Le fonti non dicono nulla. Comunque, se per i romani antichi era la dea protettrice dei matrimoni, forse era veramente una dea di tutto rispetto. Eh! Le femminucce sempre miglior dei maschietti birichini! Mbè! Se pensiamo alle divinità steatopigiche… mamma mia quanto so’ brutte! Una panza! Un culo! E poi c’era pure Atargatis, quella Venere siriaca con mille poppe! E quanti gemelli avrà dovuto allattare!?

Un bel mondo, insomma, quello dei pagani! Perché un solo dio? Al diavolo quel Mitra tauroctonos! Un solo dio? No! Meglio tanti dei… e ognuno faccia la sua scelta! Il paganesimo come il supermercato delle religioni! Bei tempi! Poi sono arrivate le tre religioni monoteistiche! Il mio dio è quello vero! No! E’ il mio! No! E’ il mio! E giù botte da orbi. E per essere ancora più nel vero, i cattolici si sono inventati l’inquisizione! Guai a te se… che bei roghi, che belle torture, che belle impiccagioni, che bei tagli di testa! Per non dire delle streghe! Era pericoloso nascere femmina! Più streghe che donne! Nel 1692, nel villaggio di Salem, colonia britannica del Nordamerica, ebbe inizio una serie di processi, tutti conclusi con condanne a morte di centinaia di streghe! Solo in America? No! In tutto il mondo! Ed anche nello Stato pontificio! Streghe, stregoni e mascalzoni di ogni tipo venivano ammazzati come scarafaggi! Mastro Titta per il papa Giovanni Maria Mastai Ferretti, alias Pio IX – siamo nel 1800 e fischia! Non nel medioevo! – ha fatto fuori più di cinquecento persone! E c’era anche da scegliere! Impiccagione, taglio di testa, squartamento, mazzolatura e squartamento! E tutto in piazza, per godimento del popolo! Menomale che poi sono arrivati i bersaglieri… ma Mastro Titta era già morto! Che orrore un solo dio. Quante guerre di religione abbiamo conosciuto? Cuius regio, eius religio… e intere popolazioni dovevano passare da una religione a un’altra a seconda dei capricci del principe. E allora? Che dio ci salvi dalle religioni!!! Ma che dico? Per la miseria! Invoco diooo!!! Ci sono caduto anch’io! Insomma, pare proprio che il sentir religioso faccia parte della nostra natura! Ed anche della miaaa!!! Mah!? Anch’io ci capisco poco! Chi mi illumina?

Terremoto, database e volontari per soccorrere i disabili

Redattore Sociale del 06-11-2016

Terremoto, database e volontari per soccorrere i disabili

Ad Ascoli Piceno il “Progetto Disabilità in Emergenza”, in collaborazione con l’Ordine degli architetti e le associazioni. Il comune mapperà il proprio territorio per sapere dove e come intervenire per aiutare i cittadini non autonomi in caso di emergenza o evacuazione.

ASCOLI PICENO. Conoscere i cittadini disabili uno ad uno, sapere esattamente qual è il loro grado di autonomia, di quali ausili medici hanno bisogno e dove si trovano le loro abitazioni, se al quinto piano di un edificio o in centro storico, per riuscire a decidere in pochi istanti qual è il mezzo di soccorso più adeguato da inviare in caso di intervento o di improvvisa evacuazione. E battere così sul tempo la violenza del terremoto. Si chiama Progetto Disabilità in Emergenza ed è lo strumento messo in campo dal comune di Ascoli Piceno per garantire sicurezza e assistenza alle persone con disabilità dopo i recenti eventi sismici.

Avviato con la collaborazione dell’Ordine degli architetti di Ascoli Piceno e delle associazioni provinciali che rappresentano le persone disabili, il progetto porterà nel più breve tempo possibile a una mappatura della popolazione con disabilità e consentirà di intervenire tempestivamente e con i giusti mezzi di soccorso. “L’obiettivo – si legge in una nota del comune – è acquisire informazioni utili a garantire la sicurezza dei cittadini verificando le condizioni di accessibilità dell’alloggio in relazione ad attività di soccorso o evacuazione. Contestualmente verranno fornite indicazioni sui comportamenti adeguati da adottare in caso di emergenza e piani di emergenza familiari personalizzati. Con questo servizio l’amministrazione intende affiancare il cittadino nella propria abitazione, garantendone la massima sicurezza”.

Le persone interessate possono chiamare il numero messo a disposizione dal comune 0736/298595 per richiedere il sopralluogo della squadra composta da architetti e volontari delle associazioni. Per i non udenti il contatto sarà possibile attraverso il servizio Skype all’indirizzo interpretariatosordi@hotmail.com. Il servizio verrà attivato dopo la compilazione del modulo di richiesta che si può scaricare dal sito web del comune o ritirare negli uffici comunali. I moduli compilati dovranno essere consegnati al Protocollo del comune di Ascoli, in piazza Arringo 7 o inviati tramite mail all’indirizzo: protocollo@comune.ascolipiceno.it o Pec all’indirizzo: comune.ascolipiceno@actaliscertymail.it.

La squadra che farà visita alla famiglia sarà composta da due architetti, volontari dell’associazione di riferimento e un volontario scout, tutti muniti di tesserino di riconoscimento. Gli appuntamenti saranno concordati telefonicamente con l’utente dal personale comunale che, oltre al giorno e l’ora, indicherà anche i nominativi delle persone che compongono la squadra. Nel corso della visita verranno rilevate le specifiche necessità della persona con disabilità, le condizioni di salute e le caratteristiche dell’alloggio per garantire tempestività ed efficacia di eventuali interventi di supporto/soccorso. Le associazione che aderiscono al progetto con i propri volontari sono: Aism, Angsa, Aniep, Anmic, Anmil, Apm, Ens, La Meridiana, Pagepha e Uici.

“Questo progetto – spiega Donatella Ferretti, vicesindaco e assessore alle Politiche sociali – prende in considerazione la persona disabile nella sua condizione specifica di vita. La collaborazione con l’Ordine degli architetti e i conseguenti sopralluoghi ci permetteranno di avere rassicurazioni sulla staticità delle abitazioni e ci consentiranno di formulare un piano di emergenza individualizzato, cucito addosso alla persona in relazione alla sua condizione, agli ausili di cui necessità, alle condizioni e alla posizione del suo alloggio. Nel momento in cui si interviene, è indispensabile sapere se si sta soccorrendo un cittadino che abita al decimo piano di un edificio o in una rua stretta che non consente il passaggio di una ambulanza. Il progetto è volto a riconoscere le specificità della persona disabile e a fornire rassicurazione a chi, ovviamente, vive con maggiore drammaticità questo momento. Le operazioni per la mappatura iniziano subito e contiamo di arrivare presto alla realizzazione dello specifico database”.

“Non esiste ‘la disabilità’ – sottolinea il sindaco di Ascoli, Guido Castelli -, esistono le persone che presentano vari gradi di disabilità. Persone con condizioni di vita e atteggiamenti affettivi particolari. Attraverso questo approccio, attraverso la moderna cultura di sostegno alla disabilità, vogliamo esaltare l’attenzione alla persona, piuttosto che alla categoria: vogliamo conoscere il mondo interiore e le circostanze in cui vive il soggetto che andiamo a proteggere”.

Le persone raggiunte dal progetto “saranno centinaia – dice il sindaco Castelli – e per la maggior parte sono anziani. Caratterizza il piano anche l’utilizzo del canale Skype per comunicare con le persone sordomute: la nostra interprete della Lis, Sandra Felicioni, sarà il nostro tramite per dialogare con questi cittadini per qualsiasi esigenza si ponga: dall’espletamento di pratiche burocratiche, alle comunicazioni per sopralluoghi o evacuazioni”. (Teresa Valiani)

Scuola, l’orientamento ora è “fai da te”

da La Stampa

Scuola, l’orientamento ora è “fai da te”

Addio al salone che aiutava gli studenti a scegliere il proprio futuro: presidi preoccupati
stefania zorio

biella

Biella dice addio a «Versus», il salone dell’orientamento scolastico dedicato ai ragazzi delle medie, alle loro famiglie, ai docenti e agli operatori del settore. Dal 2011, a organizzare i due giorni di full-immersion a Città Studi era sempre stata la Provincia. Alla quale, però, sono state scippate le deleghe. Così l’offerta formativa degli istituti superiori, per scelta della Regione, quest’anno sarà presentata direttamente in classe, da personale qualificato formato da agenzie del territorio coordinate da Cnos Fap Vigliano. Era stato nell’ambito di Versus, a Città Studi, che era stata presentata la rivoluzione dell’iPad, che ha sostituito i libri in alcune classi del «Bona». E sempre alla kermesse dell’orientamento era stata illustrata, dall’allora preside dello Scientifico David Coen, la proposta dell’orario «circadiano», che però non aveva riscosso successo: tutti in classe alle 10,15 e fine delle lezioni alle 16,30. Da mero salone dell’orientamento, insomma, «Versus» era diventato un luogo di dibattito, per parlare della scuola del futuro. Ogni anno si registravano almeno 1800 ingressi, tra ragazzi, genitori e intere classi. E ora si chiude bottega. I programmi di licei, istituti tecnici e scuole professionali saranno illustrati «a domicilio» nelle aule delle medie, da operatori delle agenzie formative che hanno partecipato al bando regionale vinto da Enaip Piemonte: Cnos Fap Vigliano, Enaip, Città Studi, For Cop e Casa di Carità.

Un calendario non c’è ancora: le agenzie si limitano ad assicurare che il personale sarà scelto dopo un’attenta selezione. Ma il nuovo corso preoccupa più di un preside: «Il salone l’ho seguito come professore e poi come dirigente – racconta Gianluca Spagnolo, al timone dell’Iti –, e devo dire che tutti gli anni si è dimostrato un gran successo. Il fatto di riunire tutti gli istituti in un’unica location per due giorni, e il fatto che a presentarli fosse personale della stessa scuola, era il punto di forza di questa iniziativa. Senza contare la comodità per una famiglia, che si teneva per esempio il sabato libero e in un solo giorno riusciva a schiarirsi le idee. Adesso sarà completamente diverso». Non saranno invece cancellati gli open day, e le serate di presentazione organizzate dai singoli istituti. A curarne il calendario è l’Iti, che la prossima settimana distribuirà il materiale informativo. «Abbiamo quasi finito di raccogliere i dati – spiega Spagnolo –. abbiamo fatto il più in fretta possibile per permettere alle famiglie di iniziare presto a farsi un’idea di quello che offre il territorio».

La prof da Nobel? Donna, insegna alle superiori e lavora in aree a rischio

da La Stampa

La prof da Nobel? Donna, insegna alle superiori e lavora in aree a rischio

11 mila candidati per il Premio Nazionale Insegnanti
Donna, docente di scuola superiore, spesso impegnata ad operare in aree a rischio o ad insegnare ad alunni diversamente abili. Questo il profilo “tipo” del candidato al Premio Nazionale Insegnanti lanciato lo scorso 29 maggio dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, gemellato con il Global Teacher Prize, meglio conosciuto come il Nobel dei docenti. Scopo dell’iniziativa è valorizzare il ruolo degli insegnanti nella società, portando all’attenzione di tutti le esperienze di quei docenti che sono riusciti ad ispirare in modo particolare i propri studenti, favorendone la crescita come cittadini attivi, e che hanno prodotto un cambiamento rilevante nella comunità scolastica di appartenenza.

«Dal Premio emergeranno storie di ordinario impegno quotidiano e straordinaria potenza educativa. Storie capaci di lasciare un segno e trasmettere valore – sottolinea Giannini -. Gli insegnanti appassionati, bravi e carismatici non esistono soltanto nei film e con questa iniziativa abbiamo voluto promuovere un vero e proprio racconto della realtà. È un primo successo che due candidature su tre dei docenti siano arrivate da famiglie, studenti, dirigenti e colleghi: la scuola è la prima comunità creativa di ogni società».

Quasi 11.000 i profili arrivati al Ministero. Era possibile candidarsi o essere candidati: 7.426 docenti sono stati proposti dai propri alunni, dalle famiglie o da persone che fanno parte della loro comunità scolastica, i rimanenti 3.372 si sono autocandidati. Nella maggior parte dei casi (67%) si tratta di donne. È la Campania la regione con il maggior numero di candidature (12,3%), seguita dalla Lombardia (12,1%), dal Lazio (11,8%) e dalla Puglia (10,4%). Il 43% dei candidati lavora in aree a rischio, il 35% insegna ad alunni con disabilità, il 32% opera in scuole di aree socio-economiche disagiate e il 20% in scuole di aree interne.

La fascia d’età 50-59 è quella più rappresentata (38%), seguita immediatamente da quella 40-49 (37%). Oltre la metà dei candidati (53%) insegna in scuole secondarie di II grado, il 24% nell’infanzia e nella primaria e il 23% in scuole secondarie di I grado. Una commissione tecnica del Ministero vaglierà le candidature individuando i primi 50 docenti che dovranno produrre un elaborato. I vincitori saranno decretati nel mese di dicembre.

Una giuria composta dalla Presidente della Rai Monica Maggioni, dallo scrittore e insegnante Eraldo Affinati, dallo scrittore ed ex magistrato Gianrico Carofiglio, dal professore e Presidente onorario di `Libera´ Nando Dalla Chiesa, e dall’attrice Cristiana Capotondi, individuerà i 5 finalisti. Al primo finalista andrà un premio pari a 50.000 euro, gli altri quattro riceveranno 30.000 euro ciascuno. Il premio in denaro verrà assegnato alle scuole dei docenti vincitori per la realizzazione di attività e progetti promossi e coordinati dagli insegnanti premiati.

Ape social, tanti i maestri d’infanzia interessati: ma le coperture ci sono?

da La Tecnica della Scuola

Ape social, tanti i maestri d’infanzia interessati: ma le coperture ci sono?

Sono sicure le coperture finanziarie per finanziarie per l’Ape social, di cui beneficeranno tanti maestri d’infanzia pagando poche decine di euro al mese?

A porre il dubbio è stato Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera.

“Non vorrei scoprire – ha detto il parlamentare -, mentre stiamo discutendo la legge di Bilancio e preparando gli emendamenti, che dobbiamo ancora verificare se ci sono le risorse finanziarie per l’Ape social. Devo essere sincero: le parole di Padoan mi hanno seriamente preoccupato”.

Il riferimento di Damiano è a quanto detto dal responsabile del Miur, nel corso dell’audizione sulla manovra svolta il 4 novembre, durante il quale aveva espresso qualche dubbio sull’effettiva copertura dell’operazione.

“Noi – ha tenuto a dire Damiano – difenderemo senza esitazione i contenuti del verbale sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil con il Governo, e pensiamo che in alcuni punti possano essere migliorati”.

“Per quanto riguarda l’ottava salvaguardia, proporremo alcune correzioni che possano renderla davvero definitiva anche perché le risorse ci sono”, ha concluso il presidente della Commissione Lavoro.

Sull’anticipo pensionistico, il ministro Pier Carlo Padoan, aveva anche detto: “se l’Ape funzionerà o no, l’unica risposta che ho è che vedremo, io sono più ottimista sull’impatto positivo di questa importante innovazione” che consente “flessibilità” in uscita “in un contesto di vincoli finanza pubblica”.

Classi “capovolte”: come cambia la scuola

da La Tecnica della Scuola

Classi “capovolte”: come cambia la scuola

Parte il progetto di formazione,  finanziato dalla Regione Toscana, gestito dall’Indire e riservato agli istituti aderenti alle reti dei 25 poli tecnico professionali toscani, che mira a individuare modelli di didattica laboratoriale innovativi, sostenibili e attuabili su ampia scala.

Punto focale di questa iniziativa è quello di innovare la scuola e le metodologie di insegnamento tradizionali, in particolare per quanto riguarda le materie di base: italiano, matematica, scienze e lingue straniere.

Il progetto, scrive Il Redattore sociale, è stato presentato oggi a Firenze e prevede per l’anno scolastico 2016-2017 il consolidamento di questo raccordo e l’estensione della formazione ai 25 poli tecnico professionali toscani, con un ruolo di tutor da parte di quelli che hanno già sperimentato le attività lo scorso anno.

La didattica laboratoriale prevede metodologie didattiche innovative legate alle materie di base attraverso anche un ripensamento dello spazio di apprendimento. A tale fine saranno sviluppate tecniche quali, ad esempio, il debate (due squadre di studenti che dibattono su un argomento fornito dall’insegnante), la flipped classroom (“classe capovolta”, cioè la lezione tradizionale che diventa compito a casa e il tempo in classe usato per attività collaborative e laboratori) e il coding (la capacità di dominare le tecnologie), con momenti di scambio di esperienze anche on line. L’obiettivo è cercare di modificare le modalità didattiche in un’ottica di ampliamento dell’offerta formativa e di una didattica per competenze.

Legge 107, Uil: asservita alle logiche del mercato, va cambiata. Forse è il momento buono

da La Tecnica della Scuola

Legge 107, Uil: asservita alle logiche del mercato, va cambiata. Forse è il momento buono

La legge 107 non funziona nei suoi principi guida, è un progetto naufragato: va modificata perché sta creando forte preoccupazione, confusione e tensioni nelle scuole.

A dirlo è stato Pino Turi, segretario generale della Uil Scuola, dal palco della IX Conferenza di organizzazione della Uil, che nell’occasione ha chiesto al governo di prendere “atto della situazione”.

“Gli insegnanti sono preoccupati o furibondi. Abbiamo proposto buone idee e soluzioni possibili. Sulle situazioni più critiche c’è già un primo confronto con il Miur. Ora è il momento di essere veramente molto seri”, ha detto Turi lanciando quindi un appello anche all’amministrazione scolastica. Il riferimento, anche se non citato, è alla chiamata diretta, ma anche alle nuove modalità di trasferimento su ambito. E pure al bonus annuale del “merito” professionale.

“Le riunioni avviate – ha continuato il sindacalista -, se veramente orientate alla risoluzione delle questioni in atto, potranno fornire i fondamentali per attuare, pezzo per pezzo, le soluzioni necessarie. E su questo non ci siamo risparmiati abbiamo proposto idee buone e fattibili”.

“La scuola è parte importante del pubblico impiego: agli insegnanti e al sistema scolastico è affidata la tenuta – ha aggiunto Turi, riportando l’attenzione sul negoziato per il rinnovo del contratto – anche in questo momento di estrema, assoluta difficoltà del Paese. Accanto al sistema produttivo, alla preoccupazione sociale è alla scuola che si guarda per tornare alla normalità”.

L’atteggiamento errato del Governo, secondo il leader della Uil Scuola, non è tale solo nei confronti dell’istruzione pubblica, “frequentato dal 93% degli studenti del nostro Paese”.

“Scuola, sanità, pubblica amministrazione, lavoro, ambiente, pensioni, fisco: sono terreni che, se lasciati all’attuale tendenza politica che marginalizza il ruolo delle persone per asservirle alle logiche del mercato  – ha aggiunto nella sua relazione Turi –  vedranno imporre ai lavoratori i sacrifici che da soli stanno già sopportando”.

“Occorrono strumenti ed idee nuovi non solo di contrasto, per sostenere le battaglie a tutela delle persone e dei lavoratori in un mondo che è in continua evoluzione e che non consente di avere ritardi, sia nell’analisi che nell’azione. Noi siamo pronti a metterli in atto”, ha concluso il sindacalista Confederale.

Quante possibilità ci sono che l’appello di Turi venga accolto? In estate, avremmo detto poche. Ora, però, a meno di un mese dal voro referendario, fondamentale per il proseguio e le priorità di questa legislatura, è probabile che possano lievitare. Intendiamoci, non di certo per cambiare la legge 107, ma per agire su adozioni ministeriali e soprattutto sui decreti attuativi. Non sarebbe poco.

Concorso ds: a processo 13 dirigenti, presidi e sindacalisti

da La Tecnica della Scuola

Concorso ds: a processo 13 dirigenti, presidi e sindacalisti

I reati contestati sono di associazione a delinquere, falso e abuso di ufficio. Gli inquirenti ipotizzano che alcuni membri della commissione  del concorso a dirigente scolastico del 2014, che si svolgeva in Campania, abbiano favorito dei candidati nella prova scritta.

L’inchiesta si è basata, scrivono i giornali campani, su alcune intercettazioni telefoniche in cui gli imputati prendevano accordi per truccare il concorso.

L’associazione a delinquere è stata contestata ad alcuni dirigenti Miur, presidi e perfino sindacalisti  nonché a componenti della commissione per complessive 13 persone.

Ma la procura ha chiesto pure il rinvio a giudizio di due docenti che parteciparono al concorso e a vantaggio dei quali, secondo gli inquirenti, sarebbero state commesse presunte irregolarità. Nel corso dell’inchiesta sono venuti alla luce anche permessi sindacali retribuiti per uno dei docenti sulla base di altre attestazioni, facendo scattare il rinvio a giudizio per truffa e falso.

Legge di bilancio al via: ecco le novità per la scuola

da La Tecnica della Scuola

Legge di bilancio al via: ecco le novità per la scuola

E’ iniziato il 2 novembre in Commissione Bilancio della Camera l’esame della legge di bilancio per il 2017 di cui abbiamo ora il testo ufficiale.
Il provvedimento (si tratta del disegno di legge n. 4127) è articolato in due sezioni, quella normativa e quella contabile e ricomprende in un unico testo la legge di stabilità e la legge di bilancio.

  • Questi i principali provvedimenti relativi alla scuola:

    l’istituzione nello stato di previsione del MIUR, di un nuovo fondo, con una dotazione di 140 milioni di euro per il 2017 e 400 milioni dal 2018, destinato all’incremento dell’organico dell’autonomia (artt. 52, co. 3, e 53);
  • ulteriori 128milioni per il 2107 per la prosecuzione fino al 31 agosto 2017 del piano straordinario per il ripristino del decoro e della funzionalità degli edifici scolastici (programma #scuole belle); il programma prevede anche un’ulteriore proroga – sempre fino al 31 agosto 2017 – in materia di svolgimento dei servizi di pulizia e ausiliari negli stessi edifici (art. 56);
  • incremento (da 12,2 milioni a 24,24 milioni annui, a decorrere dal 2017) del contributo per le scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità: contributo aggiuntivo di 25 milioni di euro alle scuole materne paritarie (art. 78);
  • l’aumento a 640 euro per il 2016, a 750 per il 2017 e a 800 dal 2018 dell’importo massimo per studente per il quale è possibile usufruire della detrazione IRPEF del 19%, relativamente alle spese sostenute per la frequenza delle scuole paritarie dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, nonché delle scuole secondarie (anche statali) di secondo grado (art. 78);
  • il posticipo all’a.s. 2019/2020 della soppressione della possibilità di collocare fuori ruolo docenti e dirigenti scolastici per assegnazioni presso enti che operano nel campo delle tossicodipendenze, della formazione e della ricerca educativa e didattica, nonché associazioni professionali del personale direttivo e docente ed enti cooperativi da esse promossi (art. 78).

L’articolo 52 riguarda il tema del rinnovo dei contratti pubblici per cui vengono stanziati 1.480 milioni di euro che si aggiungono ai 300 già previsti dalla precedente legge di stabilità. L’importo dovrà servire per finanziarie anche le assunzioni di personale a tempo indeterminato che verranno effettuate in aggiunta alle facoltà assunzionali previste a legislazione vigente.

La prossima settimana si incomincerà ad entrare nel merito e si capirà se ci saranno spazi per incrementare le risorse disponibili per la scuola che, secondo i sindacati, sono ampiamente insufficienti per garantire il buon funzionamento del sistema scolastico.

Istat: negli asili nido c’è posto solo per 2 bambini su 10

da tuttoscuola.com

Istat: negli asili nido c’è posto solo per 2 bambini su 10

Nell’anno scolastico 2013/14 sono state censite sul territorio nazionale 13.459 unità che offrono servizi socio-educativi per la prima infanzia, il 35% è pubblico e il 65% privato. I posti disponibili, in tutto 360.314, coprono il 22,4% del potenziale bacino di utenza, ossia i bambini sotto i tre anni residenti in Italia.

Lo si legge in una nota dell’Istat, in cui si presentano per la prima volta i risultati del Censimento delle unità pubbliche e private che offrono servizi socio-educativi per la prima infanzia. Per i servizi socio-educativi  rivolti alla prima infanzia i Comuni hanno impegnato nel 2013 circa 1 miliardo 559 milioni di euro: il 3% in meno rispetto all’anno precedente. Pressoché invariata, fra il 2012 e il 2013, la cifra incassata dai Comuni per la compartecipazione alla spesa da parte delle famiglie che è pari a circa 310 milioni di euro. Nell’arco del decennio 2003-2013, la quota a carico delle famiglie aumenta dal 17,5% al 20% della spesa comunale complessiva per gli asili nido.

Le differenze territoriali nella quota di bambini presi in carico dai servizi pubblici o finanziati dal settore pubblico sono ancora forti. Al Centro-nord i posti censiti nelle strutture pubbliche e private coprono il 28,2% dei bambini sotto i 3 anni, mentre nel Mezzogiorno si hanno 11,5 posti per cento bambini residenti. Oltre il 17% dei bambini del Centro-nord è accolto in servizi comunali o finanziati dai Comuni. Nel Mezzogiorno è meno del 5%. Notevoli anche le differenze nella spesa comunale in rapporto al potenziale bacino di utenza. Confrontando i Comuni capoluogo di Provincia, la spesa più alta si ha a Trento, con 3.560 euro per bambino residente, seguono Bologna con oltre 3.400 e Roma con quasi 2.950 euro pro-capite; sul versante opposto si trovano i Comuni di Reggio Calabria (31 euro per bambino), Vibo Valentia (57 euro), Catanzaro (67 euro).

Toccafondi, alternanza scuola lavoro irreversibile

da tuttoscuola.com

Toccafondi, alternanza scuola lavoro irreversibile
“Funziona, ora dobbiamo migliorare coinvolgendo più aziende”

I numeri di questo primo anno di Alternanza scuola lavoro, resa obbligatoria dalla riforma, sono positivi e incoraggianti. L’alternanza funziona: il 96% delle scuole la fa rispetto al 40% ante riforma, ben 450.000 ragazzi hanno svolto attività di alternanza su 502.000 iscritti alle terze“. E’ il bilancio fatto dal  sottosegretario al Miur, Gabriele Toccafondi, oggi a Bari al convegno “Tra scuola e Lavoro, alternanza orientamento collocamento” organizzato dalla Cisl di Bari.

Con la Buona scuola, abbiamo introdotto una novità strutturale nella formazione dei ragazzi, l’alternanza adesso sta diventando una prassi consolidata all’interno degli istituti. Con l’attivazione del registro  azionale delle imprese, attuato da Unioncamere, e con le novità in legge di bilancio, con cui si agevolano le aziende nell’assunzione di giovani che hanno svolto alternanza presso aziende, stiamo lavorando – ha aggiunto – per il miglioramento continuo del rapporto tra scuole e mondo del lavoro. Dobbiamo migliorare ma una cosa deve essere chiara a tutti, non vogliamo tornare indietro“.

Contratto, mobilità, personale ATA e deleghe legge 107/15

Contratto, mobilità, personale ATA e deleghe legge 107/15: incontro Giannini-sindacati

Durante l’incontro del 2 novembre il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha annunciato l’avvio di alcuni tavoli di confronto con i sindacati sull’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto di lavoro, sulla mobilità 2017/2018, sulla chiamata diretta dei docenti, sull’attuazione delle nove deleghe previste dalla legge 107/15 e sulla modulazione dei 25.000 posti docenti stabilizzati nell’organico di diritto.

Grave la mancanza di alcuni interventi sul personale ATA che erano stati previsti con una certa enfasi dallo stesso Ministro Giannini in occasione dell’incontro del 10 ottobre: superamento delle restrizioni alle supplenze brevi; ripristino dei 2.020 posti tagliati dalla legge di stabilità 2015; piano straordinario di assunzioni e istituzione della figura di assistente tecnico nella scuola del primo ciclo. Tutti temi sui quali, comunque, la partita è ancora aperta.

Assicurata l’emanazione di misure urgenti per alunni e personale scolastico nelle zone colpite dal terremoto.

Digitale quando e quanto vale

747 DIGITALE QUANDO E QUANTO VALE di Umberto Tenuta

CANTO 747 DIGITALE DI QUA E DIGITALE DI LÀ

Il DIGITALE di cui tanto nella scuola si parla e si sparla vale o non vale?

 

Vale e non vale?

Occorre fare una premessa.

Gli uomini vivono nella realtà e della realtà del mondo rappresentato, e non del mondo reale.

Le cose esistono in quanto sono rappresentate:

«Esse est percipi»(BERHELEY)

La conoscenza delle cose del mondo passa attraverso la percezione che di esse ci facciamo mediante i sensi.

Niente noi conosciamo che non sia stato percepito.

In un mio precedente scritto (http://www.rivistadidattica.com/metodologia/metodologie_60.htm ) ho descritto questo processo, all’inizio del quale è la rappresentazione concreta, che noi effettuiamo attraverso gli organi di senso.

La nostra conoscenza inizia dal mondo reale, dagli oggetti concreti.

Le Sorelle Agazzi col loro museo didattico e la Montessori con i suoi materiali strutturati ci offrono un esempio efficace dei materiali didattici dai quali deve cominciare l’attività di apprendimento degli alunni, sin dalla scuola dell’infanzia e per tutto il percorso scolastico.

È il modello di una scuola laboratorio.

Non più le aule per tenere lezioni (discorsi), ma laboratori nei quali gli alunni possano fare esperienze.

La sequenza

RAPPRESENTAZIONE CONCRETA – RAPPRESENTAZIONE ICONICA – RAPPRESENTAZIONE SIMBOLICA

viene sostituita dalla sequenza RAPPRESENTAZIONE CONCRETA – RAPPRESENTAZIONE VIRTUALE, nella quale la rappresentazione virtuale comprende sia la rappresentazione iconica che la rappresentazione simbolica.

In questa sede ci piace ribadire che la RAPPRESENTAZIONE CONCRETA è insostituibile.

Non si vive nel mondo dei sogni!

Il primo laboratorio deve essere quello concreto, del mondo reale e degli oggetti concreti, comuni e strutturati.

Il DIGITALE non può fare a meno del mondo reale, concreto, tangibile.

Hic sunt leones!

Vale il DIGITALE se prima c’è stata la manipolazione di oggetti reali, la percezione tattile, visiva, uditiva, olfattiva, gustativa del mondo reale.

Se l’esperienza reale viene assicurata, e in abbondanza, allora il DIGITALE vale!

E vale molto.

Tutti i miei Canti −ed altro− sono pubblicati in:
http://www.edscuola.it/dida.html
Altri saggi sono pubblicati in
www.rivistadidattica.com
E chi volesse approfondire questa o altra tematica
basta che ricerchi su Internet:
“Umberto Tenuta” − “voce da cercare”