L’occasione di un’Agenda per le Competenze in Italia è adesso

RECOVERY PLAN PUNTI SU FORMAZIONE, 13 MILIONI DI ITALIANI CON BASSO LIVELLO DI ISTRUZIONE

Lettera appello al Governo per non rendere vano l’obiettivo Europeo del 50% di adulti che partecipano in attività formative almeno una volta ogni 12 mesi entro il 2025.

Roma, 27 gennaio 2021 – L’Italia ha quasi 13 milioni di adulti 25-64 anni con basso livello di istruzione e concentra quasi un quarto della popolazione adulta europea senza un titolo secondario superiore (circa 51 milioni). Se poi consideriamo il bisogno di alfabetizzazione linguistica, numerica e digitale, la quota di popolazione adulta che necessita di aggiornare le proprie competenze è stimata tra il 50-60% del totale. E non solo: la percentuale di partecipazione degli adulti del nostro Paese ad attività di formazione è tra le più basse e riguarda in netta prevalenza gli occupati. Per questo il Governo dovrebbe puntare con forza a investire parte delle risorse del Recovery Plan sulla formazione continua non solo per affrontare il gap di competenze a sostegno dell’occupazione, ma anche per garantire la modernizzazione della pubblica amministrazione, la digitalizzazione dell’economia e il sistema di istruzione scolastica. È questo l’appello sottoscritto da esperti appartenenti a diversi enti, tra cui CEDEFOP (Centro Europeo per la Formazione professionale), INAPP (Istituto nazionale per l’analisi delle politiche Pubbliche), INDIRE (Istituto Nazionale di documentazione innovazione e ricerca educativa) in una lettera aperta al Governo con lo scopo di realizzare “entro il 2025 l’obiettivo Europeo del 50% di adulti che partecipano in attività formative almeno una volta ogni 12 mesi”.

“Lo abbiamo imparato anche da questa crisi” – si legge nella lettera appello – “reagire all’emergenza e costruire soluzioni sostenibili per il futuro richiede capacità e risorse propriamente umane e in primo luogo tutte le competenze – di base, trasversali, sociali, scientifiche e imprenditoriali – necessarie per affrontare l’incertezza e creare opportunità dalle nuove tecnologie, dall’allargamento degli scambi internazionali, così come dal vasto patrimonio di beni culturali e naturali di cui l’Italia dispone”. Se è vero che “il Piano nazionale di ripresa e resilienza Next Generation Italia riconosce l’importanza dell’apprendimento permanente” è altrettanto vero che “l’efficacia di queste misure resterebbe tuttavia limitata in assenza di un sistema nazionale integrato per l’apprendimento permanente e il riconoscimento delle competenze della popolazione adulta”.

Next Generation Italia rappresenta un’occasione per creare nel nostro Paese un vero e proprio sistema di formazione permanente – si legge ancora nella lettera appello – in grado di dare accesso sistematico e opportunità di formazione e sviluppo delle competenze a tutti gli italiani, siano essi occupati stabilmente o in forme atipiche, in cerca di occupazione, liberi professionisti, creatori di proprie iniziative imprenditoriali, o al di fuori del mercato del lavoro”.

“Siamo convinti che il nostro Paese sia oggi dotato delle capacità e risorse necessarie per realizzare questo salto di qualità strutturale – concludono i firmatari dell’appello – Riteniamo sia necessario un tavolo di confronto sull’istruzione e formazione degli adulti, riavviando processi e coinvolgendo \reti esistenti, affinché si definisca una nuova agenda per le competenze a livello nazionale a sostegno delle priorità di sviluppo di oggi con lo sguardo ai benefici per le future generazioni”.


L’occasione di un’Agenda per le Competenze in Italia è adesso

Lo abbiamo imparato anche da questa crisi: reagire all’emergenza e costruire soluzioni sostenibili per il futuro richiede capacità e risorse propriamente umane e in primo luogo tutte le competenze – di base, trasversali, sociali, scientifiche e imprenditoriali – necessarie per affrontare l’incertezza e creare opportunità dalle nuove tecnologie, dall’allargamento degli scambi internazionali, così come dal vasto patrimonio di beni culturali e naturali di cui l’Italia dispone.

Ancora oggi una larga parte della popolazione italiana in età lavorativa non ha un titolo di scuola secondaria superiore e non partecipa ad attività di formazione permanente. Sono quasi 13 milioni gli adulti con titolo di studio inferiore al diploma secondario. Se inoltre consideriamo il bisogno di alfabetizzazione linguistica, numerica e digitale, la quota di popolazione che necessita di aggiornare le proprie competenze è stimata tra il 50-60% del totale.

Ma in una società dinamica e capace di cambiare in direzioni sostenibili, la sfida va ben oltre i cosiddetti low skilled, a cui giustamente le politiche europee dedicano una particolare attenzione. Tutte le persone devono avere la possibilità di beneficiare di percorsi formativi che consentano sia di migliorare le proprie competenze lungo tutto l’arco della vita, sia di contribuire tangibilmente all’innovazione e competitività del nostro sistema Paese.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza Next Generation Italia[1] riconosce l’importanza dell’apprendimento permanente e la necessità di investire sulla formazione per garantire la modernizzazione della pubblica amministrazione, la digitalizzazione dell’economia, il sistema di istruzione scolastica e il sostegno all’occupazione. L’efficacia di queste misure resterebbe tuttavia limitata in assenza di un sistema nazionale integrato per l’apprendimento permanente e il riconoscimento delle competenze della popolazione adulta.

Next Generation Italia rappresenta un’occasione per creare nel nostro Paese un vero e proprio sistema di formazione permanente, in grado di dare accesso sistematico e opportunità di formazione e sviluppo delle competenze a tutti gli italiani, siano essi occupati stabilmente o in forme atipiche, in cerca di occupazione, liberi professionisti, creatori di proprie iniziative imprenditoriali, o al di fuori del mercato del lavoro, affinché si raggiunga entro il 2025 la media europea del 50% di adulti che partecipano in attività formative almeno una volta ogni anno.

Un obiettivo ambizioso che non risponde solo a esigenze di inclusione sociale e di maturazione culturale ma rappresenta una delle precondizioni di natura strutturale per muovere verso un’economia sostenibile e digitale. Un obiettivo perseguibile quando si guarda al nuovo Piano strategico nazionale per lo sviluppo delle competenze della popolazione adulta in via di discussione presso la Conferenza Unificata Stato-Regioni.

Siamo convinti che il nostro paese sia oggi dotato delle capacità e risorse necessarie per realizzare questo salto di qualità strutturale. Riteniamo sia necessario un tavolo di confronto sull’istruzione e formazione degli adulti, riavviando processi e coinvolgendo delle reti esistenti, affinché si definisca una nuova agenda per le competenze a livello nazionale a sostegno delle priorità di sviluppo di oggi con lo sguardo ai benefici per le future generazioni.

I target dell’Agenda Europea per le Competenze 2020-2025

IndicatoriTarget per il 2025Livello corrente nella media UE-27 (ultimo anno disponibile)Incremento atteso nella media UE-27
Partecipazione di adulti in età 25-64 ad attività di apprendimento negli ultimi 12 mesi (in %)50%38% (2016)+32%
Partecipazione di adulti con basse qualifiche in età 25-64 ad attività di apprendimento negli ultimi 12 mesi (in %)30%18% (2016)+67%
Porzione di disoccupati in età 25-64 con un’esperienza di apprendimento recente (in %)20%11% (2019)+82%
Porzione di adulti in età 16-74 in possesso di competenze digitali almeno a livello base (in %)70%56% (2019)+25%

Antonio Bernasconi, Presidente ENAIP NET

Giovanni Biondi, Presidente Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa – INDIRE

Sebastiano Fadda, Presidente Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche – INAPP

Laura Formenti, Presidente RUIAP Rete Universitaria Italiana per l’Apprendimento Permanente

Francesca Operti, European Association for the Education of Adults – EAEA

Antonio Ranieri, Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale – CEDEFOP

Giorgio Sbrissa, Presidente European Vocational Training Association – EVTA

Siria Taurelli, Fondazione europea per la formazione – ETF

Monica Verzola, Vice Presidente Lifelong Learning Platform – European Civil Society for Education


[1] https://www.mef.gov.it/focus/Next-Generation-Italia-il-Piano-per-disegnare-il-futuro-del-Paese/