P. Stella, Per caso (tanto il caso non esiste)

Paolo Stella di nuovo scrittore

di Antonio Stanca

Del 2018 era stato il suo primo romanzo, Meet me alla boa, che aveva ottenuto un notevole successo, del 2020 il secondo, Per caso (tanto il caso non esiste), che lo scorso Maggio è stato ristampato da Mondadori nella serie Oscar Bestsellers. La Mondadori è stata la sua casa editrice prima e dopo. Di una storia d’amore si era sempre trattato: la prima volta era stata vissuta da Franci e Marti. Alla tragica morte di lei erano seguiti il dolore, il tormento di lui che tanto era stato ed era innamorato da accettare di rimanere solo e per sempre, di vivere soltanto del pensiero di lei; la seconda volta l’amore era sorto tra due bambini, Paolo e Sottile, ricoverati al Sant’Orsola di Bologna nel reparto di malattie genetiche. Paolo, nel quale si può intravedere l’autore da piccolo,ha undici anni ed è ancora molto basso, cresce poco,Sottile è un ermafrodita, proviene dalla Nigeria dove è nato con entrambi gli organi sessuali. E’ stato adottato da genitori italiani che ora al Sant’Orsola stanno cercando una soluzione al suo difficile caso. E’ compagno di stanza di Paolo che lo chiama Sottile perché molto flebile è la sua voce, sembra un sussurro appena percettibile. Senza sapere niente la crederà una bambina, sarà attirato dalle piccole attenzioni, dalle semplici domande che gli rivolgerà, s’innamorerà. E continuerà ad esserlo anche quando saprà del suo problema, che è una bambina e un bambino insieme. Non ha importanza, si sente così disposto ad amare, a voler bene, a fare del bene da non distinguere verso chi lo fa. Sottile, invece, al momento di stabilire con i genitori a quale sesso rinunciare, lo farà verso quello maschile, accetterà di diventare femmina perché la donna di Paolo vuole essere, perché molto intenso è pure il suo amore per lui.

  Sono bastati piccoli, semplici scambi in una stanza di ospedale tra due bambini “malati” perché il loro diventasse un amore senza limiti, un sentimento, un affetto da vivere in continuazione, per sempre. Un’unica vita doveva essere la loro dopo quella esperienza. Non avrebbero mai smesso di volersi, di desiderarsi, di pensarsi. Ed anche quando le circostanze esterne, la vita non avrebbe permesso loro di rimanere vicini, uniti, avrebbero continuato a farlo nel pensiero.

Come nel primo anche nel secondo romanzo Stella ha scritto di un grande amore, di una passione travolgente. E’, in effetti, un sentimentale, un convinto assertore della forza dello spirito. Lo ha mostrato sempre, da quando ha cominciato a farsi conoscere. E’ nato a Milano nel 1978, è cresciuto a Forlì e suoi primi interessi sono stati il teatro e in genere la recitazione. Abbandonati gli studi di Architettura è entrato a far parte di programmi televisivi. Poi è stato attore in film di registi di rilievo ed infine si è imposto sul web. Alla narrativa è giunto in un secondo momento, è stata un prodotto della maturità, un bisogno di dire soprattutto di sé, di quanto gli succedeva nell’animo. Come se fino a quel momento non gli fosse stato possibile essere pienamente sé stesso, esprimere i suoi più veri interessi. La scrittura li avrebbe espressi, avrebbe fatto della sua carica morale, spirituale, sentimentale, un luogo comune dove, come nei due romanzi, sarebbe stato facile ritrovarli.