Rapporto 2023

SCUOLE ITALIANE SEMPRE PIU’ INTERNAZIONALI: +30 p.p. DAL 2009

La fotografia delle attività internazionali delle nostre scuole nel rapporto 2023 di Fondazione Intercultura

 

Milano, 11 ottobre 2023_La scuola italiana sta realmente diventando internazionale. Lo dimostrano i dati del Rapporto 2023 dell’Osservatorio sull’internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca(www.scuoleinternazionali.org) promosso dalla Fondazione Intercultura e presentato oggi, 11 ottobre, dal Segretario Generale Roberto Ruffino e da Nando Pagnoncelli di Ipsos.

In circa 15 anni, dalla prima rilevazione dell’Osservatorio, l’indice appositamente creato per dare una misura della capacità delle scuole di aprirsi all’internazionalizzazione ha registrato un aumento da 37 a 49 punti su 100.

L’aumento dell’adesione ai programmi di mobilità individuale e di gruppo, le attività legate all’insegnamento delle lingue straniere, quelle che riguardano il coinvolgimento della scuola (in particolare con iniziative di formazione e l’insegnamento delle tematiche internazionali nell’ambito dell’educazione civica), mostrano una realtà virtuosa che riguarda un numero sempre maggiore di istituti di ogni genere e distribuzione geografica e non più non solo alcune scuole di eccellenza.

In generale, l’impatto della situazione politico-economica globale sembra non avere particolari effetti su docenti e studenti: nell’80% dei casi la loro partecipazione alle iniziative internazionali rimane infatti stabile o in aumento.

UNA SCUOLA REALMENTE INTERNAZIONALE NELLA PROPOSTA FORMATIVA: UNA FOTOGRAFIA DEL CAMBIAMENTO 2009-2023.

1. +31 punti percentuali per i progetti internazionali in 15 anni

Panoramica 2009 – 2023

In circa 15 anni l’adesione ai progetti internazionali è incrementata del 31 p.p. Attualmente, più della metà delle scuole italiane dichiara di avere studenti all’estero. Anche il dato sulla mobilità in ingresso aumenta, così come l’impegno a coinvolgere e facilitare l’integrazione degli studenti stranieri presenti nell’istituto attraverso iniziative che vanno ben oltre il classico sostegno linguistico (per esempio l’integrazione del programma scolastico con temi legati alle migrazioni). In aggiunta, si rileva un’evoluzione nell’atteggiamento dei docenti che oggi risultano più partecipativi e proattivi nell’organizzazione degli scambi. Allo stesso tempo, anche il giudizio dei dirigenti circa l’efficacia degli scambi per aprire gli studenti prima all’Europa e poi al mondo è sempre più positivo. Infine, complice anche il periodo pandemico, si sono sviluppati progetti che, grazie alla possibilità di partecipare da remoto, ne hanno facilitato la diffusione tra gli istituti (concorsi internazionali, gemellaggi virtuali, progetti multilaterali e reti con scuole straniere, incontri virtuali tra docenti).

I dati della rilevazione 2023 (rispetto al 2022)

In generale le scuole risultano più attive nell’organizzare direttamente i diversi progetti (+12 p.p.) e il numero di classi coinvolte, in media il 31% del totale, si riallinea ai valori pre-pandemici. In particolare, l’adesione è più elevata tra gli IIS egli istituti del Nord Est e più contenuta tra gli Istituti Tecnici che tuttavia coinvolgono un numero di classi maggiore.

La mobilità degli studenti (o del personale scolastico) si conferma uno degli elementi principali del processo di internazionalizzazione delle scuole (+8 p.p.): si inverte il trend negativo dello scorso anno per i progetti di mobilità individuale degli studenti all’estero (di almeno un trimestre) che si attesta ad un valore pari al 52%, in linea con il periodo pre-pandemico. 

Tra i vari programmi, spiccano gli stage di studio all’estero(anche di breve durata), la mobilità individuale degli studenti (almeno trimestrale) e del personale scolastico, confermati da più della metà degli istituti. Seguono gli stage di lavoro/tirocini all’estero, gli scambi di gruppo/classe e l’accoglienza di studenti stranieri in mobilità individuale, indicati da circa una scuola su tre.

Oltre ai progetti di mobilità, anche quest’anno le iniziative più diffuse risultano i concorsi internazionali (42%), i progetti multilaterali con scuole straniere (33%) e gli incontri virtuali tra docenti italiani e stranieri per confrontarsi sui metodi di insegnamento (31%).

Nel complesso il giudizio sull’efficacia dei programmi di mobilità studentesca si presenta in crescita rispetto ai valori già elevati dello scorso anno, riassestandosi sui valori del 2019. Parallelamente, aumenta la partecipazione attiva dei docenti ai programmi di mobilità studentesca a sostegno degli studenti, che ha ormai superato il 50%.

2. Lingue straniere: non solo inglese. Certificazioni linguistiche e debate

Panoramica 2009 – 2023

Nel corso degli anni, le scuole italiane hanno puntato molto sul potenziamento dell’insegnamento linguistico attraverso una sempre maggiore partecipazione a diverse attività dedicate. Obbligatorio dal 2014, oggi il CLIL è un’attività strutturata che interessa circa due terzi degli istituti, con un significativo incremento nel numero di classi coinvolte e ore annue dedicate. Parallelamente sono stati introdotti nuovi progetti per lo sviluppo di competenze linguistiche: i percorsi bilingue (34%) e l’utilizzo della metodologia debate (48%).

I dati della rilevazione 2023 (rispetto al 2022)

L’offerta linguistica curriculare conferma il trend positivo del passato: circa la metà degli istituti insegna tre o più lingue straniere, il 70% almeno un’altra oltre l’inglese, ormai presente in ogni offerta linguistica.

Le lingue europee rimangono quelle più insegnate, mentre tra quelle extraeuropee prevalgono il cinese e il russo (stabili rispetto al 2022). Costante al 68% la quota di scuole che dichiarano un potenziamento dell’offerta linguistica, con un incremento delle ore aggiuntive (+4 p.p.) e la presenza di docenti o assistenti madrelingua (+2 p.p.).

Infine, circa la metà degli istituti dichiara una partecipazione attiva dei docenti a corsi dedicati. Tra le altre attività linguistiche, si registra un significativo aumento nell’attivazione dei percorsi bilingue (+15 p.p.), e una crescita delle scuole italiane che utilizzano la metodologia del debate in lingua (+3 p.p.).

La preparazione degli studenti per l’ottenimento di certificazioni linguistiche viene ampiamente garantita e, rispetto al passato, gli istituti dichiarano un maggiore impegno diretto nell’organizzazione di tali attività (+6 p.p.).

Stabile la percentuale di istituti che attiva ma cresce l’attenzione per il CLIL con un aumento nelle ore dedicate Tra le materie designate prevalgono quelle dell’area tecnico-scientifica (79%) oppure umanistica (50%), mentre l’area artistica viene considerata adatta da un istituto su tre.

Per quanto riguarda la partecipazione dei docenti, si punta in primo luogo su quelli adeguatamente formati (stabile) oppure su personale madrelingua (+7 p.p.). Nella realizzazione delle attività legate al CLIL, i licei risultano meno vincolati rispetto agli altri istituti nel coinvolgere personale adeguatamente formato (60%) oppure dei soli docenti di lingua (9%).

3. Il coinvolgimento delle scuole

Panoramica 2009 – 2023

La risposta dei dirigenti al desiderio di docenti e studenti per un maggiore coinvolgimento verso l’internazionalizzazione delle scuole si concretizza in una serie di progetti atti a coinvolgere, sensibilizzare e far comprendere il valore delle iniziative di internazionalizzazione a studenti, docenti e famiglie (per esempio iniziative e manifestazioni dedicate e la partecipazione a reti di scuole). 

L’importanza di questo percorso ha reso necessaria un’organizzazione più strutturata da parte degli istituti. Da diversi anni, nella maggior parte delle scuole è presente un docente referente per l’internazionalizzazione;l’insegnamento dei temi interculturali e internazionali è previsto nel PTOF (74%) e incluso all’interno di lezioni di educazione civica (96%).

I dati della rilevazione 2023 (rispetto al 2022)

Tutte le scuole ormai prevedono la trattazione di tematiche “internazionali” all’interno di lezioni di educazione civica(96%) e il 74% (+7 p.p.) le include nel PTOF. Più di due terzi delle scuole coinvolge gli Organi Collegiali nella progettazione e approvazione delle iniziative e si assiste al potenziamento del personale dedicato alla gestione di attività e programmi di internazionalizzazione: nell’81% delle scuole (+5 p.p.) sono presenti docenti referenti per l’internazionalizzazione e/o la mobilità.

Quasi il 60% (+3 p.p.) degli istituti prevede la partecipazione del personale scolastico a corsi di formazione dedicati che tuttavia, nella maggior parte dei casi, sono riservati ancora ai soli referenti o ai docenti interessati.

Aumenta inoltre l’organizzazione di iniziative e manifestazioni sul tema dell’internazionalizzazione (+5 p.p.), mentre oltre un terzo degli istituti conferma la sua partecipazione a reti di scuole che promuovono l’internazionalizzazione.

Il 49% delle scuole è accreditato ad Erasmus+ (dato in calo rispetto al 2022) e un terzo pianifica di aderire in futuro. La metà di quelle accreditate ha aderito a uno o più progetti nell’anno in corso (più della metà di questi progetti riguardano la mobilità del personale scolastico).

Il finanziamento delle iniziative internazionali avviene prevalentemente attraverso la partecipazione a bandi (+6 p.p.), tramite le famiglie o privati (+6 p.p.) o da parte dell’istituto stesso.

L’Osservatorio Nazionale sull’internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca è stato creato nel 2009 dalla Fondazione Intercultura. Al progetto collaborano il Ministero dell’Istruzione e l’Associazione Nazionale Dirigenti e Alte Professionalità della Scuola.

L’Osservatorio documenta:

1. i processi di internazionalizzazione in corso nelle scuole, partendo dagli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado (scambi di insegnanti ed alunni, gemellaggi internazionali, partecipazione a progetti comunitari, ecc.);

2. le pratiche più interessanti di attività a carattere internazionale, la loro valutazione e la loro replicabilità in altre sedi;

3. le varie tipologie di scambi di alunni e soprattutto gli scambi individuali di media e lunga durata, con l’indicazione del numero di partecipanti e dei Paesi di destinazione o provenienza.

Si tratta dell’unica fonte disponibile per questo tipo di dati.

L’Osservatorio è anche uno strumento utile per Dirigenti scolastici e docenti, tutor e tutte le persone che lavorano affinché la scuola italiana diventi più internazionale.

L’obiettivo finale dell’Osservatorio è di stimolare l’apertura delle scuole all’internazionalizzazione. 

Le indagini sull’internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca sono curate dall’istituto di ricerca Ipsos. 

I risultati sono raccolti in rapporti disponibili sul sito www.scuoleinternazionali.org


La scuola italiana sta realmente diventando internazionale. Lo dimostrano i dati del Rapporto 2023 dell’Osservatorio sull’internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca (www.scuoleinternazionali.org) promosso dalla Fondazione Intercultura che sarà presentato mercoledì 11 ottobre, h.15. nel corso di un incontro online (questo il link per registrarsi). In circa 15 anni, dalla prima rilevazione dell’Osservatorio, si registra che l’adesione ai progetti internazionali è incrementata di 30 punti percentuali e che un crescente numero di istituti in tutta Italia mette in pratica un’organizzazione più strutturata per avviare iniziative.

A trainare questo processo virtuoso sono numerose scuole su tutto il territorio nazionale, guidate da Dirigenti scolastici illuminati e da docenti motivati, che hanno capito l’importanza di “internazionalizzare” la scuola italiana per meglio rispondere alle esigenze di un mondo sempre più globalizzato.
Per il secondo anno, Fondazione Intercultura ha premiato stamattina, 5 ottobre 2023 nella Sala Aldo Moro del Ministero dell’Istruzione e del Merito le 5 scuole secondarie di II grado che più si sono distinte per essere finestra sul mondo ed esempio di formazione internazionale:

  • Brescia: Liceo delle Scienze Umane “Maddalena di Canossa”,
  • Busto Arsizio (VA): Istituto Tecnico Economico “Enrico Tosi” ,
  • Casarano (LE): Liceo Scientifico Statale “G. C. Vanini”,
  • La Spezia: I.I.S “Vincenzo Cardarelli”,
  • Pescara. Liceo Statale “G. Marconi”.

La 5 scuole sono state votate da una Commissione selezionatrice composta da: Luciano Benadusi (sociologo dell’educazione, università di Roma “La Sapienza”), Marcello Bettoni (ANP), Eugenio Bruno (giornalista del Sole 24Ore-scuola), Elisabetta De Martino (Fondazione per la Scuola Torino), Caro Fusaro (vicepresidente Fondazione Intercultura, università di Firenze), Cecilia Luise (presidente ANILS), Susanna Mantovani (presidente Fondazione Intercultura, università di Milano Bicocca), Elisabetta Mughini (INDIRE), Nando Pagnoncelli(IPSOS), Roberto Ruffino, Diana Saccardo (Ministero Istruzione), Massimiliano Tarozzi (pedagogista, università di Bologna), Corrado Zunino (giornalista La Repubblica).

All’incontro erano presenti Carmela Palumbo, Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, Antonello Giannelli, Presidente Nazionale ANP e il Segretario Generale di Fondazione Intercultura, Roberto Ruffino.