Via libera della Camera alla riforma della scuola. Che cosa cambia? Ecco i 12 punti chiave del ddl

da La Stampa

Via libera della Camera alla riforma della scuola. Che cosa cambia? Ecco i 12 punti chiave del ddl

Il testo, approvato a Montecitorio senza i voti della sinistra Pd, passa all’esame del Senato
flavia amabile

roma

Sì dell’Aula della Camera alla riforma della scuola. Il testo – approvato a Montecitorio con 316 voti a favore, 137 contrari ed un astenuto – passa ora al Senato. La sinistra Pd (da Bersani a Cuperlo, da Speranza a Fassina, fino ad Epifani) non ha partecipato al voto finale, mentre dai banchi di Sel si alzava il coro «Scuola pubblica». Il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini esulta: «Al mondo della scuola dico: abbiate fiducia di essere protagonisti dell’autonomia». E poi avverte che al Senato «i pilastri della riforma non saranno toccati». Non è mancata la reazione del segretario della Cgil Susanna Camusso: «Con nettezza diciamo che con il voto di oggi non si chiude la battaglia ma continua».

ECCO I 12 PUNTI CHIAVE DELLA RIFORMA

 

– Detrazioni per le paritarie. Si potranno detrarre le spese sostenute per la frequenza scolastica nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie paritarie, per un importo annuo massimo di 400 euro a studente.

 

– Sostegno. I docenti specializzati potranno scegliere liberamente tra posti di sostegno o comuni. In questo modo, spiega il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, «potremo garantire ancora di più l’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria da parte dei docenti specialisti».

 

– School bonus. Introduce benefici fiscali (credito d’imposta al 65% per il biennio 2015 – 2016 e del 50% per 2017) nella dichiarazione dei redditi per chi farà donazioni in denaro per le scuole. Il credito non è cumulabile con altre agevolazioni previste per le stesse spese e vale sia per le scuole statali che quelle paritarie. I fondi potranno essere usati per la costruzione o la manutenzione degli edifici o ancora per la promozione di progetti dedicati al futuro lavorativo degli studenti.

 

– Super-presidi. I presidi potranno assumere per chiamata diretta gli insegnanti con l’esclusione dei parenti. I prof verranno assunti con un contratto triennale rinnovabile sulla base delle competenze ma anche eventualmente dopo un colloquio. L’Ufficio scolastico regionale provvede alle assegnazioni dei docenti che non abbiano ricevuto o accettato proposte e, comunque, in caso di inerzia dei dirigenti scolastici.

 

– Curriculum online. Per un’esigenza di trasparenza i curriculum degli insegnanti verranno pubblicati sul sito della scuola.

 

– Supplenti. Il preside utilizzerà ancora i docenti dell’organico dell’autonomia per la copertura delle supplenze fino a 10 giorni. E può individuare nell’ambito dell’organico dell’autonomia fino al 10% di docenti che lo aiutino nelle attività scolastiche.

 

– Premi per i prof. Il governo ha stanziato 200 milioni che dovranno essere usati per premiare i docenti con un’attenzione particolare per i territori a maggiore rischio educativo. I criteri di valutazione degli insegnanti saranno definiti da un comitato formato da dirigente, professori, genitori e studenti.

 

– La card per la formazione. E’ una carta elettronica annuale da 500 euro che gli insegnanti potranno usare ogni anno per la loro formazione ma dovranno sottoporsi anche alle attività di formazione obbligatorie che verranno decise dall’istituto.

 

– Offerta formativa. Viene definita in un piano triennale rivedibile annualmente ed elaborato dal collegio dei docenti, sulla base degli indirizzi e delle scelte di gestione e amministrazione definiti dal dirigente scolastico, ed approvato dal consiglio di circolo o di istituto. Il Piano contiene l’indicazione del fabbisogno di posti nell’organico dei docenti e la programmazione dell’offerta formativa ad essi riferita ma anche le previsioni per il personale Ata.

 

– Assunzioni. Saranno 100mila i precari stabilizzati dal prossimo anno svuotando le graduatorie ad esaurimento. Saranno immessi in ruolo dopo un anno di prova e formazione. Nel 2016 sarà bandito un concorso per 60mila abilitati.

 

– Nuove scuole. In ogni regione dovrà essere costruita almeno una nuova scuola innovativa dal punto di vista architettonico, tecnologico, dell’efficienza energetica, della sicurezza strutturale e antisismica.

 

– Solai e controsoffitti. Il governo ha stanziato 40 milioni per i controlli di solai e controsoffitti degli edifici scolastici.