Ricevuti al Miur i 60 ragazzi che porteranno a Montecitorio le loro proposte sull’inclusione scolastica

Ricevuti oggi al Miur i 60 ragazzi che domani porteranno a Montecitorio
le loro proposte sull’inclusione scolastica nella
Giornata internazionale delle persone con disabilità

(Roma, 2 dicembre 2015) “Il nostro Paese è all’avanguardia nell’inclusione scolastica, ma possiamo fare ancora molto per migliorare ed eliminare le sacche di ipocrisia che ancora permangono. Impariamo ad accompagnare la naturalezza dell’inclusione e impariamo a farlo ascoltando i ragazzi, veri protagonisti di questo processo”. Con questo auspicio il Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone ha salutato i 60 studenti provenienti da tutta Italia che domani, giovedì 3 dicembre, parteciperanno, con le loro proposte e le loro domande, alla cerimonia che si terrà a Montecitorio in occasione della “Giornata internazionale delle persone con disabilità“.

L’evento si svolgerà presso la Sala della Regina, a partire dalle ore 10, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dei Presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso. Il Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone e i Presidenti delle Commissioni Cultura e Istruzione di Camera e Senato, Flavia Piccoli Nardelli e Andrea Marcucci, risponderanno alle domande che gli studenti hanno elaborato oggi nell’incontro preparatorio che si è tenuto al Ministero. A concludere i lavori sarà il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

I ragazzi che si sono riuniti oggi al Miur si sono confrontati sui loro bisogni e sulle loro aspettative, condividendo la loro idea di scuola inclusiva da proporre agli esponenti del Governo e delle Istituzioni sul modello degli hearings,la prassi consolidata a livello comunitario con la quale i protagonisti di un determinato ambito dialogano tra di loro e con gli organi decisionali.

“Questi ragazzi e ragazze – ha aggiunto il Sottosegretario Faraone – sono venuti qui al Miur per disegnare nuove strade che possano cambiare in meglio la qualità della vita di studenti disabili, fuori e dentro la scuola. Proposte che non rimarranno inascoltate: domani avranno la possibilità di discuterne con le Istituzioni del nostro Paese. I loro suggerimenti verranno poi presi in considerazione nel corso dei lavori di scrittura della delega della legge 107 sull’inclusione scolastica. È un’occasione straordinaria che li responsabilizza. E che ci responsabilizza, perché tutti dobbiamo impegnarci sinergicamente, ognuno per la propria parte, per dare a ciascun ragazzo un futuro all’altezza delle proprie aspettative”, ha concluso il Sottosegretario.

Quattro i temi su cui si sono confrontati oggi gli studenti: accessibilità di spazi e contenuti didattici, qualità della vita scolastica, capacità della scuola di incidere sulla loro realizzazione personale, proposte per il miglioramento delle politiche di inclusione.


Il documento delle studentesse e degli studenti presenti all’incontro del Miur

Onorevoli Presidenti, Ministro, Sottosegretario, ieri ci siamo riuniti, ragazzi con disabilità e non, provenienti da tutta Italia, per discutere su cosa per noi significa inclusività a scuola. Ci siamo confrontati sui seguenti temi: “Accessibilità, Vita scolastica, La nostra realizzazione personale, come individui e cittadini”. Vorremmo condividere con voi il frutto della nostra discussione e sottoporvi alcune proposte. Accessibilità Vorremmo: scuole costruite con architetture che tengano conto delle esigenze di apprendimento e socializzazione di tutti. Insegnanti esperti e competenti nell’uso delle tecnologie. poter accedere a tutti gli ordini di scuola, senza che le nostre scelte siano condizionate dalle nostre diversità. Materiali didattici, libri di testo e tecnologie che siano adatte ai singoli bisogni di tutti, accessibilità delle informazioni per tutti. Vita scolastica Vorremmo: maggiore informazione sulle disabilità e che aumenti il coinvolgimento e la sensibilità di tutti coloro che sono a scuola a partire dai compagni di classe. Che ci siano dati spazi e tempi per la socializzazione, per farci conoscere per come siamo e non solo per la nostra diversità. Che ci sia una formazione adeguata non solo per i docenti ma anche per tutto il personale della scuola. per i docenti, una preparazione adeguata e mirata anche sulle singole disabilità. Una didattica più flessibile, che privilegi le attività laboratoriali, non soltanto lo studio delle materie. Che ci sia maggiore flessibilità anche negli spazi, nei tempi, nell’organizzazione oraria e del gruppo classe per adeguarsi alle esigenze degli studenti. Che i docenti sappiano individuare le nostre potenzialità e collaborino insieme a tutte le nostre figure di riferimento per progettare percorsi di educazione e di vita basati su di esse. La nostra realizzazione personale Vorremmo: Che il contesto scolastico sia adeguato a favorire la nostra autonomia personale e la nostra crescita individuale. Che la scuola ci fornisca le giuste competenze per accedere al mondo del lavoro. Che aumentino le possibilità di fare stage e che si agevolino le aziende in modo che ci possano ospitare. Che la scuola ci fornisca informazioni accessibili per l’orientamento nel passaggio dalla scuola al mondo del lavoro. Che vengano fornite competenze di cittadinanza per tutti. Vogliamo poterci muovere nel mondo come individui e come cittadini. Proposte Vi proponiamo, infine, di fare in modo: Che si abbia particolare attenzione all’accoglienza a scuola, che le aule e gli spazi siano gradevoli e ci facciano sentire a nostro agio. Che ci sia un clima favorevole per noi e attento alle nostre esigenze. Che aumentino le competenze per l’inclusività di tutti quelli che lavorano a scuola, anche attraverso corsi di formazione sulle diverse disabilità. Che aumenti l’informazione e la consapevolezza di tutti, favorendo la capacità di tutti ad accogliere. Che sia favorita la nostra rappresentatività. Che le scuole accolgano le associazioni e che le associazioni propongano di più alle scuole le loro attività. Che siano promosse attività extracurricolari inclusive in modo da poterle fare tutti insieme. Che siano progettati percorsi di vita affinché possiamo acquisire autonomia personale e competenze spendibili concretamente nel mondo del lavoro.