Charter school la sfida vincente dei mecenati

da la Repubblica

Charter school la sfida vincente dei mecenati

FINANZIAMENTI delle imprese private alla scuola: il paese pilota in questo campo sono gli Stati Uniti.

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
NEW YORK
Federico Rampini
FINANZIAMENTI delle imprese private alla scuola: il paese pilota in questo campo sono gli Stati Uniti. Per l’influenza dell’ideologia neoliberista, da molti decenni i confini tra pubblico e privato sono stati rivoluzionati in molti settori. La scuola è uno di questi. A parte le scuole private di élite, capaci di autofinanziarsi grazie alle rette elevatissime, è nell’insegnamento pubblico o semi-pubblico che sta crescendo il peso dei finanziatori aziendali. Il fenomeno di gran lunga più vasto e significativo sono le “charter school”, che ricevono donazioni importanti da fondazioni del mecenatismo privato come la Bill and Melinda Gates Foundation, la Walton Family Foundation (la famiglia proprietaria degli ipermercati Walmart), la Broad Foundation, Ameritech Corporation, Annenberg Fund. Le charter school sono esse stesse di proprietà privata, generalmente con statuto giuridico di non-profit. Non sono però svincolate dal controllo statale sull’istruzione: in particolare i risultati di apprendimento sono sottoposti al controllo degli Stati Usa, e devono raggiungere standard comparabili a quelli delle scuole pubbliche. Il movimento delle charter school ha tra i suoi obiettivi quello di ovviare allo scadimento dell’istruzione pubblica soprattutto nelle aree metropolitane dove risiedono le minoranze etniche più sfavorite: afroamericani, ispanici. Nei quartieri degradati delle grandi città, dove prevalgono queste componenti, la scuola pubblica ha avuto spesso un decadimento disastroso per la cronica penuria di fondi. Le charter school sostengono il principio che non solo i figli dei ceti medioalti, ma anche i ragazzi più poveri dovrebbero avere la scelta, l’opzione di iscriversi a un istituto privato di qualità. Le charter school hanno ottenuto aiuti pubblici, per esempio con la cessione di edifici scolastici e altri sussidi diretti o indiretti. Facendo una media sul territorio nazionale, un alunno di una charter school costa allo Stato 7.000 dollari all’anno contro gli 11.000 dollari spesi per l’alunno di una scuola pubblica; il livello medio dei sussidi arriva quindi al 60% delle spese per l’insegnamento pubblico mentre tutto il resto è coperto da fondi privati. Sicché le charter school hanno finito per
assumere il carattere di un “terzo settore” dell’insegnamento, un’economia mista, un ibrido fra il pubblico e il privato. Con il tempo sono cresciuti dei colossi del business dell’insegnamento, grandi aziende su scala nazionale, specializzate nella gestione di decine o centinaia di charter school. A New Orleans, una delle città più povere d’America, il 60% degli studenti sono iscritti a charter school, a riprova del favore che questi istituti incontrano fra i genitori afroamericani. Il numero delle charter school è cresciuto da poche centinaia nei primi anni Ottanta, fino a 6.400 quest’anno. Hanno 2,5 milioni di studenti, e delle liste di attesa di 365.000 allievi che hanno chiesto di potersi iscrivere.
Che cosa spinge le grandi imprese a finanziare questo “movimento” di scuole semi-private? In certi casi c’è un interesse diretto, per poter attingere a questa popolazione studentesca al momento di assumere nuova forza lavoro. Questo rientra nella tradizione che porta le imprese americane (dai tempi delle dinastie Carnegie e Rockefeller) a finanziare borse di studio nei licei e nelle università, per promuovere i l’accesso allo studio dei più meritevoli. Alcuni dei quali poi diventano i candidati ideali per l’assunzione. Le charter school non a caso investono molto nell’insegnamento tecnico-professionale. Una variante recente sono le cyber-charter school che hanno una funzione pionieristica nella formazione informatica e nell’uso di tecnologie digitali applicate all’insegnamento. Più in generale il mecenatismo d’impresa, in casi come quello di Bill Gates, è allarmato per il declino della qualità dell’istruzione americana. Dopo che gli Stati Uniti sono scivolati oltre il ventesimo posto nelle classifiche internazionali Ocse- Pisa sulla qualità dell’apprendimento nei licei, superati da paesi asiatici e nordeuropei, il tema è balzato al centro dell’attenzione degli imprenditori. Un capitalismo moderno ha bisogno di una forza lavoro qualificata, l’establishment imprenditoriale non se ne può disinteressare. Le charter school hanno ricevuto giudizi variegati e talvolta positivi da parte del partito democratico e dell’intellighenzia liberal, ma hanno un avversario implacabile nel sindacato degli insegnanti: uno dei principi delle charter school infatti è l’assunzione di prof non sindacalizzati.

Riforma Renzi-Giannini, per i docenti di sostegno poteva fare di più

da La Tecnica della Scuola

Riforma Renzi-Giannini, per i docenti di sostegno poteva fare di più

Secondo la Flc-Cgil le 9mila assunzioni aggiuntive non sono sufficienti: c’è stato un continuo aumento degli alunni disabili. Intanto le associazioni Fish e Fand presentano una proposta di legge, che prevede l’obbligo di riduzione di alunni e con disabilità nella stessa classe, più la formazione iniziale e in servizio dei docenti sulle didattiche inclusive.

La riforma Renzi-Giannini non conterrebbe la dovuta attenzione per gli insegnanti di sostegno: tra i 148mila docenti che entro il prossimo settembre verranno immessi in ruolo, circa 9mila faranno parte di quel contingente che ogni giorno è impegnato nella formazione e nell’inclusione degli alunni con disabilità. Una specializzazione preziosa, che negli anni è spesso stata al centro della preoccupazione delle famiglie a causa, ad esempio, delle poche ore di sostegno concesse ai figli o per il ritardo delle nomine degli insegnanti. Fino talvolta a ricorrere al giudice per far valere i propri diritti.

Ora, nonostante le circa 13mila stabilizzazioni di quest’anno e le quasi 9mila preventivate per il prossimo (più alcune migliaia ad inizio 2014), secondo la Flc-Cgil gli insegnanti di sostegno “non sono ancora sufficienti rispetto alle esigenze. Abbiamo avuto un continuo aumento degli alunni disabili – osserva il segretario generale della Flc Cgil, Mimmo Pantaleo – c’è bisogno di adeguare gli organici. Anche il personale Ata è determinante per il sostegno, ma nelle Linee guida non si dice nulla. C’è una sentenza della Corte Costituzionale” che ha riconosciuto il diritto del disabile all’istruzione come un diritto fondamentale, “va fatta rispettare”.

Nel 2013-2014 gli alunni con disabilità iscritti a scuola, scrive l’Ansa, erano 207.244 (202.314 l’anno precedente), 103 mila circa i posti per insegnanti di sostegno. A oggi i precari iscritti nelle graduatorie a esaurimento con specializzazione sul sostegno sono circa 14 mila. Con le quasi 9 mila assunzioni – “già autorizzate e coperte finanziariamente sulla base del decreto scuola del 2013” – l’organico di diritto raggiungerà quota 90 mila. Così il Governo vuole “garantire i diritti degli alunni e il miglioramento dell’organizzazione territoriale dei rapporti con le famiglie”.

Dalla Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish) e dalla Federazione associazioni nazionali disabili (Fand) arriva una proposta di legge per la riforma della docenza di sostegno, già sottoscritta da “alcune forze politiche”. Le disposizioni previste, si legge in una nota di Fish, “potrebbero favorire la continuità didattica, oggi frenata dal diffuso precariato, creando degli appositi ruoli per i docenti per il sostegno”. Il disegno di legge ribadisce “l’obbligo di riduzione del numero di alunni per classe e di alunni con disabilità nella stessa classe. E ancora: l’obbligo di formazione iniziale e in servizio dei docenti sulle didattiche inclusive. Introduce poi un Comitato interministeriale, attualmente assente nel nostro sistema, che sovrintenda alle scelte delle politiche generali sull’inclusione sociale e scolastica delle persone con disabilità”.

Tra i meno critici verso il ‘pacchetto’ di assunzioni è, invece, Massimo Di Menna, segretario generale Uil Scuola: “il piano di assunzioni potrebbe andar bene, ma altre volte ci sono stati piani che non hanno trovato le coperture. Speriamo che alle Linee guida seguano fatti. Perché ciò che serve per il sostegno è continuità”.

Renzi: “Bisogna ripartire dalla scuola”

da La Tecnica della Scuola

Renzi: “Bisogna ripartire dalla scuola”

 Il premier Matteo Renzi, alla Festa nazionale dell’Unità a Bologna, tenendo l’intervento di chiusura, ha avuto parole anche per la scuola e i prof: non sono fannulloni. Venerdì prossimo la nuova segreteria

“Il Pd è considerato una speranza in Europa”, ha detto fra le altre cose. “O l’Italia la cambiamo noi o non la cambia nessuno. Sulle riforme non mollo di mezzo centimetro. Nessuno può fermare il cambiamento. Basta con i gufi, perché in ballo non c’è il mio destino ma il paese”.

E poi il capitolo scuola, tema caldo del momento: “nella scuola si andrà avanti non solo sulla base dell’anzianità ma anche del merito, perché “il merito è di sinistra, il talento è di sinistra. Io sono per l’uguaglianza, ma non per l’egualitarismo”.

Abbiamo detto mai più precari e supplenti ma anche che gli scatti non siano solo sull’anzianità ma sulla base della qualità del lavoro”.

“Scatti sulla base della qualità del lavoro e non dell’anzianità”

“Dire che gli aumenti contrattuali devono essere concessi in base alla qualità del lavoro e non all’anzianità significa dire, per me, una cosa di sinistra”.

In questo passaggio, il riferimento del premier è alla questione del blocco del rinnovo dei contratti dei lavoratori pubblici è chiarissimo.

E sempre sul tema scuola ha proseguito: “Riforma della scuola, patto educativo con la società”.

“Gli insegnanti non sono fannulloni. A loro, consegnano i propri figli, le famiglie consegnano la propria libertà più grande”.

E infine, sempre riferendosi alla scuola, Renzi rilancia la consultazione per la riforma della Scuola che è il “vero patto educativo con la società”.

Su altri temi, ha sfoggiato il consueto ottimismo: “Io da solo non ce la faccio, ma i veti non sono accettabili. Non possiamo permetterci di litigare. Venerdì si farà la nuova segreteria. E mia proposta è farla unitaria. Se qualcuno vuole la rivincita la avrà nel novembre 2017. Se vuole lavorare può farlo da subito.”

“È il tempo della politica – ha detto – non più dei tecnici. Finora i tecnici ci hanno detto che è finita la luna di miele. A noi ci porta bene ma c’è una parte di esperti del paese, cresciuta all’ombra della prima Repubblica, incapace per 20 anni di leggere Berlusconi, che non ha anticipato la crisi e ora ci spiega che gli 80 euro sono un errore. Ma noi non accettiamo lezioni”

Ma ha difeso pure l’importanza delle riforme istituzionali. Le riforme non sono “come ha sostenuto qualcuno, inutili, insignificanti, anzi uno scandalo, noi portiamo avanti, sia pure con modifiche, la legge elettorale e la riforma costituzionale, dimostriamo che la politica sa decidere”.

“Dobbiamo chiedere conto della promessa di Juncker sul piano di 300 mld e noi chiederemo di essere molto puntuale. Noi i soldi sappiamo dove metterli: nell’ edilizia scolastica, nella banda larga e nelle opere contro il dissesto. Sappiamo dove metterli ma devono essere investimenti slegati dalla cultura del rigore del patto di stabilità”.

Nel corso dell’intervento ha pure detto: “Per quanto concerne l’organizzazione del partito, c’è una questione nazionale e venerdì facciamo la segreteria”.

 

Anno al via, il 90% degli studenti riciclerà il corredo scolastico

da La Tecnica della Scuola

Anno al via, il 90% degli studenti riciclerà il corredo scolastico

A sostenerlo è il Centro studi e ricerche sociologiche ‘Antonella Di Benedetto’ di Krls Network of Business Ethics: il 3% in più dell’anno scorso. Il 62% userà le stesse cose a causa della crisi, il 25% perché teme il redditometro fiscale e il 13% perché lo fa abitualmente. Le città dove si ricicla di più sono Napoli, Aosta, Pescara, Rimini, Roma.

La crisi si fa sentire. Anche a scuola. Dove nove studenti su dieci quest’anno ricicleranno il “corredo” scolastico già usato negli anni passati. A sostenerlo è il Centro studi e ricerche sociologiche ‘Antonella Di Benedetto’ di Krls Network of Business Ethics, che sul tema ha realizzato un’indagine redatta per Contribuenti.it, Associazione contribuenti italiani.

L’anno scorso – spiega il Centro studi – a riciclare zaini, quaderni, penne, astucci e altri oggetti di uso comune era stato l’85% degli studenti, quest’anno l’88%, il 3% in più. Il 62% del campione userà di nuovo le stesse cose a causa della crisi, il 25% perché teme il redditometro fiscale e il 13% perché lo fa abitualmente.

“Di fronte alla crisi economica – spiega Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it – gli studenti reagiscono sfoderando tutta la creatività italiana. A volte basta una piccola modifica per riciclare un prodotto usato. Più volte è capitato di gettare via prodotti in ottimo stato solo per esigenze consumistiche”.

Le città dove si ricicla di più sono Napoli, Aosta, Pescara, Rimini, Roma, Firenze, Udine, Caserta, Prato e Campobasso, con percentuali intorno al 93%. Si ricicla di meno invece a Milano, Imperia, Torino, Genova, Bologna, Terni, Rieti, Salerno, Potenza e Benevento: anche in questo caso, comunque, le percentuali non sono affatto basse, attestandosi sull’82% di media.

Quando i sindacati firmarono per carriera e competizione

da La Tecnica della Scuola

Quando i sindacati firmarono per carriera e competizione

Accadde nel 1999 con il contratto sottoscritto da Cgil, Cisl, Uil e Snals che prevedeva anzi una vera e propria procedura concorsuale. Ma adesso Flc-Cgil si dichiara contraria a meccanismi competitivi. Cambio di rotta o scarsa memoria?

 “E’ offerta l’opportunità di riconoscimento della crescita professionale nell’esercizio della funzione docente per favorire una dinamica retributiva e professionale in grado di valorizzare le professionalità acquisite con particolare riferimento all’attività di insegnamento. Essa consiste nella possibilità per ciascun docente… di acquisire un trattamento economico accessorio consistente in una maggiorazione pari a 6milioni di lire….”
E poi: “Alla maggiorazione potrà accedere almeno il 20% del personale di ruolo … e comunque un numero di destinatari del beneficio economico da determinare in sede di contrattazione integrativa nazionale ….”
Per concludere: “La procedura si articola nella valutazione del curricolo professionale e culturale, debitamente certificato, e in prove riguardanti la metodologia pedagogico – didattica e le conoscenze disciplinari, da svolgersi anche mediante verifiche in situazione”
Sono i passaggi più significativi dell’articolo 29 del CCNL sottoscritto nel maggio del 1999 fra l’Aran e Cgil, Cisl, Uil e Snals.
Come si può constatare, la proposta contenuta nel “Piano Renzi” in materia di sviluppo di carriera non si discosta molto da quanto gli stessi sindacati del comparto scuola firmarono 15 anni. La differenza  sta forse nelle cifre: nel 1999 si parlava di 6milioni di lire mentre oggi si discute di 60euro mensili, pari cioè a 780 euro all’anno netti, corrispondenti quindi a circa 1.100/1.200 euro lordi.
Ma non è questo il punto che i sindacati sembrano voler mettere in discussione. Al centro delle critiche c’è proprio l’idea stessa di legare gli aumenti a procedure valutative di qualche tipo oltre che il timore che una parte della categoria debba attendere  molti anni, troppi, per poter godere di un seppure modesto ritocco dello stipendio.
A dire il vero le critiche più accese stanno arrivando dalla Flc-Cgil che così si esprime:  “Un sistema articolato di carriere deve essere una modalità integrativa per valorizzare l’impegno dei docenti e del personale ATA in rapporto agli obiettivi di miglioramento dell’offerta formativa, rafforzando il lavoro in team dei docenti e non la competizione individuale”. Tutto giusto, peccato che l’articolo 29 del contratto di 15 anni parlasse proprio di una vera e propria procedura concorsuale che, come è noto, ha di per se stessa carattere competitivo.
Ma, si sa, in politica la memoria non è una virtù.

Carriera “per merito” o patto mefistofelico?

da La Tecnica della Scuola

Carriera “per merito” o patto mefistofelico?

Fra gli insegnanti serpeggia il timore che i dirigenti scolastici possano avere eccessivo potere decisionale in merito agli aumenti stipendiali.

Ma di quale patto educativo parla Renzi? Se fosse stato realmente un patto educativo, si sarebbe dovuto parlare di didattica, di pedagogia dell’inclusione e si sarebbe dovuto parlare di percorsi di valorizzazione della persona. Invece nel documento di riforma di Renzi non c’è traccia di ciò. Si parla di merito e progressione della carriera degli insegnanti, che per concorrere ad ottenere uno stipendio più alto, devono lavorare di più e acquisire molti crediti didattici, formativi e professionali. Lavorare di più è, secondo quanto viene scritto nel documento “la buona scuola”, solo una condizione necessaria per guadagnare uno stipendio maggiore, ma non è una condizione sufficiente. Infatti oltre ai crediti raccolti dovrai rientrare anche tra 66% degli insegnanti della tua scuola o rete di scuole con il maggiore punteggio di crediti. E poi se sarai particolarmente bravo e meritevole, e rientrerai anche nella prima fascia di merito che indicativamente sarebbe circa il 33% del 66% già individuato, allora il tuo stipendio aumenterà ogni tre anni in modo significativo. Ma allora di che patto educativo stiamo parlando? Molti  parlano già di patto mefistofelico: bisognerà insomma “consegnare l’anima” al proprio dirigente scolastico  nella speranza di ottenere un giusto riconoscimento economico.
Per la verità nel testo del documento divulgato dal Governo non c’è nulla che faccia pensare ad un eccessivo peso decisionale dei dirigenti scolastici, ma resta il fatto che questo è il timore che si sta diffondendo nelle scuole e che si può percepire anche nei social network.
Sta di fatto che, almeno per ora, mancano risorse economiche aggiuntive rispetto a quelle già esistenti, per cui si tratta di riorganizzare il lavoro dei docenti redistribuendo le poche miserie economiche che sono rimaste dopo lo sblocco degli scatti di anzianità 2012.
E bisogna anche tenere conto che c’è sempre il problema dello sblocco degli scatti di anzianità 2013 che, se attuato, ridurrà ancora di più le economie a disposizione. Senza parlare del blocco contrattuale per l’intero 2015. Si tratta, dunque, di una riforma fatta sulle spalle degli insegnanti che subiscono il ricatto di un aumento dei carichi di lavoro, in cambio di un ipotetico e non ben precisato aumento stipendiale dopo la fine di un triennio. Bisogna sapere che si tratta di una riforma che avrà una tipologia di finanziamento endogeno, nel senso che si svilupperà all’interno dell’attuale sistema scolastico, senza la possibilità di trovare risorse aggiuntive dall’esterno. Quindi è del tutto ovvio che per un insegnante che riuscirà ad ottenere un aumento di stipendio, corrisponderà un altro insegnante della stessa scuola che resterà al palo senza mai scattare, magari anche fino alla pensione. C’è chi pensa persino che per accedere ai crediti formativi e professionali sarà necessario manifestare la disponibilità a lavorare oltre le canoniche 18 ore di servizio.

Concorso per dirigenti scolastici in Campania: calma e gesso

Concorso per dirigenti scolastici in Campania: calma e gesso

“L’esclamazione calma e gesso, utilizzata per invitare una persona a riflettere e valutare bene una situazione, per evitare di prendere decisioni affrettate, ha origine dal gioco del biliardo. Infatti, quando un giocatore esperto si appresta ad effettuare un tiro importante o di difficile esecuzione, si ferma a valutare con calma la situazione, prendendo in esame la posizione delle biglie e continuando a strofinare con il gesso il girello, ossia la punta della stecca. In questo modo, il cuoio del girello si impregna di gesso aumentando l’attrito con la biglia e permettendo di controllare il tiro ed imprimere gli effetti “ ( dal sito: impariamo curiosando ). Ecco cosa dovrebbero fare tutti coloro che in questi giorni si stanno dando da fare a più non posso per far pubblicare la graduatoria degli aspiranti ad un posto di dirigente scolastico in Campania, in base all’ultimo concorso bandito, prima che vengano resi noti gli esiti di un’indagine penale in corso, la quale vede indagati sia concorrenti che commissari: prendere una bella stecca da biliardo, un pezzo di gesso – non quello per le lavagne che oramai non s’usano neppure più, soppiantate da quelle elettroniche – e cominciare a strofinare il girello, lentamente, tanto non c’è alcuna fretta, in modo da evitare di sbagliare il tiro, come hanno fatto sinora. I fatti: ci sono 23 indagati, in base alle notizie di cronaca, tra i quali compaiono un ex dirigente del MIUR, il segretario provinciale di un sindacato, un ex direttore generale dell’USR della Campania, un docente universitario, presidente della commissione di base e di tre sottocommissioni, sei candidati e tre dirigenti scolastici. Sul sito de Il Sole 24 Ore, in un articolo a firma di Simone Di Meo, si legge ( http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-02-25/napoli-truccato-concorso-dirigenti-scolastici-23-indagati-182826.shtml?uuid=AB75m7y ): “ Secondo la ricostruzione degli inquirenti, che procedono per abuso di ufficio, falsità ideologica e truffa aggravata, sarebbe stata “eterodiretta” la nomina di alcuni membri della commissione esaminatrice, grazie ai quali i candidati sarebbero poi riusciti a conoscere con largo anticipo i quesiti della prova preselettiva. Contando su questo “aggancio”, gli aspiranti dirigenti scolastici avrebbero fatto pervenire ai componenti collusi delle commissioni giudicatrice le frasi iniziali e finali degli elaborati (che ora sono finiti sotto sequestro, in forza di un decreto emesso dal pubblico ministero) così da eludere l’anonimato delle prove scritte “. E più avanti: “ È la prima volta che, per vicende del genere, l’ufficio giudiziario partenopeo ipotizza l’«esistenza di una vera e propria organizzazione in grado di condizionare con mezzi illeciti tutti i settori della pubblica amministrazione che ricadono nell’ambito dell’Ufficio scolastico della Campana”. Il pm parla esplicitamente di «associazione» i cui componenti agiscono, con «assoluta determinazione», per «condizionare» gli esiti di una selezione pubblica “. Ebbene sì, avete letto bene: “ una vera e propria organizzazione in grado di condizionare con mezzi illeciti tutti i settori della pubblica amministrazione che ricadono nell’ambito dell’Ufficio scolastico della Campana “, dove occorre fare particolare attenzione a quel “tutti i settori” che lascia intravedere scenari ben più ampi nell’ambito dell’attività truffaldina dell’ “organizzazione”. Ed in questa situazione, prima di sapere se, e quanti e quali degli indagati saranno i rinviati a giudizio, in un quadro così delineato, a tinte così fosche, c’è chi,  osservando il tutto col più classico dei paraocchi, con comportamenti meramente personalistici,  vorrebbe che si tirasse avanti, come se nulla fosse: che la graduatoria degli idonei venisse pubblicata e che poi si procedesse immediatamente alle nomine dei vincitori, in base ai posti già disponibili, allo stato peraltro occupati con incarichi di reggenza a tempo. Con la possibilità, neppure tanto remota, che venga così nominato qualche concorrente che, attualmente, da semplice indagato, non potrebbe mai essere escluso, vigendo in Italia il principio della presunzione d’innocenza fino ad una sentenza di condanna che sia passata in giudicato, e che poi, proprio per le ragioni appena dette, continuerebbe ad occupare il posto di dirigente anche dopo un eventuale rinvio a giudizio. Sull’altro versante, laddove si accertassero le responsabilità di uno o più commissari, ci sarebbe da prendere in considerazione la necessità di valutare tutto l’operato, con conseguenze immaginabili che potrebbero produrre finanche l’annullamento dell’intera procedura concorsuale. Per queste ragioni a chi, con malcelato dispregio di valori  fondamentali, segnatamente per chi opera in ambito educativo, quali moralità, legalità, giustizia, onestà, continua a chiedere l’immediata pubblicazione della graduatoria con conseguenti nomine, io ripeto: calma e gesso, signori miei, mettetevi l’animo in pace, dovete aspettare gli esiti dell’indagine della Magistratura inquirente. Intanto munitevi di stecca, gesso e tanta pazienza!

Gennaro Capodanno

Principali dati della scuola statale – A.S. 2014/2015

“Anticipazione sui principali dati della scuola statale” A.S. 2014/2015
(Settembre 2014)

a cura del Servizio Statistico MIUR

Il primo di settembre è ufficialmente iniziato il nuovo anno scolastico, di cui si vogliono fornire, con questo breve Focus, i dati che ne descrivono il sistema articolato delle sedi scolastiche, la numerosità degli alunni, la loro distribuzione nelle classi, la consistenza delle dotazioni organiche del personale docente analizzati a livello regionale. In particolare, i dati presentati, relativi alle scuole statali, derivano dalle procedure dell’Organico di fatto per l’anno scolastico 2014/2015, aggiornati al 28 agosto 2014.
In appendice si propone invece, come lo scorso anno, una sintesi dei dati sulle scuole paritarie riferiti all’anno scolastico appena concluso che derivano dalle Rilevazioni sulle scuole (ex integrative).

Gazzetta ufficiale – Serie Generale n. 208

Gazzetta Ufficiale

Serie Generale
n. 208 del 8-9-2014

Sommario

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

MINISTERO DELL’INTERNO

 

DECRETO 24 luglio 2014, n. 127


Regolamento recante modalita’ di svolgimento del concorso pubblico,
di cui all’articolo 108, comma 1, lettera a), del decreto legislativo
13 ottobre 2005, n. 217, per l’accesso alla qualifica iniziale del
ruolo dei collaboratori e dei sostituti direttori tecnico-informatici
del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. (14G00143)

 

 

Pag. 1

 

 

DECRETI PRESIDENZIALI

 

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 31 luglio 2014


Differimento dei termini di presentazione in via telematica delle
dichiarazioni dei sostituti d’imposta-modelli 770/2014. (14A06867)

 

 

Pag. 5

 

 

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELLA SALUTE

 

ORDINANZA 7 agosto 2014


Proroga e modifica dell’ordinanza 4 settembre 2013, recante «Proroga
e modifica dell’ordinanza 21 luglio 2011, recante “Ordinanza
contingibile ed urgente che sostituisce l’ordinanza ministeriale 21
luglio 2009, concernente la disciplina di manifestazioni popolari
pubbliche o private nelle quali vengono impiegati equidi, al di fuori
degli impianti e dei percorsi ufficialmente autorizzati”». (14A06865)

 

 

Pag. 6

 

 

 

DECRETO 28 agosto 2014


Proroga dell’ordinanza contingibile e urgente 6 agosto 2013,
concernente la tutela dell’incolumita’ pubblica dall’aggressione dei
cani. (14A06915)

 

 

Pag. 7

 

 

MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI

 

DECRETO 19 giugno 2014


Modalita’ per l’erogazione dei contributi a favore delle iniziative
per la formazione professionale nel settore dell’autotrasporto.
(14A06824)

 

 

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DECRETO 7 luglio 2014


Proroga dei termini previsti dal decreto 19 giugno 2014 relativo alle
modalita’ per l’erogazione dei contributi a favore delle iniziative
per la formazione professionale nel settore dell’autotrasporto.
(14A06825)

 

 

Pag. 17

 

 

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

REGIONE TOSCANA

 

COMUNICATO


Approvazione delle ordinanze n. 32 e n. 33 dell’8 agosto 2014.
(14A06859)

 

 

Pag. 17

Nota 8 settembre 2014, AOODGOS, Prot. n. 5336

Ministero dell’lstruzione dell’Università e della Ricerca
DIREZIONE GENERALE ORDINAMENTI SCOLASTICI

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
AI Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta
AI Dirigente del Dipartimento Istruzione della Provincia di Trento
AI Sovrintendente Scolastico per la Provincia di Bolzano
All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano

Nota 8 settembre 2014, AOODGOS, Prot. n. 5336

OGGETTO: Olimpiadi del Patrimonio. Anno scolastico 2014/2015.

8 settembre Cambio vertici al MIUR

Come previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 febbraio 2014, n. 98, sono nominati i nuovi Direttori generali ed i Direttori degli Uffici scolastici regionali

Di seguito i nomi dei Direttori i cui provvedimenti di nomina sono in corso di perfezionamento.

Dipartimento per il sistema educativo di Istruzione Formazione

Direzione generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione: Giovanna Boda
Direzione generale per il Personale Scolastico: Maria Maddalena Novelli
Direzione generale per gli Ordinamenti scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione: Carmela Palumbo

Dipartimento per la formazione superiore e per la ricerca

Direzione generale per la programmazione, il coordinamento e il finanziamento delle istituzioni della formazione superiore: Daniele Livon
Direzione generale per lo studente, lo sviluppo e l’internazionalizzazione della formazione superiore: Mario Alì
Direzione generale per il coordinamento, la promozione e la valorizzazione della ricerca: Vincenzo Di Felice

Dipartimento per la Programmazione e la Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali

Direzione generale per le risorse umane e finanziarie: Jacopo Greco
Direzione generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica: Marco Ugo Filisetti
Direzione generale per interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale: Simona Montesarchio

Uffici Scolastici Regionali

Abruzzo: Ernesto Pellecchia
Calabria: Diego Bouchè
Campania: Luisa Franzese
Emilia Romagna: Stefano Versari
Lazio: Gildo De Angelis
Liguria: Rosaria Pagano
Lombardia: Avviso in corso
(Per il pensionamento al 31/08 del dott. Francesco De Sanctis)
Marche: Maria Letizia Melina
Piemonte: Fabrizio Manca
Puglia: Franco Inglese
Toscana: Rosa De Pasquale
Sardegna: Francesco Feliziani
Sicilia: Maria Luisa Altomonte
Veneto: Daniela Beltrame

Nota 8 settembre 2014, Prot. n. AOODGPER.8921

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione Generale per il Personale scolastico – Ufficio III

Ai DIRETTORI GENERALI
degli Uffici Scolastici Regionali
Ai DIRIGENTI
degli Ambiti territoriali permanenti
LORO SEDI

Oggetto: Aggiornamento graduatorie di istituto personale A.T.A. 2014/16.

Con la presente si procede alla trasmissione e alla pubblicazione dei decreti relativi all’aggiornamento delle graduatorie di istituto del personale A.T.A. per il triennio 2014/16.

Le domande di aggiornamento potranno essere prodotte, in modalità cartacea, entro l’ 8 ottobre 2014.

Si coglie l’occasione per chiarire che, nelle more dell’aggiornamento delle graduatorie di istituto, potranno essere conferite supplenze fino all’avente titolo ai sensi dell’art. 40 della legge 449/97.

Le suddette supplenze fino all’avente diritto potranno, inoltre, essere attribuite al personale AT.A. di ruolo ai sensi dell’art. 59 del CCNL comparto scuola.

IL CAPO DIPARTIMENTO
F.to Luciano Chiappetta

Decreto Ministeriale 5 settembre 2014, n. 717

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