Nota 7 settembre 2015, Prot. n.8041

Nota 7 settembre 2015, Prot. n.8041

Oggetto: Centri provinciali per l’istruzione degli adulti: compiti e funzioni degli Enti locali. Risposta a quesiti

Avviso 7 settembre 2015, Prot. 10740

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per la Programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
Direzione Generale per interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale

Avviso pubblico per l’acquisizione di manifestazioni di interesse da parte delle istituzioni scolastiche ed educative per l’individuazione di proposte progettuali relative a laboratori territoriali per l’occupabilita’ da realizzare nell’ambito del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD)

 

Art. 1 – Finalita’ della selezione

In esecuzione del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca del 4 settembre 2015, prot. n. 657, il Ministero intende, attraverso il presente avviso e a seguito dell’acquisizione delle manifestazioni di interesse, promuovere la realizzazione di laboratori territoriali per l’occupabilità da parte delle istituzioni scolastiche ed educative statali secondarie di secondo grado, favorendo la partecipazione degli enti locali e degli enti pubblici territoriali.

I laboratori territoriali per l’occupabilità sono luoghi di incontro, di sperimentazione tra vecchie e nuove professioni e di pratica dell’innovazione in tutte le sue espressioni (tecnologica, sociale e individuale).

Al fine di favorire lo sviluppo della didattica laboratoriale, le istituzioni scolastiche ed educative statali possono dotarsi dei suddetti laboratori quali luoghi aperti al territorio per stimolare la crescita professionale, le competenze e l’autoimprenditorialità, coniugando insieme innovazione, istruzione, inclusione, anche attraverso la partecipazione di enti pubblici e locali, camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, università, associazioni, fondazioni, enti di formazione professionale, istituti tecnici superiori e imprese private.

I laboratori territoriali per l’occupabilità si propongono, pertanto, il coinvolgimento sia degli studenti inseriti nei percorsi formali di formazione, sia dei cosiddetti NEET (Not engaged in Education, Employment or Training) e sono finalizzati a favorire la conoscenza, l’inserimento e il reinserimento dei giovani nel mondo del lavoro mediante la valorizzazione delle specificità e delle vocazioni territoriali.

Attraverso i laboratori, le istituzioni scolastiche ed educative perseguono i seguenti obiettivi:

  1. apertura della scuola al territorio e possibilità di utilizzo degli spazi anche al di fuori dell’orario scolastico;
  2. orientamento della didattica e della formazione ai settori strategici del made in Italy, in base alla vocazione produttiva, culturale e sociale di ciascun territorio;
  3. fruibilità di servizi propedeutici al collocamento al lavoro o alla riqualificazione di giovani non occupati.

I laboratori territoriali per l’occupabilità fanno uso strategico delle tecnologie digitali, applicando le innovazioni didattiche e progettuali ad esse connesse.

La realizzazione dei laboratori è finanziata, ai sensi dell’articolo 1, commi da 56 a 62, della legge 13 luglio 2015, n. 107 (c.d. “La Buona Scuola”).

La procedura finalizzata al finanziamento e alla realizzazione di laboratori territoriali per l’occupabilità da parte delle istituzioni scolastiche ed educative si svolgerà in due fasi: la prima fase è relativa all’acquisizione delle manifestazioni di interesse attraverso il presente avviso mentre la seconda fase di selezione è attivata a seguito di invito in favore delle sole istituzioni scolastiche ed educative positivamente selezionate all’esito della presente procedura. Durante la seconda fase, prima della presentazione definitiva del progetto di realizzazione dei laboratori saranno organizzati workshop tematici con tutte le istituzioni ammesse alla seconda fase per fornire un supporto amministrativo e tecnico nella definizione del progetto, nel rispetto dei principi di parità di trattamento, di trasparenza e non discriminazione tra i concorrenti partecipanti alla procedura.

 

Art. 2 – Soggetti ammessi alla selezione

Le proposte possono essere presentate dalle istituzioni scolastiche ed educative statali secondarie di secondo grado, che si costituiscano in reti di almeno 3 scuole, che prevedano il coinvolgimento di almeno un ente locale del territorio di appartenenza e di un ente pubblico (quali ad esempio università o centri di ricerca e/o studio).

Nell’ambito delle reti è possibile coinvolgere anche le istituzioni scolastiche paritarie di cui alla legge 10 marzo 2000, n. 62.

È altresì ammesso il coinvolgimento, anche in qualità di soggetti cofinanziatori, di camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, università, associazioni, fondazioni, enti di formazione professionale, istituti tecnici superiori (ITS), nonché di soggetti privati individuati nel rispetto dei principi di parità di trattamento, non discriminazione, libera concorrenza, trasparenza e proporzionalità previsti dalla normativa in materia di contratti pubblici.

 

Art. 3 – Requisiti di ammissione

I soggetti di cui all’articolo 2 che intendono avanzare la propria manifestazione di interesse devono essere in possesso alla data di presentazione della stessa dei seguenti requisiti:

  • individuazione di una rete di scuole composta da almeno n. 3 istituzioni scolastiche ed educative, di cui la capofila deve essere un istituto secondario di secondo grado statale;
  • coinvolgimento di almeno un ente locale e di almeno un ente pubblico (quali ad esempio università o centri di ricerca e/o studio) nella realizzazione dei laboratori territoriali per l’occupabilità. Tale coinvolgimento dovrà essere formalizzato attraverso un accordo o una convenzione in caso di ammissione al finanziamento;
  • disponibilità di spazi per la realizzazione dei predetti laboratori.

I requisiti di cui ai punti 1, 2, e 3 devono essere posseduti a pena di esclusione dalla presente procedura.

La rete di scuole deve dimostrare che al suo interno siano presenti istituzioni scolastiche ed educative in possesso di esperienze pregresse valutabili e finalizzate alla realizzazione di spazi e design didattico innovativo, ovvero legami con poli tecnico-professionali, CPIA (Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti), ITS (Istituti tecnici superiori), ovvero esperienze di alternanza scuola-lavoro anche al fine di favorire la conoscenza della vocazione produttiva, culturale e sociale del proprio territorio come fattore di educazione alla cittadinanza e di promozione delle competenze di imprenditorialità.

Un punteggio più elevato è riconosciuto al più ampio e diffuso coinvolgimento di tutte le istituzioni scolastiche ed educative del territorio, attraverso meccanismi di premialità sulla base del numero di istituzioni scolastiche ed educative coinvolte.

In particolare, con riferimento agli spazi, si precisa che qualora lo spazio per la realizzazione dei laboratori sia individuato all’interno della scuola, è necessario un impegno all’apertura alle altre istituzioni scolastiche ed educative del territorio (non solo quelle della rete) a titolo gratuito nonché un impegno all’apertura al territorio e anche in orario extrascolastico. Qualora venga individuato uno spazio extrascolastico, si precisa che:

  • il proprietario deve garantire che lo spazio sia destinato a laboratorio territoriale per almeno 10 anni;
  • la titolarità delle attrezzature e dei dispositivi dei laboratori territoriali per l’occupabilità è in capo all’istituzione scolastica capofila della rete;
  • il soggetto proprietario deve garantire l’utilizzo gratuito alle scuole (non solo quelle della rete) e deve prevedere anche un’apertura adeguata ai tempi di utilizzo da parte delle predette scuole.

Nel caso in cui l’istituzione scolastica non individui spazi di proprietà pubblica da destinare a laboratorio territoriale, può individuare, previa selezione mediante procedura ad evidenza pubblica, anche strutture private.

 

Art. 4 – Tipologia di proposte ammissibili

  1. Le proposte ammissibili a contributo devono riguardare la realizzazione di laboratori territoriali per l’occupabilità. Le istituzioni scolastiche ed educative sono libere di poter esprimere la propria proposta progettuale in modo da garantire il rispetto delle finalità di cui all’articolo 1.
  2. Il contributo massimo attribuibile dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca per la realizzazione di ciascun laboratorio territoriale è pari ad € 750.000,00.
  3. Le spese considerate ammissibili nell’ambito della realizzazione del progetto possono essere relative a:
  • acquisti di beni e attrezzature per i laboratori;
  • spese generali e tecniche e arredi nella misura massima del 15% del finanziamento concesso (es. progettazione, locazione di spazi, formazione del personale, ecc.);
  • eventuali lavori edilizi (infrastrutture e/o ristrutturazioni, ecc.) nella misura massima del 25% del finanziamento concesso.
  1. Qualora la proposta preveda la partecipazione di attori privati è necessario che questi vengano individuati nel rispetto dei principi di parità di trattamento, non discriminazione, libera concorrenza, trasparenza e proporzionalità previsti dalla normativa in materia di contratti pubblici (d.lgs. n. 163 del 2006).

 

Art. 5 – Modalità di partecipazione e documentazione

Le istituzioni scolastiche ed educative che intendono presentare la propria manifestazione di interesse devono far pervenire la propria candidatura, redatta preferibilmente secondo il modello allegato (Allegato A) entro e non oltre le ore 23.59 del giorno 7 ottobre 2015 all’indirizzo PEC: DGEFID@postacert.istruzione.it completa della seguente documentazione:

  1. delibera del Consiglio di istituto delle singole istituzioni scolastiche che compongono la rete, con indicazione del budget necessario per la realizzazione dei suddetti laboratori;
  2. dichiarazione di impegno delle istituzioni scolastiche ed educative a costituire la suddetta rete in caso di ammissione al finanziamento/contributo con l’indicazione dell’istituzione scolastica capofila;
  3. dichiarazione di impegno da parte dell’ente locale e dell’ente pubblico a prendere parte, in caso di ammissione al finanziamento, al progetto di realizzazione dei laboratori territoriali con l’indicazione del ruolo svolto e dell’apporto anche economico di ciascuno nell’ambito del progetto da realizzare;
  4. dichiarazione di impegno del proprietario dello spazio da adibire a laboratorio territoriale a destinare il medesimo spazio per almeno 10 anni a questa finalità ovvero, nel caso in cui l’istituzione scolastica intenda avvalersi di uno spazio di proprietà privata, dichiarazione di impegno al rispetto delle procedure ad evidenza pubblica nella selezione del privato con l’indicazione della tempistica ipotizzata e descrizione delle caratteristiche tecniche che sono richieste per l’individuazione delle strutture. La procedura ad evidenza pubblica per l’individuazione degli spazi può essere espletata dalle scuole anche dopo la prima fase di cui al presente Avviso e in caso di ammissione alla fase successiva. Resta fermo che in questa fase deve comunque essere indicata l’intenzione di servirsi di spazi di proprietà privata con il dettaglio delle relative caratteristiche richieste;
  5. scheda tecnica di cui all’allegato B debitamente sottoscritta da tutti i legali rappresentanti delle istituzioni scolastiche facenti parte della rete, con l’indicazione dell’importo stimato per la realizzazione dei laboratori;
  6. descrizione degli spazi dichiarati disponibili da destinare ai laboratori territoriali con indicazione della titolarità degli stessi.

La mancanza di uno solo delle predette dichiarazioni comporta l’esclusione dalla presente procedura.

Le istituzioni scolastiche ed educative devono altresì presentare nella scheda tecnica di cui all’allegato B:

  1. gli obiettivi specifici che intendono perseguire (anche in termini di impatto del progetto sull’occupabilità, sull’organizzazione del tempo-scuola, sulla riorganizzazione didattico-metodologica, sull’innovazione curricolare sull’apertura della scuola al territorio, sull’orientamento della didattica e della formazione ai settori strategici del made in Italy, in base alla vocazione produttiva, culturale e sociale di ciascun territorio, sulla centralità della connotazione digitale);
  2. la coerenza del progetto proposto con il Piano dell’offerta formativa (POF) delle scuole coinvolte, specificando la presenza di eventuale esperienza pregressa nella realizzazione di spazi e design didattico innovativo, l’eventuale legame con poli formativi, CPIA (Centri provinciali per l’istruzione degli adulti) e ITS, di esperienze di alternanza scuola-lavoro.

 

Art. 6 – Valutazione delle manifestazioni di interesse

La valutazione dell’ammissibilità delle manifestazioni di interesse e dell’ammissione delle stesse alla successiva fase di selezione è demandata ad apposita commissione giudicatrice in numero dispari e non superiore a 5 componenti, nominata dopo la scadenza del termine per la presentazione delle candidature.

La predetta Commissione procederà a valutare le proposte sulla base dei seguenti criteri:                                                      

  • capacità della proposta di favorire il rapporto con il mondo del lavoro e con la vocazione produttiva del territorio e contrastare fenomeni di dispersione scolastica, con particolare attenzione alle competenze da sviluppare: max 20 punti;
  • innovatività della proposta e apertura al territorio: max 20 punti;
  • coinvolgimento di ulteriori attori del territorio: max 15 punti (3 punti per ogni ulteriore attore coinvolto, es. CCIAA, associazioni, fondazioni, imprese, ecc.);
  • legame della manifestazione di interesse con poli tecnico-professionali, CPIA e ITS: max 10 punti;
  • quota di cofinanziamento per la realizzazione del progetto:
  • fino al 15%: max 5 punti;
  • dall’16% al 30%: max 10 punti;
  • dal 31% al 50%: max 15 punti;
  • oltre il 51%: max 20 punti.
  • coinvolgimento di altre istituzioni scolastiche ed educative all’interno della rete e quindi dei relativi studenti: 3 punti fino a un massimo 9 punti;
  • coinvolgimento di almeno una istituzione scolastica del primo ciclo: 6 punti.

Nel merito, il coinvolgimento attivo delle istituzioni scolastiche e il ruolo da ciascuna svolto nell’ambito della rete sarà oggetto di valutazione nella seconda fase della procedura.

Terminato l’esame delle proposte pervenute, la Commissione procederà a redigere una graduatoria in ordine decrescente ammettendo alla seconda fase della procedura le prime 150 manifestazioni di interesse inserite nella suddetta graduatoria. Nel caso in cui più candidati abbiano il medesimo punteggio utile a ricoprire l’ultima posizione in graduatoria, saranno ammessi tutti alla successiva fase della procedura.

Le reti di scuole ammesse al prosieguo della selezione riceveranno comunicazione a mezzo PEC da parte della Direzione generale per interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale contenente l’invito alla seconda fase della procedura con l’indicazione dei termini e delle modalità di partecipazione.

 

Art. 7 – Altre informazioni

  1. La trasmissione della manifestazione d’interesse non impegna il Ministero a dare seguito alla realizzazione delle azioni proposte né ad alcun indennizzo di sorta.
  2. L’Amministrazione si riserva di verificare le dichiarazioni rese dai proponenti e di richiedere agli stessi ulteriore documentazione a chiarimento delle dichiarazioni rese e nelle ipotesi di mere imperfezioni formali.
  3. L’Amministrazione si riserva di revocare o annullare la presente procedura senza che i proponenti possano vantare alcuna pretesa.
  4. I dati contenuti nelle varie proposte saranno trattati secondo quanto previsto dal decreto legislativo n. 196 del 2003. Il Responsabile del trattamento è la Direzione Generale per interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale.
  5. Responsabile del procedimento è la dott.ssa Simona Montesarchio.
  6. I recapiti presso cui è possibile chiedere informazioni sulla presente procedura sono i seguenti: 06.5849.2778-3382 – email: dgefid.segreteria@istruzione.it ovvero DGEFID@postacert.istruzione.it.

 

Roma, 7 settembre 2015

 

 

Il Direttore Generale

Simona Montesarchio


Allegati

Circolare Ministeriale 7 settembre 2015, n. 18

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
D.G. per gli Ordinamenti scolastici e la Valutazione del S.N.I.

Prot. AOODGOSV 8032

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Trento
All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano

OGGETTO: Elezioni degli organi collegiali a livello di istituzione scolastica – anno scolastico 2015/2016.

Con la presente nota si confermano, anche per l’anno scolastico 2015/2016, le istruzioni già impartite, nei precedenti anni, sulle elezioni degli organi collegiali a livello di istituzione scolastica.
Infatti dette elezioni si svolgeranno secondo le procedure previste dall’ordinanza ministeriale n. 215 del 15 luglio 1991, modificata ed integrata dalle successive OO.MM. nn. 267, 293 e 277, rispettivamente datate 4 agosto 1995, 24 giugno 1996 e 17 giugno 1998.
A riguardo, si ricorda che entro il 31 ottobre 2015 dovranno concludersi le operazioni di voto per gli organi di durata annuale e quelle per il rinnovo annuale delle rappresentanze studentesche nei consigli di istituto delle istituzioni scolastiche di istruzione secondaria di II grado non giunti a scadenza, con la procedura semplificata di cui agli articoli 21 e 22 dell’ordinanza citata.
Le elezioni per il rinnovo dei consigli di circolo/istituto scaduti per decorso triennio o per qualunque altra causa, nonché le eventuali elezioni suppletive nei casi previsti, si svolgeranno secondo la procedura ordinaria di cui al titolo  III dell’ordinanza medesima. La data della votazione sarà fissata dal Direttore generale di ciascun ufficio Scolastico Regionale, per il territorio di rispettiva competenza, in un giorno festivo dalle ore 8,00 alle ore 12.00 ed in quello successivo dalle ore 8,00 alle ore 13,30, non oltre il termine di domenica 22 e lunedì 23 novembre 2015.
Nelle istituzioni scolastiche che comprendono al loro interno sia scuole dell’infanzia, primarie e/o secondarie di primo grado, sia scuole secondarie di secondo grado, invece, continuerà ad operare il commissario straordinario, non essendo ancora intervenuta una soluzione normativa circa la composizione del consiglio di istituto delle scuole in questione.

IL DIRETTORE GENERALE
Carmela Palumbo

Nota MAE 7 settembre 2015, Prot.n. 1019

Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale

Nota MAE 7 settembre 2015, Prot.n. 1019

Oggetto: Richiesta di distacco di un funzionario nazionale in qualità di coordinatore di progetto presso la Direzione Generale dell’Amministrazione del Consiglio d’Europa.

Circolare Ministeriale 7 settembre 2015, n. 17

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
D.G. per gli Ordinamenti scolastici e la Valutazione del S.N.I.

Ai Direttori degli Uffici scolastici regionali
Loro Sedi
Ai Dirigenti scolastici delle Istituzioni scolastiche di istruzione secondaria di II grado, statali e paritarie
Loro Sedi
e, p.c.: Al Capo di Gabinetto
Sede
Al Capo del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Sede
Al Capo dell’Ufficio Stampa
Sede
Al Ministero degli Affari Esteri
Direzione Generale per la Promozione e la
Cooperazione Culturale – Ufficio IV –
Piazzale della Farnesina, 1https://www.edscuola.eu/wordpress/?p=65834
00194 ROMA

Circolare Ministeriale 7 settembre 2015, n. 17

AOODGOSV 8030

OGGETTO: Decreto ministeriale n. 514 del 28 luglio 2015 di definizione del programma annuale di promozione delle eccellenze concernente gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, statali e paritarie, per l’a.s.2015/2016.


 

Nota 7 settembre 2015, AOODGPER 28853

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
Direzione Generale Personale della Scuola

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
Loro Sedi

Oggetto: Legge 107/15 – piano assunzionale straordinario personale docente – Fase B – assegnazione della sede di servizio.

Come è noto, il comma 99, dell’art. l, della Legge 107/15 stabilisce che per i soggetti assunti in ruolo nella Fase B l’assegnazione della sede di servizio avviene al termine della stessa fase di assunzione, salvo che siano titolari di contratti di supplenza diversi da quelli per supplenze brevi e saltuarie.

In tal caso l’assegnazione avviene all’ 01/09/16, per i soggetti impegnati in supplenze annuali (fino al 31/08), e al 01/07/16 ovvero al termine degli esami conclusivi dei corsi di studio della scuola secondaria di secondo grado, per il personale titolare di supplenzefino al termine delle attività didattiche (fino al 30/06).

Per quanto riguarda le assegnazioni con decorrenza 01/09/16 le sedi di servizio saranno attribuite al personale nominato in ruolo a seguito della partecipazione dei medesimi alla procedura di mobilità territoriale relativa all’a.s. 2016/17. Per quanto concerne invece le assegnazioni con decorrenza 01/07/16 le sedi di servizio saranno attribuite entro tale data dagli Uffici Scolastici Regionali sulla base delle indicazioni operative che ciascun USR diramerà.

La partecipazione alle operazioni di trasferimento per l’acquisizione della sede definitiva partirà, in ogni caso e come per i passati anni scolastici, dall’ambito provinciale.

Le SS.LL. – completata la fase di conferimento delle supplenze al personale docente prevista per il giorno 8 settembre p.v. – tramite apposita funzione del Sistema Informativo, che sarà comunicata dalla competente Direzione Generale CASIS, saranno poste nelle condizioni di conoscere se al personale nominato in ruolo di cui all’oggetto è stata conferita una supplenza fino al termine delle attività didattiche o fino al termine dell’anno scolastico.

Pertanto, in considerazione di quanto sopra comunicato si conferma che non si rende necessario, nell’attuale fase e presso gli Uffici Scolastici Regionali di destinazione, la scelta della sede scolastica del personale nominato in ruolo e che sia stato nominato supplente per l’a.s. 2015/16 fino al termine dell’anno scolastico o delle attività didattiche.

Il Direttore Generale
Maria Maddalena Novelli

Le Aree Interne nel contesto de La Buona Scuola

Le Aree Interne nel contesto de “La Buona Scuola”

Linee guida per gli interventi nelle aree progetto

Le Linee guida presentate dal Ministro Giannini

“La marginalità diventi specificità. Con questo approccio rimettiamo la scuola al centro delle politiche di sviluppo del Paese”. Così il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini ha presentato a Carovilli (IS), Comune dell’alto Molise, il documento “Le aree interne nel contesto de La Buona Scuola. Linee guida per gli interventi nelle aree progetto”.
“La Buona Scuola – ha spiegato – può essere una straordinaria occasione per le aree interne del nostro Paese. La scuola rappresenta uno dei tre servizi base, insieme a quelli per la salute e per la mobilità, da cui dipende la scelta di restare o meno in alcuni comuni. Per questo nella strategia nazionale per le Aree interne abbiamo previsto un documento che delineasse gli interventi permanenti da attuare per migliorare la qualità della scuola in questi territori”. Il documento è frutto di un ampio gruppo di lavoro guidato dal Miur e dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Territoriale.
Cosa sono le Aree Interne
Le Aree Interne costituiscono un’ampia fetta del Paese, circa tre quinti del territorio e poco meno di un quarto della popolazione, estremamente diversificata al proprio interno, distante da grandi centri di agglomerazione e di servizio e con traiettorie di sviluppo stabili. Rappresentano circa il 53% dei comuni italiani, oltre il 60% del territorio nazionale, cui fa capo il 23% della popolazione. La Strategia nazionale per le Aree interne si prefigge di invertire nel prossimo decennio il trend demografico negativo di queste aree attraverso uno sviluppo locale che valorizzi i punti di forza di questi territori e il riequilibrio dell’offerta dei servizi di base. I fondi previsti dalle Leggi di Stabilità 2014 e 2015 per le aree interne sono dunque fondi per sperimentare interventi permanenti nella scuola, nella salute, nella mobilità delle aree interne.
Le linee guida
Le Linee guida rappresentano un documento di indirizzo programmatico per interventi in materia di istruzione, nell’ambito della strategia di sviluppo. La novità della ‘Buona Scuola’ diventano lo strumento per azioni su sette assi principali:

1. Mobilità dei docenti, permanenza e valorizzazione dell’insegnamento: incentivazione della permanenza, attenzione specifica nel riparto dell’organico, valorizzazione anche economica delle professionalità migliori.

2. Organico per il potenziamento dell’offerta formativa: aperture pomeridiane, utilizzo in rete dell’organico potenziato.

3. Innovazione tecnologica a favore della didattica: potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali, delle infrastrutture di rete e della digitalizzazione dell’amministrazione scolastica.

4. Organizzazione del servizio scolastico: riqualificazione degli edifici scolastici, riorganizzazione dei plessi di ridotte dimensioni.

5. Autonomia e offerta formativa sul territorio: sviluppo delle competenze didattiche legate alle vocazioni territoriali, servizi di orientamento, alternanza scuola-lavoro, azioni di monitoraggio e autovalutazione della didattica.

6. Competenze e valutazione: piani di azione, elaborati insieme al corpo docente, per migliorare i livelli di apprendimento.

7. Governance: formazione del personale scolastico sulle esigenze delle aree interne, diffusione dell’e-governement, incremento dell’informatizzazione dei servizi.