Al via la 12a edizione del concorso “La scienza narrata”

Merck per la diffusione della cultura scientifica: al via la 12a edizione del concorso “La scienza narrata”.

Pensiero critico, information literacy e competenze digitali a scuola per lo sviluppo di cittadini globali

 

·         L’edizione 2018 partirà con un workshop formativo per i docenti a Roma

·         Tra le novità del concorso, una nuova categoria dedicata a saggi brevi a tema scientifico

 

Roma, 20 marzo 2018 – Formare cittadini globali, capaci di un pensiero critico e di informarsi correttamente sul web è la sfida del concorso nazionale La scienza narrata, promosso da Merck, azienda leader in ambito scientifico e tecnologico, e giunto alla sua dodicesima edizione.

Quest’anno gli studenti delle scuole superiori di II grado a cui è rivolta l’iniziativa avranno una nuova categoria in cui cimentarsi: oltre alla sezione dedicata ai racconti a tema scientifico, infatti, è stata aperta la sezione saggi brevi.    Tema di quest’anno per la categoria saggi, “Fake news e informazione scientifica”.

L’invito per i ragazzi è di inviare i propri elaborati che saranno valutati da una giura di eccezione composta da giornalisti, scienziati e letterati. I migliori saranno premiati in occasione della cerimonia conclusiva del 16° Premio Letterario Merck, organizzata nel mese di luglio a Roma, a Villa Miani.

Per i docenti che intendano accompagnare gli studenti in questo percorso orientato a stimolare la creatività individuale attraverso la forma della scrittura, nonché lo sviluppo del pensiero critico attraverso la ricerca e l’uso consapevole delle fonti informative sarà organizzato uno specifico WORKSHOP FORMATIVO sullo sviluppo delle competenze di cittadinanza globale.

Il workshop si terrà Martedì 27 marzo 2018, dalle ore 9.30 alle ore 13.30 presso la Sala Assunta dell’Ospedale Fatebenefratelli a Roma, con la partecipazione straordinaria del Prof. Antonino Cattaneo, Ordinario di Neurobiologia alla Scuola Normale Superiore di Pisa e direttore del Laboratorio di Biologia BioSns, ricercatore con Rita Levi Montalcini (premio Nobel per la Medicina per la scoperta del NGF). A seguire interventi di esperti nell’ambito delle competenze digitali e dello sviluppo del pensiero critico.

Per favorire il coinvolgimento diretto dei ragazzi e promuovere la partecipazione al concorso verranno organizzati laboratori in varie scuole d’Italia sullo sviluppo del pensiero critico e sulla capacità narrativa.

“La responsabilità sociale è un elemento chiave della cultura aziendale – spiega Antonio Messina, a capo del business biofarmaceutico di Merck in Italia –. A dimostrazione di ciò, quest’anno, in occasione del 350° anniversario di Merck, l’azienda ha lanciato l’iniziativa globale 350 Good Deeds, 350 buone azioni che ci accompagneranno nel corso di un anno per noi davvero speciale.

“La scienza narrata” è una delle attività principali con cui, in Italia, contribuiamo a questa campagna Merck,  e si focalizza su temi che ci stanno molto a cuore: la diffusione della cultura scientifica e lo sviluppo del pensiero critico nei giovani.”

A conferma dell’importanza per Merck di questa iniziativa, l’azienda ha deciso di garantire massima visibilità al  workshop sullo sviluppo delle competenze di cittadinanza globale, trasmettendolo in streaming sulla pagina facebook de “La scienza narrata”:  www.facebook.com/scienzanarrata

 

 

 

Per partecipare di persona al workshop, è necessario contattare la segreteria organizzativa:

HF Convention srl- Rosa Murgolo

Tel: 06 5126702, E-mail: rosa.murgolo@hfconvention.eu

Per partecipare al concorso:

Il materiale didattico e il bando sono a disposizione su

www.scienzanarrata.it

Facebook: www.facebook.com/scienzanarrata

Twitter:@merckforculture

Informazioni su Merck

Merck è un’azienda scientifica e tecnologica leader nei settori Healthcare, Life Science e Performance Materials. Circa 50.000 dipendenti operano per sviluppare tecnologie in grado di migliorare la vita – dalle terapie biofarmaceutiche per il trattamento del cancro e della sclerosi multipla a sistemi all’avanguardia per la ricerca scientifica e la produzione, ai cristalli liquidi per gli smartphone e i televisori LCD. Nel 2016 Merck ha generato vendite per 15 miliardi di Euro in 66 Paesi.

Fondata nel 1668, Merck è la società farmaceutica e chimica più antica al mondo. Ancora oggi, la famiglia fondatrice detiene la quota di maggioranza della Società. Merck (Darmstadt, Germania), detiene i diritti globali sul nome e marchio Merck. Le sole eccezioni sono costituite da Stati Uniti e Canada, dove la Società opera con le denominazioni EMD Serono, Millipore Sigma e EMD Performance Materials.

E gli studenti italiani sono ancora bamboccioni

da Repubblica

E gli studenti italiani sono ancora bamboccioni

Due ragazzi su tre durante il percorso universitario continuano a vivere con mamma e papà. In Europa uno su tre. Ma la causa è da ricercare anche nella mancanza di lavoro

di SALVO INTRAVAIA

Studiano comodamente a casa, quasi sempre accuditi dai genitori, e raramente lavorano per pagarsi gli studi. E’ la fotografia degli studenti universitari italiani scattata dall’ultimo rapporto Eurostudent 2016-2018 – l’indagine sulle condizioni di vita dei ragazzi europei alle prese con appelli ed esami promossa dai ministeri dell’Educazione tedesco e olandese – pubblicato lo scorso 6 marzo. Bamboccioni? Dai numeri sembrerebbe proprio di sì. Ma forse la realtà è più complessa di quella che appare. Perché alla base di comportamenti e modi di vivere ci sono spesso politiche che spingono i giovani a lasciare la casa dei genitori anche durante gli studi universitari. La differenza tra l’approccio italiano e quello della maggior parte dei paesi europei sta nei numeri descritti dal dossier in questione.
I più casalinghi d’Europa
Dopo i ragazzi maltesi, gli universitari più casalinghi d’Europa sono quelli italiani: 7 su dieci, nel corso degli anni dedicati agli studi universitari, vivono con mamma e papà. La media europea, calcolata su 28 paesi, si abbassa al 36 per cento. Così, mentre due ragazzi italiani su tre continuano a godere dei vantaggi dello stare in famiglia durante gli anni dell’università, in Europa la quota scende ad uno studente su tre. E in Germania addirittura a uno su cinque. In molti paesi del Vecchio continente a quella età già si vive col partner magari accudendo i primi pargoli. E’ la situazione di quasi tutti i paesi nordici – come in Finlandia col 35 per cento di ragazzi già alle prese con bollette da pagare e piccoli da imboccare – di Francia e Germania, col 21 per cento di studenti che vivono stabilmente col partner.
Un’esperienza che nel Belpaese riguarda un ridottissimo drappello di temerari: appena 3 su cento. O di chi può permettersi una vita indipendente. Anche sul fronte dell’esperienza lavorativa durante il periodo delle lezioni il modo di vivere della maggior parte dei paesi europei è parecchio lontano dal nostro. L’abitudine di vivere in famiglia, probabilmente, allontana il bisogno di guadagnarsi da vivere. Ma potrebbe anche essere la carenza di lavoro a condizionare il dato e costringere i ragazzi a restare con mamma e papà. I numeri sono eloquenti. Se in Germania il 54 per cento dei giovani universitari lavora regolarmente durante il periodo delle lezioni e solo il 29 per cento non lavora, perché un altro 17 per cento lavora occasionalmente, in Europa la quota di coloro che lavorano stabilmente si abbassa a al 35 per cento, con un altro 16 per cento che si accontenta di lavori saltuari.
I lavoretti di ripiego
E in Italia? 76 ragazzi su cento non lavorano e solo uno su dieci (l’11 per cento) si rimbocca le maniche durante lo studio. Il resto si dedica a lavoretti nei ritagli di tempo per recuperare qualche punto percentuale in estate. “Se molti meno studenti rispetto alla media europea smettono di vivere con i genitori, il problema – commenta Elisa Marchetti, dell’Unione degli universitari – senza dubbio è riconducibile alla situazione del diritto allo studio, come la condizione abitativa: in molte città universitarie gli affitti sono alle stelle, anche a causa di un’offerta pubblica quasi del tutto assente. E, in una situazione per cui le ore spese tra lezioni e studio individuale sono le più numerose d’Europa per gli studenti italiani svolgere contemporaneamente un lavoro è molto difficile. Questa situazione – conclude – ha ricadute negative sia per chi avrebbe la necessità di lavorare per mantenersi gli studi, sia per chi vuole inserirsi nel mondo del lavoro prima del termine del percorso universitario”.

Dalla lingua alle prospettive economiche la scuola ha un ruolo fondamentale nell’integrazione dei migranti

da Il Sole 24 Ore

Dalla lingua alle prospettive economiche la scuola ha un ruolo fondamentale nell’integrazione dei migranti

di P.Sol.

Di fronte all’aumento dei fenomeni migratori degli ultimi anni, il sistema scolastico ha un ruolo fondamentale nell’integrazione dei nuovi arrivati. Che siano di prima o di seconda generazione, la scuola e gli insegnanti di paesi sviluppati possono giocare un ruolo decisivo nell’aiutarli a integrarsi nelle comunità locali, a vincere la diffidenza e la paura e a costruire una prospettiva educativa, professionale e sociale. Non c’è dubbio infatti che le condizioni socio-economiche e le barriere linguistiche rappresentino due dei maggiori ostacoli che impediscono un’integrazione positiva.

Il nuovo rapporto dell’Ocse, focalizzato proprio sul contributo che la scuola può fornire nel mitigare le tensioni e le divisioni provocate dai flussi migratori, indica una serie di attenzioni concrete con cui il sistema educativo può contribuire ad agevolare l’integrazione. Insegnare rapidamente ai migranti la lingua, aggregare un team di docenti dedicati alla didattica nella diversità culturale, offrire sostegni supplementari agli studenti e alle scuole in difficoltà, realizzare progetti efficaci contro il bullismo, organizzare attività extracurriculari e coinvolgere i genitori sono tutti sistemi che possono contribuire a migliorare le condizioni dei ragazzi migranti.

Flussi migratori in crescita
Il fenomeno migratorio sta modificando la composizione sociale dei paesi e sta cambiando rapidamente la composizione delle classi in tutti i paesi Ocse, che poi sono quelli più industrializzati, che devono fare i conti con flussi in costante crescita. Nel 2015 i migranti verso i paesi Ocse sono stati 4,8 milioni.

I dati del rapporto Ocse sono quelli del Pisa, il programma di misurazione dell’efficacia dei sistemi scolastici nazionali, fermi al 2015. Ma danno un’idea del fenomeno. Già tre anni fa uno studente su quattro di 15 anni era straniero o con almeno un genitore straniero, percentuale che cresce a uno su due in paesi come Svizzera e Lussemburgo. In Italia siamo al 17%, il che vuol dire meno di uno ogni cinque.

Tra il 2003 e il 2015 la quota di studenti migranti di prima o seconda generazione sono aumentati di sei punti percentuali, anche se le ondate migratorie dal 2000 rappresentano solo un aumento di un punto percentuale.
L’integrazione necessaria.

La capacità delle società nazionali a mantenere la coesione sociale di fronte ai flussi migratori dipende largamente dalla loro capacità di integrare i migranti, sottolinea il rapporto: «L’istruzione può aiutare i migranti ad acquisire competenze in modo da poter contribuire all’economia del paese che li ospita; può anche contribuire al benessere sociale e psicologico dei migranti e sostenere la loro motivazione nel partecipare alla vita civile e sociale dei paesi».

Gli studenti devono prima di tutto “superare le avversità connesse con lo spostamento, la condizione socio-economica, le barriere linguistiche e la difficoltà di creare una nuova identità, tutto nello stesso momento”. In questo senso la scuola ha una grossa potenzialità nel superare queste difficoltà non solo sulla base del profitto scolastico, ma anche sul loro senso di appartenenza alla scuola, l’autostima e la soddisfazione e la motivazione a raggiungere gli obiettivi.

Performance scolastica condizionata
È un dato di fatto che gli studenti migranti tendano ad avere performance scolastiche insufficienti. L’Ocse sottolinea che questo è ancora più vero per gli immigrati di prima generazione: il 51% di loro non raggiunge le capacità di base in lettura, matematica e scienze rispetto al 28% degli altri studenti.

Ma anche tutti gli altri indicatori, dal senso di appartenenza all’ansia scolastica alla soddisfazione nei confronti della vita segna performance peggiori rispetto alla media degli studenti non migranti. Andando a peggiorare il senso di frustrazione e di esclusione rispetto alla società nel suo complesso.

Portale neoimmessi. Apre la sezione “Tutor” dell’ambiente online

da Orizzontescuola

Portale neoimmessi. Apre la sezione “Tutor” dell’ambiente online

di redazione

Indire – Da oggi è accessibile la nuova sezione dedicata ai Tutor nell’ambiente online dedicato alla formazione dei docenti neoassunti e con passaggio di ruolo.

La nuova area si compone di sole 2 sezioni: la HOME PAGE e la sezione ASSISTENZA.

Dalla home page il tutor può:
accedere al questionario relativo all’esperienza di peer to peer per ogni docente che supervisiona;
scaricare il documento che attesta lo svolgimento del ruolo di tutor per ognuno dei docenti supervisionati.

L’attestato è disponibile solo una volta compilato il questionario. Una sezione specifica di “Approfondimenti per il Tutor” è disponibile in modo pubblico a partire dalla sezione “Toolkit” del sito. Da tale sezione sono disponibili indicazioni e documenti che riguardano:figura del tutor e ambiente, risorse formative per il tutor, strumenti e modelli utili per lo svolgimento della sua funzione di consulenza.
Sono consultabili, inoltre, le risorse formative inerenti i temi dell’educazione alla sostenibilità, realizzati da ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile). Secondo l’ultima fotografia del 15 marzo 2018 sono 28.944 i tutor associati nell’ambiente a partire dall’avvio della formazione online.

Il tutor accogliente è una figura chiave del modello formativo dell’anno di formazione e prova per docenti neoassunti e con passaggio di ruolo. Ha il compito di “accogliere il docente in formazione nella comunità professionale, di favorire la sua partecipazione ai diversi momenti della vita collegiale della scuola ed esercitare ogni utile forma di ascolto, consulenza e collaborazione per migliorare la qualità e l’efficacia dell’insegnamento” (art. 12 del DM 850/2015). Per rafforzarne e valorizzarne ulteriormente la funzione strategica, la circolare ministeriale n. 33989 del 2017 ha definito il tutor accogliente come quella figura “che funge da connettore con il lavoro sul campo e si qualifica come “mentor” per gli insegnanti neoassunti, specie per coloro che si affacciano per la prima volta all’insegnamento.”

Nel contesto del percorso formativo per i neoassunti, in particolare, il tutor sostiene il docente nella predisposizione di momenti di reciproca osservazione in classe finalizzati all’interazione e al confronto professionale; suggerisce idee e collabora alla progettazione e alle strategie didattiche e agli strumenti di lavoro; individua situazioni tipo o specifici problemi che possano essere oggetto di analisi e riflessione congiunta.

L’esperienza nazionale ed internazionale di studio sulla pratica di tutoring e di peer to peer, rende consapevoli che questo tipo di attività porta benefici anche allo stesso docente tutor, quali, ad esempio: il miglioramento delle proprie pratiche riflessive, l’acquisizione di un più alto livello di responsabilità professionale, un ampliamento della propria visione della professione docente e un rinnovato apprezzamento dei vari aspetti della propria funzione educativa. Tali risultati sono confermati anche dai dati di monitoraggio condotto annualmente dall’Indire: cresce l’impatto sul piano umano e relazionale percepito come “molto” positivo dai tutor (nella misura dell’81,7% nel 2016/2017 verso il 70% dell’anno precedente), così come quello sul piano professionale (65,1% verso il 62,2%) e degli stimoli culturali (61,9% verso il 51,4%).

Esami Stato II grado, modalità presentazione domande presidenti e commissari. Istanze online e cartacee

da Orizzontescuola

Esami Stato II grado, modalità presentazione domande presidenti e commissari. Istanze online e cartacee

di redazione

Il Miur, con la circolare n. 4537 del 16 marzo 2018, ha fornito istruzioni in merito alla Formazione delle Commissioni degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio d’istruzione secondaria di secondo grado.

La circolare

La Commissione, com’è noto, è composta dal Presidente più sei commissari, tre dei quali interni e tre esterni.

Presidente e Commissari esterni sono nominati su due classi.

Vediamo in questa scheda modalità e termini di presentazione delle istanze di partecipazione .

MODALITÀ PRESENTAZIONE DOMANDA

Gli aspiranti presidenti e/o commissari  presentano l’istanza di partecipazione utilizzando il Modello ES-1  o il Modello ES-2 se appartenenti al settore Universitario o AFAM.

Modello ES-1

Il Modello ES-1  è trasmesso esclusivamente on line nel portale POLIS (tramite Istanze OnLine).

In caso di difficoltà o impossibilità d’accesso al succitato portale, soltanto il personale scolastico a riposo può trasmettere (all’USP di residenza) il Modello ES-1 in modalità cartacea.

Per la provincia di Trento sarà predisposta un’apposita domanda online.

Il Modello ES-1 è, invece, trasmesso in modalità cartacea (agli  uffici territorialmente competenti) dal personale della scuola della regione Valle d’Aosta, della provincia di Bolzano e delle scuole slovene delle province di Gorizia e Trieste.

Modello ES-2

Il Modello ES-2 è presentato dagli aspiranti Presidenti/Commissari, appartenenti al settore Universitario o AFAM, ai Rettori delle
Università o ai Direttori delle istituzioni A.F.A.M in modalità cartacea.

TERMINI PRESENTAZIONE DOMANDA 

Modello ES-1: deve essere trasmesso, secondo le sopra illustrate modalità, dal 19 marzo al 4 aprile 2018 (personale scuola).

Modello ES-1: deve essere consegnato entro il 6 aprile 2018 (personale universitario o AFAM).

La circolare

La circolare con gli allegati

Esami di Maturità, Presidente commissione non può essere dirigente scuola secondaria primo grado

da Orizzontescuola

Esami di Maturità, Presidente commissione non può essere dirigente scuola secondaria primo grado

di Nino Sabella

Nei mesi scorsi, abbiamo avanzato l’ipotesi, sulla base di quanto previsto dal decreto legislativo n. 62/2017 e dal successivo DM n. 741/2017, che i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi e delle scuole secondarie di primo grado non avrebbero potuto partecipare, in qualità di Presidenti, agli esami di Stato conclusivi del secondo ciclo di istruzione, in quanto impegnati nelle Commissioni d’esame operanti nella proprie scuole.

Esami di Stato scuola media, addio a presidente esterno. Commissione presieduta dal dirigente della stessa scuola

L’ipotesi è stata confermata da quanto indicato nella Circolare n. 4537 del 16/03/2018 sulla “Formazione delle commissioni degli esami di Stato di II grado”, pubblicata il 16 marzo u.s.

PREMESSA: PRESIDENTE COMMISSIONE ESAME DI STATO PRIMO CICLO

Il decreto legislativo n. 62/2017 e il DM n. 741/2017 (come indicato nella nota n. 1865/2017) prevedono che, a partire dall’a.s. 2017/18, sia il Dirigente scolastico a svolgere la funzione di Presidente della Commissione dell’esame di Stato di I grado, costituitasi nella scuola dallo stesso diretta.

In caso di reggenza di altra scuola o di assenza o impedimento del dirigente, la funzione di Presidente è svolta da un docente collaboratore, individuato ai sensi dell’articolo 25, comma 5, del D.lgs  n.165/2001 e appartenente al ruolo della scuola secondaria.

ESCLUSIONE DIRIGENTI SCUOLE SECONDARIE PRIMO GRADO E ISTITUTI COMPRENSIVI

La suddetta novità preclude ai dirigenti degli istituti comprensivi e delle scuole secondarie di primo grado la possibilità di presentare domanda in qualità di Presidente di Commissione degli esami conclusivi del secondo ciclo.

La Circolare n. 4537 del 16/03/2018 , infatti, indica soltanto, diversamente da quella dello scorso anno scolastico, i dirigenti della scuola primaria tra il personale che ha facoltà di presentare domanda in qualità di Presidente. Così leggiamo al punto 2.c.b:

Hanno facoltà di presentare la scheda di partecipazione come presidenti:

1. i dirigenti scolastici in servizio preposti esclusivamente ad istituti statali di istruzione primaria, provvisti di abilitazione all’insegnamento negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado;

L’esclusione dalla Presidenza delle Commissioni dell’esame di Maturità dei dirigenti delle scuole secondarie di primo grado e degli istituti comprensivi è poi esplicitamente prevista  al punto 2.d.b. della CircolareDisposizioni particolari – Preclusioni nella presentazione della scheda di partecipazione (Modello ES-1 e Modello ES-2)“.

Nel suddetto punto, così leggiamo:

È preclusa la possibilità di presentare la domanda di partecipazione in qualità di presidente o commissario esterno …  per il personale che si trovi in una delle seguenti posizioni:

  • dirigenti scolastici preposti a istituti comprensivi e scuole secondarie di primo grado, ai sensi dell’art. 8, comma 2, del d.lgs. n. 62 del 2017;

L’articolo 8, comma 2, del d.lgs. n. 62 del 2017, è proprio quello che affida la funzione di Presidente Commissione degli esami Stato conclusivi del primo ciclo di istruzione al dirigente scolastico della scuola sede d’esame.

In conclusione, a partire dal corrente anno scolastico, i dirigenti delle scuole secondarie di primo grado e degli istituti comprensivi non possono più partecipare agli esami di Stato di II grado.

Concorso docenti abilitati, valido il servizio di religione cattolica

da La Tecnica della Scuola

Concorso docenti abilitati, valido il servizio di religione cattolica

Stipendi dei dirigenti, sospeso l’obbligo di pubblicazione

da La Tecnica della Scuola

Stipendi dei dirigenti, sospeso l’obbligo di pubblicazione

Stress lavorativo e burnout per il personale scolastico: gli impegni nel contratto scuola

da La Tecnica della Scuola

Stress lavorativo e burnout per il personale scolastico: gli impegni nel contratto scuola

Avviso 20 marzo 2018

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione Direzione generale per il personale scolastico

OGGETTO: Proroga del termine finale per la presentazione delle domande di  partecipazione al concorso docenti di cui all’art.17 comma 2 lettera b decreto legislativo  59/2017.

A causa dell’elevata concentrazione delle domande di partecipazione al concorso in  prossimità della scadenza del termine finale, si rende noto che l’originario termine di  chiusura delle istanze (22 marzo ore 23.59) è prorogato alle ore 14 del 26 marzo.

Sentenza TAR Lombardia 20 marzo 2018, n. 1494

N.01494/2018 REG.PROV.COLL.
N. 00922/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 922 del 2017, proposto da
-OMISSIS-, -OMISSIS-in qualità di esercente la potestà genitoriale sulla minore -OMISSIS-, e -OMISSIS-in qualità di esercente la potestà genitoriale sulla minore -OMISSIS-, tutti rappresentati e difesi dall’avvocato Paolo Maria Zappa, con domicilio eletto presso il suo studio in Cernusco Sul Naviglio, Via Uboldo, n. 14;

contro

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA, in persona del Ministro pro tempore, rappresentato e difeso dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato, domiciliato presso gli Uffici di quest’ultima in Milano, Via Freguglia, n. 1;
ISTITUTO COMPRENSIVO VIA SAN FRANCESCO 5- 20061 Carugate, in persona del legale rappresentante p.t., non costituito in giudizio;

per l’annullamento

della sanzione disciplinare comminata dall’Istituto Comprensivo Via S. Francesco 5, con sede in Carugate, Via S. Francesco 5, a -OMISSIS- in data 13 febbraio 2017 Prot. N° 759/fp, conosciuto in data 14 febbraio 2017 in sede di consegna ai genitori ricorrenti delle valutazioni scolastiche del primo quadrimestre, provvedimento emesso dall’Equipe pedagogica in persona del Coordinatore -OMISSIS-e dal Dirigente Scolastico Dott.ssa -OMISSIS-, nonché di tutti gli atti presupposti, preparatori, connessi e consequenziali, e dei seguenti ulteriori atti:

b) del verbale relativo al Consiglio di Classe della III A dell’Istituto Comprensivo Via S. Francesco 5, con sede in Carugate, Via S. Francesco 5 tenutosi in data 8 febbraio 2017, relativamente alla votazione di comportamento attribuita a -OMISSIS- dall’Istituto Comprensivo Via S. Francesco, n. 5, con sede in Carguata, Via S. Francesco 5 in data 08.02.2017;

c) della decisione assunta dall’ Organo di Garanzia dell’Istituto Comprensivo Via s. Francesco 5, con sede in Carugate, Via S. Francesco 5, Prot.1433, in data 10 marzo 2017 e comunicata alla scrivente difesa mezzo pec in data 11 marzo 2017.

d) di ogni altro eventuale atto e/o provvedimento, anche non conosciuto, preparatorio, presupposto, connesso e conseguenziale, comunque lesivo della posizione della figlia dei ricorrenti.

 

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l’atto di costituzione in giudizio di Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell’udienza pubblica del giorno 20 marzo 2018 il dott. Stefano Celeste Cozzi e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.

 

FATTO e DIRITTO

I sigg.ri -OMISSIS-e -OMISSIS-sono genitori della minore -OMISSIS- la quale, nell’anno scolastico 2016-2017, ha frequentato il terzo anno della scuola secondaria di primo grado dell’istituto comprensivo di Carugate; Via S. Francesco, n. 5.

Con il ricorso in esame tali soggetti impugnano principalmente il provvedimento datato 13 febbraio 2017 con il quale è stata irrogata alla studentessa la sanzione disciplinare del richiamo scritto in ragione del contestato avvenuto utilizzo di telefono cellulare in assenza di autorizzazione del docente. Viene inoltre impugnato il verbale del Consiglio di Classe tenutosi in data 8 febbraio 2017, nella parte in cui risulta la decisione di assegnare all’alunna un voto in condotta pari a sette.

Si è costituito in giudizio, per resistere al ricorso, il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca.

La Sezione, con ordinanza n. 654 del 24 maggio 2017, ha accolto l’istanza cautelare.

Tenutasi la pubblica udienza in data 20 marzo 2018, la causa è stata trattenuta in decisione.

Ritiene il Collegio che il ricorso – nella parte in cui si rivolge avverso il richiamo scritto – sia fondato essendo meritevoli le censure, aventi carattere assorbente, con le quali si evidenzia che la sanzione avversata sarebbe stata applicata in assenza di contraddittorio ed in difetto di istruttoria, non avendo l’Amministrazione adeguatamente accertato se la condotta sanzionata sia effettivamente ascrivibile alla ricorrente.

Al riguardo va innanzitutto chiarito che, ai sensi del regolamento disciplina approvato con delibera del Consiglio di Istituto n. 148 del 2015, l’ammonizione scritta costituisce una vera e propria sanzione disciplinare applicabile agli studenti che abbiano utilizzato telefoni cellulari, registratori e riproduttori audio-video o attrezzature informatiche in assenza di autorizzazione del docente. Si deve pertanto ritenere che il richiamo scritto rivolto all’alunna ricorrente – con cui viene appunto stigmatizzato l’utilizzo senza autorizzazione di un telefono cellulare al fine di effettuare la registrazione di un breve filmato – costituisca una vera e propria misura sanzionatoria.

Ciò premesso, si deve ora osservare che l’art. 4, terzo comma, del d.P.R. 24 giugno 1998, n. 249 (Regolamento recante lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria) stabilisce espressamente che <<Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni>>.

Una norma analoga è poi contenuta nel richiamato regolamento di disciplina approvato dall’Amministrazione scolastica resistente, laddove vengono individuate specifiche garanzie procedurali volte ad assicurare il rispetto del principio del contraddittorio.

Nel caso di specie l’Amministrazione non ha rispettato tale principio non avendo inviato all’interessata alcuna contestazione degli addebiti e non avendo, a maggior ragione, provveduto ad acquisire, nel corso del procedimento, le ragioni dell’incolpata.

A contrario non può valere la memoria del docente depositata sub doc. 3 dall’Amministrazione resistente, e ciò in quanto tale memoria è stata redatta dopo la chiusura del procedimento sanzionatorio ed in quanto da essa si evince che l’alunna è stata sentita dal docente stesso in maniera del tutto informale al di fuori del procedimento stesso.

Va poi osservato, da un punto di vista sostanziale, che la sanzione è stata applicata in quanto l’alunna è risultata essere protagonista di un breve filmato, poi postato sui social network. Come osservato in sede cautelare, l’Amministrazione ha però omesso di accertare se la ricorrente fosse consenziente all’effettuazione delle riprese ed alla successiva pubblicazione del video. Elementi questi che avrebbero dovuto e potuto essere accertati acquisendo innanzitutto, in sede procedimentale, una ricostruzione dei fatti dalla diretta interessata.

E’ pertanto opinione del Collegio che l’omessa attivazione delle garanzia partecipative non sia risolta in una violazione meramente formale, ma abbia anche determinato una insufficiente ricostruzione fattuale della vicenda, ciò che costituisce una ulteriore causa di illegittimità del provvedimento sanzionatorio avversato.

Ne consegue che, come anticipato, le censure in esame devono essere accolte.

Per quanto concerne il voto in condotta, ritiene il Collegio che sia fondata la censura con cui si deduce la violazione dell’art. 3, comma 2, del d.m. n. 5 del 2009.

Stabilisce tale disposizione che la valutazione del comportamento dello studente <<…in sede di scrutinio intermedio o finale non può riferirsi ad un singolo episodio, ma deve scaturire da un giudizio complessivo di maturazione e di crescita civile e culturale…>>.

Ciò premesso si deve osservare che – nel caso di specie – non risulta che all’alunna siano stati contestati addebiti ulteriori rispetto a quello di cui si è discusso in questa sede. Si è visto peraltro che l’accertamento della condotta che ha giustificato l’emissione della misura sanzionatoria è stata effettuato in assenza del necessario contraddittorio, con risultati non sufficientemente sicuri.

Si deve pertanto ritenere che anche la valutazione della condotta sia affetta da illegittimità in quanto basata – a quanto risulta e in mancanza di ulteriori specificazioni da parte dell’Amministrazione intimata – su un unico episodio peraltro neppure adeguatamente ricostruito.

Va per queste ragioni ribadita la fondatezza della censura.

In conclusione, il ricorso deve essere accolto e, per l’effetto, va disposto l’annullamento degli atti impugnati.

La particolarità della vicenda fattuale induce il Collegio a disporre la compensazione delle spese di giudizio, salvo il rimborso del contributo unificato.

P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia (Sezione Terza), definitivamente pronunciando sul ricorso, come in epigrafe proposto, lo accoglie nei sensi e per gli effetti di cui in motivazione.

Spese compensate, salvo l’obbligo per la parte soccombente di rimborsare ai ricorrenti il contributo unificato.

Ordina che la presente sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa.

Ritenuto che sussistano i presupposti di cui all’art. 52, commi 1,2 e 5 D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196, manda alla Segreteria di procedere, in caso di riproduzione in qualsiasi forma, per finalità di informazione giuridica su riviste giuridiche, supporti elettronici o mediante reti di comunicazione elettronica, all’oscuramento delle generalità del minore, dei soggetti esercenti la potestà genitoriale o la tutela e di ogni altro dato idoneo ad identificare il medesimo interessato riportato sulla sentenza o provvedimento.

Così deciso in Milano nella camera di consiglio del giorno 20 marzo 2018 con l’intervento dei magistrati:

Ugo Di Benedetto, Presidente

Stefano Celeste Cozzi, Consigliere, Estensore

Valentina Santina Mameli, Primo Referendario

 
 
L’ESTENSORE IL PRESIDENTE
Stefano Celeste Cozzi Ugo Di Benedetto
 
 
 
 
 

IL SEGRETARIO

 

Nota 20 marzo 2018, AOODGOSV 4729

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Ufficio IV

Ai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali
Al Sovrintendente scolastico per la Provincia di Bolzano
Al Dirigente del Dipartimento Istruzione della Provincia di Trento
Al Sovrintendente agli studi della Regione Autonoma della Valle d’Aosta
LORO SEDI

Nota 20 marzo 2018, AOODGOSV 4729

Oggetto: Giornata Nazionale della Cultura del Vino e dell’Olio – 20 e 21 aprile 2018. Selezione istituti partecipanti.