P. Perretti, Perché (non) andare a scuola

Pierpaolo Perretti, Perché (non) andare a scuola
Introduzione di Annalisa Cuzzocrea Postfazione di Sergio Labate

“Un J’accuse contro la scuola, una dichiarazione d’amore per la Scuola: voglio insegnare, non mettere voti!”

C’è un filo che lega tutti alla Scuola: per gli studenti è il loro pre- sente, per gli adulti è dato dalla nostalgia di un periodo unico o semplicemente dai figli alle prese con lo studio. Gli insegnanti intrecciano questo filo: per loro la Scuola è un luogo dove passa- to, presente e futuro si compenetrano. Questo “saggio narrativo” nasce dall’esperienza e dal profondo disincanto che essa provoca. L’autore mette a nudo impietosamente i meccanismi con i quali molte scuole di oggi, alla ricerca di iscrizioni e successo, tradisco- no la loro missione, ingannano studenti e genitori, opprimono il cuore di chi ancora crede nella formazione. Si smascherano dun- que le valutazioni, il marketing scolastico e le false motivazioni con cui molti ragazzi, su suggerimento degli adulti, scelgono e vi- vono la Scuola, ma, in vista di un orizzonte non rassegnato, l’au- tore propone nuovi percorsi di senso e di “studiosa meraviglia” per gli studenti e per i professori. Soprattutto per quanti sono alla ricerca del significato dello studio e per quanti, ancora innamorati dell’essenza dell’insegnamento, non possono adattarsi alla realtà attuale.

Pierpaolo Perretti è nato nel 1975, si è Laureato in Lettere Classiche con una tesi sulle finalità pedagogiche della traduzione. Ha poi conseguito la Licenza in Scienze Patristiche presso l’Augustinianum di Roma e il Dottorato in Storia Religiosa presso l’Università di Roma-La Sapienza. Ha pubblicato il volume Teodoreto di Cirro. Commento alle Lettere di Paolo (Paoline 2017) del quale ha curato introduzione, traduzione e note. Da venti anni insegna materie letterarie nei licei.