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3 dicembre – Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità

3 DICEMBRE 2012 – GIORNATA INTERNAZIONALE DELLE PERSONE CON DISABILITA’
ANFFAS ONLUS: “ABBATTIAMO LE BARRIERE ALLA FORMAZIONE ED INFORMAZIONE PER LE PERSONE CON DISABILITA’ INTELLETTIVA!”

Si celebra oggi, lunedì 3 dicembre 2012, la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, evento istituito dall’ONU nel 1981 in occasione della proclamazione dell’Anno Internazionale delle Persone Disabili con l’obiettivo di promuovere la piena inclusione delle persone con disabilità nella comunità globale.

Quest’anno il tema della Giornata è “Rimuovere le barriere per creare una società inclusiva ed accessibile per tutti”.

Sappiamo bene che le barriere alla partecipazione ed inclusione delle persone con disabilità continuano ad essere moltissime, in tutto il mondo e nel nostro Paese: si tratta di barriere materiali e anche e soprattutto culturali. Si tratta di barriere che negli ultimi anni, anche a causa della situazione di crisi internazionale, hanno assunto il nome di “vincoli di bilancio”, “carenza di risorse”, etc. ma che sono in realtà principalmente frutto di problemi culturali e di approcci obsoleti e discriminatori al tema della disabilità nelle politiche di molti Paesi, tra cui l’Italia.

In coerenza con l’obiettivo della Giornata del 3 dicembre Anffas vuole riaffermare che fare questo è possibile a partire dall’abbattimento della più significativa barriera per le persone con disabilità intellettiva e/o relazionale: l’accesso alla formazione ed informazione e la partecipazione attiva a tutti gli ambiti della vita.

A tal fine, Anffas è impegnata, dal novembre 2011, nel progetto “Pathways II – Creazione di percorsi di apprendimento permanente per adulti con disabilità intellettiva”, che vedrà la sua conclusione nel 2013.

Promosso da Inclusion Europe (Associazione Europea di persone con disabilità intellettiva e delle loro famiglie cui Anffas Onlus aderisce) e realizzato con il supporto del Programma per l’apprendimento permanente dell’Unione Europea, il progetto ha l’obiettivo di garantire il diritto alla formazione permanente per gli adulti con disabilità intellettiva e/o relazionale attraverso l’uso di un linguaggio “facile da leggere e da comprendere” e la realizzazione di formazione accessibile.

Il linguaggio facile da leggere è uno strumento fondamentale per consentire reali pari opportunità nella nostra società, poiché si concentra su un aspetto dell’accessibilità ancora poco considerato, quale quello delle informazioni, e si propone di consentire alle persone con disabilità intellettiva di avere accesso – in condizioni di pari opportunità – a tutti quelli strumenti informativi, formativi, culturali e di crescita che sono a disposizione di tutti gli altri cittadini e che vengono loro invece costantemente negati.

Ad oggi Anffas Onlus è l’unica associazione italiana che partecipa a questo Progetto Europeo, promuovendo la formazione delle persone, anche con disabilità intellettiva, in grado di produrre e controllare l’esattezza di informazioni facili da leggere e da capire

Sul sito dell’Associazione è stata attivata una sezione dedicata al progetto che è possibile consultare seguendo questo link: http://www.anffas.net/Page.asp/id=604 ed all’interno della quale sono disponibili le linee guida europee per produrre informazioni facili da leggere e tutto il materiale prodotto nel corso del progetto.

“Anche quest’anno ci troviamo a celebrare una Giornata circondati da difficoltà sempre più grandi ma non cessiamo di lavorare per il rispetto dei diritti umani delle persone con disabilità” afferma Roberto Speziale, presidente nazionale di Anffas Onlus, Associazione Nazionale di Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale “Ancora una volta auspichiamo che non ci si ricordi delle persone con disabilità solo in questo giorno ma che si lavori costantemente e con strumenti nuovi ed innovativi, così come Anffas sta facendo attraverso la promozione dell’informazione e formazione accessibile, per realizzare davvero una società pienamente inclusiva per tutti”.

Quei 3500 quesiti in cerca d’autore

da TuttoscuolaNews

Quei 3500 quesiti in cerca d’autore

I sindacati hanno chiesto formalmente, dopo un incontro svoltosi al Miur il 29 novembre, la pubblicazione integrale di tutti i 3500 quesiti predisposti dal Ministero in vista della prova preselettiva del concorso a cattedra, comprensiva delle relative risposte esatte.

Non si vede in effetti perché le risposte corrette ai quesiti non debbano essere rese note ufficialmente e in modo trasparente. Elementi di opportunità anche in relazione a un prevedibile contenzioso spingono in questa direzione. La non pubblicazione delle risposte esatte potrebbe facilitare la circolazione nel web di proposte di acquisto di volumi e software contenenti le risposte esatte, o dichiarate tali da chi le aveva preparate, con rischi di imprecisioni e speculazioni economiche.

A questo punto l’iniziale motivazione del Miur, di voler prevenire una preparazione mnemonica spingendo i concorrenti a studiare per arrivare alle risposte esatte, perde consistenza e forza persuasiva. Tanto vale che il Ministero metta a disposizione di tutti, e non solo degli iscritti al concorso, l’intera batteria dei quesiti con le relative risposte esatte e il simulatore.

Spingono anche in questa direzione i tempi stretti della prova preselettiva, che si svolgerà tra due settimane, nei giorni 17 e 18 dicembre.

Tra i professori stessa retribuzione e differenti carichi lavoro

da TuttoscuolaNews

Tra i professori stessa retribuzione e differenti carichi lavoro

Prendendo per buona la tabella delle insegnanti di Milano che hanno dettagliatamente quantificato sul Corriere della Sera i loro impegno orari nell’anno, per una media settimanale – nel periodo in cui le scuole sono aperte – di 40 ore complessive di lavoro svolto parte a scuola e parte a casa, sorgono alcune riflessioni.

Prima di tutto c’è il confronto interno alla stessa scuola per gli effettivi impegni di lavoro dei docenti, tra quelli che hanno compiti da correggere a casa, come ad esempio i docenti di lettere, di matematica e di lingua straniera, e gli altri. E dietro i compiti da correggere, ci sono le verifiche, da preparare e anch’esse da correggere.

In termini di carichi di lavoro effettivi è notevole la sperequazione all’interno della stessa scuola e dell’intera categoria, con una differenza stimabile in almeno un terzo. Eppure, poiché è l’orario di lezione, le 18 ore, che identifica la funzione, non c’è contrattualmente differenza nemmeno nella retribuzione che è uguale per tutti, per il docente di lettere e per quello di educazione fisica.

Ma anche a parità di disciplina insegnata, l’impegno e il tempo dedicato può variare da persona a persona. C’è da scommettere che ci siano colleghi delle due insegnanti milanesi che fanno anche più ore tra scuola e casa, e altri che ne fanno molte meno.

Questo accade anche in molte altre professioni. Prendiamo le aziende: sin dall’inizio ci sono nuovi assunti che si fermano fino alla sera tardi, e altri ai quali “cade la penna” allo scadere dell’orario di lavoro contrattuale. Nel tempo però di solito le carriere si differenziano: chi si applica di più, contribuendo di più alla causa (ovviamente non solo in termini di quantità di lavoro ma di qualità e spessore, anche se spesso le cose vanno di pari passo), farà più strada, arrivando a posizioni (e stipendi) molto diverse.

Nella scuola no. Si parte uguali, si arriva uguali, indipendentemente dalla quantità e dalla qualità del servizio reso. Eppure, “non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali”, diceva Don Milani (“Lettera ad una professoressa”).

La domanda da porsi è: quali sono le condizioni di percorso di carriera, con i relativi meccanismi di avanzamento, e di contesto lavorativo in generale che possono favorire un clima in cui il lavoratore si senta stimolato a dare il meglio anche perché vede riconosciuto (in tanti modi, non solo in senso economico) il proprio impegno?

E’ nell’interesse sia del lavoratore, sia del datore di lavoro (e nel caso della scuola, che è un servizio pubblico, della collettività) che si verifichino quelle condizioni, che oggi non sussistono.

Talpe al ministero, i quiz del “concorsone” finiscono in rete

da LASTAMPA.it

Talpe al ministero, i quiz del “concorsone” finiscono in rete

Un business da migliaia di euro per alcuni gestori di siti

flavia amabile
roma

Sembra una maledizione, uno di quei malefici impossibili da cancellare: ogni volta che c’è anche solo un lontano odore di concorsi, di test o di prove nel mondo della scuola scoppia il caos. Stavolta il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo era sicuro di aver fatto tutto quello che era necessario per garantire una selezione senza problemi ed invece ancora prima della selezione per accedere alle prove vere e proprie in rete sta accadendo di tutto, da un fiorente business di domande e risposte a sospetti velenosissimi sulle talpe del Miur che avrebbero procurato le risposte esatte.

La prova selettiva del concorso scuola 2012 si terrà il 17 e il 18 dicembre. Mancano, insomma, ancora poco più di due settimane alla prova, per i candidati è il momento di esercitarsi. La prima prova – quella che darà accesso alle prove scritte – sarà unica per tutta Italia e automatizzata. Il ministero ha messo in rete nella sezione «La scuola in chiaro» del sito del Miur un «simulatore quiz», un generatore automatico e casuale di domande estratte dalla sua banca dati. Per il ministro si trattava di uno strumento per i candidati, per capire dove o come migliorare le proprie conoscenze, anche perché in questa prima selezione saranno valutate le capacità logiche, la comprensione del testo, le competenze digitali, la conoscenza delle lingue comunitarie (una a scelta del candidato). Il tutto in modo gratuito in modo da dare a tutti le stesse possibilità di prepararsi senza favorire chi aveva maggiori possibilità finanziarie.

Fin qui tutto bene. Il ministero però ha scelto di non dare le risposte alla batteria di 3.500 quesiti all’interno della quale saranno scelte le domande proposte durante la prova effettiva. Era un modo per non alimentare in alcun modo il vecchio metodo di studio, tutto basato sulla memoria. In questo tipo di test è la logica che conta, quindi esercitarsi serve per allenarsi a risolvere alcuni tipi di esercizi e problemi, spiegano al Miur. Il ministro aveva anche rifiutato categoricamente ogni richiesta dell’amministrazione di fornire il pdf con domande e risposte per non prestare il fianco ad alcuna possibilità di truffe.

Non aveva fatto i conti con i 321mila aspiranti docenti disposti a tutto pur di venirne in possesso. E con la possibilità di costruirci su un piccolo business da parte di alcuni gestori di siti Internet. In poche ore è sorto un giro di siti dove è possibile scaricare dei software in grado di fornire in modo diretto e immediato domande e risposte. Basta pagare dai 5 ai 25 euro per un guadagno totale di centinaia di migliaia di euro.

Nemmeno la parziale marcia indietro del Miur che ha modificato il simulatore, ha stroncato il fenomeno perché comunque la procedura del ministero in caso di risposta errata non permette di capire qual è quella esatta e comunque costringe a ripetere l’intero meccanismo invece di procedere in modo spedito come accade con il software a pagamento.

Si tratta di una fuga di notizie, è piuttosto difficile che qualcuno abbia trovato le risposte a 3500 domande e creato in poche ore il software. È molto più probabile che qualcuno dall’interno del Ministero, come denuncia il sito Tecniche della scuola, abbia trovato un modo per far trapelare comunque le risposte che il ministro sperava di aver blindato. Al Miur si è tentato anche di far intervenire la Polizia Postale per bloccare i siti pirata ma ad una verifica è risultato che solo il 97% del materiale era identico, non c’erano quindi gli estremi per procedere.

24 ore: i genitori rispondono ai professori

da Tecnica della Scuola

24 ore: i genitori rispondono ai professori
Dopo il coro di proteste degli insegnanti sulla presa di posizione dell’Age Toscana a favore della proposta di aumento dell’orario di servizio a  24 ore, i genitori di AGe Toscana rispondono, con un ampio documento, alle contestazioni ricevute.
Questo il testo del documento pervenuto alla nostra Redazione da parte dell’Associazione Age Toscana
Contumelie, lettere fiume, sfoghi amari: indubbiamente con la questione delle 24 ore di lezione per i professori abbiamo toccato un nervo scoperto. Senz’altro sono emersi il malessere di tanti professionisti della scuola e i rapporti non sempre idilliaci con le famiglie. State zitti, ci hanno detto alcuni, altri invece hanno chiesto con insistenza una nostra risposta. Soprattutto c’è stato chi ha riconosciuto l’importanza di un dialogo con le famiglie e qualcuno addirittura ci ha chiesto di aprire uno spazio di confronto comune sul tema grande che è la scuola.
Come genitori di AGe Toscana rispondiamo volentieri e necessariamente in modo sintetico, sia per rispetto di chi legge, sia perché il tema è troppo vasto perché si possa dire tutto in una volta sola.
Il presupposto da cui ci muoviamo è che la scuola è un bene di tutti e che occorre convogliare lì tutte le risorse disponibili, per il futuro dei nostri giovani e dell’intero Paese. Ecco dunque, per punti:
6 ORE PER LE SUPPLENZE? La nostra proposta è chiara: abbiamo parlato di aggiornamento professionale, di ore di recupero per gli studenti in difficoltà e di interventi di alfabetizzazione degli alunni extracomunitari e anche di laboratori, di corsi di approfondimento e di viaggi d’istruzione. Un’altra grave falla da colmare sarebbe quella delle uscite anticipate, delle entrate in ritardo, dello smistamento degli alunni nelle classi, cioè quello che accade quando un insegnante si ammala e non è possibile chiamare subito il supplente. Sono ore di scuola preziose che i nostri figli perdono senza possibilità di recupero.
Quanto alle supplenze, occorre dire che si tratta di una proposta del Governo e non nostra (la nostra attenzione si è appuntata piuttosto sul taglio di 47,5 milioni di Fondo d’istituto e sul sentirsi offesi dei professori), ma non possiamo nascondere come il rapido avvicendarsi di insegnanti anche per supplenze brevissime o, peggio, dividere le classi o ridurre l’orario di lezione, sia considerato un grave danno per i propri figli anche dagli stessi docenti/supplenti/genitori. Quindi, in nome della qualità dell’insegnamento e con la libera adesione del singolo docente, già presente a scuola, sarebbe possibile garantire una migliore offerta formativa semplicemente aumentando le risorse per le ore eccedenti in sostituzione dei colleghi assenti; questo ovviamente rivolgendosi a tutto il personale docente in servizio, sia temporaneo che a tempo indeterminato.
6 ORE IN PIU’ A PARITA’ DI STIPENDIO? Non abbiamo detto questo, in quanto si tratta di un problema che non è di competenza dei genitori ma del Governo e dei sindacati.
6 ORE PERCHE’? In un’intervista si scopre che il sottosegretario Rossi Doria non esclude affatto l’aumento a 24 ore, solo che adesso i tempi non sono maturi. Siamo infatti sotto elezioni e nessun partito sottoscriverebbe una simile scelta. Però il voto è dietro l’angolo e già si vocifera cosa accadrà poi: perché non approfittarne per fare una seria riflessione sulla scuola?
Alcuni insegnanti che ci hanno scritto hanno fatto alcune proposte interessanti, come ad esempio far emergere il lavoro non immediatamente visibile degli insegnanti, a tutto vantaggio della credibilità dell’intera categoria; qualcuno è stato così sincero da ammettere che ci sono sì insegnanti interamente dediti alla scuola, che lavorano fino a 50 ore alla settimana, ma che non sempre in tutti i casi è così.
CORREGGERE I COMPITI C’è chi di compiti ne corregge davvero tanti e alcuni professori hanno avanzato la proposta di retribuire la correzione dei compiti in proporzione all’impegno.
Alcuni suggeriscono di farlo direttamente a scuola; interessante la motivazione: “Così potrei usare la carta della scuola, il toner della scuola, il telefono della scuola”.
DI TASCA NOSTRA Sono incredibili alcune delle testimonianze che ci sono giunte: pare che alcuni docenti si debbano addirittura pagare il pasto quando accompagnano la classe in gita. E poi materiali, fotocopie, tutto di tasca propria. Numerosi genitori ci hanno riferito qualcosa di simile: qualunque sia la richiesta o la proposta, il ritornello è sempre lo stesso, “Non ci sono i soldi”, anche se poi a saper guardare in certe scuole le risorse ci sono eccome. A questo proposito la nostra posizione come AGe Toscana è molto semplice: le risorse sono lì per essere spese per la didattica e noi continueremo a batterci per questo.
RICEVIMENTO GRATIS Curiosa questa espressione, che ricorre più volte: forse che il ricevimento dei genitori non rientra nella funzione docente? Come si può serenamente affermare che è sufficiente tenere il ricevimento generale una volta a quadrimestre?
CI OFFENDE Questa affermazione ci è veramente spiaciuta e ancor di più che ci si scandalizzi a essere paragonati con le maestre di infanzia e primaria. Chi ha detto che aver a che fare con un bambino autistico o incapace di comprendere la nostra lingua sia più facile che tenere una lezione di latino? e le maestre che insegnano inglese non hanno forse 6 o 7 classi e non debbono forse anche loro preparare le lezioni e correggere i compiti?
L’aspetto di rilievo è che le nostre scuole dell’infanzia e primaria sono un’eccellenza nel mondo. Forse sarebbe opportuno rivalutarne alcuni aspetti, come: i tempi più distesi per l’apprendimento, che non è solo disciplinare; l’ampio spazio dato agli aspetti relazionali e di cittadinanza; la programmazione di team.
Paghiamole di più, queste maestre, perché non è giusto che si sentano di serie B, come esse stesse non esitano a dichiarare. Insieme alla diversità di pedagogia e ai numeri spesso eccessivi, la disparità di trattamento economico e di considerazione sociale fra gli insegnanti dei vari ordini di scuola è uno dei motivi principali per cui tanti istituti comprensivi non decollano e restano meri ‘contenitori vuoti’ (l’espressione non è nostra, sono stati definiti così da numerosi relatori in occasione del convegno a tema organizzato dalla regione Toscana nell’ottobre scorso).
IL BIDELLO NO Ci pare poco carino, comunque assecondiamo la richiesta di molti professori e paragoniamoli con il direttore s.g.a. Stipendio di poco superiore a quello dei professori; 36 ore; responsabilità civili, penali e contabili al cui confronto la responsabilità verso gli alunni in gita impallidisce (basti pensare che un certificato rilasciato privo di bollo gli può costare fino a 3.662,31 euro di multa); soddisfazioni professionali ben più limitate che non aiutare giovani vite a formarsi: che dovrebbe dire? Non per fare il conto della serva, ma i professori hanno fra gli stipendi più alti della scuola italiana, straordinari meglio pagati, un orario ridotto che consente loro di organizzare il proprio lavoro in modo flessibile, i mesi estivi liberi soprattutto se non sono impegnati nell’esame di Stato.
Nessuno nega che a casa i professori debbano preparare le lezioni, aggiornarsi, correggere i compiti; che a scuola abbiano, oltre alle ore di lezione, impegni collegiali, commissioni, ricevimento dei genitori (ma questo anche gli altri docenti). Ricordiamo il recente dibattito apparso su alcune riviste scolastiche: è giusto che si contino all’interno delle 40 ore di attività funzionali all’insegnamento, quelle svolte nei periodi di sospensione dell’attività didattica?
Noi abbiamo fatto mere constatazioni, non espresso giudizi. Abbiamo evidenziato le contraddizioni dei politici, che decidono sulla scuola senza conoscerla e tagliano con indifferenza 47,5 milioni di euro dal Fondo d’istituto. Siamo rimasti feriti da tante brutte parole che ci sono state rivolte e che avrebbero potuto essere evitate.
I VOSTRI SINDACATI Ci dispiace, ma l’accusa di essere schierati politicamente siamo costretti a rinviarla al mittente. Noi curiamo gli interessi di genitori e alunni, per cui da buoni toscani chiediamo conto ai potenti di ciò che a nostro avviso non va. Basta avere la pazienza di scorrere i nostri interventi e si capisce che di responsabili della pubblica istruzione ne abbiamo risparmiati pochi o nessuno: dalla Moratti a Fioroni, dalla Gelmini all’assessore toscano Targetti.
Buon ultimo il ministro Francesco Profumo, che a febbraio ebbe la cattiva idea di festeggiare il decennale del Forum Nazionale dei Genitori sottovoce e a porte chiuse. Nell’occasione registrammo le sue belle parole a proposito della partecipazione dei genitori a scuola e adesso gli chiediamo: Caro Ministro, quando pensa di celebrare la Giornata Europea dei Genitori e della Scuola 2012? si sbrighi per favore, siamo a dicembre…
MA VOI DOVE ERAVATE? Ecco, questo è veramente curioso: sono anni che ci battiamo per una scuola migliore, di qualità, e quasi sempre ci siamo trovati soli. La battaglia per il contributo volontario detraibile e interamente destinato alle attività didattiche l’abbiamo portata avanti per anni e se nel marzo scorso è finalmente uscita la circolare ministeriale 312, che sanciva per la prima volta tutto questo, molto si deve a tante nostre prese di posizione.
Come sappiamo, non si può parlare di miglioramento dell’offerta formativa se non ci sono risorse e cioè senza fondo d’istituto e contributo volontario dei genitori. Pochi giorni fa abbiamo protestato per il taglio del fondo d’istituto; più volte in passato siamo dovuti intervenire per difendere il contributo volontario dagli utilizzi più impropri: dalla tassa sui rifiuti al pagamento degli stipendi, dalle visite fiscali al mancato versamento da parte dello Stato dei crediti vantati dalle scuole.
Abbiamo denunciato gli eccessivi tagli della “riforma Gelmini” quando ancora eravamo in tempo per raddrizzare il tiro, ben due anni prima che i docenti salissero sui tetti dei Provveditorati per protestare; ci siamo battuti contro i mega-istituti comprensivi, le classi pollaio, i tagli, gli accorpamenti selvaggi, le ditte di pulizia che non puliscono; abbiamo raccolto 5000 firme contro la riforma degli organi collegiali e ottenuto il reintegro dei rappresentanti di classe e che gli esterni non abbiano diritto di voto: a noi domandate dove eravamo?
INSEGNO LA NETIQUETTE E LA ESIGO , MA LA VOSTRA ARROGANZA E IMPUDENZA MERITANO ALMENO QUESTO Non abbiamo studiato pedagogia, però una cosa la sappiamo: togliere arbitrariamente la qualifica di soggetto di diritti ad altri esseri umani è la radice di tutte le violenze. Non c’è bisogno di scomodare il popolo ebreo e l’olocausto, basta vedere cosa succede negli stadi quando il tifoso della parte avversa smette di essere una persona e diventa un’etichetta: lo juventino, il romanista, il laziale…
Ben volentieri ci apriamo al confronto e senz’altro pubblicheremo sul nostro sito www.agetoscana.it tutti coloro che vorranno intervenire in modo costruttivo per ragionare insieme di scuola. Basta scrivere a info@agetoscana.it per essere pubblicati.
Abbiamo urgenza di una proposta articolata che valorizzi tutte le risorse disponibili e garantisca il successo formativo dei nostri giovani.
Insieme, come cittadini, dobbiamo dire ai nostri governanti che la scuola è strategica per il futuro del Paese e che da questa complessa revisione del sistema Italia impostaci dalla crisi dovranno uscire le risorse per valorizzarla e rilanciarla. Serve la considerazione sociale, ma non basta: occorre rimboccarsi le maniche insieme, superare le divisioni e dare alla scuola le risorse per volare.
PS In questo momento i nostri soci e amici di AGe Argentario stanno aiutando la gente di Maremma che ha perso tutto a causa dell’alluvione a risollevarsi dal fango e dalla disperazione. Poiché come è noto fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce, riportiamo qui il nostro appello a dare un contributo, anche piccolo, di solidarietà. Come già lo scorso anno ad Aulla, gli aiuti raccolti saranno consegnati fino all’ultimo euro immediatamente nelle mani delle famiglie in difficoltà. Tutte le spese saranno a carico della nostra Associazione. Grazie.

A giorni gli esiti del concorso a ds in Sicilia?

da Tecnica della Scuola

A giorni gli esiti del concorso a ds in Sicilia?
di A.D.F.
Slittato novembre, nei prossimi giorni dovrebbe essere pubblicato l’elenco degli ammessi agli orali al concorso per dirigente in Sicilia, mentre l’Usr invita i concorrenti a inviare al più presto i titoli valutabili.
In questi giorni molti docenti siciliani che non avevano presentato i loro titoli di studio e altri titoli valutabili nei mesi scorsi, sono stati contattati dall’Usr per inviarli al più presto. In questi contatti sono passate informazioni ufficiose riguardanti i tempi necessari per la pubblicazione dell’elenco dei nominativi ammessi alle successive prove orali. Si dice che la commissione ancora stia lavorando e che ne avrà per un’altra settimana. Tutto ciò sta a significare che presumibilmente nella prima settimana di dicembre si potrà leggere la pubblicazione della tanto attesa graduatoria. Probabilmente la nota dell’Usr Sicilia del 21/9/2012 (MPI.AOODRSI.REG.UFF.16836) è confermata nei fatti, perché è possibile che tutti gli elaborati siano stati corretti nei tempi previsti, e la loro pubblicazione rinviata al mese di dicembre solo per motivi di ricontrollo delle operazioni svolte dalla commissione giudicatrice, o per completare l’operazione di abbinamento scritti–buste. Comunque sia, bisognerà aspettare solo qualche altro giorno e finalmente si saprà l’esito di questa importante fase concorsuale.

Codacons, Tar Lazio ammette 340 candidati al concorso

da Tecnica della Scuola

Codacons, Tar Lazio ammette 340 candidati al concorso
Il Tar del Lazio, accogliendo il ricorso presentato dal Codacons, ha pubblicato un’ordinanza con la quale ha ammesso con riserva al concorsone del ministero dell’Istruzione 340 candidati. A darne notizia ė lo stesso Codacons in una nota.
Il Tar del Lazio, scrive Codacons, accogliendo il ricorso presentato dall’associazione, ha pubblicato un’ordinanza con la quale ha ammesso con riserva al concorsone del Ministero dell’Istruzione 340 candidati i quali, a causa delle severe e illegittime restrizioni del bando, si vedevano ingiustamente esclusi dal concorso. La sezione III bis del Tar (Pres. Evasio Speranza) nella sua ordinanza di accoglimento scrive: “Considerato che, secondo quanto si legge sul sito istituzionale del Ministero dell’Universita’ e della ricerca, lo svolgimento della prova preselettiva si terra’ nei giorni 17 e 18 dicembre 2012; ritenuto che, seppur ad un sommario esame, appaiono sussistenti i presupposti ex art. 56 c.p.a. per l’accoglimento della domanda cautelare monocratica atteso che la prima camera di consiglio per l’esame dell’istanza cautelare puo’ essere fissata solo per il 10/1/2013”. Tutto cio’ considerato il Tar decide di “ammettere con riserva i ricorrenti indicati in epigrafe a sostenere la suddetta prova selettiva”.

Per la Cassazione l’art. 633 c.p. non è applicabile quando si occupa una scuola

da Tecnica della Scuola

Per la Cassazione l’art. 633 c.p. non è applicabile quando si occupa una scuola
di Aldo Domenico Ficara
L’invasione di terreni o edifici è un delitto previsto e punito dall’art. 633 del codice penale (Invasione arbitraria di immobile) ai sensi del quale: “Chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a due anni o con la multa da lire duecentomila a due milioni”.
Le pene si applicano congiuntamente, e si procede d’ufficio, se il fatto è commesso da più di cinque persone, di cui una almeno palesemente armata, ovvero da più di dieci persone, anche senza armi. “La giurisprudenza discute se il reato cui all’art. 633 c.p. sussista anche nei casi di occupazioni di scuole o università, orientandosi in senso negativo in quanto in tal caso non si ravvisa il dolo specifico previsto dalla norma, perché il fine di tali manifestazioni è individuato esclusivamente nel fare pressione alla controparte per l’accoglimento delle proprie istanze. A tal proposito la Corte di Cassazione il 30 marzo 2000 cosi disponeva: “Non è applicabile l’art. 633 alle occupazioni studentesche perché tale norma ha lo scopo di punire solo l’arbitraria invasione di edifici e non qualsiasi occupazione illegittima. …. L’edificio scolastico, inoltre, pur appartenendo allo Stato, non costituisce una realtà estranea agli studenti, che non sono dei semplici frequentatori, ma soggetti attivi della comunità scolastica e pertanto non si ritiene che sia configurato un loro limitato diritto di accesso all’edificio scolastico nelle sole ore in cui è prevista l’attività scolastica in senso stretto”.

1.759 ore? Forse non è questo il problema

da Tecnica della Scuola

1.759 ore? Forse non è questo il problema
di Pasquale Almirante
Alcuni docenti hanno fatto un calcolo minuzioso, allegando una tabella, delle ore che i docenti impiegherebbero a scuola o comunque per la scuola: 612 ore di lezione frontale, 206 di preparazione, 75 per la correzione dei compiti, 48 per impostare le verifiche e via di seguito: un totale di 1.759 ore; 39,98 settimanali, considerando “non lavorativi” luglio e agosto.
E si è aperto il dibattito, con polemica, fra i sostenitori di questo calcolo e i contrari, compresi i docenti, mentre Lucrezia Stellacci, capo dipartimento Istruzione al ministero, dice al Corriere: “È vero, c’è chi non impiega 1.759 ore all’anno. Ma conosco tanti che dedicano dodici ore al giorno agli studenti: sono quelli che vivono il loro lavoro come una missione. C’è poi chi lo prende come una professione, e si impegna scientificamente in modo inappuntabile. E c’è infine chi lo considera un mestiere, con l’alibi che con quello stipendio non vale la pena fare più di tanto”. Il problema vero, secondo Stellacci, starebbe nel fatto che “non c’è valutazione, non c’è carriera, non c’è controllo. Tutto è affidato alla propria coscienza e alla capacità dei dirigenti di coinvolgere tutti. Penso che oggi la buona scuola si senta mortificata. Non le critico, anzi saluto l’iniziativa degli insegnanti milanesi con plauso”. E il problema non crediamo si possa limitare a questa sorta di calcolo anche perché a un nutrito gruppo di docenti, che insegnano materie solo orali, si dovrebbero defalcare le 75 ore per le correzioni dei compiti e quelle per la loro preparazione, mentre un prof di lettere sa quanto tempo deve impiegare sul tema del suo alunno, prima per capirne la grafia, poi per intervenire nella sintassi e la grammatica e infine nella comprensione dei concetti: c’è un costo standard o previsto per tale ulteriore lavoro? Per questo crediamo che il problema sia altro e quindi ogni quantificazione in orario di servizio serve solo a creare polveri sottili che però intasano il dibattito, offuscando la visione complessiva del lavoro a scuola. Quanto può essere pagato un docente che in classe ha uno o più alunni con gravi problemi di comportamento scaturiti da esempi domestici di tipo delinquenziale? O coloro che ogni giorno hanno a che fare con ragazzi i cui genitori escono e entrano dalle galere per una serie di motivi? Chi paga lo stress psicofisico di un docente contro cui bulletti di periferia scaricano tutto il loro odio contro la società che li trascura? Chi è vicino a quella docente che, dopo avere lascito il figlioletto in qualche asilo o ai genitori e con la rata in scadenza del mutuo o della macchina (che ha comparto per recarsi a scuola visto che mancano i mezzi pubblici) nella borsa, deve poi subire in classe gli attacchi di un gruppetto di facinorosi che ne hanno capito le debolezze? Chi ripaga di tutto questo certi professori? Qui è il nodo, a nostro parere, non nella quantificazione oraria per dimostrare che si lavora tanto, come in effetti si lavora, benché Stellacci dica il vero quando differenzia gruppi di docenti. Ma non solo. Si è mai pensato alle responsabilità di tipo morale, che è assi simile a quelle del giudice, quando si boccia un ragazzo costringendolo o a ripetere o a cambiare scuola, stravolgendo magari il suo futuro? Ci hanno mai pensato i legislatori a questa sottile particolarità? Alla delicatezza dunque della funzione docente, non solo nella diffusione della cultura ma anche nell’educazione dei ragazzi? Anche entro questi termini, crediamo, gli insegnanti devono far fronte agli attacchi di chi li vuole fannulloni, lavatovi e oziosi. E si badi bene, l’Italia è forse l’unico paese al mondo nel quale i docenti sono trattati così male, da tutti i punti di vista, e mai abbiamo letto di ministri d’altri Stati che li abbiano schiaffati alla pubblica derisione. Calcolare le ore di lavoro ha una sua possibile credibilità, ma è come giustificare uno stipendio che l’ex ministro dell’istruzione, Tullio De Mauro, definì “di fame”, e i docenti non hanno nulla di cui giustificarsi con l’opinione pubblica. Devono semmai, quando è il momento (vedi il mancato riconoscimento legale degli scatti di anzianità o il blocco del contratto di lavoro o la penosa condizione degli edifici scolastici o disconoscimento delle pensioni o le cecità sulle malattie professionali: burn-out, tumori alla gola, fobie e altro) armarsi di fischietti e bandiere e scendere in piazza, ma in modo compatto in modo che quando si fa la conta dei partecipanti alla manifestazione loro risultino il doppio degli studenti e non al contrario, dando così modo a Mario Monti di insinuare nell’opinione pubblica il sospetto di strumentalizzazione e corporativismo consociativo.

Forte iniziativa sindacale a difesa dei precari

La Gilda degli Insegnanti di Bari si fa promotrice di una iniziativa nazionale, che proporrà al prossimo Congresso Nazionale, affinchè diventi una forte iniziativa sindacale a difesa dei precari. Tutti gli spezzoni sotto le 6 h devono essere dati ai supplenti, i docenti di ruolo non devono svolgere più ore frontali rispetto a quelle obbligatorie per contratto, se vogliamo davvero una scuola di qualità e vogliamo salvaguardare i precari, deve terminare il triste gioco che si verifica ogni anno nei collegi docenti. Aggiungiamo che la situazione è stata ulteriormente aggravata dal dlg 150/2009, perchè spesso, troppo spesso queste ore vengono assegnate in modo clientelare dai Dirigenti. Nelle more invitiamo i colleghi di ruolo a non accettare carichi orari che eccedano l’orario cattedra, non è possibile ed è incoerente protestare contro le 24h e poi accettarle (anche se a pagamento). La scuola che vogliamo non è di quantità, ma di qualità.

Vito Carlo Castellana (dir. prov. Gilda degli Insegnanti di Bari)

MOZIONE DELL’ASSEMBLEA DEI DOCENTI

MOZIONE DELL’ASSEMBLEA DEI DOCENTI

DEL  LICEO-GINNASIO “G. CEVOLANI” DI CENTO (FE)

Alla luce delle scelte politiche del Governo, fortemente lesive della scuola pubblica e della professionalità di quanti vi operano, l’Assemblea dei Docenti del Liceo “Cevolani”, riunitasi in data 19 novembre 2012, esprime il suo profondo ed unanime dissenso.

 

Gli ultimi avvenimenti che hanno coinvolto il mondo della scuola –  ad esempio la proposta di incremento di orario a parità di salario inserita nella Legge di Stabilità, ora temporaneamente stralciata, la possibile trasformazione in legge del d.d.l. 953 di riforma degli organi collegiali della scuola, il passaggio forzoso dei docenti non idonei nei ruoli ATA, la conseguente perdita dei posti di lavoro per i precari, il blocco del contratto, le modalità di preselezione per il concorso – indicano che è necessaria una forte presa di posizione da parte dei docenti.

 

La storia degli ultimi anni, se non decenni, dimostra che è in atto una lenta ma progressiva deriva culturale che sta trasformando il senso attribuito al ruolo della scuola pubblica ed al valore della funzione svolta dai docenti di ogni ordine e grado; una scuola sempre più svalutata nel comune sentire della gente e deprivata di risorse.

Tutti ricordiamo, ad esempio, la legge 133 del 2008 con cui, nel solo triennio 2009-2011, sono stati fatti tagli per circa 8 miliardi di euro (87 mila insegnanti e 44 mila personale ATA in meno rispetto al 2008).

 

I docenti italiani lavorano già ora più della media in Europa e sono tra i meno pagati.  Anziché riconoscere sul piano retributivo il lavoro sommerso già svolto, si cerca di recuperare le risorse finanziarie tagliando ancora una volta gli investimenti nella scuola pubblica. Questo nonostante la percentuale della spesa pubblica italiana destinata all’istruzione sia molto inferiore alla media OCSE.

 

L’Assemblea dei Docenti del Liceo “Cevolani” esprime, quindi, preoccupazione per:

 

–       il d.d.l. 953 (ex Aprea), il progetto di riforma degli organi collegiali che restringe gli spazi di democrazia, aprendo la strada all’autonomia statutaria di ogni singola scuola, con la conseguente messa in discussione di un sistema nazionale pubblico dell’istruzione e la pericolosa accelerazione sul ruolo dei soggetti privati che avranno la possibilità di entrare a far parte degli organi collegiali e, in ragione del loro finanziamento esterno, influenzare il Piano dell’Offerta Formativa;

 

–       il d.d.l. di Stabilità che prevede nuovi tagli di risorse alle scuole e il peggioramento delle condizioni dei lavoratori (vedi il passaggio obbligato ai ruoli ATA dei docenti inidonei; vedi l’attribuzione all’INPS del compito di formulare la diagnosi funzionale degli alunni disabili; vedi la monetizzazione delle ferie dei supplenti);

 

–       il blocco del Contratto iniziato nel 2008 ed esteso per altri tre anni, con una perdita considerevole del potere d’acquisto degli stipendi;

 

–       il blocco degli scatti di anzianità e la paventata possibilità di un loro ripristino, attingendo alle risorse del Fondo di Istituto, la cui integrità deve, invece, essere garantita e salvaguardata.

 

L’Assemblea dei Docenti del Liceo “Cevolani” delibera, quindi:

 

  1. 1.    LA SOSPENSIONE DELLE SEGUENTI ATTIVITA’ AGGIUNTIVE CONTENUTE NEL POF:

–     sportello pedagogico;

–     corsi di recupero;

–     tutoraggio per le classi 5e;

–     tutoraggio estivo;

–     tutoraggio allievi stranieri;

–     progetti, quali:

a)    CLIL

b)    Sport a scuola

c)    Classi aperte

d)    Orientamento in uscita

e)    Educare per prevenire

f)      Visite didattiche

g)    Viaggi di istruzione per i quali non siano già stati effettuati pagamenti.

 

  1. 2.    LA INDISPONIBILITA’ ALLA CORREZIONE DELLE PROVE INVALSI

 

  1. 3.    L’INVIO DI UNA LETTERA AL CONSIGLIO DI ISTITUTO E ALLE FAMIGLIE DEGLI ALLIEVI  PER SPIEGARE LE RAGIONI DELLA MOBILITAZIONE IN ATTO

 

 

L’Assemblea, inoltre, delibera di protrarre tale forma di protesta finché il Governo non prenderà provvedimenti significativi a garanzia della scuola pubblica.

Cento, 19 novembre 2012

 

LETTERA APERTA DEI DOCENTI DEL LICEO “G. CEVOLANI”  DI CENTO (FE) AGLI STUDENTI E AI LORO GENITORI

CARI STUDENTI E CARI GENITORI,

sentiamo l’esigenza di motivare le decisioni, difficili e dolorose, che l’Assemblea dei docenti del liceo “Cevolani” ha ritenuto di dover prendere per far conoscere le crescenti difficoltà in cui versa la scuola italiana, pur nella consapevolezza del disagio che esse vi arrecheranno.

 

Gli ultimi avvenimenti che hanno coinvolto il mondo della scuola –  ad esempio la proposta di incremento di orario a parità di salario inserita nella Legge di Stabilità, ora temporaneamente stralciata, la possibile trasformazione in legge del d.d.l. 953 di riforma degli organi collegiali della scuola, il passaggio forzoso dei docenti non idonei nei ruoli ATA, la conseguente perdita dei posti di lavoro per i precari, il blocco del contratto, le modalità di preselezione per il concorso – indicano che è necessaria una forte presa di posizione da parte dei docenti.

La storia degli ultimi anni, se non decenni, dimostra che è in atto una lenta ma progressiva deriva culturale che sta trasformando il senso attribuito al ruolo della scuola pubblica ed al valore della funzione svolta dai docenti di ogni ordine e grado; una scuola sempre più svalutata nel comune sentire della gente e deprivata di risorse. Tutti ricordiamo, ad esempio, la legge 133 del 2008 con cui, nel solo triennio 2009-2011, sono stati fatti tagli per circa 8 miliardi di euro (87 mila insegnanti e 44 mila personale ATA in meno rispetto al 2008).

I docenti italiani lavorano già ora più della media in Europa e sono tra i meno pagati.  Anziché riconoscere sul piano retributivo il lavoro sommerso già svolto, si cerca di recuperare le risorse finanziarie tagliando ancora una volta gli investimenti nella scuola pubblica. Questo nonostante la percentuale della spesa pubblica italiana destinata all’istruzione sia molto inferiore alla media OCSE.

 

CARI STUDENTI E CARI GENITORI,

vorremmo dunque cercare di chiarire, al di là di facili luoghi comuni, in che cosa consiste realmente il nostro lavoro: quotidianamente ci troviamo ad interagire con adolescenti, aspetto questo talora stimolante, talora gratificante, ma sempre complicato e difficile da gestire, soprattutto con un numero di allievi per classe che si prospetta sempre più elevato; le 18 ore di lezioni frontali non esauriscono certo il nostro compito che prevede, oltre alla preparazione delle stesse, redazione e correzione delle verifiche, compilazione di registri e documenti, incontri con le famiglie, partecipazione a commissioni, consigli di classe, collegi, scrutini, esami, ecc. E poi, studio e letture quotidiane, finalizzate all’autoaggiornamento, non sono forse parte essenziale dell’attività dell’insegnante?

 

La serietà del nostro lavoro è oggi compromessa dalle scelte politiche del Governo, fortemente lesive della scuola pubblica e della professionalità di quanti vi operano.

Di qui la preoccupazione per:

–       il d.d.l. 953 (ex Aprea), il progetto di riforma degli organi collegiali che restringe gli spazi di democrazia, aprendo la strada all’autonomia statutaria di ogni singola scuola, con la conseguente messa in discussione di un sistema nazionale pubblico dell’istruzione e la pericolosa accelerazione sul ruolo dei soggetti privati che avranno la possibilità di entrare a far parte degli organi collegiali e, in ragione del loro finanziamento esterno, influenzare il Piano dell’Offerta Formativa;

–       il d.d.l. di Stabilità che prevede nuovi tagli di risorse alle scuole e il peggioramento delle condizioni dei lavoratori;

–       il blocco del Contratto iniziato nel 2008 ed esteso per altri tre anni, con una perdita considerevole del potere d’acquisto degli stipendi;

–       il blocco degli scatti di anzianità e la paventata possibilità di un loro ripristino, attingendo alle risorse del Fondo di Istituto, la cui integrità deve, invece, essere garantita e salvaguardata.

E di qui la decisione dell’Assemblea dei docenti di sospendere, come espressione di protesta, le seguenti attività aggiuntive: *

–     sportello pedagogico;

–     tutoraggio per le classi 5e;

–     tutoraggio estivo;

–     progetti, quali:

a)     CLIL

b)    Sport a scuola

c)     Classi aperte

d)    Educare per prevenire

e)     Visite didattiche

f)     Viaggi di istruzione .

* L’Assemblea ha deliberato di non sospendere le attività che comportino oneri di spesa da parte dell’utenza, per i quali siano già stati effettuati pagamenti, o stipula di precisi accordi di pagamento con enti o associazioni esterne.

L’Assemblea ha dichiarato anche la sua indisponibilità alla correzione delle prove INVALSI.

 

A tale decisione siamo stati indotti non solo da meri motivi economici, per quanto legittimi, ma anche dall’esigenza di difendere la qualità del nostro rapporto con voi.

E’ questo “conservatorismo e indisponibilità a fare anche due ore in più (sic!)”, onde consentire “di aumentare la produttività”?

 

L’Assemblea ha deliberato di protrarre tale forma di protesta finché il Governo non prenderà provvedimenti significativi a garanzia della scuola pubblica.

 

Cento, 26 novembre 2012

I docenti del liceo “G. Cevolani”

Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 282

Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 282 del 3-12-2012
Sommario

LEGGI ED ALTRI ATTI NORMATIVI

LEGGE 12 novembre 2012, n. 206
Disposizioni per la celebrazione del secondo centenario della nascita di Giuseppe Verdi. (12G0230) Pag. 1
DECRETO-LEGGE 3 dicembre 2012, n. 207
Disposizioni urgenti a tutela della salute, dell’ambiente e dei livelli di occupazione, in caso di crisi di stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale. (12G0234) Pag. 4

DECRETI, DELIBERE E ORDINANZE MINISTERIALI

MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
DECRETO 29 ottobre 2012
Fissazione delle modalita’ di pagamento dell’accisa su alcuni prodotti, relativamente alle immissioni in consumo effettuate nel periodo dal 1° al 15 del mese di dicembre 2012. (12A12669) Pag. 6
DECRETO 31 ottobre 2012
Solidarieta’ nel pagamento dell’IVA per il settore degli pneumatici, emanato ai sensi dell’articolo 60-bis, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica n. 633/1972. (12A12633) Pag. 6
DECRETO 23 novembre 2012
Riapertura delle operazioni di sottoscrizione dei Certificati di credito del Tesoro “zero coupon”, con decorrenza 28 settembre 2012 e scadenza 30 settembre 2014, quinta e sesta tranche. (12A12736) Pag. 7
DECRETO 23 novembre 2012
Riapertura delle operazioni di sottoscrizione dei buoni del Tesoro poliennali 2,35%, indicizzati all’inflazione europea, con godimento 15 marzo 2008 e scadenza 15 settembre 2019, trentesima e trentunesima tranche. (12A12737) Pag. 9
DECRETO 23 novembre 2012
Riapertura delle operazioni di sottoscrizione dei buoni del Tesoro poliennali 3,10%, indicizzati all’inflazione europea, con godimento 15 marzo 2011 e scadenza 15 settembre 2026, sesta e settima tranche. (12A12738) Pag. 11
DECRETO 26 novembre 2012
Riapertura delle operazioni di sottoscrizione dei buoni del Tesoro poliennali 5,50%, con godimento 1º maggio 2012 e scadenza 1º novembre 2022, settima e ottava tranche. (12A12762) Pag. 13
DECRETO 26 novembre 2012
Riapertura delle operazioni di sottoscrizione dei buoni del Tesoro poliennali 3,50%, con godimento 1° novembre 2012 e scadenza 1° novembre 2017, terza e quarta tranche. (12A12763) Pag. 16
DECRETO 29 novembre 2012
Estensione dell’invio delle comunicazioni alle parti processuali mediante Posta Elettronica Certificata, di cui all’articolo 16, comma 1-bis, del decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 546 anche alle regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Puglia e Trentino-Alto Adige. (12A12782) Pag. 17

DECRETI E DELIBERE DI ALTRE AUTORITA’

AUTORITA’ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI
DELIBERA 21 novembre 2012
Modifiche alla delibera n. 666/08/CONS del 26 novembre 2008 in materia di catasto pubblico delle frequenze ed altre disposizioni concernenti la tenuta del registro degli operatori di comunicazione. (Delibera n. 556/12/CONS). (12A12739) Pag. 18

ESTRATTI, SUNTI E COMUNICATI

AGENZIA ITALIANA DEL FARMACO
COMUNICATO
Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano «Rabeprazolo Mylan Pharma». (12A12609) Pag. 21
COMUNICATO
Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano «Rabeprazolo Pensa Pharma». (12A12610) Pag. 22
COMUNICATO
Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano «Tracturyl». (12A12611) Pag. 23
COMUNICATO
Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano «Cefixima Doc Generici». (12A12612) Pag. 23
COMUNICATO
Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano «Colfinair». (12A12613) Pag. 24
COMUNICATO
Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano «Desloratadina Mylan Generics». (12A12614) Pag. 24
COMUNICATO
Autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale per uso umano «Ecutol». (12A12615) Pag. 25
MINISTERO DELLA SALUTE
COMUNICATO
Attribuzione del numero identificativo nazionale (N.I.N.) e regime di dispensazione del medicinale per uso veterinario «Suvaxyn Pcv». (12A12606) Pag. 26
COMUNICATO
Attribuzione del numero identificativo nazionale (N.I.N.) e regime di dispensazione del medicinale per uso veterinario «Dexdomitor». (12A12607) Pag. 26
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
COMUNICATO
Linee di indirizzo del 27 novembre 2012 concernenti la presentazione di progetti sperimentali da parte delle associazioni di promozione sociale. (12A12690) Pag. 26
COMUNICATO
Direttiva riguardante le Linee per la presentazione di progetti sperimentali di volontariato di indirizzo, annualita’ 2012 (12A12691) Pag. 27
MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
COMUNICATO
Comunicato relativo al decreto 18 ottobre 2011, recante: «Determinazione dei comuni appartenenti a ciascun ambito territoriale del settore della distribuzione del gas naturale.». (12A12660) Pag. 27
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI – DIPARTIMENTO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE
COMUNICATO
Comunicato relativo al decreto del Presidente della Repubblica 26 settembre 2012, recante: «Elenco delle rilevazioni statistiche rientranti nel Programma statistico nazionale, triennio 2011-2013 – Aggiornamento 2012-2013, per le quali sussiste l’obbligo dei soggetti privati di fornire i dati e le notizie che siano loro richiesti, a norma dell’articolo 7 del decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322» e al decreto del Presidente della Repubblica 26 settembre 2012, recante: «Elenco delle rilevazioni statistiche rientranti nel Programma statistico nazionale, triennio 2011-2013 – Aggiornamento 2012-2013, per le quali per l’anno 2012, la mancata fornitura dei dati configura violazione dell’obbligo di risposta, a norma dell’articolo 7 del decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322». (12A12668) Pag. 27

 

3 DICEMBRE – GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELLE PERSONE DISABILI

AIMC – associazione italiana maestri cattolici

3 DICEMBRE – GIORNATA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELLE PERSONE DISABILI

OGNI PERSONA E’ UN VALORE INESTIMABILE!

Si celebra la Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità. Ogni persona, pur con i suoi limiti fisici e psichici, anche gravi, è sempre un valore inestimabile, e come tale va considerata. Incoraggio le comunità ecclesiali ad essere attente e accoglienti verso questi fratelli e sorelle. Esorto i legislatori e i governanti a tutelare le persone con disabilità e a promuovere la loro piena partecipazione alla vita della società.  – Benedetto XVI

Rassegna Stampa 1 – 3 dicembre 2012

IN  PRIMO  PIANO

 
   
il Messaggero  del  02-12-2012  
MONTI: “TASSE GIU’ APPENA SI POTRA’ LE CORPORAZIONI BLOCCANO L’ITALIA” (R.Pezzini) [solo_testo] pag. 8  
il Messaggero  del  02-12-2012  
SU ORARIO, SALARI E ASSUNZIONI LO SCONTRO CON GLI ISEGNANTI (A.Camplone) [solo_testo] pag. 8  
Corriere di Bologna (Corriere della Sera)  del  01-12-2012  
UGOLINI STA CON I RAGAZZI: “HANNO RAGIONE VOGLIONO UNA SCUOLA DI QUALITA’. BASTA TAGLI” [solo_testo] pag. 7  
Corriere della Sera  del  02-12-2012  
LE 1.759 ORE DEI PROFESSORI CHE AGITANO INTERNET (E.Serra) [solo_testo] pag. 25  
la Stampa  del  03-12-2012  
TALPE AL MINISTERO I QUIZ DEL “CONCORSONE” FINISCONO IN RETE (F.Amabile) [solo_testo] pag. 20  
   

MINISTRO

 
   
Corriere del Mezzogiorno – Ed. Salerno (Corriere della Sera)  del  01-12-2012  
PROFUMO E BALDUZZI CONVOCANO A ROMA CALDORO E PASQUINO [solo_testo] pag. 10  
La Stampa – Ed. Cuneo  del  02-12-2012  
LEZIONE DI PROFUMO CHE NON CONVINCE PROFESSORI E DIRIGENTI [solo_testo] pag. 51  
Il Mattino – Ed. Caserta  del  02-12-2012  
ARRIVA PROFUMO, LE SCUOLE OCCUPATE DOMANI IN CORTEO [solo_testo] pag. 36  
Il Giornale del Piemonte (Giornale del Piemonte)  del  02-12-2012  
IL MINISTRO PROFUMO E’ STATO OSPITE IERI MATTINA DELLA FONDAZIONE CRC [solo_testo] pag. 11  
   

MINISTERO

 
   
   
Italia Oggi  del  01-12-2012  
BREVI-APPRODA IN G.U. [solo_testo] pag. 25  
la Stampa  del  02-12-2012  
“RIDURREMO LE TASSE QUANDO SARA’ POSSIBILE” (F.Spini) [solo_testo] pag. 10  
Avvenire  del  02-12-2012  
MONTI: “TASSE DA RIDURRE QUANDO SARA’ POSSIBILE” (E.Fatigante) [solo_testo] pag. 10  
il Manifesto  del  02-12-2012  
“SCUOLA, ABBIAMO GLI STESSI OBIETTIVI”. COME L’ESENZIONE IMU ALLE PARITARIE? [solo_testo] pag. 5  
la Stampa  del  01-12-2012  
IMU, L’ALLARME DELLA UIL: SALASSI ANCHE DI 1200 EURO (R.Masci) [solo_testo] pag. 9  
Avvenire  del  01-12-2012  
“SCUOLE CATTOLICHE, LO STATO AIUTI LE FAMIGLIE” (V.Salinaro) [solo_testo] pag. 4  
il Giornale  del  01-12-2012  
IMU, STANGATA DA 1.200 EURO NEL MIRINO LE SCUOLE CATTOLICHE (M.Camera) [solo_testo] pag. 10  
il Sole 24 Ore  del  01-12-2012  
SCUOLE PARITARIE PREPARANO RICORSO AL TAR [solo_testo] pag. 8  
Avvenire  del  01-12-2012  
PARITARIE L’EUROPA FA SCUOLA (E.Lenzi) [solo_testo] pag. 5  
la Gazzetta del Mezzogiorno  del  02-12-2012  
LA BASILICATA SCEGLIE LE PARITARIE (Ma.bra.) [solo_testo] pag. 21  
la Stampa  del  03-12-2012  
Int. a T.De mauro: DE MAURO: “L’ITALIA E’ IN RITARDO E NESSUNO SE NE PREOCCUPA” (A.Masera) [solo_testo] pag. 13  
il Messaggero  del  01-12-2012  
Int. a T.De mauro: “ITALIA ANALFABETA” (B.Simili) [solo_testo] pag. 29  
Libero Quotidiano  del  02-12-2012  
I SINDACATI SVENDONO LA SCUOLA A MONTI (F.Bechis) [solo_testo] pag. 11  
Corriere della Sera  del  02-12-2012  
LETTERA A UN FIGLIO CHE OCCUPA STESSI SLOGAN DI 40 ANNI FA (A.Pascale) [solo_testo] pag. 25  
la Stampa  del  03-12-2012  
DICIANNOVENNI DIPLOMATI DISORIENTATI (W.Passerini) [solo_testo] pag. IV  
il Manifesto  del  02-12-2012  
IMPARARE INSEGNANDO, A LEZIONE AL LICEO MANARA DI ROMA (P.Vernaglione) [solo_testo] pag. 5  
Avvenire  del  02-12-2012  
LICEALI “COSMICI” AL CERN DI GINEVRA (D.Marino) [solo_testo] pag. 12  
la Stampa  del  02-12-2012  
BIELLA, STUDENTI IN CLASSE ALLE 10 “COSI’ NON DORMONO SUI BANCHI” (G.Buffa) [solo_testo] pag. 17  
la Repubblica – ed. Firenze  del  02-12-2012  
LICEI, IL FORUM VA IN DIRETTA STREAMING [solo_testo] pag. XI  
La Lettura (Corriere della Sera)  del  02-12-2012  
I LIBRI DI TESTO IN FORMATO DIGITALE SPIANO GLI ALUNNI (E DANNO I VOTI ALL’IMPEGNO) (M.Sepa) [solo_testo] pag. 4/5  
Corriere della Sera – ed. Roma  del  02-12-2012  
CASINO’ DELLA MALA, ALLARME-GIOVANI “NON VANNO A SCUOLA E GIOCANO” (R.Frignani) [solo_testo] pag. 6  
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  02-12-2012  
REGOLE SCIENTIFICHE GLOBALI (L.Frati) [solo_testo] pag. 37  
Italia Oggi Sette  del  03-12-2012  
LAUREA IN CORSO E VOTI PIU’ ALTI MA SUL LAVORO LA DONNA INSEGUE (B.Pacelli) [solo_testo] pag. 44  
Avvenire  del  02-12-2012  
IL PAPA AGLI UNIVERSITARI: TESTIMONI DEL DIO VICINO (P.Pittaluga) [solo_testo] pag. 23  
il Manifesto  del  01-12-2012  
UNA CONTRORIFORMA CHE SOFFOCA L’UNIVERSITA’ (A.Cavaliere) [solo_testo] pag. 15  
la Stampa  del  03-12-2012  
UNIVERSITA’, LA RIVOLUZIONE NON E’ ONLINE (J.De martin) [solo_testo] pag. 12  
la Stampa  del  02-12-2012  
IL PM: “QUATTRO RESPONSABILI PER LA MORTE DI 8 UNIVERSITARI” [solo_testo] pag. 16  
La Repubblica – Cronaca di Roma  del  03-12-2012  
“LAZIODISU AL COLLASSO OLTRE 6MILA UNIVERSITARI SENZA BORSA DI STUDIO” (V.Giannoli) [solo_testo] pag. 9  
Giorno/Resto/Nazione  del  03-12-2012  
L’UNIVERSITA’ CON I LIBRI SOTTO CHIAVE I PROF SI TRASFORMANO IN COMMESSI [solo_testo] pag. 12  
Corriere della Sera  del  02-12-2012  
MILLENNIALS ITALIANI, INFELICI E CON LA VOGLIA DI ESPATRIARE [solo_testo] pag. 27  
il Giornale – ed. Milano  del  03-12-2012  
Int. a F.Marrocco: “L’ACCADEMIA IN CASERMA? SOLO SE RESTEREMO A BRERA” (M.Di marzio) [solo_testo] pag. 12  
Affari&Finanza (la Repubblica)  del  03-12-2012  
PROFESSIONI NON REGOLAMENTATE COMMERCIALISTI E PSICOLOGI ALL’ATTACCO [solo_testo] pag. 41  
CorrierEconomia (Corriere della Sera)  del  03-12-2012  
AIR E CNR PER L’INNOVAZIONE [solo_testo] pag. 36  
Italia Oggi Sette  del  03-12-2012  
CERVELLI, LA FUGA FA BENE (B.Pacelli) [solo_testo] pag. 47  
Italia Oggi Sette  del  03-12-2012  
PER GLI ONCOLOGI FORMAZIONE ONLINE [solo_testo] pag. 46  
CorrierEconomia (Corriere della Sera)  del  03-12-2012  
IL ROBOT ITALIANO VA A CACCIA DI UN MILIARDO [solo_testo] pag. 16  
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  02-12-2012  
COM’E’ UMANO IL POST-UMANO! (I.Marino) [solo_testo] pag. 27  
Corriere della Sera  del  03-12-2012  
QUANDO L’UOMO ARTIFICIALE DICE “IO” LA SFIDA DELLA SCIENZA ALLA LETTERATURA (C.Magris) [solo_testo] pag. 30/31  
   

PUBBLICA  AMMINISTRAZIONE  E  SOCIETA’

 
   
il Sole 24 Ore  del  02-12-2012  
SI GIOCA AL SENATO LA PARTITA PER IL VIA LIBERA ALLE RIFORME (R.Turno) [solo_testo] pag. 4  
Affari&Finanza (la Repubblica)  del  03-12-2012  
SUI DIRIGENTI PUBBLICI LA SCURE DI MONTI (D.Autieri) [solo_testo] pag. 39  
il Sole 24 Ore  del  03-12-2012  
REGIONI IN RETROMARCIA: IL PIL TORNA AGLI ANNI 90 (A.Biondi) [solo_testo] pag. 7  
la Repubblica  del  02-12-2012  
Int. a C.Passera: PASSERA: MAGISTRATI NON FERMATECI DOBBIAMO SALVARE INSIEME L’ILVA (M.Giannini) [solo_testo] pag. 1  
la Stampa  del  02-12-2012  
Int. a C.Clini: “LE BONIFICHE STAVANO PARTENDO IL SEQUESTRO HA RINVIATO TUTTO” (G.Ruotolo) [solo_testo] pag. 9  
il Mattino  del  02-12-2012  
Int. a F.Barca: “ANNI DI DISASTRI DA CANCELLARE VOGLIAMO CHE L’AZIENDA FUNZIONI” (N.Santonastaso) [solo_testo] pag. 13  
La Lettura (Corriere della Sera)  del  02-12-2012  
LA SOCIETA’ DEI MINORENNI (U.Curi) [solo_testo] pag. 2/3  
il Messaggero  del  01-12-2012  
DISOCCUPAZIONE RECORD: QUASI TRE MILIONI (G.Franzese) [solo_testo] pag. 4  
Corriere della Sera  del  03-12-2012  
STAGISTI AL TESORO, UN EURO L’ORA (L.Salvia) [solo_testo] pag. 12  
L’Unita’  del  02-12-2012  
FAMIGLIA ITALIA (B.Di giovanni) [solo_testo] pag. 19  
La Gazzetta dell’Economia  del  07-12-2012  
AI GIOVANI LA VALORIZZAZIONE DEI BENI PUBBLICI [solo_testo] pag. 11  
Corriere della Sera – ed. Milano  del  03-12-2012  
VOLONTARIATO DELLA CULTURA (F.Iseppi) [solo_testo] pag. 1  
Avvenire  del  02-12-2012
AGORA’- AGGIUSTARE LE METROPOLI PER CONTRASTARE IL CONSUMO E RITROVARE LA CREATIVITA’ (P.Portoghesi) [solo_testo] pag. 1
la Gazzetta del Mezzogiorno  del  02-12-2012  
AIDS, CASI IN AUMENTO “COLPITI I PIU’ GIOVANI” (G.Armenise) [solo_testo] pag. 11  
Domenica (Il Sole 24 Ore)  del  02-12-2012  
AIDS, IL VACCINO CHE NON C’E’ (S.Coyaud) [solo_testo] pag. 26  
   
A cura di Giuseppe Colella e Federico Bandi

 

 
   

24 ORE: I GENITORI RISPONDONO AI PROFESSORI

24 ORE: I GENITORI RISPONDONO AI PROFESSORI

Contumelie, lettere fiume, sfoghi amari: indubbiamente con la questione delle 24 ore di lezione per i professori abbiamo toccato un nervo scoperto. Senz’altro sono emersi il malessere di tanti professionisti della scuola e i rapporti non sempre idilliaci con le famiglie. State zitti, ci hanno detto alcuni, altri invece hanno chiesto con insistenza una nostra risposta. Soprattutto c’è stato chi ha riconosciuto l’importanza di un dialogo con le famiglie e qualcuno addirittura ci ha chiesto di aprire uno spazio di confronto comune sul tema grande che è la scuola.

Come genitori di AGe Toscana rispondiamo volentieri e necessariamente in modo sintetico, sia per rispetto di chi legge, sia perché il tema è troppo vasto perché si possa dire tutto in una volta sola. Il presupposto da cui ci muoviamo è che la scuola è un bene di tutti e che occorre convogliare lì tutte le risorse disponibili, per il futuro dei nostri giovani e dell’intero Paese. Ecco dunque, per punti:

6 ORE PER LE SUPPLENZE? La nostra proposta è chiara: abbiamo parlato di aggiornamento professionale, di ore di recupero per gli studenti in difficoltà e di interventi di alfabetizzazione degli alunni extracomunitari e anche di laboratori, di corsi di approfondimento e di viaggi d’istruzione. Un’altra grave falla da colmare sarebbe quella delle uscite anticipate, delle entrate in ritardo, dello smistamento degli alunni nelle classi, cioè quello che accade quando un insegnante si ammala e non è possibile chiamare subito il supplente. Sono ore di scuola preziose che i nostri figli perdono senza possibilità di recupero.

Quanto alle supplenze, occorre dire che si tratta di una proposta del Governo e non nostra (la nostra attenzione si è appuntata piuttosto sul taglio di 47,5 milioni di Fondo d’istituto e sul sentirsi offesi dei professori), ma non possiamo nascondere come il rapido avvicendarsi di insegnanti anche per supplenze brevissime o, peggio, dividere le classi o ridurre l’orario di lezione, sia considerato un grave danno per i propri figli anche dagli stessi docenti/supplenti/genitori. Quindi, in nome della qualità dell’insegnamento e con la libera adesione del singolo docente, già presente a scuola, sarebbe possibile garantire una migliore offerta formativa semplicemente aumentando le risorse per le ore eccedenti in sostituzione dei colleghi assenti; questo ovviamente rivolgendosi a tutto il personale docente in servizio, sia temporaneo che a tempo indeterminato.

6 ORE IN PIU’ A PARITA’ DI STIPENDIO? Non abbiamo detto questo, in quanto si tratta di un problema che non è di competenza dei genitori ma del Governo e dei sindacati.

6 ORE PERCHE’? Basta leggere Tuttoscuola Focus per scoprire che il sottosegretario Rossi Doria non esclude affatto l’aumento a 24 ore, solo che adesso i tempi non sono maturi. Siamo infatti sotto elezioni e nessun partito sottoscriverebbe una simile scelta. Però il voto è dietro l’angolo e già si vocifera cosa accadrà poi: perché non approfittarne per fare una seria riflessione sulla scuola?
Alcuni insegnanti che ci hanno scritto hanno fatto alcune proposte interessanti, come ad esempio far emergere il lavoro non immediatamente visibile degli insegnanti, a tutto vantaggio della credibilità dell’intera categoria; qualcuno è stato così sincero da ammettere che ci sono sì insegnanti interamente dediti alla scuola, che lavorano fino a 50 ore alla settimana, ma che non sempre in tutti i casi è così.

CORREGGERE I COMPITI C’è chi di compiti ne corregge davvero tanti e alcuni professori hanno avanzato la proposta di retribuire la correzione dei compiti in proporzione all’impegno.
Alcuni suggeriscono di farlo direttamente a scuola; interessante la motivazione: “Così potrei usare la carta della scuola, il toner della scuola, il telefono della scuola”.

DI TASCA NOSTRA Sono incredibili alcune delle testimonianze che ci sono giunte: pare che alcuni docenti si debbano addirittura pagare il pasto quando accompagnano la classe in gita. E poi materiali, fotocopie, tutto di tasca propria. Numerosi genitori ci hanno riferito qualcosa di simile: qualunque sia la richiesta o la proposta, il ritornello è sempre lo stesso, “Non ci sono i soldi”, anche se poi a saper guardare in certe scuole le risorse ci sono eccome. A questo proposito la nostra posizione come AGe Toscana è molto semplice: le risorse sono lì per essere spese per la didattica e noi continueremo a batterci per questo.

RICEVIMENTO GRATIS Curiosa questa espressione, che ricorre più volte: forse che il ricevimento dei genitori non rientra nella funzione docente? Come si può serenamente affermare che è sufficiente tenere il ricevimento generale una volta a quadrimestre?

CI OFFENDE Questa affermazione ci è veramente spiaciuta e ancor di più che ci si scandalizzi a essere paragonati con le maestre di infanzia e primaria. Chi ha detto che aver a che fare con un bambino autistico o incapace di comprendere la nostra lingua sia più facile che tenere una lezione di latino? e le maestre che insegnano inglese non hanno forse 6 o 7 classi e non debbono forse anche loro preparare le lezioni e correggere i compiti?

L’aspetto di rilievo è che le nostre scuole dell’infanzia e primaria sono un’eccellenza nel mondo. Forse sarebbe opportuno rivalutarne alcuni aspetti, come: i tempi più distesi per l’apprendimento, che non è solo disciplinare; l’ampio spazio dato agli aspetti relazionali e di cittadinanza; la programmazione di team.

Paghiamole di più, queste maestre, perché non è giusto che si sentano di serie B, come esse stesse non esitano a dichiarare. Insieme alla diversità di pedagogia e ai numeri spesso eccessivi, la disparità di trattamento economico e di considerazione sociale fra gli insegnanti dei vari ordini di scuola è uno dei motivi principali per cui tanti istituti comprensivi non decollano e restano meri ‘contenitori vuoti’ (l’espressione non è nostra, sono stati definiti così da numerosi relatori in occasione del convegno a tema organizzato dalla Regione Toscana nell’ottobre scorso).

IL BIDELLO NO Ci pare poco carino, comunque assecondiamo la richiesta di molti professori e paragoniamoli con il Direttore s.g.a. Stipendio di poco superiore a quello dei professori; 36 ore; responsabilità civili, penali e contabili al cui confronto la responsabilità verso gli alunni in gita impallidisce (basti pensare che un certificato rilasciato privo di bollo gli può costare fino a 3.662,31 euro di multa); soddisfazioni professionali ben più limitate che non aiutare giovani vite a formarsi: che dovrebbe dire? Non per fare il conto della serva, ma i professori hanno fra gli stipendi più alti della scuola italiana, straordinari meglio pagati, un orario ridotto che consente loro di organizzare il proprio lavoro in modo flessibile, i mesi estivi liberi soprattutto se non sono impegnati nell’esame di Stato.

Nessuno nega che a casa i professori debbano preparare le lezioni, aggiornarsi, correggere i compiti; che a scuola abbiano, oltre alle ore di lezione, impegni collegiali, commissioni, ricevimento dei genitori (ma questo anche gli altri docenti). Ricordiamo il recente dibattito apparso su alcune riviste scolastiche: è giusto che si contino all’interno delle 40 ore di attività funzionali all’insegnamento, quelle svolte nei periodi di sospensione dell’attività didattica?

Noi abbiamo fatto mere constatazioni, non espresso giudizi. Abbiamo evidenziato le contraddizioni dei politici, che decidono sulla scuola senza conoscerla e tagliano con indifferenza 47,5 milioni di euro dal Fondo d’istituto. Siamo rimasti feriti da tante brutte parole che ci sono state rivolte e che avrebbero potuto essere evitate.

I VOSTRI SINDACATI Ci dispiace, ma l’accusa di essere schierati politicamente siamo costretti a rinviarla al mittente. Noi curiamo gli interessi di genitori e alunni, per cui da buoni toscani chiediamo conto ai potenti di ciò che a nostro avviso non va. Basta avere la pazienza di scorrere i nostri interventi e si capisce che di responsabili della pubblica istruzione ne abbiamo risparmiati pochi o nessuno: dalla Moratti a Fioroni, dalla Gelmini all’assessore toscano Targetti.

Buon ultimo il ministro Francesco Profumo, che a febbraio ebbe la cattiva idea di festeggiare il decennale del Forum Nazionale dei Genitori sottovoce e a porte chiuse. Nell’occasione registrammo le sue belle parole a proposito della partecipazione dei genitori a scuola e adesso gli chiediamo: Caro Ministro, quando pensa di celebrare la Giornata Europea dei Genitori e della Scuola 2012? si sbrighi per favore, siamo a dicembre…

MA VOI DOVE ERAVATE? Ecco, questo è veramente curioso: sono anni che ci battiamo per una scuola migliore, di qualità, e quasi sempre ci siamo trovati soli. La battaglia per il contributo volontario detraibile e interamente destinato alle attività didattiche l’abbiamo portata avanti per anni e se nel marzo scorso è finalmente uscita la circolare ministeriale 312, che sanciva per la prima volta tutto questo, molto si deve a tante nostre prese di posizione.

Come sappiamo, non si può parlare di miglioramento dell’offerta formativa se non ci sono risorse e cioè senza fondo d’istituto e contributo volontario dei genitori. Pochi giorni fa abbiamo protestato per il taglio del fondo d’istituto; più volte in passato siamo dovuti intervenire per difendere il contributo volontario dagli utilizzi più impropri: dalla tassa sui rifiuti al pagamento degli stipendi, dalle visite fiscali al mancato versamento da parte dello Stato dei crediti vantati dalle scuole.

Abbiamo denunciato gli eccessivi tagli della “riforma Gelmini” quando ancora eravamo in tempo per raddrizzare il tiro, ben due anni prima che i docenti salissero sui tetti dei Provveditorati per protestare; ci siamo battuti contro i mega-istituti comprensivi, le classi pollaio, i tagli, gli accorpamenti selvaggi, le ditte di pulizia che non puliscono; abbiamo raccolto 5000 firme contro la riforma degli organi collegiali e ottenuto il reintegro dei rappresentanti di classe e che gli esterni non abbiano diritto di voto: a noi domandate dove eravamo?

INSEGNO LA NETIQUETTE E LA ESIGO, MA LA VOSTRA ARROGANZA E IMPUDENZA MERITANO ALMENO QUESTO Non abbiamo studiato pedagogia, però una cosa la sappiamo: togliere arbitrariamente la qualifica di soggetto di diritti ad altri esseri umani è la radice di tutte le violenze. Non c’è bisogno di scomodare il popolo ebreo e l’olocausto, basta vedere cosa succede negli stadi quando il tifoso della parte avversa smette di essere una persona e diventa un’etichetta: lo juventino, il romanista, il laziale…

Ben volentieri ci apriamo al confronto e senz’altro pubblicheremo sul nostro sito www.agetoscana.it tutti coloro che vorranno intervenire in modo costruttivo per ragionare insieme di scuola. Basta scrivere a info@agetoscana.it per essere pubblicati.

Abbiamo urgenza di una proposta articolata che valorizzi tutte le risorse disponibili e garantisca il successo formativo dei nostri giovani.

Insieme, come cittadini, dobbiamo dire ai nostri governanti che la scuola è strategica per il futuro del Paese e che da questa complessa revisione del sistema Italia impostaci dalla crisi dovranno uscire le risorse per valorizzarla e rilanciarla. Serve la considerazione sociale, ma non basta: occorre rimboccarsi le maniche insieme, superare le divisioni e dare alla scuola le risorse per volare.

PS In questo momento i nostri soci e amici di AGe Argentario stanno aiutando la gente di Maremma che ha perso tutto a causa dell’alluvione a risollevarsi dal fango e dalla disperazione. Poiché come noto fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce, riportiamo qui il nostro appello a dare un contributo, anche piccolo, di solidarietà. Come già lo scorso anno ad Aulla, gli aiuti raccolti saranno consegnati fino all’ultimo euro immediatamente nelle mani delle famiglie in difficoltà. Tutte le spese saranno a carico della nostra Associazione. Grazie.