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5,6 milioni per Wi-Fi, ambienti digitali e laboratori nei CPIA

Avviso da 5,6 milioni per Wi-Fi, ambienti digitali e laboratori nei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) 
Risorse per oltre 5 milioni di euro per dotare di Reti Wi-Fi, laboratori mobili e ambienti digitali per l’apprendimento i 126 Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA). Questo l’obiettivo dell’Avviso pubblico contenente la prima misura per i CPIA nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (FSE-FESR) 2014-2020.
Lo stanziamento, di complessivi 5,6 milioni di euro, è rivolto a tutti i centri per l’istruzione per adulti. Per accedervi, le strutture dovranno inviare, entro il 15 febbraio 2016, secondo le modalità previste dal bando: 
• progetti per la realizzazione di infrastrutture di rete LAN/WAN, che potranno ricevere ognuno un finanziamento per un massimo di 18.000 euro; 

• progetti per la realizzazione di ambienti digitali, come spazi alternativi per l’apprendimento, laboratori mobili per varie discipline, aule tradizionali arricchite da dotazioni tecnologiche, con uno stanziamento massimo di 24.000 euro per singolo progetto;

• proposte per postazioni informatiche e per l’accesso dell’utenza e del personale ai dati e ai servizi digitali della scuola, con uno stanziamento massimo di 3.000 euro.
L’Avviso, coerentemente con il Piano Nazionale Scuola Digitale, costituisce un segnale di attenzione verso l’istruzione per adulti e non prevede una selezione delle proposte presentate. I CPIA dovranno elaborare e inviare un proprio progetto e questo verrà finanziato, in base alla proposta presentata. 

Nota 23 dicembre 2015, AOODGEFID 30611

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
Dipartimento per la Programmazione e Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali
Direzione Generale per interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale
Ufficio IV

Nota 23 dicembre 2015, AOODGEFID 30611

Agli Uffici Scolastici Regionali per le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto
c.a. Direttori Generali
LORO SEDI
Ai Dirigenti scolastici delle Istituzioni Scolastiche statali di ogni ordine e grado
LORO SEDI
e, p.c. Al Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
c.a.: Capo Dipartimento
SEDE
Al Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
c.a.: Capo Dipartimento
SEDE

Oggetto: Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020. Avviso pubblico rivolto alle Istituzioni scolastiche statali per la realizzazione, l’ampliamento o l’adeguamento delle infrastrutture di rete LAN/WLAN. Asse II Infrastrutture per l’istruzione – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) – Obiettivo specifico – 10.8 – “Diffusione della società della conoscenza nel mondo della scuola e della formazione e adozione di approcci didattici innovativi” – Azione 10.8.1 Interventi infrastrutturali per l’innovazione tecnologica, laboratori di settore e per l’apprendimento delle competenze chiave.

Con riferimento all’Avviso in oggetto, si comunica che le graduatorie dei progetti pervenuti, valutati ammissibili con procedura automatica coerentemente con i criteri di selezione indicati nello stesso Avviso e dettagliati negli Allegati 2 – 3 – 4, sono pubblicate sul sito del MIUR nella sezione Istruzione/fondi strutturali/adg trasparente/graduatorie di valutazione. Viene pubblicato, altresì, l’elenco delle candidature escluse per motivi di inammissibilità.
Nei prossimi giorni si provvederà ai provvedimenti autorizzativi nei limiti delle disponibilità di finanziamento. Si evidenzia che l’ammissibilità della spesa decorrerà solo dalla data successiva all’autorizzazione.

Il Dirigente
Autorità di Gestione
Annamaria Leuzzi


LanWlan GRADUATORIE VALUTAZIONE

Avviso 22 dicembre 2015, AOODGOSV 14193

Avviso 22 dicembre 2015, AOODGOSV 14193

Individuazione di Istituti di secondo grado beneficiari della fornitura gratuita di kit Casio – Progetto “Promozione di ambienti di apprendimento laboratoriali”

Scuola, 2 ricerche su competenze digitali e bisogni formativi

Scuola, 2 ricerche Indire su competenze digitali e bisogni formativi
I dati su 9.508 studenti e 7.732 docenti presentati all’Università di Padova

Indire ha presentato all’Università di Padova (in occasione del convegno “Digital Literacy: Policies, research and good practices”) due studi sulle competenze digitali e i fabbisogni formativi realizzati su un significativo campione di studenti (9508) e di docenti (7732) che hanno seguito dei corsi nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (PON) 2007-2013. Le ricerche sono state condotte nel corso del 2015 in istituti scolastici di ogni ordine e grado delle Regioni del Sud (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia).
STUDENTI – L’indagine sui 9.508 alunni conferma che gli investimenti in ambienti di apprendimento significativi e ben strutturati sviluppano una maggiore consapevolezza e migliori competenze digitali. Nelle scuole dove è più frequente l’uso della LIM è più alta la percentuale di studenti dal rendimento “alto” o “eccellente”. I dati non confermano la rappresentazione ricorrente dei “nativi digitali”: i ragazzi che sono nati e crescono in un contesto di ampia diffusione delle tecnologie non sono necessariamente esperti sul modo migliore di utilizzarle. I numeri mostrano che lo svolgimento di attività didattiche a scuola sull’utilizzo del web e delle tecnologie digitali è correlato a un più consapevole impiego delle tecnologie da parte dei giovani a casa. Ad esempio, tra gli studenti che usano quotidianamente in classe software creativi (linguaggi di programmazione, montaggio video ecc.) il 44% pubblica propri contenuti creativi anche a casa, mentre la percentuale scende al 22% per chi non ha mai svolto a scuola tale attività. Un altro dato riguarda la capacità di collaborare. I giovani che a scuola partecipano settimanalmente ad attività collaborative online sono più propensi a organizzare o gestire un lavoro di gruppo in rete (55%, contro il 30% di chi non ha mai svolto in aula tali attività). Inoltre, il 71% degli studenti che ha partecipato a scuola ad attività didattiche su “come selezionare fonti in rete” riesce a svolgere efficacemente i compiti a casa, con una percentuale che scende al 43% per chi non ha svolto tali attività a scuola. Rispetto ai fabbisogni formativi degli studenti, l’82% dichiara di voler migliorare la conoscenza delle lingue, mentre il 79% vorrebbe acquisire competenze spendibili nel mondo del lavoro. Tra gli altri fabbisogni, la capacità di organizzarsi e raggiungere gli obiettivi (78%), di comunicare e lavorare in gruppo (71%).
DOCENTI – Rispetto agli oltre 7 mila insegnanti coinvolti nell’indagine, i risultati evidenziano come l’aver partecipato a molti corsi di “formazione digitale” sia strettamente legato a un’alta frequenza nella realizzazione di alcune attività a scuola: istruire i ragazzi a selezionare fonti attendibili in rete, usare le tecnologie per dare risposte agli studenti, scambiare materiali, risorse e opinioni con colleghi tramite il web. I docenti più attivi nella “formazione digitale” esprimono soprattutto il bisogno di formarsi sull’uso dei più nuovi strumenti per la produzione di contenuti digitali e sull’integrazione delle tecnologie nel curricolo e nella pratica didattica quotidiana (fino al 9% in più rispetto a coloro che non hanno “formazione digitale”). L’indagine è in linea con altre ricerche internazionali (OCSE) che mostrano come un’alta percezione della self-efficacy (percezione della propria capacità di portare a termine con successo un compito) incida nella gestione della classe, nella soddisfazione personale del docente e nelle sue scelte didattiche più innovative. Infatti, tra i docenti della scuola secondaria di secondo grado, coloro che esprimono un’alta percezione della self-efficacy nell’uso delle tecnologie per la didattica sono il 75% mentre coloro che si sentono sicuri, per esempio, nelle competenze disciplinari, sono solo il 62% (differenza analoga si riscontra con tutte le altre competenze professionali).
Le due ricerche sono state finanziate dal PON 2007-2013 “Competenze per lo Sviluppo” FSE e sono state realizzate da un team di ricercatori Indire diretto dalla dirigente di ricerca Caterina Orlandi e composto da Annalisa Buffardi, Samuele Calzone, Claudia Chellini, e Gabriella Taddeo dell’Area Azioni di sistema, analisi del sistema scolastico nazionale e internazionale, rapporti col mondo del lavoro.
Lo studio si inserisce nel panorama più ampio delle attività di ricerca condotte dall’Indire sull’impatto e sui risultati dell’uso delle tecnologie a scuola. Le ricerche evidenziano che nelle scuole dove l’utilizzo della tecnologia è diffuso in modo capillare e ben integrato nelle attività didattiche emergono dei riscontri positivi in termini di dispersione scolastica, di rendimento superiore in alcune materie e migliore inserimento degli studenti all’uscita del percorso formativo nel mondo del lavoro. In questa ottica, ad esempio, si pone lo studio (presentato il 23 ottobre scorso a Firenze nel corso del Primo Forum nazionale sull’Innovazione) in cui sono stati analizzati 9 Licei, 8 Istituti tecnici e 2 Istituti professionali, per un totale di 14.152 studenti (in media 22 per classe) e 1.273 docenti.

7 – 15 dicembre Settimana del Piano Nazionale Scuola Digitale

 

 http://www.istruzione.it/scuola_digitale/settimana_digitale.html


Dal 7 al 15 dicembre la Settimana del Piano Nazionale Scuola Digitale
Nelle scuole laboratori aperti, gare di innovazione
e un concorso per ragazzi

Una settimana di eventi e iniziative nelle scuole per raccontare e approfondire i temi del Piano Nazionale Scuola Digitale lanciato a fine novembre dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini.

Dal 7 al 15 dicembre, in corrispondenza della Settimana internazionale dell’Ora del codice, le scuole italiane apriranno le loro porte e i loro laboratori a genitori, associazioni e cittadini per raccontare l’innovazione che esiste già e le novità che saranno attivate con l’attuazione del Piano.

La settimana è promossa dal Ministero dell’Istruzione che oggi ha inviato alle istituzioni scolastiche un ‘kit’ per l’organizzazione degli eventi. Il Miur lancia anche un concorso, #ilmioPNSD, che premierà i cinque video girati dai ragazzi che riusciranno ad illustrare con più efficacia e creatività le attività svolte dal 7 al 15 dicembre nei loro istituti.

Le attività della settimana
Nel corso della Settimana le scuole si animeranno durante le attività scolastiche, ma anche in orario pomeridiano. Saranno organizzati momenti di dibattito e confronto sui temi del Piano Scuola Digitale, convegni informali con la partecipazione di Enti locali, Associazioni, Fondazioni e aziende. Le scuole potranno aprire le proprie strutture organizzando visite ai loro ambienti digitali. Istituti della stessa provincia potranno gemellarsi e ospitare, nelle palestre o in aula magna, momenti aperti alle famiglie durante i quali presentare il loro modello di innovazione didattica. Sarà possibile anche collegarsi con scuole europee che abbiano maturato particolari esperienze nel digitale per condividere suggerimenti e progetti.
La Settimana del PNSD avverrà in concomitanza con la Settimana Internazionale dell’Ora del Codice, alla quale il Miur aderisce con l’iniziativa Programma il Futuro, sviluppata in partenariato con il Cini (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica). Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito www.programmailfuturo.it. Lezioni di coding, gare di robotica o attività laboratoriali, flash-mob di promozione del PNSD sono fra le attività che potranno essere organizzate per coinvolgere i ragazzi. Tutti gli eventi della Settimana potranno essere registrati dalle scuole su una apposita piattaforma entro il 7 dicembre prossimo. Il Miur renderà poi nota la mappatura delle iniziative.

Il concorso Le scuole di ogni e grado che aderiscono alla Settimana del PNSD avranno tempo fino alle 23.59 del 7 dicembre 2015 anche per iscriversi al concorso #ilmioPNSD. I videoclip potranno essere caricati, sulla stessa pagina web dell’iscrizione, entro le 23.59 del 18 dicembre 2015. Le clip dovranno avere una durata massima di 180 secondi. La commissione esaminatrice dei lavori assegnerà 7.170 euro alla scuola prima classificata e 6.000 euro a ciascuna delle istituzioni scolastiche classificate dal II al V posto. I fondi potranno essere utilizzati per l’acquisto di hardware e strumenti informatici.

Osservatorio Tecnologico – rilevazione delle attrezzature tecnologiche

Osservatorio Tecnologico – rilevazione delle attrezzature tecnologiche

Al via la rilevazione nazionale dell’ “Osservatorio Tecnologico”  del MIUR per l’ a.s. 2015-2016.
L’iniziativa – promossa dalla Direzione Generale per interventi in materia di Edilizia scolastica, per la gestione dei Fondi strutturali e per l’Innovazione Digitale – coinvolge attivamente tutte le scuole statali e paritarie per la trasmissione dei dati sulle attrezzature tecnologiche per la didattica attualmente utilizzate.
Le funzioni per l’inserimento dei dati rimarranno aperte sul portale SIDI a partire dal 30 novembre (ore 10:00) fino al 18 dicembre 2015.
I dati forniti costituiranno la base informativa per parametrare e calibrare gli interventi previsti nell’ambito del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e implementeranno l’applicazione “Scuola in Chiaro” del portale MIUR.

Nota 1 dicembre 2015, Prot.n. 16340

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione

 

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

Al Sovrintendente Scolastico
per la Provincia di
T R E N T O

Al Sovrintendente Scolastico per
la scuola in lingua italiana
B O L Z A N O

All’Intendente Scolastico
per la scuola in lingua tedesca
B O L Z A N O

All’Intendente Scolastico per la
scuola delle località ladine
B O L Z A N O

Al Sovrintendente Scolastico
per la Regione Valle d’Aosta
A O S T A

Ai Dirigenti degli

Ambiti Scolastici Territoriali
LORO SEDI

 

 

Oggetto: Italian Week for Digital Cultural Heritage, Arts & Humanities – Settimana delle culture digitali (4-10 aprile 2016) e Concorso “Crowd-dreaming: i giovani co-creano culture digitali”.

 

Agli indirizzi di rete http://www.diculther.eu/settimana-delle-culture-digitali/  e http://www.diculther.eu/concorso-crowddreaming/ è possibile prendere visione dei primi progetti dedicati all‘engagement dei giovani verso il Patrimonio Culturale promossi dalla Scuola a rete in Digital Cultural Heritage, Arts and Humanities (www.diculther.eu).

 

Si tratta della prima Italian Week for Digital Cultural Heritage, Arts & Humanities – Settimana delle culture digitali (4-10 aprile 2016) e del Concorso “Crowd-dreaming: i giovani co-creano culture digitali promosso per mobilitare tutte le energie intellettuali del Paese per:

  • Diffondere la conoscenza e l’utilizzazione dei nuovi media e strumenti digitali attraverso la partecipazione attiva alla Settimana e al Concorso;
  • Promuovere l’accesso alla cultura attraverso mezzi digitali per un nuovo Rinascimento Digitale, come elemento essenziale nelle relazioni interculturali;
  • Promuovere una comunità on-line, che funzioni come laboratorio permanente per la trasmissione generazionale di conoscenze e pratiche digitali verso i giovani;
  • Promuovere la progettualità giovanile, in termini utopici positivi e costruttivi di ideazione e creazione di una società multiculturale intesa come fonte di valori, identità e senso di cittadinanza;
  • Incrementare la consapevolezza dell’esistenza e del valore delle culture digitali come risorsa e bene comune da conservare come memoria del processo creativo nello spazio e nel tempo;
  • Aiutare i giovani a orientarsi durante la navigazione nell’oceano di opportunità delle nuove culture digitali;
  • Sostenere il digital cultural heritage declinato in digital culture, digital FOR cultural heritage, digital AScultural heritage;
  • Promuovere l’uso della lingua italiana, come lingua di cultura in ambito internazionale.

La Settimana delle culture digitali e il Concorso Crowd-dreaming, prevedono:

  • eventi in tutta Italia a cura di università, enti di ricerca, istituti culturali, scuole, musei, aziende, associazioni, ispirandosi al modello di successo della “Settimana della Cultura Scientifica promossa dal MIUR dal 1991 ininterrottamente”;
  • la creazione del primo “monumento digitale” al mondo, attraverso un modello innovativo di concorso “competitivo” per le scuole di ogni ordine e grado, in Italia e all’estero.

 

Al fine di meglio chiarire le motivazioni e la natura delle iniziative, sono reperibili agli indirizzi di rete http://www.diculther.eu/settimana-delle-culture-digitali/ e http://www.diculther.eu/concorso-crowddreaming/ le modalità e il regolamento di partecipazione alle due iniziative, che interpretano, per quanto riguarda la dimensione digitale, le indicazioni di scenario di Europa Creativa per il 2014-2020 e, a livello nazionale, gli orientamenti sulla riforma del sistema di istruzione che individua nel digitale, e nell’acquisizione delle relative competenze, uno degli assi portanti di ripresa economica ed una premessa abilitante per una politica attiva del patrimonio e della produzione culturale del Paese, in grado di sostenere un nuovo paradigma di approccio globale all’eredità culturale. Settimana delle culture digitali e Concorso: un insieme di opportunità per collegare temi diversi integrando vecchi e nuovi media, linguaggi, geografie e storia per innovare contenuti, metodologie e logiche di accesso, ‘titolarità’ e responsabilità da parte dei cittadini.

 

Allo scopo di sollecitare l’attiva partecipazione delle scuole a tale appuntamento culturale per il Paese, si pregano le S.V. di voler valutare l’opportunità di promuovere tutte le azioni ritenute utili per diffondere l’informazione sull’iniziativa stessa nelle istituzioni scolastiche.

 

Nel ringraziare per l’attenzione che si vorrà dare alla presente nota, è gradita l’occasione per inviare distinti saluti.

 

IL DIRIGENTE

F.to Dott. Giuseppe Pierro

Nota 26 novembre 2015, AOODGEFID 21001

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
Dipartimento per la Programmazione e Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali
Direzione Generale per interventi in materia di Edilizia Scolastica, per la gestione dei Fondi Strutturali per l’Istruzione e per l’Innovazione Digitale
Ufficio I

Ai Dirigenti delle Istituzioni Scolastiche Statali di ogni ordine e grado
Ai Dirigenti delle Istituzioni Scolastiche Paritarie di ogni ordine e grado
LORO SEDI

Oggetto: Osservatorio Tecnologico – rilevazione delle attrezzature tecnologiche per la didattica a.s. 2015-2016

La “Buona Scuola” (L. n.107/2015) ed il recente kick-off del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) del MIUR (27 ottobre 2015) evidenziano l’importante ruolo dell’Osservatorio Tecnologico come misura di accompagnamento del sistema educativo nazionale nell’era digitale.
Nell’attuale contesto – in cui è stata avviata una generale azione di sistema per la promozione dell’innovazione digitale delle istituzioni scolastiche grazie a finanziamenti nazionali e comunitari – il MIUR necessita di conoscere nel dettaglio la reale consistenza delle dotazioni multimediali delle scuole per garantire interventi programmatici sempre più efficaci e trasparenti.
La rilevazione nazionale delle attrezzature tecnologiche per la didattica dell’a.s. 2015-2016 – effettuata dall’Osservatorio Tecnologico permanente del MIUR – è finalizzata ad aggiornare e monitorare gli strumenti adottati dalle istituzioni scolastiche per la dematerializzazione e l’innovazione dei propri servizi, le dotazioni tecnologiche, la connettività di laboratori e di aule didattiche, la diffusione dei dispositivi mobili e fissi, le diverse fonti di finanziamento delle dotazioni presenti.
La rilevazione è destinata a tutte le istituzioni scolastiche statali e paritarie, ad esclusione di CPIA, sezioni in ospedali e carceri, corsi di scuole serali.
L’applicazione “Osservatorio Tecnologico” sarà disponibile dal 30 novembre 2015 fino al 18 dicembre 2015, come di consueto, sul portale SIDI del MIUR, accedendo dal menù “I tuoi servizi” all’area Rilevazioni. La specifica guida operativa, che illustra in dettaglio l’intera procedura di compilazione, sarà altresì pubblicata sul medesimo portale alla sezione “Procedimenti Amministrativi/Osservatorio Tecnologico/guide operative”.
Il questionario si articola in una sezione riservata all’istituzione scolastica (sede di dirigenza) e una sezione riservata ai singoli plessi che ne fanno parte.
Si richiama l’attenzione da parte delle istituzioni scolastiche sull’importanza di fornire i dati richiesti in quanto essi, al termine della presente rilevazione, costituiranno la base informativa per parametrare e calibrare gli interventi previsti nell’ambito del PNSD.
Inoltre, le informazioni fornite, implementeranno l’applicazione ministeriale “Scuola in Chiaro” e saranno, dunque, visualizzati nella scheda Servizi – Attrezzature Multimediali al fine di fornire all’utenza un quadro completo e aggiornato dell’offerta formativa e dei servizi presenti in ogni scuola, specie in vista delle prossime Iscrizioni online.
Per eventuali problemi tecnici dell’applicazione è disponibile il gestore del sistema informativo al numero verde 800 903 080.

IL DIRIGENTE
F.to Alessandra Augusto

Scuola, arrivano gli animatori digitali

Scuola, arrivano gli animatori digitali
Inviata nota agli istituti: dovranno nominarli entro il 10 dicembre

Debuttano nelle scuole italiane gli animatori digitali, docenti particolarmente vocati all’innovazione che dovranno guidare i processi di attuazione del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) nei loro istituti. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha inviato oggi la nota con cui viene chiesto alle scuole di nominare i loro esperti entro il prossimo 10 dicembre. Per la prima volta nel sistema di istruzione italiano si formerà ufficialmente una comunità di innovatori che potrà fare da traino all’intera comunità scolastica.

Chi saranno gli animatori digitali?
L’animatore digitale dovrà essere un docente di ruolo con spiccate capacità organizzative che avrà il compito di seguire, per il prossimo triennio, il processo di digitalizzazione della scuola di appartenenza. Si tratterà di circa 8.500 insegnanti, uno per ogni istituto del nostro Paese, che saranno chiamati ad organizzare attività e laboratori per formare la comunità scolastica sui temi del PNSD; a individuare soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili (ambienti di apprendimento integrati, biblioteche multimediali, ammodernamento di siti internet, etc.); a lavorare per la diffusione di una cultura digitale condivisa tra tutti i protagonisti del mondo dell’istruzione, stimolando soprattutto la partecipazione e la creatività degli studenti.

La selezione e la formazione
Per la formazione degli animatori su tutti gli ambiti e le azioni del PNSD, è stato firmato oggi anche il decreto che prevede subito lo stanziamento di risorse per 850.000 euro, da ripartire a livello regionale. Ad ogni scuola, inoltre, come primo intervento di supporto, verranno assegnati 1.000 euro per la realizzazione delle attività e dei progetti dell’animatore digitale. I dirigenti scolastici potranno inserire nome e dati del docente scelto in un’apposita piattaforma on line, attiva dal 23 novembre al 10 dicembre prossimi.

Nota 19 novembre 2015, AOODGEFID 17791

Nota 19 novembre 2015, AOODGEFID 17791

Oggetto: Attuazione del Piano nazionale per la scuola digitale. Individuazione degli animatori digitali ai sensi dell’articolo 31, comma 2, lettera b), del Decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca 16 giugno 2015, n. 435

IBM Faculty Award all’Università di Trento

IBM Faculty Award all’Università di Trento
Computer capaci di comprendere il linguaggio naturale degli esseri umani e rispondere in modo pertinente alle loro domande: uno scenario che è già realtà. Informatici e scienziati al lavoro per nuove applicazioni di sistemi intelligenti, dalla medicina al settore assicurativo o alberghiero. Ad Alessandro Moschitti del Dipartimento di Ingegneria e Scienza dell’Informazione è stato conferito oggi il Faculty Award di IBM nel corso di una conferenza al Polo scientifico e tecnologico Fabio Ferrari di Povo.

Trento, 18 novembre 2015 – (a.s.) Sono passati quasi cinque anni da quando, nel febbraio 2011 tutta l’America assisteva incollata davanti al televisore alla vittoria di Watson, il supercomputer IBM, sui suoi avversari umani, i campioni Brad Rutter e Ken Jennings, nella sfida di Jeopardy! il più famoso quiz televisivo statunitense. La trasmissione, seguita quotidianamente dal 1984 da quasi nove milioni di telespettatori su varie emittenti in tutti gli stati, ospitò allora la sua prima e unica sfida uomo-macchina che si concluse, tre giorni dopo, con la vittoria di Watson. Fu una tra le sfide più impegnative per un computer, perché gli indizi del gioco prevedevano l’analisi di sottigliezze di significato, ironia, enigmi e altre complessità in cui gli esseri umani eccellono e i computer tradizionalmente no.
Nella messa a punto del sistema Watson negli anni precedenti, l’Università di Trento giocò un ruolo da protagonista insieme ad altri sette atenei statunitensi – i migliori a livello internazionale nel campo delle tecnologie di ultima generazione – collaborando con IBM nell’ambizioso progetto di ricerca. Da allora il progresso non si è arrestato e la tecnologia sviluppata per Watson si è evoluta in molte altre direzioni in cui sono necessarie abilità complesse, come ad esempio quelle necessarie per le applicazioni in ambito medico.

Estendere e generalizzare questa tecnologia di dialogo uomo-macchina a molteplici ambiti applicativi è l’obiettivo della ricerca condotta all’Università di Trento che oggi ha portato ad assegnare al professor Alessandro Moschitti il nuovo IBM Faculty Award soprattutto per la qualità del suo lavoro scientifico e le prospettive commerciali che esso apre. La consegna del riconoscimento è avvenuta in occasione di una conferenza al Polo scientifico e tecnologico Fabio Ferrari di Povo alla quale hanno preso parte il prorettore vicario dell’Università di Trento, Flavio Deflorian, il vice-direttore del DISI, Fabio Massacci, e il presidente della Fondazione Bruno Kessler Francesco Profumo, introdotti da Fabrizio Renzi, direttore tecnico e innovazione di IBM Italia. Per la parte scientifica sul tema “Deep Natural Language Processing for Cognitive Dialog Systems” sono intervenuti David Nahamoo, IBM Fellow (T.J. Watson Research Lab), lo stesso Alessandro Moschitti (DISI, Università di Trento) e Hinrich Schütze (Università di Monaco). Il pomeriggio si è concluso con una tavola rotonda sui sistemi di dialogo nell’era del cognitive business, moderato da Guido Vetere (IBM Italia) con la partecipazione di Raffaella Bernardi (DISI) e di Carlo Strapparava (Responsabile della HTL-NLP Research unit).
«Ho particolarmente apprezzato questo nuovo IBM Faculty Award – ha commentato Alessandro Moschitti – non solo perché costituisce un riconoscimento internazionale importante al lavoro di ricerca che stiamo portando avanti con il mio gruppo, ma dimostra l’importanza delle tecnologie sviluppate dall’Università di Trento (in particolare l’elaborazione automatica del linguaggio naturale) ed da molti altri centri trentini, a cominciare dalla Fondazione Bruno Kessler e dal CNR. L’interesse da parte di IBM nella tecnologia espressa della nostra regione ci inorgoglisce e ci rende consapevoli delle enormi possibilità future».
«Per IBM – ha aggiunto Carla Milani, University Relations Manager di IBM Italia – la collaborazione con le università è da sempre occasione di confronto vivace ed aperto, capace di veicolare idee e progetti innovativi nel mondo reale e disegno di nuove prospettive nonché di scoperta di talenti di idee. In particolare Trento è una delle università con cui abbiamo iniziato a lavorare fino dai tempi delle prime ricerche di IBM sull’intelligenza artificiale e oggi continuiamo proficuamente sui temi di frontiera del cognitive computing».
I sistemi di dialogo sono oggi tra gli elementi chiave per il Cognitive Computing e per lo sviluppo delle tecnologie che lavorano sul linguaggio naturale, sulle capacità di apprendimento e ragionamento e sull’interazione uomo-macchina. IBM sta investendo molto nel settore dei sistemi cognitivi per perfezionare le metodologie di domanda-risposta, già dimostrata dalla tecnologia di Watson.
Ma come si può migliorare la capacità di interazione di un computer? Il lavoro di Moschitti si occupa proprio di come sia possibile far sì che un computer risponda tenendo conto del profilo dell’utente, delle precedenti domande che gli sono state poste e, in generale, del contesto in cui vengono formulate. Tutto questo per dare risposte sempre più appropriate e specifiche. Modellare le tecnologie di apprendimento automatico, di recupero efficiente dell’informazione e dell’elaborazione automatica del linguaggio naturale per far acquisire alle macchine la capacità di rappresentazione articolata del contesto, creando capacità cognitive simili a quelle di un cervello umano, è un’attività di ricerca complessa, ma fondamentale per aprire la strade ad applicazioni finora impensabili.
La novità più importante che questa tecnologia porta con sé è quella di migliorare le nostre capacità di prendere decisioni rapidamente, su qualsiasi dominio di conoscenza, basandosi sui fatti. La sfida, infatti, non è solo nella quantità di dati che accumuliamo, ma sempre più nella capacità di estrarre da essi informazioni e valore per rendere più efficaci le nostre azioni e diminuire il rischio di errori. Un po’ come avviene nel nostro cervello che, per poter fare delle scelte ottimali, esamina in modo inconsapevole una quantità incredibile di informazioni. Ovviamente l’incremento esponenziale delle informazioni disponibili rende la gestione “interpretativa” umana sempre più complessa.
Una sfida per il computer che oggi – grazie al test superato nel 2011 da Watson di IBM a Jeopardy! – è giudicata possibile. Questa tecnologia cognitiva ha già dato vita ad una vasta serie di applicazioni adottate in 36 paesi, da 17 diversi tipi di industria e da migliaia di startupper e innovatori per testare nuove idee di business. Tra i settori più recenti e interessanti di sviluppo, quello medico (per l’analisi degli articoli scientifici), quello assicurativo (con assistenti digitali che supportano le vendite), quello alberghiero (per gestire meglio la customer satisfaction, nella fornitura di servizi istantanei e nel promuovere l’ingaggio automatico dei clienti).

Decreto Direttoriale 16 novembre 2015, Prot. n. 1227

Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione
UFF II
Welfare dello studente, partecipazione scolastica, dispersione e orientamento

Decreto Direttoriale 16 novembre 2015, Prot. n. 1227

Iniziative sperimentali finalizzate alla valorizzazione della cittadinanza digitale in ambito nazionale

Le dotazioni multimediali per la didattica nelle scuole – A.S. 2014/2015

Le dotazioni multimediali per la didattica nelle scuole – A.S. 2014/15


Le dotazioni multimediali per la didattica nelle scuole, pubblicato il Focus per l’a.s. 2014/2015

L’anno scolastico 2014/2015 ha visto un incremento generalizzato delle dotazioni tecnologiche disponibili per la didattica nei laboratori e nelle aule delle scuole statali italiane, rispetto all’anno precedente. Nei nostri istituti sono complessivamente presenti 65.650 laboratori. Di questi, il 43,6% è dotato di LIM e il 16,9% di proiettori interattivi. Mediamente ciascun laboratorio dispone di 9 computer. L’82,5% dei laboratori delle scuole statali è collegato in rete (cablata o wireless).

Per quel che riguarda le dotazioni nelle aule, il 41,9% dispone di LIM, il 6,1% di proiettori interattivi. Circa il 70% delle aule è connesso in rete (cablata o wireless). Va tenuto presente che, in numerosi istituti, i dispositivi in grado di consentire la connessione alla rete in modalità wireless sono presenti in ambienti comuni (es. corridoi), garantendo in tal modo la copertura di diverse aule con un singolo access point.

Si registra un netto aumento delle aule che dispongono della LIM a prescindere dal livello scolastico, a dimostrazione dei forti investimenti negli anni passati. Tali dispositivi, con l’interazione di “dispositivi leggeri”, come tablet o smartphone, permetteranno di creare ambienti sempre più flessibili per una didattica digitale.

Il 41,1% delle scuole ha più di 10 computer o dispositivi mobili per la didattica (a uso docenti e/o studenti), il 7,9% delle scuole dispone di un solo computer per la didattica e il 9,8% non ne dispone affatto. La maggioranza degli studenti (62%) frequenta il 41,1% di scuole con più tecnologie in aula, mentre il 9,2% di studenti è iscritto presso scuole in cui la didattica in aula non può fruire delle potenzialità delle tecnologie. La regione in cui la situazione è più favorevole risulta l’Emilia Romagna, dove gli alunni che si trovano in scuole poco attrezzate (pari al 7%) sono solo il 3% del totale, mentre il 74% frequenta le scuole con maggiore dotazione tecnologica.

Sono ormai una realtà consolidata i servizi di dematerializzazione, nell’ambito del processo di digitalizzazione nella P. A. Il 99,3% delle scuole statali e il 67,6% delle paritarie ha un sito web. Il servizio di comunicazione scuola–famiglia on line è attivo nel 58,3% degli istituti statali e nel 49,7% di quelli paritari.

Il registro elettronico di classe risulta utilizzato nel 69,2% degli istituti statali e ancor più il registro del docente, presente nel 73,6% degli istituti. Nelle scuole paritarie questi servizi risultano ancora poco utilizzati (rispettivamente 25,4% e 24,7%).