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Decreto Ministeriale 27 gennaio 2016, AOOUFGAB 34

Decreto Ministeriale 27 gennaio 2016, AOOUFGAB 34

Costituzione di un Gruppo di lavoro sui Big Data

Nuovi skill per la Digital Transformation

OSSERVATORIO DELLE COMPETENZE DIGITALI

Nuovi skill per la Digital Transformation: le associazioni ICT insieme ad AgID presentano i dati 2015 e le sfide per le imprese e il governo

Competenze digitali cercasi: diffusione a macchia di leopardo, dal 37% per la PA locale al 73% per le aziende tecnologiche. Poca formazione digitale interna, la media è di 6,2 giornate l’anno nelle imprese ICT, 4 nella PA e solo 3 nelle aziende utenti. Al top le lauree in Informatica e Ingegneria, ma manca una condivisione dei percorsi e degli skill che servono alle aziende più innovative. I profili più ricercati sono il Security Specialist, l’Enterprise Architect e il Business Analyst per le aziende informatiche, che li cercano per il 70% nei network professionali. Per le aziende utenti e la PA i più ricercati al primo posto sono i CIO, la ricerca avviene tramite agenzia (50%) tramite concorso pubblico. Le retribuzioni per i profili digitali sono in lieve crescita per gli impiegati (+3,6%) e in calo per dirigenti (-1,2%) e quadri (-2,9%).

Roma 15 gennaio 2016 – La Trasformazione Digitale, che investe ormai tutto il globo, impone ai singoli mercati e alle società di adeguarsi, innescando processi virtuosi di Innovazione. Ma per farlo occorrono le giuste competenze, che nel nostro Paese in parte ancora mancano, sia per l’assenza di una strategia di lungo periodo che coinvolga aziende e sistema formativo, sia per un digital divide ancora endemico.
Mentre restiamo in attesa di misurare i primi effetti di una riforma della scuola che dovrebbe favorire il riallineamento tra formazione e domanda di competenze e di un Job Act che sembra valorizzare le peculiarità dei mestieri più innovativi, il sistema imprenditoriale muove passi importanti per favorire questo processo.
E’ quanto emerge dalla seconda edizione dell’Osservatorio delle Competenze Digitali, condotto dalle principali associazioni ICT: AICA, Assinform, Assintel e Assinter Italia e promosso dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e realizzato da NetConsultingcube, presentato oggi a Roma.

Di seguito le principali evidenze dello studio, che ha coinvolto aziende della domanda e dell’offerta ICT e Pubbliche Amministrazioni.

–  Aziende e PA sono altamente consapevoli (80-90% dei rispondenti) dell’impatto della “digital transformation” e della necessità di adeguare le competenze digitali soprattutto alla luce dei nuovi trend (mobile, digitalizzazione di flussi e processi, business analytics, iot, cloud computing, evoluzioni Web, pagamenti elettronici).

–  Il livello di copertura delle competenze (definite sulla base del sistema europeo e-Competence Framework – e-CF), misurato come simultanea presenza di tutte le componenti necessarie, varia dal 73% delle aziende ICT al 67% delle società in house delle Regioni e Province Autonome al 48% delle aziende utenti, per poi scendere al 41% nella PA Centrale e al 37% nella PA Locale.

–  I profili più ricercati nelle aziende ICT sono il Security Specialist, l’Enterprise Architect, il Business Analyst. Nelle aziende utenti e nella PA sono il CIO, il Security Manager, il Database Administrator e il Digital Media Specialist, l’Enterprise Architect, il Business Information Manager, l’ICT Consultant e il Business Analyst.

–  I canali di reclutamento prevalenti sono per le aziende ICT il network personale-professionale (70% circa delle aziende interpellate), mentre per le aziende utenti sono le società di ricerca e selezione (più del 50% delle aziende utenti) e nella PA si ricorre soprattutto al concorso pubblico (100% della PA Centrale e oltre l’80% della PA Locale).

–  La crescita delle competenze interne è basata soprattutto sul training on the job (oltre il 90% degli Enti Centrali, 75% di quelli Locali, 80% delle aziende utenti, 87% delle aziende ICT). Fanno eccezione le società ICT in house di Regioni e Province Autonome, che più di tutte ricorrono a corsi di formazione, ma ciò non corregge il fatto che in generale le giornate dedicate alla formazione sono pochissime: la media è di 6,2 giornate annue pro-capite nelle aziende ICT, 4 nella PA, 3 nelle aziende utenti.

–  Le lauree più accreditate sono Informatica/Scienza dell’Informazione, unitamente ad altri indirizzi di Ingegneria. Sia presso le aziende del settore ICT che presso quelle della domanda, infatti, sono le lauree che rispondono meglio alle variegate sfide che l’evoluzione digitale comporta. L’apprezzamento si attesta intorno all’80% degli intervistati. Per l’80% delle aziende informatiche risulta inoltre fondamentale un sistema di certificazione delle competenze tecniche.

  • Le retribuzioni nel settore ICT, che costituiscono uno specchio dell’andamento del mercato, sono un punto che certamente non brilla: sono infatti più basse rispetto alla media generale, soprattutto per i livelli decisionali (dirigenti -1,2%, quadri -2,9%), mentre se la cavano meglio gli impiegati (+3,6%). Nel 2014 c’è stato qualche segnale di miglioramento: la retribuzione media nel 64% dei casi è stata superiore all’1%; nel 24% un calo tra l’1% e il 5%; nel 12% dei casi nessuna variazione sensibile. Segnali positivi, quindi, per il settore ICT, seppur rimanga indietro rispetto ad altri settori.
    –  In tema di osmosi scuola-lavoro, lo studio rileva che il 60% delle aziende (ICT e utenti) e degli Enti ha rapporti continuativi con il mondo accademico, finalizzati prevalentemente ad assorbire risorse già formate per attività di stage, nonché di supporto a tesi di laurea sperimentali. Poche infatti sono le realtà che partecipano ai comitati di indirizzo dei corsi di studio. I rapporti con gli Istituti Tecnici/Istituti di Istruzione Secondaria sono scarsi: solo il 27,3% delle aziende ICT e il 22% di aziende utenti ed Enti Pubblici li dichiarano.

In sintesi, i dati dell’Osservatorio evidenziano come in Italia la cultura e le competenze digitali non riescano a tenere il passo con la società e l’economia; il rischio è che il nostro Paese accentui il ritardo rispetto alle altre economie sviluppate. Il messaggio che emerge dalla presentazione dell’Osservatorio non può che concentrarsi dunque sulla necessità di una condivisione strategica, volta ad amplificare e velocizzare il dialogo tra mondo dell’istruzione e del lavoro. E’ necessario, ad esempio, nel breve, accelerare la definizione di una rinnovata normativa per gli IFTS, realizzare una piattaforma nazionale dei contenuti didattici digitali, introdurre innovativi percorsi di formazione accademici, promuovere attività di tutoraggio extra curricolari.

Tutto questo mentre emerge a latere l’opportunità di adeguare strumenti consolidati ed emergenti di convalida e riconoscimento delle competenze e di sostenere le imprese che investono nella creazione di competenze digitali.

Record di docenti italiani iscritti a eTwinning

Scuola: record di docenti italiani iscritti a eTwinning
Partecipano ai gemellaggi elettronici oltre 32mila insegnanti
Nel 2015 oltre 120 eventi di formazione, nuovo sito web e guida per gli utenti

Sono oltre 8mila gli insegnanti italiani iscritti nel 2015 ai gemellaggi elettronici eTwinning, la piattaforma europea che dal 2005 mette in contatto insegnanti e classi per fare didattica in modi innovativi, sfruttando le nuove tecnologie. Nei numeri diffusi dall’Unità nazionale eTwinning INDIRE, il nostro Paese registra ritmi di crescita tra i più elevati d’Europa: le scuole italiane sono fra le più attive e numerose in termini di partecipazione, risultati e riconoscimenti e l’Italia è il quinto Paese, tra i 35 partecipanti, per insegnanti iscritti, dopo Turchia, Polonia, Francia e Spagna. Solo nell’ultimo anno i docenti iscritti sono cresciuti del 17% rispetto al 2014.

Il Direttore di INDIRE, Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, Flaminio Galli, dichiara: “La scuola italiana è stata tra le prime ad aprire le porte a questo nuovo modo di insegnare e apprendere online. Anche nel 2015 i gemellaggi sono aumentati per l’attualità degli strumenti ICT, la novità di lavorare insieme da qualsiasi regione e per l’immediatezza con cui, con una buona idea, si può iniziare qualsiasi percorso di lavoro”.

2015: i dati della partecipazione
Si registra un incremento costante dei docenti italiani iscritti alla piattaforma, 32.389 (circa il 9% degli oltre 350.000 iscritti in tutta Europa) e un aumento dei nuovi progetti attivati: nel 2015 sono stati 2.154 (+12% rispetto al 2014). Le scuole registrate sono 10.763 e in media sono 3 gli insegnanti iscritti alla piattaforma in ciascun istituto.
Quanto agli insegnanti registrati a livello regionale, eTwinning raggiunge picchi di attività proporzionali nelle regioni più popolose: Sicilia, in primis seguita da Lombardia, Campania e Puglia. Il Sud è la zona più attiva (6.683 progetti avviati), quindi il Nord (5.700) e il Centro (3.117). In un caso su tre le Lingue Straniere sono la materia più scelta. Le scuole lavorano anche su: salute, sport, ambiente, cultura, arte, musica, teatro, ecc. La maggior parte dei gemellaggi coinvolgono scuole partner in Francia (1326 progetti), Polonia (1093 progetti), Spagna (857) e Grecia (716). Da un anno è possibile anche attivare gemellaggi tra scuole dello stesso Paese, così come è possibile coinvolgere partner dei Paesi eTwinning Plus: Armenia, Azerbaijan, Georgia, Moldavia, Tunisia, Ucraina. Questi risultati sono stati possibili anche grazie al lavoro di informazione e formazione, che in eTwinning avviene a livello regionale, nazionale ed europeo, in modo più o meno formale a seconda dei target/finalità/risorse. Nel complesso nel 2015 queste attività hanno coinvolto circa 7.500 insegnanti, in oltre 120 eventi in presenza e online.

Nuovo sito e manuale per gli utenti
Tutte le informazioni relative a eTwinning sono contenute nel nuovo sito nazionale etwinning.it, il principale canale di comunicazione dell’Unità italiana e punto di riferimento italiano per il personale scolastico e per tutti gli interessati sui temi dell’innovazione didattica. La struttura delle pagine ed i contenuti sono stati ripensati per facilitare l’accesso e la navigazione degli utenti. Inoltre, è disponibile in versione cartacea e online anche una nuova pubblicazione nazionale per i docenti interessati ad eTwinning: il Manuale al buon uso. Una guida pratica per iniziare a lavorare con i gemellaggi elettronici tra scuole europee. E’ stata pensata soprattutto per gli utenti che iniziano a muovere i primi passi in eTwinning, fornendo informazioni, idee e suggerimenti per utilizzare la piattaforma al meglio, descrivendo le modalità, gli strumenti e tutti i vantaggi per la didattica e lo sviluppo professionale.

Sito italiano: www.etwinning.it – Sito europeo: www.etwinning.net

FastUP School

Al via ‘FastUP School’: Siglato protocollo Miur-Fastweb-Eppela per finanziare i progetti digitali delle scuole

Fino a 10.000 euro di co-investimento per ogni iniziativa che raggiunge, tramite il crowdfunding, il 50% del budget richiesto

E’ stato siglato oggi, presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, il Protocollo di Intesa fra il MIUR, Fastweb ed Eppela, che ha al centro il progetto FastUP School nato per permettere la realizzazione, attraverso il crowdfunding, di progetti di innovazione delle scuole. Alla conferenza stampa di presentazione diFastUP School hanno presenziato il Ministro Stefania Giannini, l’Amministratore delegato di Fastweb, Alberto Calcagno, l’Amministratore delegato di Eppela, Nicola Lencioni e i rappresentanti di quattro scuole.
FastUP School si rivolge alle scuole con l’obiettivo di sostenere, attraverso l’utilizzo del crowdfunding, progetti innovativi coerenti con il Piano Nazionale Scuola Digitale. Le iniziative che, tramite Eppela (www.eppela.com/fastupschool), avranno raccolto dalla Rete il 50% del budget richiesto verranno cofinanziati da Fastweb per il restante 50%.
“Iniziative come questa sono coerenti con la nostra volontà di portare l’innovazione nel mondo scolastico, fornendo ai nostri studenti rinnovate competenze, fra cui la capacità di confrontarsi con il mondo esterno alla scuola maturando anche, come faranno in questo caso, la loro capacità di promuovere progetti e iniziative in cui credono insieme alla loro comunità scolastica. Attraverso il Protocollo si dà l’opportunità alle scuole di finanziare progetti di carattere innovativo sia di carattere didattico che gestionale”, ha dichiarato il Ministro Stefania Giannini.
“Fastweb è impegnata nell’estensione della rete a banda ultralarga e lavora per consentire all’Italia di raggiungere gli obiettivi dell’Agenda digitale europea”, ha aggiunto Alberto Calcagno, Amministratore delegato di Fastweb durante la conferenza stampa. “Per colmare il gap che ci divide da altri paesi europei è fondamentale connettere le aule e aumentare il numero di computer disponibili nelle classi, ma questo non basta: è necessario aumentare le competenze digitali del mondo della scuola come sta giustamente cercando di fare il Piano Nazionale Scuola Digitale lanciato dal Ministro Giannini”.
“Con FastUP School, Eppela si fa portavoce di un’iniziativa rivoluzionaria che mette il crowdfunding al servizio della scuola italiana. Portare il crowdfunding tra i banchi scolastici significa aiutare i giovani a sviluppare il senso dell’imprenditorialità e del lavoro, a testare la validità di un progetto prima di realizzarlo”, ha sottolineato Nicola Lencioni, Amministratore delegato di Eppela.
FastUP School cofinanzierà idee, servizi e applicazioni innovative per avvicinare gli studenti alla tecnologia e per migliorare la didattica con l’aiuto del digitale. Verranno selezionati ad esempio progetti tesi a realizzare applicazioni utili all’apprendimento, strumenti e nuove tecnologie digitali, piattaforme digitali a supporto di bisogni educativi speciali, corsi dicoding e programmazione, iniziative formative sull’utilizzo responsabile di internet, strumenti digitali per il dialogo scuola-famiglia.
Le scuole che vogliono realizzare un progetto digitale innovativo possono partecipare a FastUP School: tra tutte le idee proposte, le più promettenti saranno selezionate usando Protocolli in Rete, un applicativo del MIUR che consente la gestione trasparente ed efficiente dei Protocolli d’Intesa e dei bandi. Il team di Fastweb ed Eppela supporterà le scuole nella realizzazione dei progetti. Alle proposte che raccoglieranno con il crowdfunding il 50% del budget stabilito dalle scuole proponenti, Fastweb corrisponderà il rimanente 50%, fino ad un massimo di 10.000 euro per progetto. Il finanziamento è a fondo perduto e la proprietà della realizzazione rimarrà alla scuola che la propone.
I progetti finanziati saranno seguiti per un anno dal team di Fastweb ed Eppela, con consigli e indicazioni utili per il loro avviamento e la loro valorizzazione. L’esperienza di ogni scuola sarà raccontata attraverso i canali di comunicazione di Eppela e di Fastweb in collaborazione con il MIUR, favorendo in questo modo la visibilità delle idee e la possibilità che altre scuole partecipino alle iniziative sostenendole attivamente.
Nel corso della conferenza stampa sono stati presentati alcuni progetti come esempi candidabili per l’iniziativa. Sergio Lonoce, preside dell’Istituto comprensivo “De Amicis” di Lissone, ha presentato il progetto Drive Safely! per lo sviluppo di un videogioco a supporto del percorso didattico svolto sul tema dell’educazione stradale. La professoressa Alessandra Ricci, dell’Istituto comprensivo di Sesto San Giovanni, ha proposto Theater 2.0, un progetto interamente ideato dagli studenti: l’utilizzo di strumenti innovativi (droni, GoPro) e il coinvolgimento attivo di nuove figure professionali (youtuber) vengono messi a disposizione della scuola per la progettazione e la realizzazione dell’attività teatraledi fine anno. Per l’Istituto Comprensivo “Perugia 11 – G. Pascoli” di Perugia ha preso la parola Mariangela Menghini che ha illustratoLoSai che Scuola, un laboratorio mobile per la realizzazione, grazie all’utilizzo di strumenti e software open-source, di contenuti di e-learning multimediali da pubblicare in un portale pubblico. Infine la professoressa Teresa Fucito dell’ Istituto Superiore “A.Tilgher” di Ercolano ha promosso l’idea di LIP DUB, la realizzazione di un video musicale che combina sincronizzazione e doppiaggio audio.

Studenti, computer e apprendimento

 Studenti computer e apprendimento: dati e riflessioni

Uno sguardo agli esiti delle prove in Lettura in Digitale dell’indagine OCSE PISA 2012 e alla situazione in Italia


Studenti italiani e ‘digital reading’: risultati in linea con la media Ocse

Hanno buone capacità di navigazione generica sul web, ma si smarriscono facilmente quando si tratta di fare ricerche più raffinate o approfondite. Usano frequentemente il computer per studiare a casa, ma non altrettanto a scuola. Hanno buoni punteggi nelle prove internazionali di lettura in digitale, ma il 15,7% di loro non ha il livello minimo di abilità per destreggiarsi senza problemi fra i contenuti di ipertesti complessi.
Le competenze dei quindicenni italiani sono al centro del Focus di approfondimento del Miur “Studenti, computer e apprendimento: dati e riflessioni”, che analizza gli esiti delle prove di lettura in digitale dell’indagine Ocse Pisa 2012. Le competenze digitali degli studenti e la formazione degli insegnanti sono fra gli obiettivi qualificanti del Piano Nazionale Scuola Digitale del Ministero che non prevede un semplice dispiegamento di tecnologia nella scuola, ma punta alla costruzione di una visione di educazione nell’era digitale.

I dati del Focus
Nelle prove di lettura in digitale gli studenti italiani hanno ottenuto un punteggio medio di 504, superiore alla media Ocse di 497. Ma pochi sono i ragazzi con le performance più elevate. Quattro sono infatti i livelli di competenza previsti dalle prove (dal 2 al 5). Il 32% degli studenti risulta avere capacità elevate di navigazione e sa districarsi in Rete fra testi di formato diverso cercando le informazioni richieste. Il 23,8% si posiziona al livello 4 (Strong Performers) e l’8,2% al livello 5 (Top Performers). Competenze che risultano in linea con la media Ocse: 8% Top Performers e 22,1% Strong Performers. Il 31,4% degli studenti italiani si attesta sul livello intermedio, il 3 (Moderate Performers), sopra la media Ocse pari al 29,9%. Mentre il restante 36,6% rientra nelle categorie più basse: il 20,9% è al livello 2 (Low Performers) e 15,7% sotto il livello 2. Risultati comunque migliori rispetto alla media Ocse.
Un altro dato riferito all’Italia, da valutare con attenzione, riguarda le capacità di navigazione dei nostri ragazzi quando devono svolgere compiti scolastici. Se quando si tratta di affrontare una navigazione semplice e molto generica sono sopra la media Ocse, scendono sotto la media quando è richiesto loro di svolgere una ricerca più mirata.
Il 67% dei nostri quindicenni usa il pc a scuola contro il 72% della media Ocse, il 99% ha almeno un pc a casa contro il 96% della media Ocse. Un risultato generale evidenziato dallo studio è che i punteggi nei test di Digital Reading sono migliori nei Paesi in cui gli studenti fanno un uso equilibrato del computer, tanto a scuola quanto a casa.
Nel rapporto tra numero di studenti e disponibilità di computer, il nostro Paese si attesta di poco sotto la media Ocse (4,1 contro 4,7), mentre risultano ancora basse le percentuali di utilizzo della Rete per fare i compiti: 28,8% a scuola (41,9% media Ocse) e 49,1% a casa (54,9% media Ocse). Positivo è il dato relativo alla dipendenza da Internet (intesa come navigazione per oltre 6 ore al giorno): l’Italia si attesta al 5,7%, contro la media Ocse del 7,2% e le punte del 10% di Paesi come Danimarca, Olanda e Grecia e del 13% della Svezia.

Nota 8 gennaio 2016, AOODGOSV 64

Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
D.G. per gli Ordinamenti scolastici e la Valutazione del S.N.I.

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI
Al Sovrintendente agli Studi per la Regione Autonoma della Valle d’Aosta
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Bolzano
Al Sovrintendente Scolastico per la Provincia Autonoma di Trento
All’Intendente Scolastico per le scuole delle località ladine di Bolzano
All’Intendente Scolastico per la scuola in lingua tedesca di Bolzano

Nota 8 gennaio 2016, AOODGOSV 64

Oggetto: Olimpiadi di Robotica Educativa – I edizione a.s. 2015-2016

Pronti a debuttare oltre 8mila Animatori Digitali

Scuola, pronti a debuttare oltre 8mila Animatori Digitali

Nominati i vincitori del concorso #ilmioPNSD, primo premio ad una scuola di Roma
Sono pronti a debuttare ufficialmente gli Animatori Digitali previsti dal nuovo Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), lanciato a fine ottobre dal Ministro Stefania Giannini. Si tratta di 8.303 insegnanti che guideranno l’attuazione del Piano e si occuperanno di innovazione nelle loro scuole. Gli Animatori sono stati individuati nel mese di dicembre e saranno operativi al rientro dalla pausa natalizia.

Il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca ha anche individuato le scuole polo che si occuperanno della formazione degli Animatori.

Sempre nel mese di dicembre sono stati poi 1.276 gli eventi organizzati dalle istituzioni scolastiche nell’ambito della prima Settimana del #PianoScuolaDigitale (7-15 dicembre), voluta dal Miur per diffondere fra insegnanti, studenti e famiglie i contenuti e le novità introdotte dal PNSD. Nel corso della Settimana, gli studenti italiani sono stati invitati a partecipare al concorso #ilmioPNSD, raccontando in 180 secondi le attività realizzate dalle loro scuole sul digitale. Il primo premio va ad una scuola romana.
Chi sono e cosa fanno gli animatori digitali

Età media 45 anni, in prevalenza donne (4.594 le Animatrici, 3.709 gli Animatori), 5.443 docenti del I ciclo d’istruzione, 2.860 del II ciclo, due su quattro provenienti dall’area scientifica. Questo l’identikit dei docenti che avranno il compito di portare l’innovazione digitale nella loro comunità scolastica.

Gli Animatori Digitali sono docenti di ruolo che avranno il compito di seguire, per il prossimo triennio, il processo di digitalizzazione della scuola di appartenenza. Organizzeranno attività e laboratori, individueranno soluzioni tecnologiche e metodologiche innovative da portare nel proprio istituto (ambienti di apprendimento integrati, biblioteche multimediali, ecc.) e lavoreranno per la diffusione di una cultura digitale condivisa. Per la formazione di queste figure, previste dal PNSD, sono stati stanziati 850.000 euro a livello nazionale. Ad ogni scuola, inoltre, verranno assegnati 1.000 euro per la realizzazione dei progetti digitali.
Da oggi è poi disponibile sul sito del Miur l’elenco delle scuole che si occuperanno della formazione degli animatori:

Fai clic per accedere a Poli_formativi_Animatori_digitali_DD_75_DGEFID.pdf

Qui la mappa:

https://www.google.com/maps/d/viewer?mid=zU37cEHEo2F4.kUgjwH40st8o
Nei prossimi giorni tutte le scuole riceveranno dal Miur specifiche Linee guida per la redazione del loro Piano Digitale, declinazione interna a ciascun istituto del Piano generale. Il documento sarà collegato, anche in vista delle prossime iscrizioni, al nuovo Piano triennale dell’offerta formativa che servirà alle famiglie per fare la loro scelta.
#IlmioPNSD

Dagli Animatori Digitali ai ‘testimonial’ del digitale. Sono gli studenti che hanno partecipato al concorso #ilmioPNSD, lanciato nelle scorse settimane in occasione della Settimana del #PianoScuolaDigitale.
Queste le scuole vincitrici:
I premio, Istituto Comprensivo “Carlo Alberto Dalla Chiesa” di Roma;
II premio, Istituto Tecnico Statale per il Turismo “Artemisia Gentileschi” di Milano;
III premio, Scuola Statale Secondaria di I grado “Dante Alighieri” di Caserta;
IV premio, Istituto Comprensivo “Filippo Traina” di Vittoria (Ragusa);
V premio, Scuola Secondaria di I Grado “Alessandro Manzoni” e Scuola Primaria “Via Verdi” di San Cesario di Lecce.
Qui i video premiati:

https://www.youtube.com/user/MinisteroMIUR?sub_confirmation=1

Il bando di concorso chiedeva agli alunni di realizzare un video per illustrare le attività svolte nella loro scuola nell’ambito del digitale. Alla scuola prima classificata viene assegnato un premio di 7.170 euro, mentre 6.000 euro sono assegnati a ciascuna delle istituzioni scolastiche classificate dal II al V posto. I fondi potranno essere utilizzati per l’acquisto di hardware e strumenti informatici per il proprio istituto.


5,6 milioni per Wi-Fi, ambienti digitali e laboratori nei CPIA

Avviso da 5,6 milioni per Wi-Fi, ambienti digitali e laboratori nei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA) 
Risorse per oltre 5 milioni di euro per dotare di Reti Wi-Fi, laboratori mobili e ambienti digitali per l’apprendimento i 126 Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA). Questo l’obiettivo dell’Avviso pubblico contenente la prima misura per i CPIA nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (FSE-FESR) 2014-2020.
Lo stanziamento, di complessivi 5,6 milioni di euro, è rivolto a tutti i centri per l’istruzione per adulti. Per accedervi, le strutture dovranno inviare, entro il 15 febbraio 2016, secondo le modalità previste dal bando: 
• progetti per la realizzazione di infrastrutture di rete LAN/WAN, che potranno ricevere ognuno un finanziamento per un massimo di 18.000 euro; 

• progetti per la realizzazione di ambienti digitali, come spazi alternativi per l’apprendimento, laboratori mobili per varie discipline, aule tradizionali arricchite da dotazioni tecnologiche, con uno stanziamento massimo di 24.000 euro per singolo progetto;

• proposte per postazioni informatiche e per l’accesso dell’utenza e del personale ai dati e ai servizi digitali della scuola, con uno stanziamento massimo di 3.000 euro.
L’Avviso, coerentemente con il Piano Nazionale Scuola Digitale, costituisce un segnale di attenzione verso l’istruzione per adulti e non prevede una selezione delle proposte presentate. I CPIA dovranno elaborare e inviare un proprio progetto e questo verrà finanziato, in base alla proposta presentata. 

Nota 23 dicembre 2015, AOODGEFID 30611

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca
Dipartimento per la Programmazione e Gestione delle Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali
Direzione Generale per interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale
Ufficio IV

Nota 23 dicembre 2015, AOODGEFID 30611

Agli Uffici Scolastici Regionali per le Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto
c.a. Direttori Generali
LORO SEDI
Ai Dirigenti scolastici delle Istituzioni Scolastiche statali di ogni ordine e grado
LORO SEDI
e, p.c. Al Dipartimento per la programmazione e la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali
c.a.: Capo Dipartimento
SEDE
Al Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione
c.a.: Capo Dipartimento
SEDE

Oggetto: Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020. Avviso pubblico rivolto alle Istituzioni scolastiche statali per la realizzazione, l’ampliamento o l’adeguamento delle infrastrutture di rete LAN/WLAN. Asse II Infrastrutture per l’istruzione – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) – Obiettivo specifico – 10.8 – “Diffusione della società della conoscenza nel mondo della scuola e della formazione e adozione di approcci didattici innovativi” – Azione 10.8.1 Interventi infrastrutturali per l’innovazione tecnologica, laboratori di settore e per l’apprendimento delle competenze chiave.

Con riferimento all’Avviso in oggetto, si comunica che le graduatorie dei progetti pervenuti, valutati ammissibili con procedura automatica coerentemente con i criteri di selezione indicati nello stesso Avviso e dettagliati negli Allegati 2 – 3 – 4, sono pubblicate sul sito del MIUR nella sezione Istruzione/fondi strutturali/adg trasparente/graduatorie di valutazione. Viene pubblicato, altresì, l’elenco delle candidature escluse per motivi di inammissibilità.
Nei prossimi giorni si provvederà ai provvedimenti autorizzativi nei limiti delle disponibilità di finanziamento. Si evidenzia che l’ammissibilità della spesa decorrerà solo dalla data successiva all’autorizzazione.

Il Dirigente
Autorità di Gestione
Annamaria Leuzzi


LanWlan GRADUATORIE VALUTAZIONE

Scuola, 2 ricerche su competenze digitali e bisogni formativi

Scuola, 2 ricerche Indire su competenze digitali e bisogni formativi
I dati su 9.508 studenti e 7.732 docenti presentati all’Università di Padova

Indire ha presentato all’Università di Padova (in occasione del convegno “Digital Literacy: Policies, research and good practices”) due studi sulle competenze digitali e i fabbisogni formativi realizzati su un significativo campione di studenti (9508) e di docenti (7732) che hanno seguito dei corsi nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (PON) 2007-2013. Le ricerche sono state condotte nel corso del 2015 in istituti scolastici di ogni ordine e grado delle Regioni del Sud (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia).
STUDENTI – L’indagine sui 9.508 alunni conferma che gli investimenti in ambienti di apprendimento significativi e ben strutturati sviluppano una maggiore consapevolezza e migliori competenze digitali. Nelle scuole dove è più frequente l’uso della LIM è più alta la percentuale di studenti dal rendimento “alto” o “eccellente”. I dati non confermano la rappresentazione ricorrente dei “nativi digitali”: i ragazzi che sono nati e crescono in un contesto di ampia diffusione delle tecnologie non sono necessariamente esperti sul modo migliore di utilizzarle. I numeri mostrano che lo svolgimento di attività didattiche a scuola sull’utilizzo del web e delle tecnologie digitali è correlato a un più consapevole impiego delle tecnologie da parte dei giovani a casa. Ad esempio, tra gli studenti che usano quotidianamente in classe software creativi (linguaggi di programmazione, montaggio video ecc.) il 44% pubblica propri contenuti creativi anche a casa, mentre la percentuale scende al 22% per chi non ha mai svolto a scuola tale attività. Un altro dato riguarda la capacità di collaborare. I giovani che a scuola partecipano settimanalmente ad attività collaborative online sono più propensi a organizzare o gestire un lavoro di gruppo in rete (55%, contro il 30% di chi non ha mai svolto in aula tali attività). Inoltre, il 71% degli studenti che ha partecipato a scuola ad attività didattiche su “come selezionare fonti in rete” riesce a svolgere efficacemente i compiti a casa, con una percentuale che scende al 43% per chi non ha svolto tali attività a scuola. Rispetto ai fabbisogni formativi degli studenti, l’82% dichiara di voler migliorare la conoscenza delle lingue, mentre il 79% vorrebbe acquisire competenze spendibili nel mondo del lavoro. Tra gli altri fabbisogni, la capacità di organizzarsi e raggiungere gli obiettivi (78%), di comunicare e lavorare in gruppo (71%).
DOCENTI – Rispetto agli oltre 7 mila insegnanti coinvolti nell’indagine, i risultati evidenziano come l’aver partecipato a molti corsi di “formazione digitale” sia strettamente legato a un’alta frequenza nella realizzazione di alcune attività a scuola: istruire i ragazzi a selezionare fonti attendibili in rete, usare le tecnologie per dare risposte agli studenti, scambiare materiali, risorse e opinioni con colleghi tramite il web. I docenti più attivi nella “formazione digitale” esprimono soprattutto il bisogno di formarsi sull’uso dei più nuovi strumenti per la produzione di contenuti digitali e sull’integrazione delle tecnologie nel curricolo e nella pratica didattica quotidiana (fino al 9% in più rispetto a coloro che non hanno “formazione digitale”). L’indagine è in linea con altre ricerche internazionali (OCSE) che mostrano come un’alta percezione della self-efficacy (percezione della propria capacità di portare a termine con successo un compito) incida nella gestione della classe, nella soddisfazione personale del docente e nelle sue scelte didattiche più innovative. Infatti, tra i docenti della scuola secondaria di secondo grado, coloro che esprimono un’alta percezione della self-efficacy nell’uso delle tecnologie per la didattica sono il 75% mentre coloro che si sentono sicuri, per esempio, nelle competenze disciplinari, sono solo il 62% (differenza analoga si riscontra con tutte le altre competenze professionali).
Le due ricerche sono state finanziate dal PON 2007-2013 “Competenze per lo Sviluppo” FSE e sono state realizzate da un team di ricercatori Indire diretto dalla dirigente di ricerca Caterina Orlandi e composto da Annalisa Buffardi, Samuele Calzone, Claudia Chellini, e Gabriella Taddeo dell’Area Azioni di sistema, analisi del sistema scolastico nazionale e internazionale, rapporti col mondo del lavoro.
Lo studio si inserisce nel panorama più ampio delle attività di ricerca condotte dall’Indire sull’impatto e sui risultati dell’uso delle tecnologie a scuola. Le ricerche evidenziano che nelle scuole dove l’utilizzo della tecnologia è diffuso in modo capillare e ben integrato nelle attività didattiche emergono dei riscontri positivi in termini di dispersione scolastica, di rendimento superiore in alcune materie e migliore inserimento degli studenti all’uscita del percorso formativo nel mondo del lavoro. In questa ottica, ad esempio, si pone lo studio (presentato il 23 ottobre scorso a Firenze nel corso del Primo Forum nazionale sull’Innovazione) in cui sono stati analizzati 9 Licei, 8 Istituti tecnici e 2 Istituti professionali, per un totale di 14.152 studenti (in media 22 per classe) e 1.273 docenti.

7 – 15 dicembre Settimana del Piano Nazionale Scuola Digitale

 

 http://www.istruzione.it/scuola_digitale/settimana_digitale.html


Dal 7 al 15 dicembre la Settimana del Piano Nazionale Scuola Digitale
Nelle scuole laboratori aperti, gare di innovazione
e un concorso per ragazzi

Una settimana di eventi e iniziative nelle scuole per raccontare e approfondire i temi del Piano Nazionale Scuola Digitale lanciato a fine novembre dal Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini.

Dal 7 al 15 dicembre, in corrispondenza della Settimana internazionale dell’Ora del codice, le scuole italiane apriranno le loro porte e i loro laboratori a genitori, associazioni e cittadini per raccontare l’innovazione che esiste già e le novità che saranno attivate con l’attuazione del Piano.

La settimana è promossa dal Ministero dell’Istruzione che oggi ha inviato alle istituzioni scolastiche un ‘kit’ per l’organizzazione degli eventi. Il Miur lancia anche un concorso, #ilmioPNSD, che premierà i cinque video girati dai ragazzi che riusciranno ad illustrare con più efficacia e creatività le attività svolte dal 7 al 15 dicembre nei loro istituti.

Le attività della settimana
Nel corso della Settimana le scuole si animeranno durante le attività scolastiche, ma anche in orario pomeridiano. Saranno organizzati momenti di dibattito e confronto sui temi del Piano Scuola Digitale, convegni informali con la partecipazione di Enti locali, Associazioni, Fondazioni e aziende. Le scuole potranno aprire le proprie strutture organizzando visite ai loro ambienti digitali. Istituti della stessa provincia potranno gemellarsi e ospitare, nelle palestre o in aula magna, momenti aperti alle famiglie durante i quali presentare il loro modello di innovazione didattica. Sarà possibile anche collegarsi con scuole europee che abbiano maturato particolari esperienze nel digitale per condividere suggerimenti e progetti.
La Settimana del PNSD avverrà in concomitanza con la Settimana Internazionale dell’Ora del Codice, alla quale il Miur aderisce con l’iniziativa Programma il Futuro, sviluppata in partenariato con il Cini (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica). Ulteriori informazioni sono reperibili sul sito www.programmailfuturo.it. Lezioni di coding, gare di robotica o attività laboratoriali, flash-mob di promozione del PNSD sono fra le attività che potranno essere organizzate per coinvolgere i ragazzi. Tutti gli eventi della Settimana potranno essere registrati dalle scuole su una apposita piattaforma entro il 7 dicembre prossimo. Il Miur renderà poi nota la mappatura delle iniziative.

Il concorso Le scuole di ogni e grado che aderiscono alla Settimana del PNSD avranno tempo fino alle 23.59 del 7 dicembre 2015 anche per iscriversi al concorso #ilmioPNSD. I videoclip potranno essere caricati, sulla stessa pagina web dell’iscrizione, entro le 23.59 del 18 dicembre 2015. Le clip dovranno avere una durata massima di 180 secondi. La commissione esaminatrice dei lavori assegnerà 7.170 euro alla scuola prima classificata e 6.000 euro a ciascuna delle istituzioni scolastiche classificate dal II al V posto. I fondi potranno essere utilizzati per l’acquisto di hardware e strumenti informatici.

Osservatorio Tecnologico – rilevazione delle attrezzature tecnologiche

Osservatorio Tecnologico – rilevazione delle attrezzature tecnologiche

Al via la rilevazione nazionale dell’ “Osservatorio Tecnologico”  del MIUR per l’ a.s. 2015-2016.
L’iniziativa – promossa dalla Direzione Generale per interventi in materia di Edilizia scolastica, per la gestione dei Fondi strutturali e per l’Innovazione Digitale – coinvolge attivamente tutte le scuole statali e paritarie per la trasmissione dei dati sulle attrezzature tecnologiche per la didattica attualmente utilizzate.
Le funzioni per l’inserimento dei dati rimarranno aperte sul portale SIDI a partire dal 30 novembre (ore 10:00) fino al 18 dicembre 2015.
I dati forniti costituiranno la base informativa per parametrare e calibrare gli interventi previsti nell’ambito del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e implementeranno l’applicazione “Scuola in Chiaro” del portale MIUR.

Nota 1 dicembre 2015, Prot.n. 16340

Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Dipartimento per il Sistema Educativo di Istruzione e Formazione
Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione

 

Ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali
LORO SEDI

Al Sovrintendente Scolastico
per la Provincia di
T R E N T O

Al Sovrintendente Scolastico per
la scuola in lingua italiana
B O L Z A N O

All’Intendente Scolastico
per la scuola in lingua tedesca
B O L Z A N O

All’Intendente Scolastico per la
scuola delle località ladine
B O L Z A N O

Al Sovrintendente Scolastico
per la Regione Valle d’Aosta
A O S T A

Ai Dirigenti degli

Ambiti Scolastici Territoriali
LORO SEDI

 

 

Oggetto: Italian Week for Digital Cultural Heritage, Arts & Humanities – Settimana delle culture digitali (4-10 aprile 2016) e Concorso “Crowd-dreaming: i giovani co-creano culture digitali”.

 

Agli indirizzi di rete http://www.diculther.eu/settimana-delle-culture-digitali/  e http://www.diculther.eu/concorso-crowddreaming/ è possibile prendere visione dei primi progetti dedicati all‘engagement dei giovani verso il Patrimonio Culturale promossi dalla Scuola a rete in Digital Cultural Heritage, Arts and Humanities (www.diculther.eu).

 

Si tratta della prima Italian Week for Digital Cultural Heritage, Arts & Humanities – Settimana delle culture digitali (4-10 aprile 2016) e del Concorso “Crowd-dreaming: i giovani co-creano culture digitali promosso per mobilitare tutte le energie intellettuali del Paese per:

  • Diffondere la conoscenza e l’utilizzazione dei nuovi media e strumenti digitali attraverso la partecipazione attiva alla Settimana e al Concorso;
  • Promuovere l’accesso alla cultura attraverso mezzi digitali per un nuovo Rinascimento Digitale, come elemento essenziale nelle relazioni interculturali;
  • Promuovere una comunità on-line, che funzioni come laboratorio permanente per la trasmissione generazionale di conoscenze e pratiche digitali verso i giovani;
  • Promuovere la progettualità giovanile, in termini utopici positivi e costruttivi di ideazione e creazione di una società multiculturale intesa come fonte di valori, identità e senso di cittadinanza;
  • Incrementare la consapevolezza dell’esistenza e del valore delle culture digitali come risorsa e bene comune da conservare come memoria del processo creativo nello spazio e nel tempo;
  • Aiutare i giovani a orientarsi durante la navigazione nell’oceano di opportunità delle nuove culture digitali;
  • Sostenere il digital cultural heritage declinato in digital culture, digital FOR cultural heritage, digital AScultural heritage;
  • Promuovere l’uso della lingua italiana, come lingua di cultura in ambito internazionale.

La Settimana delle culture digitali e il Concorso Crowd-dreaming, prevedono:

  • eventi in tutta Italia a cura di università, enti di ricerca, istituti culturali, scuole, musei, aziende, associazioni, ispirandosi al modello di successo della “Settimana della Cultura Scientifica promossa dal MIUR dal 1991 ininterrottamente”;
  • la creazione del primo “monumento digitale” al mondo, attraverso un modello innovativo di concorso “competitivo” per le scuole di ogni ordine e grado, in Italia e all’estero.

 

Al fine di meglio chiarire le motivazioni e la natura delle iniziative, sono reperibili agli indirizzi di rete http://www.diculther.eu/settimana-delle-culture-digitali/ e http://www.diculther.eu/concorso-crowddreaming/ le modalità e il regolamento di partecipazione alle due iniziative, che interpretano, per quanto riguarda la dimensione digitale, le indicazioni di scenario di Europa Creativa per il 2014-2020 e, a livello nazionale, gli orientamenti sulla riforma del sistema di istruzione che individua nel digitale, e nell’acquisizione delle relative competenze, uno degli assi portanti di ripresa economica ed una premessa abilitante per una politica attiva del patrimonio e della produzione culturale del Paese, in grado di sostenere un nuovo paradigma di approccio globale all’eredità culturale. Settimana delle culture digitali e Concorso: un insieme di opportunità per collegare temi diversi integrando vecchi e nuovi media, linguaggi, geografie e storia per innovare contenuti, metodologie e logiche di accesso, ‘titolarità’ e responsabilità da parte dei cittadini.

 

Allo scopo di sollecitare l’attiva partecipazione delle scuole a tale appuntamento culturale per il Paese, si pregano le S.V. di voler valutare l’opportunità di promuovere tutte le azioni ritenute utili per diffondere l’informazione sull’iniziativa stessa nelle istituzioni scolastiche.

 

Nel ringraziare per l’attenzione che si vorrà dare alla presente nota, è gradita l’occasione per inviare distinti saluti.

 

IL DIRIGENTE

F.to Dott. Giuseppe Pierro